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Autore: LadyVaderFrancy    28/10/2014    6 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF "La Maledizione".
Dopo aver stretto un legame di sangue, che li legherà per tutta la vita, Harry Potter e Severus Piton, si troveranno a dover affrontare l'oscurità che avanza. Tra alti e bassi i sue protagonisti assoluti della storia, troveranno un modo per lottare insieme per vincere la guerra.
Dal cap. 1
“Temi per Potter?”
“Si Severus, per lui e per la scuola. Ecco perché ti chiedo di sforzarti di più con Harry, so che ci state provando ma non è abbastanza” disse il vecchio mago
“Dimmi perché?”
“Oh mi pare ovvio Severus, per proteggerlo, per proteggerli tutti”
“NO Albus, sai che di questo non devi preoccuparti e ora lo sa anche lui, perché continui ad insistere sul nostro rapporto, come se questa fosse la cosa più importante di tutte”
“Quando sarà il momento”
“NO Albus, se vuoi che mi sforzi ancora di più e credimi che è già difficile così, devi dirmi il perché”
Il vecchio mago sospirò e disse “D’accordo Severus, speravo di poter aspettare ancora un po’, in modo che gli eventi si manifestassero da soli, ma credo che a questo punto sia inevitabile.........
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 7 Fiducia -  parte 2

 

Harry era tornato suo malgrado alla torre, i suoi amici erano nella sala comune a rilassarsi accanto al fuoco.

“Harry, ma non dovevi essere con Piton?” disse la riccia

“Si ma era impegnato, così ha rimandato a domani la detenzione” disse il moro

“Ehi amico, allora perché hai quella faccia? Dovresti fare i salti di gioia!!” disse Ron

“Sono solo stanco ragazzi, non ho dormito bene ieri notte” Poi si accorse che Hermione lo fissava, con quella sua espressione <>, e si affrettò a dire “Raccontatemi piuttosto cosa avete fatto voi, durante il resto delle vacanze, sono curioso di sapere tutti i dettagli”

Hermione, guardava Harry, e sapeva benissimo che c’era qualcosa di strano, nonostante si sforzasse di partecipare ai racconti di Ron e di sembrare più attento possibile, diverse volte era rimasto in silenzio, fissando il vuoto. Dopo circa un’oretta, si era congedato, dicendo che era stanco, e che voleva riposare, ma aveva notato che era molto nervoso.

Era circa mezzanotte e mezza, era ancora sveglio nel suo letto, nessun messaggio era arrivato né da parte del preside né di Piton. ((Aveva detto che mi avrebbe avvisato, quando tornava. Forse si è dimenticato? No, si può dire tutto di lui, ma non che si dimentica mai le cose. Uhm…….Forse non è tornato? E se fosse….. successo qualcosa? No, no, non a Piton……..lui è l’unico, che può competere con Voldemort, onestamente quando è arrabbiato, non so chi dei due fa più paura………. e poi perché mi interessa ………..è solo…..Piton, giusto?)) pensò il moro. Ma nonostante cercasse di sforzarsi di pensare, che non gli importava, la verità era che continuava a pensarci, e più il tempo passava più si sentiva agitato e confuso. Così stanco di chiedersi cosa era successo, prese il suo mantello e si scivolò fuori dal dormitorio, dirigendosi verso l’ufficio di Silente. Una volta arrivato davanti ai Gargoyle, si rese conto che non sapeva la parola d’ordine, e che forse il preside a quell’ora dormiva nelle sue stanze. Stava quasi per fare marcia indietro, quando sentì la voce del vecchio mago dire “Vieni pure ragazzo mio”

Harry salì di corsa le scale e poi entrò. “Buonasera signore” disse ansimando

“Harry, non dovresti essere in giro a quest’ora”

“Ehmmm lo so, mi dispiace, solo che non riuscivo a dormire” disse il moro.

“Capisco, vieni siediti, forse una tazza di te, ci aiuterà entrambi” disse Silente scrutando il giovane davanti a lui.

“Ehmmm professore, posso fare una domanda?”

