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Autore: ParalyzedArtwork    29/10/2014    1 recensioni
”Cosa volete?”
“Quello che continua a dividerci e continua a tenerci uniti. L’odio verso di voi, quello che continua a gettarci nel caos ed ha farci risorgere.”
Genere: Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era seduta sul letto con gli occhi chiusi ed il volto nascosto tra le mani. Intorno a lei il silenzio decorava la stanza illuminata dalle prime luci dell’alba. Tutta quella luce, le dava fastidio, era stanca e affannata dal susseguirsi degli ultimi eventi. Attraverso le mani scendevano fredde le lacrime amare di un pianto silenzioso. Tirò indietro la testa di scatto e si asciugò con un dito le lacrime lungo il volto. Chiuse gli occhi rivedendo ogni mille volte quelle immagini, ritmate dai sussulti del suo cuore. Riviveva ogni secondo quelle scene, il volto di quella donna straziato dal dolore, la sua incapacità di interferire in quelle memorie. Non serviva a nulla piangere, disperarsi, vendicarsi, doveva iniziare una nuova era e non poteva cedere a quei sentimenti, ma quelle visioni potevano essere la chiave di molte domande.

”Sapevo te ne saresti pentita. Attenta a non offuscare i giusti ideali della nostra alleanza.”
”E’ stata approvata?!”


Cassidy cambiò subito espressione, adesso era attonita dalla notizia.

”Era troppo assurdo per poter credere a tutta quella forza che sprigionavi, Leonessa.”

Marì si lasciò sfuggire un sorriso divertito da quelle sue labbra nere.

”Credo di potermi meritare un po’ d’ingenuità.”
”L’alleanza è in fase di scrittura, stanno cambiando le Rune, gioisci Mastino! Il tuo cane, che Lucifero mi distrugga la voce, sta bene, ottima purificazione, ultimamente i tuoi antenati sapevano solo morire.”

Rise, rise di buon gusto.

”Neil libri non c’è nulla riguardo quegli eventi, neanche nei nostri Annales. Avete cancellato  veramente, ogni cosa?”

Adesso il Gaunt le lanciò un’occhiata sospettosa con la sua solita aria di sufficienza.

