CAPITOLO
VENTIDUE
"End
Unrest"
Morney Hill
Jade, sconfitta e
sola nella caverna dei Creatori,
decise che era il momento di fare ritorno dai suoi amici. Zack,
impaziente, la
sommerse di domande.
“Allora,
Jade, cosa è successo?”
“Purtroppo
– rispose, mortificata - è stato tutto
inutile: Wolf ha bevuto dal calice dell’onniscienza e ora
conosce ogni nostra
mossa. Per di più, ha ucciso Heith in maniera davvero
atroce”
“Quindi
– intervenne Samuel - adesso ci troviamo
contro un Wolf in versione potenziata?”
“Come fai
ad essere certa che Wolf sappia quello che
tu e Samuel dovete fare?” aggiunse l’altro.
“Mi ha
detto che nasconderà la statua di Deimos. E,
senza statua, non potremo attivare l’amuleto.”
“Poi
c’è anche il problema del castello: non sappiamo
nemmeno dove diavolo sia!”
“Aspettate!
– iniziò a riflettere a voce alta il
demone - se Wolf adesso è diventato potentissimo,
perché vuole nascondere la
statua? Questo vorrebbe dire che il suo padrone tornerebbe in vita e
dovrebbe
sottomettersi a lui.”
Fu Zack a rispondere:
“Proprio perché è il suo
padrone, dovrebbe continuare il suo compito e permettere
così il suo ritorno.
Perciò non capisco dove tu voglia arrivare con questo
discorso!”
“No, Zack!
Non devi ragionare come uno dei buoni, devi
metterti nei suoi panni e pensare così: se io fossi malvagio
e nelle mie mani
avessi un potere immenso, perché mai dovrei permettere il
ritorno di qualcuno
che potrebbe ostacolarmi? Perché dovrebbe interessarmi il
ritorno di Deimos?”
Finalmente, Jade
riuscì a comprendere cosa intendeva
dire l’amico: “Perché Deimos in passato
aveva promesso ai servitori del caos
salute e immortalità. Sì, ora ho capito: Wolf
vuole rubare questo a Deimos, in
modo da poter governare sul mondo in eterno!”
“Quindi,
– aggiunse Zack - secondo voi è per questo
che Terence ci sta aiutando? Perché ha fatto il vostro
stesso ragionamento?”
“NO!
Perché mia Nonna ha fatto questo ragionamento e
poi deve averglielo detto!”
Samuel, per la prima
volta da tanto tempo, sorrise:
“Quindi non ci resta che aspettare. Terence
aiuterà sicuramente tua Nonna a
mandarci il segnale che ci condurrà al castello.”
Il Castello
Terence, ormai
sicuro, liberò Dana dalle catene di
Amarantio che inibivano i suoi poteri e lei, finalmente,
riuscì a massaggiarsi
i polsi doloranti.
“Ah...
finalmente libera!”
“Non
farmene pentire! Niente scherzi da strega, mi
raccomando! Piuttosto, sbrigati, prima che Wolf se ne
accorga!”
“D'accordo!
Ora userò un incantesimo per creare
dei fuochi segnalatori, che permetteranno ai ragazzi di vedere dove ci
troviamo.”
“E questi
fuochi fanno rumore?” chiese l’uomo,
perplesso e preoccupato.
“Questo
incantesimo è geniale proprio perchè non fa
rumore! Sai, in passato è stato molto utile ad altre
streghe.”
“Streghe!”
esclamò lui, disgustato.
La donna, allora,
concentrò tutti i suoi poteri e, a
occhi chiusi, iniziò a recitare: “Anima
incandescente, che arde fortemente, dal mio
corpo vuoi uscire, sperando che il silenzio della notte ti possa udire.
Su, presto,
lanciati verso il cielo e risplendi agli occhi di chi ha uno sguardo
puro e
sincero...”
Improvvisamente, una
luce fuoriuscì dal suo corpo,
lasciò il Castello e scoppiò nel cielo, senza
emettere il minimo rumore.
A Morney Hill,
intanto, Samuel fu il primo a vederli
e, stupito per quello spettacolo, lo indicò agli altri.