“Certamente ragazzo mio”

“Il professor Piton è tornato?” disse con un velo di apprensione

“Mi piacerebbe sapere, come sai, che non è al castello” disse il preside

“Ecco io, so che non avrei dovuto ma……. l’ho seguito, quasi fino alla foresta proibita, so che è andato da Voldemort!!” disse il moro

“Capisco, non devi preoccuparti per Severus, sa badare a se stesso, vedrai che andrà tutto bene” disse dolcemente il preside.

“Io…..ecco…..non sono preoccupato……cioè si …….sa la profezia” disse imbarazzato il moro

“Harry, non c’è da vergognarsi, se sei preoccupato per Severus, perché pensi che un vecchio come me stia ancora alzato a quest’ora?” ((Ah quanto simili siete tu e Severus, testardi come pochi))

Mentre il ragazzo stava per rispondere, dal camino si sentì una voce strozzata “Albus sono qui!”

Silente si alzò e si diresse al camino “Sarò lì a breve Severus” poi guardò Harry e disse “Ora torna alla torre Harry, come hai sentito Severus è tornato, e non credo sarebbe molto felice di sapere, che non sei nel tuo dormitorio”

Silente non sapeva in che stato era tornato il pozionista, c’erano state delle volte in cui non era neanche in grado di reggersi in piedi da solo, e dal tono della sua voce non doveva essere in ottime condizioni. Aveva visto quanta preoccupazione c’era negli occhi di Harry, e non voleva dovesse assistere, ad uno spettacolo così brutale, né tantomeno Severus lo avrebbe desiderato.

Il moro annuì e disse solo “Grazie Signore”.

Silente andò immediatamente nei sotterranei, e trovò un Severus molto provato dall’incontro con il signore Oscuro. “Severus, santo cielo, stai bene?” disse Silente avvicinandosi al pozionista disteso sul divano, il suo viso era pallido, e poteva vedere i forti spasmi, che percorrevano i suoi muscoli, tipico effetto lasciato da una cruciatus. Così lo aiutò a sedersi, poi prese un fazzoletto dalla tasca e pulì il suo viso, da alcune tracce di sangue che aveva sulla fronte.

“Sono stato meglio Albus, ma ne è valsa la pena. Nonostante la mia prolungata assenza, sono ancora nel cerchio dei più fedeli” disse facendo una smorfia di disgusto

“Capisco” disse tristemente, poi lo vide ingoiare un paio di pozioni. Man mano che il tempo passava il suo aspetto sembrava meno emaciato. Il pozionista raccontò che quella notte, alcuni dei suoi seguaci avevano fallito una missione della quale non aveva scoperto alcun dettaglio, e tutti i presenti erano stati torturati, inoltre il fatto che lui era mancato tra le fila dei suoi servi, per così tanto tempo, non era piaciuto al suo padrone, che aveva apertamente dimostrato il suo grande disappunto in merito. L’unica informazione veramente importante che aveva appreso, era che l’ Oscuro si stava muovendo, e cercava di prendere il controllo del ministero.

“Questo è grave, ma credo che potremmo parlarne domani ragazzo mio, ora sarà meglio che andiamo a riposare”

“Albus, ho bisogno di un favore, avvisa Potter che sono tornato” disse freddamente il pozionista

“Certamente ragazzo mio” disse sorridendo il vecchio mago

Piton alzò un sopracciglio e disse “Come mai, non mi stai chiedendo il perché, Albus?”

Il preside tossì, per evitare di rispondere, ma Piton disse setosamente “E’ stato qui, non è vero?”

“Ora, ora Severus, calmati. Il nostro Harry era molto preoccupato, così l’ho invitato a fare compagnia ad un povero vecchio, non vorrai prendertela, perché gli ho chiesto una cortesia.” Disse Silente con fare da innocentino

“ALBUS!.............. Quando è tornato alla torre?”

“All’incirca, quando sei tornato” disse Silente

“Cosa? Il coprifuoco era passato da un pezzo!!! Dovrei farli grattare a te i calderoni, Albus!!” disse ringhiando

“Suvvia Severus, ho detto al ragazzo che non te lo avrei rivelato, non vorrai farmi passare, per uno che spiffera i segreti altrui.” Disse divertito il preside.

