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Autore: Toms98    29/10/2014    0 recensioni
Il mondo di Treavis è sull'orlo di una guerra che non si vedeva da millenni. Gli Orchi, guidati dal leggendario stregone Obscuritas, marciano per conquistare i Cinque Regni. Della famiglia di Treavis, l'unico maschio non arruolato perché troppo giovane è proprio lui. Ma un'antica profezia rivela che è lui l'unico in grado di sconfiggere Obscuritas. Così, dopo l'attacco degli Orchi al suo villaggio, Treavis partirà per Waldstadt, capitale del Regno di Roburia, per difendere con tutte le forze quello che rimane della sua vita. Ma ci sono segreti ben più oscuri dietro questa guerra...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Festa di Mezzautunno
Treavis e Matt si avvicinarono alla farmacia. Matt zoppicava e perdeva sangue da una ferita al naso. Si fermarono a qualche metro a ripassare il piano. << Ti ricordi quello che devi dire? >> chiese Matt. Treavis annuì. Entrarono nella farmacia e esposero a Elle quello che era successo, ad iniziare dal giovane: << Stavano portando al piano terra i forzieri che qualche genio aveva messo in cima al palazzo per iniziare il rinnovamento del magazzino, e Matt mi stava dando una mano. Stavo facendo l’inventario quando ho sentito un urlo da sopra. >> Matt gli fece eco: << Stavo scendendo le scale quando un forziere mi è scivolato e sono inciampato, finendo su un gradino con il naso e slogandomi la caviglia. >> Per fortuna Elle credé alla loro storia e curò Matt senza troppe domande. Treavis si dileguò e si avviò verso casa sua.
I giorni passarono, gli allenamenti continuavano incessantemente anche senza l’aiuto di Matt, ancora in convalescenza, e i progressi di Treavis erano palpabili. Ora riusciva anche senza l’aiuto dell’Anima di Fuoco a controllare lo Xesbil ysewgut, e stava iniziando a imparare il secondo incantesimo. Dopo qualche settimana Matt tornò ad osservarlo allenarsi, così il ragazzo ne approfittò per chiarirsi un dubbio che dal giorno dell’incidente lo assillava. << Matt >> cominciò << Cosa è un’Anima di Fuoco? >>
<< Non gasarti troppo, figliolo. >> rispose  << Ogni anno nascono su per giù venti Anime di Fuoco, che sono più propensi a diventare Gran Maestri di Magia, Lame Bianche o Alti Ufficiali. Tu possiedi una grande forza interiore, ma è anche una forza difficile da controllare. Ti servirà tanto allenamento aggiuntivo. >> Treavis lo guardò male, poi riprese a malincuore l’addestramento. Continuò ad addestrarsi ogni giorno fra magia, scherma e tutto ciò che gli poteva servire fino al giorno della Festa di Mezzautunno.
La Festa di Mezzautunno era una festa, molto famosa a Dorf e nella zona della pianura di Olm, che si svolgeva verso la prima settimana di Novembre, in concomitanza con l’arrivo dei Primi Nordici, i venti che segnavano l’inizio dell’inverno. Ogni anno, tutti gli abitanti di Dorf e delle fattorie vicine si riunivano e organizzavano balli, giochi, sfide e gare per decidere quale gruppo fosse il più forte. Treavis, assieme alla sua famiglia e a quella di Alisya, era del gruppo più vicino al palazzo, detto i Paladini; gli altri tre gruppi erano i Cavalieri, centrati sulla scuderia di Fred; i Chierici, capitanati da Padre Antonius, il frate bonaccione del piccolo convento di Dorf; e infine i Cortigiani, formati dalla parte di popolazione vicina alla cartografia di Thomas. Treavis adorava questa festa, soprattutto i giochi in coppia. Con lui, suo fratello Drake e Alisya la squadra dei Paladini era quasi perfetta in quella categoria, ma anche suo padre e Matt non scherzavano nella sfida delle armi. Quell’anno la festa si sarebbe tenuta come ogni anno, ma c’era veramente poco da festeggiare. Treavis avrebbe volentieri fatto a meno di organizzarla, ma Elle, sua “Consigliera Cittadina”, titolo inventato da lui per scherzo, lo spronò a farlo per sviare i pensieri della gente dalla guerra. Treavis fu d’accordo, ma appena rilesse il regolamento impallidì e provò a mandare tutto a monte per puro orgoglio personale: secondo regolamento lui non poteva partecipare in quanto capo villaggio. Senza lui, Drake, Alisya e suo padre, i Paladini erano notevolmente indeboliti. Va bene la guerra, ma il suo orgoglio personale era troppo grande per rischiare di perdere. Doveva trovare un modo, anche perché le altre squadre avevano ancora i loro punti cardini: Antonius, Thomas e Fred erano ancora a capo dei loro gruppi per vari motivi, mentre loro avevano perso capitano, vicecapitano, stratega e esperta di tattica. Fu però sua madre Lora a fermarlo e a rassicurarlo sulla formazione della squadra, prendendo per la prima volta parte al gioco, definito da lei stessa stupido.