“Wow!
Guardate!”
“Non ci
credo! – esclamò la ragazza, sorpresa - La
Nonna ha avuto la mia stessa idea!”
Poi si
voltò verso il demone e gli sorrise.
“Sai cosa
vuol dire questo, Samuel? Che tu, senza
dubbio, sei una persona buona e di questo non ne potrai mai
più dubitare,
perchè l’incantesimo può essere visto
solo da chi ha l'animo puro.”
Il ragazzo rideva, ma
gli occhi erano, stranamente,
lucidi: “Sono buono…sono buono! Stavolta per
davvero!”
“Zack!
– esclamò Jade, rivolgendosi all’amico -
Riesci
a localizzare da dove partono i fuochi?”
“Certo!
– replicò lui, già davanti al computer
-
Nulla, ormai, è impossibile per me da quando vi ho
incontrati!”
Mentre lui cercava,
il demone e la strega osservavano
le luci nel cielo, sospesi fra le risate e il pianto per quanto stava
succedendo.
Tempo qualche secondo
e Zack riuscì a estrapolare le
coordinate di cui avevano bisogno.
“Incredibile!
Il castello si trova in una collina al
confine fra gli Stati Uniti e il Canada, vicino alla città
di Vancouver.
Davvero pazzesco!”
“Perché,
pazzesco?”
“E’
praticamente impossibile vedere dei fuochi
d'artificio da così lontano!”
Jade lo
guardò e sorrise: “Non è impossibile.
È
magia!”
Nel frattempo, in
un’altra ala del Castello
Wolf era chiuso nelle
sue stanze e, ad occhi chiusi,
osservava impressionato nella sua mente tutto ciò che adesso
conosceva.
“E’
incredibile quante cose esistano a questo mondo. E
sono tutte qui, nella mia mente!”
In quel momento,
Terence bussò alla porta,
interrompendo i suoi pensieri.
“Come mai
ti sei chiuso nelle tue stanze?”
“Avevo
bisogno di rimanere un po' da solo. Hai
spostato la statua?”
“Certo!
Esattamente come mi avevi chiesto. Posso fare
altro per te?”
“Attendi
nella sala. Mancano poche ore a mezzanotte e
i nostri ospiti faranno di tutto per essere qui per
quell'ora.”
“Allora
aspetterò!”
Wolf, allora, decise
di attingere alle sue conoscenze
di magia nera e iniziò a recitare.
“Nelle
notti più buie, dove le ombre si fanno più
grandi, venite al mio cospetto,
esseri ripugnanti....”
Dal pavimento si
innalzò del fumo nero, che si
trasformò in tanti piccoli essere simili a zombie
dall’aspetto, però, oscuro.
L’uomo
lì guardò con soddisfazione, prima di
rivolgersi a loro: “Salve! Voi siete i Blossex,
giusto?”
Uno di loro, con voce
mostruosa, rispose per tutti:
“Sì! Siamo ai suoi ordini!”
“Bene!
Voglio che circondiate il castello e che
eliminiate chiunque tenti di entrare, apparte la strega che porta un
amuleto al
collo.”
“Agli
ordini!” risposero tutti, in coro, per poi
dissolversi in fumo, penetrando attraverso i muri per raggiungere
l’esterno del
Castello.
Intanto, poco
lontano, si teletrasportarono i tre
ragazzi e Zack si lamentò subito per la distanza che li
separava dal loro
obiettivo.
“Oh,
accidenti, Jade, ci hai fatto ricomparire lontani
dal castello!”
“Avanti!
Che sarà mai una camminata!”
“Finalmente
anche io lo vedo!”esclamò Samuel.
“Ah,
già, tu sei l'unico che non ci è mai
stato!”
“Bene,
ragazzi, – sorrise Jade - Ci siamo! Dentro quel
castello ci attende il nostro destino. Nonna, stiamo
arrivando!”
E iniziarono a
camminare verso l’edificio.
A un certo punto,
Samuel si rivolse a Zack,
chiedendogli l’ora.
“Che ore
sono?”
“Le 23.04.