Piton alzò gli occhi al cielo e borbottò “Dannati siano i Grifondoro e la loro lealtà” poi si distese nuovamente, era troppo stanco e dolorante, per litigare con il preside, e poi cambiando totalmente tono di voce sussurrò un “Grazie Albus” ancora una volta il suo mentore lo aveva aspettato alzato, dopo una terribile notte da Mangiamorte.

Poi Silente andò verso il camino e disse “Beh buonanotte Ragazzo mio”

La mattina successiva Piton, ancora molto provato dall’incontro con il signore Oscuro, saltò le sue lezioni, con grande gioia di tutti gli studenti. La sera stessa, Harry si presentò nel suo ufficio, dato che nel pomeriggio aveva ricevuto una nota del pozionista.

“Entra” disse Piton

“Buonasera Signore”

“Siediti” disse freddamente

Harry lo fissava ((ha davvero un brutto aspetto, beh non che di solito sia molto meglio, ma sembra quasi malato)), Poi si accomodò sulla sedia di fronte a lui, era molto nervoso. Il pozionista intrecciò le dita, e le appoggiò sulla scrivania, poi guardandolo dritto negli occhi disse “Potter, quando ieri ti ho detto di andare alla torre, mi hai sentito?”

“Ehmm certamente…solo che……io”

“Allora si può sapere, cosa in quel tuo piccolo cervellino da Grifondoro, ti ha fatto pensare che potevi seguirmi?”

Harry deglutì ((Merlino, non penso che questa conversazione finirà molto bene, per me)) “Io ero preoccupato” disse usando tutto il suo coraggio Grifondoro.

“Preoccupato per cosa Potter?” disse con il sopracciglio alzato

“Beh …..sa….. la profezia……noi dobbiamo …….fare ……..”qualcosa insieme”…….. giusto?”

“Capisco, quindi hai ritenuto necessario, controllare di persona, e non hai minimamente pensato, che eri vicino alle barriere, che proteggono il castello? E che forse potevi essere in pericolo, visto che indossavo una veste da Mangiamorte?”

“Ehm….no”

“Potter, mi sembrava di essere stato chiaro, quando tutto questo è iniziato, IO sono responsabile di te, e non il contrario!!” sibilò il pozionista

“lo so è solo…..che” poi vedendo, che il cipiglio di Piton non accennava a diminuire, frustrato pensò ((Razza di idiota, ero preoccupato per te, perché tuti quelli che mi stanno vicino prima o poi fanno una brutta fine!!))

“Se ti dico di fare una cosa, non è perché mi piace sentire il suono della mia voce, c’è sempre un motivo valido. Se dobbiamo fare come dici tu “qualcosa insieme” devo essere sicuro, che si do un ordine, lo seguirai. In combattimento può essere fondamentale, e devo essere sicuro che non commetterai idiozie” Poi dopo una breve pausa aggiunse “Mi hai capito Potter?”

“Si signore” rispose sospirando

“Forza ora muoviti, hai dei calderoni da grattare, li infondo” disse il pozionsita indicando un paio di calderoni. Mentre guardava il ragazzo impegnato nella sua punizione pensò ((Merlino, come siamo arrivati a questo punto, era davvero preoccupato per me. Questo può essere un problema, ha fatto degli evidenti miglioramenti in occlumanzia, ma non abbastanza da tenere un discreto Leggiliments fuori dalla sua testa. Dovrei cercare di allontanarlo, ma……….)) poi si costrinse a smettere di pensare al marmocchio.

 

Due giorni dopo finalmente era sabato, tutti gli studenti erano esagitati, mentre aspettavano gli accompagnatori per andare ad Hogsmeade. I designati stavolta erano Il professor Vitius, la Mc Granitt e Piton.

Dopo aver radunato tutti gli alunni nel cortile e aver controllato i permessi, Piton cercò il marmocchio nella folla, una volta individuato si avvicinò minaccioso. “Potter, ricordati le direttive del preside, ti tengo d’occhio!!” ringhiò

“Si signore” disse sospirando e poi vide svolazzare il mantello del pozionista, mentre si allontanava.