”I registri sono stati cancellati è rimasto poco e nulla, come hai potuto vedere con i tuoi occhi, qualche dato di morte forse. Hanno cancellato tutto ma i Memori ricordano e compongono ciò che è il passato.”
”I Memori ?”
”Sono uomini la cui mansione è stata istituita per non dimenticare, per non commettere gli stessi errori, le stesse sofferenze. Non puoi cancellare ciò che è accaduto e neanche provare a dimenticare del tutto, ma infondo è giusto così. Ricordare è superare, accettare ed imparare qualcosa. Non sei D’accordo? 
Ai tempi della fine della seconda Guerra della Santità, i nuovi patti imposero molte rimozioni, nuovi cambiamenti, che resero tutti più docili e deboli; ma questi cambiamenti non potevano avvenire a metà c’era bisogno di eliminare le prove degli errori e proibire queste prove, renderle dei Tabù al mondo intero e perfino ai loro creatori. Se il male si era propagato dal bene, forse quel bene non doveva essere più così giusto. Le azioni giuste rimangono giuste solo se vengono ripetute con amore, a lungo andare il significato di qualcosa può cambiare; c’è più male che bene in questo mondo e questo bene è così relativo. Vennero spazzate via tante idee, tante credenze, tanti rituali e tante vie di salvezza, viste come il male di questo mondo e tutti buttammo la nostra esistenza, per paura, nel nulla. Ci sono delle regole, per cui non tutti possono sapere… Ti dice niente? Mia cara ragazza nessuno di noi ha mai tenuto le redini del mondo tra le proprie mani, anzi sono sempre state tra le mani di chi avevamo paura potesse detenerle, mentre noi ci mangiavamo le ossa tra di noi. Hanno corroso il nostro sistema fino al midollo. Non solo il vostro, anche il nostro, lo hanno collassato, frantumando ogni alleanza, ogni patto, ogni futile mezzo di finta salvezza istituito per la paura. Perché di fatto sai cos’abbiamo imparato nascondendo la verità, cacciando i nostri ricordi? Assolutamente nulla, abbiamo solo aumentato la nostra paura.  Perché è essenzialmente questo che abbiamo fatto in tutti questi anni, siamo scappati  da ciò che ci aveva fatto male, credendo che non ci avrebbe potuto far più niente, sacrificando neanche una manciata di persone per evitare di avere paura di nuovo. Un modo di agire molto egoista non credi? Eppure sembrava molto altruista un tempo.. Queste persone, tornando a noi, erano i Memori. Per quanto poco ne abbia potuto mai sapere, venne scelta una creatura per ogni tipologia di essere presente in questo mondo, ognuna che avesse la forza di custodire il fardello di un grande ricordo. La storia venne estrapolata dai libri, soffiata via, come fosse polvere su uno scaffale, dimenticando i morti, le gesta, le speranze e la crudeltà. Il Memore degli Eventi, che aveva la facoltà di vivere, vivere e ricordare ogni sentimento per correggere e mostrare che il passato vive in noi, anche se dimenticato e lontano dai nostri occhi, per far vivere il presente perché senza il passato non esisterebbe nessun granello di polvere. Il Memore dello Spirito, che riposa lontano da occhi indiscreti, mentre il suo cuore batte ed il suo corpo è immobile, egli raccoglie tutti i segreti, i sigilli che furono sigillati in questo mondo, le profezie e le Rune cancellate; perché non puoi eliminare i pilastri della natura. Il Memore del Sacrificio, colui che lega la vita dei due, colui che giace sotto terra e sotto terra ha giurato di proteggere l’identità degli altri due, sotto terra sigilla il silenzio. Questi sono i Tre Memori delle grandi Guerre della Santità. Era così che recitava la leggenda. “
”Quindi vuoi dirmi che c’è qualcuno che conosce?”
”Non puoi dimenticare del tutto qualcosa, ma puoi provare a far finta che non è mai esistita.”
”Le risposte che cerco, forse..”

Cassidy vedeva in quel racconto un bagliore di speranza.

”Calma Mastino, ogni cosa, ogni ordine del mondo, forzato o naturale che sia, prevede un sacrificio. Se vorrai conoscere dovrai essere pronta a sopportare il fardello delle memorie, così recita l’arcana filastrocca. Non puoi conoscere la verità a metà, nel momento in cui decidi di conoscerla, dovrai portare dentro di te il fardello dell’intera storia, non esistono mezze verità o almeno se esistono non stiamo parlando di verità.”
”Quindi dovrò sacrificare me stessa per sapere, per avere le risposte che cerco?”
”Non so se la conoscenza potrà aiutarti a capire realmente chi sei, probabilmente non lo farà, ma ti ricordo che siamo di fronte ad una guerra e rincorrere un libro dalle pagine rotte non è un po’ controproducente, non credi?”
”Eppure lo stiamo facendo da secoli, non credi?”
”Ci sono molte cose Mastino che non conosci di questo mondo, non hai neanche idea di chi tu sia e predichi. Ma siete fatti così voi cani di Dio, vi presentate sempre come salvatori. Non hanno lacerato solo voi, ma anche noi e dei personaggi così infimi non possono distruggere i Figli di Lucifero, perché questa volta, ci hanno sfidato.”


Il suo tono era passato da un lontano lamento nostalgico e malinconico a una furia acida e tagliente, piena di risentimento, di rabbia e di vendetta. Non aveva mia visto un Gaunt con quello spiro. Questa guerra stava cambiando tutti e ogni cosa e  Cassidy credeva veramente che questa fosse la vera Guerra dopo tante, anzi, credeva questa fosse la Restaurazione della Santità e sapeva anche lei non aveva tempo per rincorrere un libro dalle pagine spezzate.


“Per prima cosa devo tornare dalla mia gente. Come potrò avere informazioni dell’alleanza?”
”A suo tempo capirai, adesso ognuno ha il suo mondo Mastino, ognuno ha la sua fazione, non dimenticare che siamo in Guerra.”
”Restaurazione mio caro Gaunt, Restaurazione.”
”E di cosa?”
”Di ciò che aspetta ad ognuno di noi.”