Abbiamo solo 56 minuti per salvare il
mondo. Non posso credere che uno come me sia qui! Peccato che chi mi
conosce
non saprà mai che ho salvato il mondo!”
“E
perchè non dovrebbero crederti?”
“Perchè
sono sempre stato il secchione della classe,
l'imbranato nerd che ripara computer nel negozio dietro l'angolo. Chi
mai
potrebbe pensare che io possa salvare il mondo?”
“Io!
– rispose lei – Io lo penso! Tu non sei
più il
ragazzo che ho conosciuto in quel supermercato. La verità
è che questa notte, a
salvare il mondo, ci sono le persone più impensabili: la
ragazza superficiale,
stupida e vanitosa che è diventata matura e forte, il demone
scontroso, solitario
e dal passato doloroso che si è scoperto buono e altruista.
E poi ci sei tu,
Zack, un ragazzo coraggioso e affidabile!”
“Il fatto
è – aggiunse Samuel – che non siamo
più gli
stessi di quando siamo partiti e, se qualcuno dubita del fatto che noi
non
possiamo salvare il mondo, beh, sapete che vi dico? Noi lo
faremo!” e
continuarono a camminare, ridendo e scherzando.
Il Castello, ormai,
era vicino e Jade, strizzando gli
occhi, vide che c’era qualcosa che non andava.
“Ma... ma
cosa sono quelle strane creature intorno al
castello?”
“Sembrano...
piccoli omini in decomposizione.
Azzarderei che siano zombie!”
“Zombie?!?
– chiese la ragazza, sconvolta - Cosa
ci fanno lì?”
“Io li
conosco! – affermò deciso Samuel - Si chiamano
Blossox, o almeno credo. Sono creature della notte devote al Male.
Forse Wolf
ha immaginato che stavamo per arrivare e li ha chiamati.”
Zack rimase
sconvolto: “Quindi dovremo combattere
contro tutti quelli?!? Ma sono tantissimi!”
Ma il demone, per
nulla intimorito, stava già
elaborando un piano: “Ho visto delle pietre lungo il
sentiero: trasforma le tue
mani in roccia e vedrai che i tuoi pugni, accompagnati dalle mie sfere
di
energia, saranno fatali per loro!”
“Perchè
io non sono stata nominata?” si intromise
Jade, perplessa.
“Perchè
tu devi essere la prima ad entrare nel
castello e qualcosa mi dice che Terence ci farà entrare
subito!”
Intanto,
all’interno dell’edificio, Terence e Dana si
stavano avvicinando alle porte.
“Sei sicuro
che Wolf non mi vedrà qui?”
“In questo
momento è chiuso nelle sue stanze e non
sospetta minimamente che io ti abbia liberato. Piuttosto, ti sei
occupata della
statua?”
“Tranquillo!
Penserà che tu l'abbia spostata
veramente.”
“Ottimo!
Adesso, però, devi usare un po' dei tuo
poteri anche qui, perchè il castello è
inaccessibile per via di una potente
magia messa da Wolf tempo fa. Dovrai contrastarla per abbassare il
ponte
levatoio e permettere a tua nipote e gli altri di entrare,
ok?”
All'esterno, Zack e
Samuel iniziarono il combattimento
contro i Blossox, decisi ad avere la meglio, ma, prima, il demone
riuscì a
gridare qualche parola in direzione dell’amica.
“Avanza,
Jade! Ci pensiamo noi a tenerli a bada.
Avvicinati al ponte levatoio e aspetta che Terence ti apra. Noi ti
raggiungeremo subito, d’accordo?”
E la ragazza
iniziò ad avanzare, ma, improvvisamente,
per la sorpresa di tutti, le creature si fecero da parte, lasciandola
passare.
“Cosa
significa?” mormorò fra sé e
sé Samuel, mentre
Jade si voltava verso di loro in cerca di spiegazioni.
“Non
capisco... forse vogliono che entri?”
“Allora,
sbrigati!” le urlò Zack, impegnato a
combattere contro di loro.
In quel momento, il
ponte levatoio si abbassò.
“Hai fatto
in fretta, strega!” disse Terence a Dana,
ammirato.