“Ma che diavolo intendeva?” chiese Ron

“Ieri ho dovuto praticamente supplicare il preside, per convincerlo a farmi venire, dato che i miei parenti, non si sono neanche degnati di firmare il permesso”

“Ma cosa c’entra Piton allora Harry?” chiese Hermione

“Silente, mi ha fatto promettere, che sarei sempre rimasto dove Piton poteva vedermi”

“Co-cosa? Mi stai dicendo, che dobbiamo stare vicino a lui?” disse il rosso

“Beh non proprio vicino, tecnicamente solo dove può vedermi” disse il moro

“Ohhhhh nooooo!! Ma ce lo siamo dovuti sorbire già per metà dell’anno!!! Ora anche a Hogsmeade!”

“Lo so, mi dispiace Ron, ma o così o devo restare al castello”

“Su, non è poi così male, vedrete che ci divertiremo lo stesso.

Abbiamo passato serate intere quando tu e lui eravate legati, sopravvivremo” disse la riccia

“Si certo, come no. Giusto perché tu preferisci la libreria, come il pipistrello” disse il rosso

Hermione diede una gomitata a Ron e si incamminò verso il villaggio insieme agli altri.

Una volta arrivati, Harry e i suoi amici, entrarono in quasi tutti i negozi. Iniziando da Mielandia, MondoMago e poi ai Tiri Vispi, dove rimasero per un bel po’ a scherzare con i gemelli. Nel frattempo Piton faceva la ronda fuori dai negozi, sempre più spazientito. ((E’ tutta colpa di Albus!! Mi ha preso per il baby-sitter di Potter!! Con la maledetta storia della fiducia, sta trasformando la mia vita in un inferno!! Certo facile per lui, se ne sta comodo nel suo ufficio senza marmocchi urlanti e scalmanatati a dare ordini orribili. Ah ma quando torno al castello mi sentirà….Oh si!!”

Poi quando la sua pazienza, aveva davvero raggiunto il limite, piombò nel negozio dei gemelli, orripilato e disgustato dal loro cattivo gusto e dal mucchio di idiozie accatastate sugli scaffali.
“Potter!! Esci di qui all’istante!” urlò il pozionista

Harry guardò i gemelli e disse “Ehmmm temo di dover andare, scusate ragazzi ci vediamo presto”

“Oh ciao Harry è stato un vero piacere averti visto, vedi di restare tutto intero!!” risero i gemelli mentre lo salutavano, e gli davano una forte pacca sulla schiena.

Poi si rivolse ai suoi amici “Voi restate qui?” disse il moro, sperando in una risposta negativa

“Scusa amico, ma io non ci tengo a venire con Piton, specialmente adesso che sembra così incavolato, sai tu sei sotto la protezione del preside….. ma noi”

“Ron!!! Harry, salutiamo e poi arriviamo” disse la riccia

“Ok a dopo” disse il moro incamminandosi verso Piton.

“Sono qui!” disse il moro, mentre usciva dalla porta d’ingresso.

“Forza Muoviti, devo andare dal farmacista, per prendere alcuni ingredienti, che ho ordinato!”

“Ehi, io non sono un bambino che ha bisogno della balia. Posso restare qui finchè non torna!!”

Piton lo afferrò per un braccio e sibilò” Potter, se non la pianti di lamentarti, giuro che ti darò un valido motivo per farlo. Ieri sono stato chiaro, devi restare a vista d’occhio, quindi se vado dal farmacista TU vieni con me!!”

“Da- D’accordo” balbettò il ragazzo, sapendo perfettamente che continuare ad insistere, era tempo perso.

Una volta arrivato davanti alla farmacia il pozionista entrò, ed Harry rimase all’esterno, dato che Piton poteva vederlo attraverso la vetrina. Mentre stava borbottando qualcosa, sui vecchi pipistrelli acidi che sono troppo opprimenti, senti un rumore assordante provenire dal fono della strada. C’erano dei lampi verdi, e gente che urlava e correva in ogni direzione, poi vide dei maghi con le tuniche nere, era un attacco dei Mangiamorte.

Piton uscì di corsa dal negozio e afferrò il ragazzo con per il colletto
“Potter dentro!!” e lo tirò dietro di se, poi trasfigurò se stesso, in modo che i seguaci dell’Oscuro non potessero riconoscerlo.