Le grandi ali nere piumate si schiusero, possenti, alla lieve luce del giorno che imponente avanza. Era maestose ed ogni piuma era mossa da un leggero venticello  gelido. Ne emerse la figura di un uomo dalla corporatura robusta di poco più di trent’anni ed accanto a lui, una sagoma vestita di bianco dai lunghi capelli ramati.
Le piume continuavano ad ondeggiare mosse dal leggero vento che soffiava, quasi provenisse da uno spiffero e fiera era la figura del Gaunt. Era atterrati sul tetto di quella che era la Rocca dei Ghoul, incise e macchiate a terra e sulla sommità di ogni torrette stavano Rune e sigilli di antica provenienza, di differenti culture ed ere; alcune sconosciute perfino al Cassandra.

”Il mio compito è finito.”

Cassidy si girò di scatto quanto bastò per sferrargli una gomitata sotto il collo con tutta la potenza che aveva.

”Ma sei impazzita?!”
”Fa male non credi?”
”Non è colpa mia se è morta!”
”Sei tu che l’hai divorata!”
”Non sono stato io! E’ stato il tuo superiore ad ordinarmelo! Era un patto!”

A quelle parole Cassidy lasciò scivolare la conversazione nel vuoto, come la sua anima. I due avevano iniziato a discutere come se la conversazione fosse nata da delle parole già pronunciate, trasportate dal vento e poi fossero scoppiate in una scintilla, tutto era iniziato come se tra i loro silenzi avessero già iniziato a discutere e con la stessa rapidità ogni cosa era terminata, portando Cassidy in uno stato di profondo turbamento e malinconia.


“Dietro la tua nascita, dietro ai tuoi genitori, ci sono molti più segreti di quanti perfino il vostro Santo Padre possa sapere. La tua intera esistenza è parecchio complicata.”
”Non riuscirò mai a venirne a capo vero..?”
”Se vorrai conoscere te stessa dovrai prima conoscere l’anima di questo mondo. Posso dirti solo questo.”


Così come il vento aveva trasportato quelle piume dalla Rocca tra le Nuvole, trasportò oltre il Cristallo quella creatura spettrale e come le piume il vento portò via perfino le parole.
Era completamente sola senza nessuna idea di chi fosse e di come tornare a casa.