Ma la donna, in preda
alla confusione, scosse la
testa: “Non sono stata io! Non ho ancora mosso un
dito!”
“Infatti
sono stato io!” esclamò Wolf, comparendo alle
loro spalle.
Jade entrò
finalmente nel Castello e per prima
cosa vide sua Nonna, correndole incontro felice.
“Nonna!
Grazie al cielo!” e la abbracciò.
Wolf
guardò Terence e, finalmente, capì: “Ma
guarda,
guarda! Il mio fedele alleato in combutta con le streghe!”
“Hai un bel
coraggio ad usare quel tono con me! –
replicò l’uomo, arrabbiato - Parli proprio tu che
diventi il più potente del
mondo ed elimini Heith alle mie spalle! Vuoi uccidere anche me,
già che ci
sei?”
Wolf rise.
“Mettiti in fila, allora, ho altri di cui
occuparmi al momento!”
Poi, con un solo
gesto delle mani, chiuse il ponte
levatoio, per poi rivolgersi a loro, arrogante: “Ho pensato
che è meglio
chiudere la porta, tanto gli ospiti che voglio sono tutti qui! Ops...
ho
lasciato fuori il demone. Peccato, senza di lui niente bacio, giusto,
piccola
Jade?”
“Va
all'inferno!”
“Questo
è l'inferno, tesoro!”
Intanto,
all’esterno, infuriava il combattimento e
perciò solo dopo qualche minuto Zack si accorse che il ponte
era stato chiuso.
“Hey!
– urlò all’amico - Siamo rimasti chiusi
fuori!”
“Lo so, ma
non posso muovermi: questi piccoli bastardi
spuntano come i funghi!”
“Dannazione,
anche io sono bloccato!”
All’interno,
i tre, prigionieri di Wolf, osservarono
l’uomo avvicinarsi lentamente a loro con aria minacciosa.
“Terence,
Nonnina, non tremate di paura! Non siete la
mia priorità, al momento.”
Ma Dana, nel
sentirlo, gli lanciò un’occhiataccia: “E
chi trema, mio caro! Se ti avvicini a mia nipote, ti assicuro che
assaggerai
per la prima volta i miei poteri. Sai, è un po’
che non mi sgranchisco le ossa,
adesso che ci penso...”
“Non mi fai
paura, strega! – replicò lui, sempre
più
sicuro di sè - Sei stata per un anno intero con le catene di
Amarantio ai
polsi, perciò, anche se te ne sei liberata, sai meglio di me
che i tuoi poteri
ritorneranno lentamente!”
“Ma che
bravo! – sulle labbra della donna spuntò un
sorrisino - Merito del calice dell'onniscienza, suppongo.”
“Potresti
rimanere affascinata per quante cose conosco
adesso!”
Poi, con la forza
della mente, strappò l'amuleto dal
collo di Jade e lo prese fra le mani.
“Ops...
dicono che ascoltare qualcuno che parla abbassi
la velocità dei propri riflessi. Ti sei distratta, cara
Jade!”
Lei, accorgendosi di
non avere più nulla intorno al
collo, lo osservò sconvolta: “Oh, no! Nonna, non
me ne sono proprio resa
conto!”
“Tranquilla,
tesoro. Ce lo riprenderemo!”
L’uomo la
guardò e rise: “Stai scherzando, vero?
Vediamo... mancano venti minuti alla mezzanotte e credete di riuscire a
togliere l'amuleto dalle mani di un super demone in questo piccolo
lasso di
tempo? Anche se ci riusciste, come la mettete con il caro amico Samuel?
”
“Se fossi
in te, non canterei vittoria, Wolf! Sta a
vedere: Potere
delle streghe vieni in nostro soccorso e scambiami con la persona
fuoriposto...” e
svanì, mentre Samuel compariva al suo
posto.
“Ma...
ma... come è possibile? – chiese lui, confuso,
guardandosi intorno e accorgendosi di dov’era - Chi mi ha
portato qui?”
Jade era felice di
rivederlo sano e salvo: “E’ stata
la Nonna: si è scambiata di posto con te.”
“Bene! Ero
stanco di prendere a calci i Blossox,
perchè desideravo tanto essere qui a farlo con te,
Wolf!”