“Professore che succede?” disse il moro spaventato

“Non lo so!! Devo andare a controllare fuori, RESTA QUI!!” ringhiò il pozionista

“Ma Ron ed Hermione sono li fuori dobbiamo trovarli!!”

“Questo non è compito tuo. IO sto andando a cercare tutti gli altri” Poi lo fissò dritto negli occhi e disse “NON –TI-MUOVERE, per nessun motivo! Mi hai capito?” disse stringendo più forte la presa sul braccio del ragazzo

“D’accordo” disse il moro sospirando nervosamente.

Piton che conosceva bene l’indole del marmocchio, così giusto per sicurezza, lanciò un incantesimo incollante, in modo che non riuscisse a spostarsi dalla farmacia.

“Ehiiiii Piton lasciami andare!!! Ho detto, che sarei rimasto!!” protestò Harry

“Non ho tempo ora” e poi sparì nel caos infernale, che si era creato nelle strade di Hogsmeade.

C’erano molti feriti per le strade, ma nessun morto. ((Stanno cercando qualcuno, sicuramente Potter, devo portarlo subito al castello)) poi vide Vitious che duellava con due Mangiamorte e si avvicinò per dare una mano, in quel momento con la coda dell’occhio vide Weasley e Granger mentre tentavano di sgattaiolare fuori dal negozio dei gemelli, probabilmente in cerca di Potter, così avvicinandosi al collega, gli disse di allontanarsi e di prendere i due ragazzi e di radunare tutti al pub. Quando vide arrivare i primi Auror, decise che era il momento di andare a prendere il ragazzo d’oro. Si precipitò alla farmacia, ma Harry non c’era. ((Dannazione!! Perché quel marmocchio deve sempre fare di testa sua!!! Stavolta giuro che lo ammazzo con le mie mani, quando lo prendo)). In quello dalla parte opposta della lunga via, sentì un messaggio amplificato dall’incantesimo Sonorus. “Potter abbiamo i tuoi amici, la mezzosangue e il traditore del suo sangue, consegnati a noi e li lasceremo andare, oppure potrai piangere la loro perdita, direttamente sui loro corpi senza vita, hai un solo munito a partire da adesso!!!”

((La voce di Lucius!! No…devo trovarlo subito!!)), così Piton si smaterializzò vicino al luogo da dove aveva sentito provenire il messaggio. E rimase impietrito davanti alla scena che aveva davanti.

Due Mangiamorte con la maschera bianca, tenevano i due presunti Grifondoro, prigionieri puntandogli le bacchette alla gola, e Potter nel centro della strada con la bacchetta in mano. Il ragazzo si trovava a circa la stessa distanza tra lui e loro, così urlò “Potter, torna subito indietro!!”

Harry si voltò a guardare la versione trasfigurata di Piton. Era furibondo e sembrava preoccupato, lo poteva vedere chiaramente, avrebbe voluto correre verso di lui, come gli aveva ordinato, ma i suoi amici erano nelle mani di quegli spregevoli mostri, non sarebbero morti per colpa sua, non anche loro e non stavolta. Poi sentì la voce del pozionista che urlava inferocito “Potter, non sono Granger e Weasley!! Loro sono al sicuro nel pub. Vieni qui ADESSO!!”

A quel punto i Mangiamorte risero, e urlarono “Tempo scaduto Potter, di addio ai due marmocchi” poi uno dei due alzò la bacchetta e disse “AVADA KE……”, ma fu interrotto da un grido “NOoooooooo!!” urlò il moro correndo disperatamente, verso i due volti mascherati. Così uno dei due servi dell’Oscuro, urlò “Expelliamus” e Harry perse la bacchetta, mentre l’altro gli lanciò addosso Hemione, che cadde a terra proprio davanti i suoi piedi.

“Mione stai bene?” disse il moro preoccupato, mentre la aiutava a rialzarsi. Poi sentì una risata raccapricciante, la ragazza alzò la testa per la prima volta da quando l’aveva vista prigioniera e ghignando disse “Mai stata meglio tesoro”

   
 
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