Il giorno della gara era giunto. Treavis vestì gli sfarzosi vestiti del capitano della gara, detto Re dei Giochi di Mezzautunno, e salì sul palco improvvisato ai piedi del palazzo. << Benvenuti >> disse alla folla in deliro << alla settantesima edizione dei Giochi di Mezzautunno! >> un urlò si alzò dalla folla. << Quest’anno abbiamo dei grandi ospiti nella giuria! >> proseguì Treavis, per poi illustrare gli ospiti annuali della festa, tutti o troppo vecchi o incapaci di andare in guerra. Poi Treavis passò a elencare le squadre, partendo dai Chierici fino ai Cavalieri passando per i Cortigiani. Arrivò infine a presentare la sua squadra: << E veniamo ora ai campioni in carica: i Paladini. La squadra di quest’anno è così disposta: Capitano Lora Annedaughter, Vicecapitano Matt Davidson, Stratega e Esperta Tattica Elle Valentinedaughter, gli altri componenti sono >> e cominciò a elencare nomi di donne, bambini e anziani che facevano parte della sua squadra.
Le gare dei Giochi di Mezzautunno erano divisi in tutto in undici prove, e chi ne vinceva di più era campione. In caso di pareggio si contava chi era arrivato più volte secondo e così via. Le prove svariavano dal canto al combattimento ed erano divise in tre categorie da quattro prove fuorché una da tre: prove fisiche, prove di talento e prove di coppia, la categoria da tre. Il compito della giuria era valutare i talenti, far rispettare le regole e premiare il vincitore, mentre Treavis doveva solamente presentare le prove.
La prima prova era il sollevamento tronchi, dove un uomo per squadra doveva sollevare il tronco di un abete largo un braccio e alto cinque. Chi riusciva a trasportarlo fino alla fine del percorso prima degli altri era il vincitore. Per la squadra dei Paladini si presentò Gregor lo storpio, soprannome dovuto ad una cicatrice sull’occhio destro,  ma conosciuto da tutti come Sgnurt, il verso che faceva a chi gli chiedeva una zuppa, con ancora il grembiule che usava come cuoco al pentolone dei desideri. Gli atleti si disposero sulla linea di partenza con il loro tronco fra le mani, appoggiato sui piedi. Treavis si accorse che per i Chierici partecipava frate Antonius, robusto ma tutt’altro che forte, mentre per i Cortigiani c’era Glorie, la donna più forte del villaggio. Treavis in cuor suo temeva per lei, l’unica che poteva tenere testa a Sgnurt. Treavis aveva il compito di far cadere la corda che teneva i concorrenti fermi sulla linea. << Pronti... ai posti... via! >> gridò il giovane, lasciando la corda. Dopo due secondi i quattro partecipanti stavano iniziando la loro lenta corsa sul percorso. Subito si staccò da tutti gli altri Antonuis, ma per esperienza si sapeva che raramente chi partiva bene all’inizio riusciva ad arrivare sino alla fine. Avevano percorso sì e no qualche passo quando il partecipante dei Cavalieri inciampò e finì faccia a terra, sfiorando di poco Sgnurt. La folla espresse la sua preoccupazione, poi dalla zona dei Cavalieri si alzò una marea di “No!” e “Buuuu!” verso gli altri giocatori e la sfortuna del loro giocatore. C’era chi, in preda al panico, faceva i calcoli di quante possibilità avevano di vincere; c’era chi insultava l’amico di gruppo diverso per avergli portato sfortuna; c’era chi si lamentava che il tronco era troppo grosso, che il terreno era troppo scosceso, che la corda era stata abbassata sul piede del loro giocatore; c’era perfino chi affermava di aver visto nettamente uno sgambetto di Sgnurt. Treavis non si preoccupava, succedeva ogni anno, anche più volte, e spesso anche lui si era ritrovato ad accusare qualcuno di qualcosa che non aveva fatto, ma d’altronde era così che funzionava da settant’anni.