L’uomo
sorrise nuovamente: “La nonnina si sarà anche
scambiata con te, ma il problema rimane comunque.”
“Si
è preso il mio amuleto” spiegò lei,
voltandosi
verso l’amico.
Il demone deciso,
avanzò subito verso il suo
avversario: “Vado subito a riprendertelo, allora, ma prima mi
serve un potere
da assorbire...”
In quel momento si
accorse della presenza di Terence,
finora silenzioso, e si voltò verso di lui: “Posso
assorbire il tuo? Mi sono
sempre chiesto che potere avessi.”
“Accomodati!
Resterai sorpreso.”
Il ragazzo chiuse per
qualche secondo gli occhi per
potersi concentrare meglio e, quando li riaprì, si
sollevò in aria, facendo un
triplo salto mortale, per poi scendere in picchiata su Wolf e
riempiendolo di
calci. L’uomo, colpito al petto, iniziò a
indietreggiare, finchè non ricevette
un calcio al collo e cadde a terra.
Jade lo guardava a
bocca aperta, perciò fu solo per
caso che si accorse che l’amuleto era scivolato a terra,
proprio a fianco del
demone.
“L'amuleto!
Samuel, prendilo!”
Lui lo
afferrò e si avvicinò a lei per rimetterglielo
al collo.
“Te l'avevo
detto che l'avrei ripreso!”
“Grazie!”
rispose Jade, arrossendo, imbarazzata.
Terence non
riuscì a nascondere il suo disgusto:
“Siete disgustosi, non vedo l'ora di tornare a darvi la
caccia! Piuttosto, se
volete andare nella sala della statua prima che Wolf si svegli, vi
conviene
sbrigarvi” e i due, rendendosi conto di avere tempo, corsero
via.
Intanto,
all’esterno, Dana aveva preso il posto di
Samuel, e Zack, accortosi quasi subito del cambiamento, si
avvicinò sorpreso
all’anziana signora, ricordandosi di lei.
“Oh,
signora Dana, che piacere rivederla!”
Lei sorrise, gentile
come sempre: “Anche per me,
giovanotto. Hai un gran da fare qui fuori, vero?”
“Forse
è meglio che si allontani, signora. Stanno
arrivando altri Blossox e sono molto violenti.”
Ma quella non lo
ascoltò e, anzi, gridò talmente forte
da genere un eco fra le montagne vicine: “Incendio!
” e tutti i Blossox in
pochi secondi morirono bruciati.
Zack si
bloccò e la fissò, sconvolto e ammirato.
“Lei
è ufficialmente il mio mito!”
“Lo so,
caro.” sorrise, lei.
A qualche metro e
diversi muri di distanza, Jade e
Samuel aprivano le porte della sala della statua, ma, con loro grande
sorpresa,
la trovarono vuota.
Wolf, che nel
frattempo aveva ripreso conoscenza, li
raggiunse proprio in quel momento: “Spiacente, ragazzi, ma la
statua è stata
spostata dal qui presente Terence. Dico bene?”
Ma quello sorrise:
“No, non è vero. Ti ho fatto
credere di averla spostata, ma in realtà è ancora
qui.”
“Dove?
– chiese Jade, confusa - Io non la vedo.”
“Tua Nonna
l’ha resa invisibile con un incantesimo,
ma, se ti avvicini al centro della sala, la potrai sentire con le
mani.”
Wolf, sentendosi
preso in giro da quello che
considerava il suo più fedele alleato, si infuriò
come mai aveva fatto: “TU! –
lo apostrofò - Sei un maledetto traditore! Hai voltato le
spalle al signore del
caos per aiutare i discendenti di chi l'hanno esiliato nella
pietra!”
“No!
– replicò l’altro, altrettanto
arrabbiato - Sei
tu il traditore! La strega mi ha mostrato una sua premonizione in cui
tu
permettevi il ritorno del nostro signore solo per rubargli
l'immortalità e
diventare un essere eterno e potente! Per quanto riguarda Deimos, lui
è solo un
folle, proprio come te: ha promesso potere e immortalità a
noi servitori per
secoli, ma, ormai, non è più credibile.”