Da una botola sopra il soffitto era arrivata ad una grande stanza buia, era stato necessario lasciare la botola semi aperta per permettere alla luce di filtrare all’interno della stanza. Non si era preoccupata della presenza di qualcuno all’interno della stanza o come dal pian terra potesse qualcuno giungere fin lì, non le importava, in quel momento non le importava nulla era come se la sua esistenza viaggiasse ad un ritmo lento e forzato, senza che lei possedesse un anima e potesse decidere o godere di quelle emozioni comuni all’uomo.
Cassidy trovò una grande scrivania in legno di faggio lucida, perfettamente intatta, come se l’umidità ed il tempo non avessero corroso nulla.
Passò una mano con uno sguardo malinconico sopra il grande tavolo, sentendo con quella carezza il fardello del dolore, della morte, dell’incertezza e quello della felicità, del tempo passato, dei ricordi che quella sera erano andati in fiamme con il suo spirito. Era scrivania era piena zeppa di carte, pergamene, compassi, squadre, matite, cartine e chissà quant’altro, e al centro del tavolo spiccava un mappamondo, non troppo grande color ocra. Lo fece girare e mentre ruotava continuava a fissare tutte quelle corrispondenze geografiche, notando mentre il mappamondo si fermava lentamente che non si trattava della classica rappresentazione geografica, ma quella dei mondi interni, oscuri della terra.
C’erano troppe cose le erano state tenute nascoste e se ne stava accorgendo solamente adesso.
Iniziò a sfogliare le carte, leggendo appunti di guerra, di assalto, sulle Rune ed i sigilli. Ogni testo presentava circa 20 lingue diverse ogni tre parole, alcuni non appartenenti neanche a questo mondo e man a mano che Cassidy sfogliava i manoscritti, le figure di riferimento scomparivano e le lingue utilizzate diventavano sempre più arcane e sconosciute. Iniziò a sfogliare freneticamente le carte, confondendole, mischiandole,leggendo sempre di più quelle lingue, fissando i disegni della Rocca dei Mastini e dei Gaunt, vedendo piani di attacco, disegni di torture da attuare, schemi di combattimento e man mano che sfogliava le pagine notava quanto la crudeltà dei Ghoul, il loro risentimento fosse grande. Il suo respiro divenne affannato, continuando a sfogliare carte e libri freneticamente, cercando delle risposte, chiarimenti, come se fosse vicino a chiarire molti dubbi, quando di fatto non stava riuscendo ad ottenere nulla. Il respiro diventava sempre più affannoso mentre continuava a scuotere la testa dal disappunto e le lacrime erano ormai giunte in prossimità degli occhi. Le tornarne in mente l’assalto di quella sera, le persone scuoiate, divorate, stuprate brutalmente come fossero sacchi ed in quel momento rivedendo quei piani riuscì a ricostruire quel piano di guerra che in realtà era così semplice, su ogni fronte di vista, il loro e il suo. Le urla si confusero con i ricordi e Cassidy con le lacrime ormai su tutto il viso, diede un pugno sul tavolo con tutta la forza che un Vero Mastino può avere in corpo, urlando, urlando come se quella fosse stato il suo ultimo respiro. Era sola e stava piangendo come una bambina accasciandosi su quelle carte, su quella scrivania.
Era sola in quella grande Rocca deserta, o così sperava, senza nessuno. Quando tutti erano spariti intorno a lei ed era circondata ormai solo dal rumore della morte e mentre tutti lottavano probabilmente per riuscire a respirare ancora un giorno lei era lì, viva e libera a preoccuparsi di chi fosse e non del suo popolo. Sapendo di essere impotente e sapendo che questa era solo una scusa per piangersi addosso. Era sola e riusciva a sentire quella tetra sensazione alleggiare nell’aria come un vago odore di morte, il peso delle battaglie, del sangue sparso, quell’odore di ferro stagnante sul suo corpo. Riviveva i traumi della battaglia e sulla sua pelle la luce che filtrava, iniziando a diventare sempre più lieve, la rendeva più gelida mentre la stanza come una stagione morta sprofondava in un baratro. Il nulla stava avvolgendo la sua anima.
Stava piangendo sfogando ogni dolore, come in tutta la sua vita mai aveva fatto prima.
Qualcosa nel silenzio dopo quel urlo si manifesto. Cassidy alzò lo sguardo e vide rotolare sul pavimento una scatolina. Si asciugò le lacrime frettolosamente. Assomigliava ad una bussola, Nord, Sud, Est ed Ovest, indicati con tre lancette al momento ferme. Si avvicinò frettolosamente alle scartoffie sulla scrivania, cercando qualcosa potesse vagamente somigliarli ed improvvisamente trovò ciò che stava cercando. La luce che filtrava dalla botola iniziava a diventare sempre più fioca segno che il sole si stava spostando. Su un pezzo di carta macchiato di sangue, c’erano degli strani simboli, un oggetto circolare, un disegno vagamente somigliante ad un orologio su una parete, delle lancette che si muovevano e il sole oscurato.
Le iscrizioni erano pressoché incomprensibili, dalle sue conoscenze riuscì a captare solamente qualcosa in riferimento ad un viaggio ad una runa, un orologio del tempo in riferimento alla geografia e la parole eclisse. Era tutto confuso. Cassidy, andò nel punto in cui aveva ritrovato  la scatoletta, se così poteva chiamarsi, era al centro della stanza e continuava a fissare la sagoma di un pendolo disegnata frettolosamente sul pezzo di carta, continua a girare intorno quando il suo sguardo cadde sul raggio di sole di fronte a lei, che lasciava parzialmente illuminata una parte della parete  frontale. In quella luce vide qualcosa. Si avvicinò lentamente, passò una mano sul muro e sentì delle incisioni, le seguì per tutto il tragitto e trovò ciò che stava cercando. 
   
 
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