Ormai i partecipanti erano a metà strada. Antonius aveva rallentato e ormai sia Glorie che Sgnurt lo avevano raggiunto e superato. Erano ora arrivati alla collinetta maledetta, pezzo del percorso chiamato così perché era la parte con il maggior numero di cadute sia in salita che in discesa. Lentamente i tre al comando salirono la collinetta, alta circa due braccia, e giunsero alla cima. Durante la fase di discesa Sgnurt rischiò di cadere, ma riuscì a tenere l’equilibrio. Ormai era gara a due, con Antonius che procedeva affannosamente, mentre Sgnurt e Glorie continuavano ad avanzare incessantemente.
Erano testa a testa mentre mancava poco meno di una decina di loro passi per arrivare al traguardo. Glorie stava leggermente davanti, incitata dalle grida dei Cortigiani, che già assaporavano la vittoria. I Paladini erano invece nel più muto silenzio. Poi accadde l’improbabile. Glorie si sbilanciò, rimase in piedi ma fu raggiunta da Sgnurt. Ora nessuno sapeva distinguere chi fosse davanti. Sgnurt usò tutte le sue forze per superare definitivamente la donna. Il silenzio riempì la piazza. Tagliarono il traguardo quasi insieme. I giudici si riunirono, assieme a Lora e a Thomas, per discutere su chi avesse vinto. Il vecchio provò a far valere le sue ragioni, ma alla fine dovette arrendersi. Nel terreno c’erano due impronte. Quella di Sgnurt era esattamente due pollici e mezzo oltre la linea, mentre quella di Glorie era un quarto di pollice oltre il traguardo. Treavis cercò di trattenere un grido di esultanza, quindi si diresse al centro del palco per esprimere il verdetto dei giudici.
<< Abbiamo i risultati. Dopo attente valutazione, i giudici e i due capitani coinvolti hanno rivenuto che il vincitore è stato... >> tutti, dai Cortigiani ai Paladini, erano col fiato sospeso. Vincere la prima gara non era importante, ma l’orgoglio personale era troppo. << Il vincitore è... Sgnu... eh, volevo dire, Gregor lo Storpio. >>
Grida di esultanza si alzarono dai compagni di squadra, mentre Sgnurt urlò al cielo con tutto il fiato che gli era rimasto in gola, con la faccia talmente tirata che la cicatrice sull’occhio sembrava aprirsi. I Cortigiani invece salirono sul palco visibilmente irritati accusando di corruzione la giuria e lanciando pomodori all’indirizzo del palco. Solo Thomas provava a far capire ai suoi che era giusta la scelta, ma nessuno voleva ascoltarlo. Per poco non si sfiorò la rissa, ma alla fine i Cortigiani si calmarono, tenendo comunque un’aria bellicosa verso la gara.
La gara continuò, i Cortigiani erano notevolmente in vantaggio, ma seguiti a ruota da Paladini e Chierici. Ormai tutti consideravano impossibile superarli, quindi si puntava al secondo posto. Purtroppo, e Treavis lo sapeva, mancavano solo le prove in coppia, la parte più indebolita di quell’anno. Inaspettatamente, anche i Cortigiani persero tanti punti, e si ritrovarono con il fiato sul collo. Secondo i calcoli dei tifosi, ai Paladini bastava vincere l’ultima gara e sarebbero stati i campioni. Fino a qui tutto facile, sennonché in tutte e settanta le edizioni dei Giochi non avevano mai vinto quella prova.
La prova della torre era una prova impossibile per chiunque. La torre era in realtà un tronco addobbato con varie piattaforme, scale, corde e trappole, soprattutto trappole. La coppia della squadra doveva decidere chi far salire e chi far stare in basso. Chi saliva doveva raggiungere per primo la cima dell’albero e prendere il forziere, quindi riportarlo giù e aprirlo. Chi era in basso doveva, tramite funi, attivare le trappole per ostacolare gli avversari o le scale per avvantaggiare il compagno. Vinceva chi per primo portava al giudice il contenuto dello scrigno.