“Come farai
se loro annulleranno i disordini? Sai
benissimo che noi servitori traiamo potere solo da quelli!”
Sorprendentemente,
l’altro rispose con indifferenza:
“Se fossi in te, questo sarebbe l'ultimo dei miei
problemi!”
Nel frattempo,
però, non vista, Jade si era mossa e,
finalmente, era riuscita a toccare la statua.
“Eccola!
– gridò, ridendo per la gioia - L'ho trovata,
riesco a sentirla!”
“Bene!
Posiziona l'amuleto, svelta!” la incitò Samuel.
Ma Wolf, ripresosi
dalla discussione, iniziò ad
avanzare verso di lei, intenzionato a fare di tutto per fermarli:
“Non ve lo
permetterò!”
Non riuscì
a fare che un passo, però, perchè Terence
si mise di fronte a lui, sbarrandogli la strada: “Prima di
andare da loro,
dovrai passare su di me!”
Poi si
voltò verso i ragazzi: “Presto! Fate quello che
dovete fare!”
Mentre i due
servitori del Caos si scontravano, decisi
a non lasciar vincere l’altro, Jade posizionò
l’amuleto al collo della statua,
per poi, sorridendo, avvicinarsi a Samuel.
“Bene!
Eccoci qua!”
Anche lui
iniziò a ridacchiare come uno stupido a
causa del nervosismo: “Già, proprio per compiere
ciò che doveva essere! Non so tu, ma io ho aspettato questo
momento,
questo bacio, per tanto, troppo tempo...”
Lei lo
guardò intensamente per qualche secondo, per
poi appoggiare le mani sul petto di lui:
“All'inizio ti ho odiato, ma
credimi, se ti dico che ora non posso stare più senza di te.
Io ti amo, Samuel
Roth...”
Lui le
lanciò uno sguardo intenso, carico di tutti
sentimenti che provava per lei, poi, finalmente, riuscì a
pronunciare le tre
parole che non aveva mai avuto il coraggio di dire.
“Anche io,
ti amo, Jade Alison...”
E, mentre
l’orologio del castello batteva dodici
rintocchi, i due, finalmente, si baciarono.
Come era stato
predetto, il loro bacio attivò
l’amuleto e da loro si generarono una serie di onde di
energia circolari che,
diffondendosi in tutto il mondo, annullarono tutti i disordini seminati
dai
servitori del Caos.
Ancora i due non si
erano separati, quando, dalla
statua, si levò, gridando, lo spirito di Deimos.
“NOOOO!
Maledetta Annabelle!”
Si separarono,
finalmente, e Jade, con un sorriso, si
voltò verso di lui: “Non sono Annabelle, sono Jade
Alison. Mi raccomando, salutami
l'Inferno, quando ci arriverai!”
E, in pochi secondi,
sia la statua che lo spirito
sparirono, distrutti per sempre.
In quel momento,
Terence riuscì finalmente a buttare a
terra il suo avversario, ormai ridotto male.
Jade si
avvicinò a lui: “Mi dispiace, ma è
finita,
Wolf! La nostra missione è terminata e tu hai
perso.”
L’uomo,
ansimando, con un ultimo sforzo riuscì a
rialzarsi. “Allora lascia che ti dia un regalino di
vittoria...”
E, con un ultimo
sforzo, dalle sue mani lanciò una
piccola sfera oscura che penetrò nella mente di Jade, che
cadde a terra, priva
di sensi.
Samuel corse subito
verso di lei, preoccupato: “Che
cosa le hai fatto?”
“Presto lo
scoprirete!”
Improvvisamente, alle
sue spalle, Zack tirò un pugno
talmente forte che colpì la gabbia toracica
dell’uomo e fuoriuscì dall’altra
parte. Con gli occhi spalancati dalla sorpresa, l’uomo cadde
a terra, morto.
“Questo
è per aver rapito me, lei e sua Nonna e per
tutto quello che ci hai fatto passare. Ecco il mio regalo,
bastardo!”
Jade, riavutasi, lo
guardò, sorpresa: “Come avete
fatto ad entrare?”
Fu la Nonna a
rispondere, però: “Avete distrutto la
statua di Deimos e, quindi, annullato anche le difese del
castello.”
La ragazza
annuì, soddisfatta per la risposta, per poi
voltarsi verso Terence: “Grazie per averci aiutato!”
“Statemi
bene a sentire, adesso! Se vi ho aiutati, è
stato soltanto perchè avevamo un nemico in comune e
perchè mi serviva anche il
vostro aiuto per sconfiggerlo. Ora che è finito tutto,
però, io tornerò a fare
ciò che ho sempre fatto fino ad ora. E’
chiaro?”
Dana gli
lanciò uno strano sguardo: “E’ un vero
peccato che giochi nell'altra squadra, sai? Non è mai troppo
tardi per
cambiare, comunque.”
Ma lui la
ignorò, dirigendosi verso l’uscita:
“Come vi
ho già detto, tornerò a fare quello che ho sempre
fatto e credo proprio che ci
rivedremo presto. Ora, però, vi consiglio di lasciare il
castello, perchè sta
per crollare tutto. Arrivederci!”
Non appena se ne
andò dalla stanza, dal soffitto
iniziarono a cadere pezzi di pietra e intonaco e la Nonna, allarmata,
avvertì
tutti del pericolo.
“Presto,
presto! Usciamo!”
Ma Zack, perplesso,
la fermò: “Aspettate un attimo!
Non vedo Samuel!”
Jade, voltandosi, si
accorse che neanche riusciva a
scorgerlo: “Dov'è? Era dietro di me un secondo
fa!”
L’anziana
signora, però, ignorò le loro
perplessità e
li strattonò: “Presto! Dobbiamo uscire, Jade!
Vedrai che Samuel è fuori che ci
aspetta.”
“No, no!
Aspettate! – continuò a gridare, mentre gli
altri due la trascinavano fuori - Samuel è ancora dentro,
secondo me!
Aspettate!”
Riuscirono appena a
mettersi in salvo, che il
castello, sotto i loro occhi, crollò.
“Dov'è
Samuel? Qui fuori non c'è!”
La Nonna,
mortificata, la guardò con tenerezza:
“Dobbiamo tornare a casa, adesso, Jade.”
“Cosa stai
dicendo? – chiese lei, sconvolta, senza
muoversi di un millimetro – Nonna, dobbiamo cercare
Samuel!”
“Samuel non
è qui, perciò torniamo subito a casa.”
La ragazza, allora,
guardò l’amico, altrettanto
sconvolto per il comportamento dell’anziana signora, ma, alla
fine, entrambi si
arresero e se ne andarono.
~
Epilogo
Due giorni dopo
Jade e sua Nonna
avevano fatto ritorno a Morney Hill e
il Consiglio dei piani alti, per ricompensarle della vittoria ottenuta,
avevano
cancellato la memoria dei loro concittadini sulla loro morte e
ricostruito la
loro casa, in modo che potessero riprendere la vita di prima.
Jade uscì
in veranda, raggiungendo sua Nonna, intenta
a bere una tazza di caffè.
“Buono il
caffè?”
“Non sai
quanto! Mi era mancato tanto, quando ero
reclusa. Tu, piuttosto, cosa stavi facendo? Ho visto che eri al
telefono.”
“Stavo
parlando con Zack. Mi ha raccontato che è
riuscito a riprendere il suo vecchio lavoro.”
“Bene, mi
fa davvero piacere saperlo. Spero ci verrà
presto a trovare.”
Sulle due cadde il
silenzio, rotto solo diversi minuti
dopo dall’anziana signora.
“Scommetto
che vuoi farmi tante domande. E’ così,
vero?”
“In
effetti, è proprio così! Mi chiedevo: anche la
Mamma era una strega, quindi?”
“No, non lo
era e non sapeva nulla di tutto questo. In
genere, nella nostra famiglia, viene saltata una generazione.”
“Capisco!
Comunque... – aggiunse, mortificata,
pensando ad alcuni eventi del passato - volevo dirti che mi dispiace di
non
averti creduto fin dall'inizio. Sono stata una
stupida!”