Treavis annunciò le varie coppie. Per i Paladini partecipavano Matt e Elle. Si divisero: l’uomo si preparò a salire, mentre la donna si avviò verso la tavola delle funi da cui poteva attivare le varie trappole. Treavis diede nuovamente il via alla gara. Matt spiccò subito un balzo felino verso un ramo sporgente dell’albero, vi si issò senza difficoltà e si avvicinò correndo alla piattaforma. Da sotto Elle tirava apparentemente a caso le funi, ma in realtà stava facendo scattare le trappole giuste al momento giusto. Nel giro di pochi minuti, sia Matt sia Fred, che partecipava per i Cavalieri, erano alla terza piattaforma. Elle tirava ora freneticamente le funi, mentre trappole e scale si azionavano da tutte le parti e la folla era in visibilio. Poi Fred, poco sotto a Matt, perse l’equilibrio e scivolò, rischiando di cadere dall’albero. Matt era ad un passo dal forziere, ma vide quello che stava accadendo e andò ad aiutare Fred. Riuscì a rialzarlo, ma adesso il forziere era praticamente nelle mani dei Cortigiani. Provò, nonostante tutto, a risalire e si ritrovò faccia a faccia con il suo avversario. Il forziere era esattamente in mezzo a loro. Il vento si quietò. Entrambi sapevano che, con tutte le probabilità, sarebbero venuti alle mani per avere il forziere. Poi accadde l’impensabile: dal basso fecero scattare una trappola all’indirizzo di entrambi. Matt riuscì a schivarla, ma così facendo perse di vista il forziere. Il suo avversario lo prese, lo tenne stretto con una mano e scese le scale da cui era salito. Matt non aveva il forziere, tutti i Paladini erano tristi, mentre i Cortigiani già esultavano. Matt guardò Elle e annuì leggermente. Lei tirò un paio di funi e ricambiò il segnale. Avevano un piano. Nell’esatto momento in cui il cortigiano passò nella piattaforma sottostante, Matt fece un bel respiro e si gettò giù dall’albero. Nella caduta, afferrò il forziere. Stava per schiantarsi al suolo da venti piedi di altezza quando iniziò ad afferrare le funi abilmente tirate da Elle. Arrivato quasi ai piedi dell’albero passando di fune in fune afferrò un ramo. Grazie a quello scese e tornò con i piedi per terra.
<< Dove credi di andare! >> urlò dalla cima la vittima del furto.
<< A vincere, se non le dispiace. >> rispose Matt beffardo
<< E come farai senza queste? >> Matt impallidì. In mano, il suo nemico aveva le chiavi per aprire il foriere. Matt diede il forziere a Elle e si accinse a risalire sull’albero, ma venne fermato dalla moglie. << Cosa stai facendo? >> gli chiese.
<< Non era ovvio? Torno su e riprendo le chiavi! >> rispose lui, afferrando per la terza volta il ramo.
<< Uomini... vogliono sempre complicare le cose >> disse sbuffando Elle, quindi prese la cassa con entrambe le mani e la gettò a terra con tutta la forza che aveva nel corpo. Il fragile legno si disintegrò e rimase intatto solo il contenuto, un piccolo uovo d’oro che rappresentava la vittoria. Tutto il pubblico, compreso Matt ancora appeso al ramo, la guardarono sbalorditi. << Che c’è? >> chiese stranita << Non c’è scritto da nessuna parte che devi usare la chiave! >> e detto ciò lanciò l’uovo in direzione dei giudici. Nello stesso istante, Matt si staccò dall’albero e si lanciò alla massima velocità verso il palco. Si abbassò quando l’uovo fu poco sopra la sua testa e lo afferrò appena cadette. Senza neanche alzare la testa si tuffò rotolando sul palco. << E il vincitore, con ben cinque gare vinte, è... la squadra dei Paladini >> urlò Treavis, ma nessuno lo sentì. Erano troppo impegnati ad esultare. I Paladini salirono sul palco, gridando e urlando, poi presero Lora e la alzarono sopra tutti gli altri. Furono premiati e andarono tutti a festeggiare al pentolone dei desideri. Alla fine dei Giochi tutti, vincitori e vinti, si riunivano sempre a festeggiare nella locanda.
Treavis era al bancone con sua madre e Matt e stavano ridendo delle avventure capitate durante la giornata. Tutti attorno stavano ridendo, e molti di loro bevevano abbondantemente. Elle era l’unica che non parlava, come se avesse un grosso peso sullo stomaco. Si avvicinò lentamente a Treavis e a Lora. Li invitò da parte per parlare. << Sentite, io... devo parlarvi. Mi è arrivata ieri questa >> fece lei, e stava per sfilare un lettera dalla tasca, quando una sentinella spalancò la porta.
<< Orchi. Orchi all'orizzonte >> gridò preoccupato l’uomo.
<< Orchi... in tenuta da guerra >>
   
 
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