Dana rise,
guardandola con tenerezza. “Tranquilla,
tesoro! Al posto tuo, nemmeno io avrei creduto ad una vecchia pazza
come me!”
Jade non aggiunse
altro, ma, qualche minuto, non
riuscì più a trattenere ciò che le si
agitava dentro e, allora, guardò sua
nonna, poi prese un respiro profondo e, finalmente, ebbe il coraggio di
dirle
ciò che le premeva di più.
“Ascolta,
Nonna... io non posso continuare a fare
finta di nulla. Ho capito che tu sai qualcosa sulla scomparsa di Samuel
e io
sto malissimo per questa situazione, perciò, ti prego, dimmi
la verità...”
Dana si
voltò verso di lei e, per qualche minuto, la
osservò in silenzio, poi, finalmente, confessò la
verità: “D'accordo,
d’altronde non posso continuare a mentirti! Come ricorderai
bene, Samuel era
stato esiliato per le brutte cose che aveva fatto in passato e, in
seguito, fu
liberato per compiere la profezia. Ora che tutto è finito,
però, il consiglio
lo ha richiamato al suo cospetto ed entro un mese decideranno cosa fare
di
lui.”
“Ma
è assurdo! – si ribellò la ragazza,
sconvolta -
Ormai sappiamo tutti che è stato Wolf a uccidere quella
bambina, possedendo il
suo corpo! Io non capisco....”
La Nonna le prese le
mani e le strinse nelle sue: “Il
Consiglio dei piani alti è molto rigido su queste cose e con
loro è impossibile
combattere. Mi dispiace tanto, tesoro... So perfettamente che perdere
Samuel
per te è come perdere i tuoi genitori per la seconda volta,
ma non possiamo
fare nulla per lui.”
Jade voltò
la stessa verso il muro, per nascondere la
lacrima che le stava scivolando lungo il volto, ma la voce
tradì la sua
angoscia: “Sai, oggi ho guardato la foto dei miei genitori e
per un attimo,
solo per un attimo, non gli ho riconosciuti. Il loro volto mi sembrava
estraneo, così mi sono chiesta: e se tutto questo fosse
dovuto a quello che
Wolf mi ha fatto poco prima di morire?”
La Nonna le
accarezzò il viso, sinceramente
preoccupata: “Oh, tesoro…”
La ragazza, sentendo
le parole dell’anziana signora e
l’affetto con cui le aveva pronunciate, crollò e
scoppiò a piangere: “Io voglio
salvare Samuel, ma non posso farlo se inizio a dimenticare delle
persone che
amo. Aiutami, ti prego, perchè questa cosa comincia a farmi
paura!”
FINE DELLA PRIMA
STAGIONE
~
INTRODUZIONE ALLA
SECONDA STAGIONE
Un mese dopo
Su un'isola
sconosciuta e deserta, dove si sente solo
il rumore triste e malinconico delle onde che si infrangono sugli
scogli, un
uomo vestito di nero, in piedi accanto a un santuario, è in
attesa di un
incontro importante. Ad un certo punto, entra nell’edificio
e, pur sentendo una
presenza dietro di sè, non si volta perchè
conosce già la sua identità.
“Ti sto
aspettando già da diversi minuti, ma vedo che,
almeno, ti sei ricordato del nostro appuntamento.”
“Un mese fa
mi hai chiesto di incontrarci qui e, come
vedi, sono venuto.”
“Hai
portato il cigno d'argento?”
“Ovviamente,
altrimenti non sarei qui!” e consegnò
all’altro una teca di legno con dentro qualcosa.
“Grazie,
Terence, sapevo di potermi fidare di te” poi
si girò e posizionò l’oggetto che gli
era appena stato dato su una piattaforma
alle sue spalle.
Terence, curioso, gli
chiese spiegazioni: “Tu mi hai
detto che quel cigno canterà, ma non cosa
provocherà il suo canto.”
“Quel canto
non solo ti restituirà il potere che hai
perso, ma ci farà anche assistere ad uno spettacolo
più unico che raro. E
questo è solo l'inizio...”
CONTINUA....