CAPITOLO
DUE
"The
Ghost Latin
Lover "
Morney Hill
Jade e Samuel,
vennero rimandati sulla Terra e, più
precisamente, a casa di Jade e della Nonna.
Brenda, appena la
vede, riabbraccia l’amica, contenta
che ce l’abbia fatta: “Allora sei riuscita a
salvare il tuo fidanzato!”
Samuel, nel sentirla,
arrossisce all’istante: “Ehm...
fidanzato?”
“Brenda!
– esclama Dana, indispettita, mentre
abbraccia la nipote - Credo sia ancora presto per parlare di
fidanzati!”
Poi, si volta verso
Jade: “Allora, tesoro, cos'è
successo?”
“Purtroppo
credo che dovremo ripartire, ma comunque il
Consiglio sta ancora decidendo.”
Brenda, preoccupata,
la interrompe prima che possa
dire altro: “Partire? Fra poco inizierà la scuola,
come farai?”
“Forse
è destino che io non ci debba andare... –
ribatte l’amica, mortificata - in fondo, se il mondo dovesse
finire, il diploma
non mi servirebbe poi così tanto!”
“Voglio
partire con voi, allora!”
“Questo non
è un gioco, Brenda!” la ammonisce Dana,
stupita.
Ma lei la ignora,
troppo impegnata a supplicare
l’amica: “Ti prego, Jade, portami con te!”
“Io... non
lo so, non mi aspettavo mi facessi una
richiesta del genere, ma credo che prima dovresti parlarne con i tuoi
genitori.”
La Nonna, ovviamente,
è contrariata per la piega che
sta prendendo la conversazione: “Brenda, non credo che questa
sia una buona
idea. Adesso chiamo tua madre e la faccio venire qui, altrimenti
darebbe la
colpa a me, se tu scappassi con loro!”
E se andò
nell’altra stanza, dove c’era il telefono.
Dopo qualche minuto,
la madre di Brenda suonò il
campanello e raggiunse il gruppetto in soggiorno.
“Ciao,
Rose! - la accolse subito Dana - Scusa se
ti ho disturbata a quest'ora, ma tua figlia si è messa in
testa di voler
partire con mia nipote per un'avventura rischiosa. E, sinceramente, non
sono
nemmeno sicura io di voler lasciare andare Jade...”
“Nonna! Io
ci devo andare per forza!” protestò
vivacemente la nipote.
“Mamma,
– Brenda si rivolse direttamente a Rose,
supplicandola - devi lasciarmi andare. Ti prego...”
La donna
è, chiaramente, molto preoccupata per lei:
“Perchè ti sei messa in testa una cosa del genere,
Brenda? Dana ha
perfettamente ragione quando dice che è troppo pericoloso e,
poi, tu non hai
alcun potere, non puoi difenderti!”
“Mamma, io
ti ho vista quel giorno, quando hai
incontrato Jade per la prima volta dopo tanto tempo. Ho notato che la
vedevi
cambiata, forte e matura ed eri fiera di lei. Io desidero solo che un
giorno tu
mi possa guardare nello stesso modo. E l’unico modo per
farlo, è lasciarmi
andare. Ti prego!”
Le due donne, ormai,
avevano entrambe le lacrime agli
occhi: “Come farai con la scuola? Cosa dirà tuo
padre?”
Ma nessuno rispose
mai a quelle domande, perchè,
improvvisamente, nella stanza comparve Zeta, portando notizie.
“Ho alcune
novità da comunicarvi: il Consiglio ha
deciso che Jade e Samuel devono ripartire subito portando con loro la
bussola
dei disordini.”
“Allora
è vero che sono tornati! – interviene Dana -
Com'è possibile?”
“Il
Consiglio deve ancora capire da dove sia partito
tutto, ma l'unica cosa certa è che i disordini sono stati
diffusi in tutto il
mondo ed è per questo che la pietra delle profezie ha
nominato due prescelti
per ogni continente e ogni zona del mondo.”
Ascoltando le sue
parole, Jade, dubbiosa, domanda:
“Non ci restituite il Libro del Bene e del
Male?”
In quel momento,
tutti notano che la donna ha fra le
mani due libri: “Dopo la sconfitta di Deimos, si è
diviso, perchè anticamente
erano stati uniti un libro delle Ombre, appartenente alla strega, e un
Grimoire, appartenente al demone” e li consegnò
loro.
Jade prese il suo ed
uscì dalla stanza, diretta verso
il telefono.
Qualche minuto dopo,
la ragazza tornò in soggiorno.
“Ho
chiamato Zack e ha detto che prenderà un volo per
raggiungerci nella città in cui andremo.”
“Allora ve
ne andate davvero?” le chiese Brenda,
triste.
Sentendola, Zeta si
ricordò di essersi dimenticata di
dover portare un’altra comunicazione e, perciò, si
girò proprio verso la
ragazza per comunicargliela.
“Ah,
già! Dimenticavo una cosa. Tu sei Brenda, vero?”
“Sì,
perchè?”
“Il
Consiglio ha ascoltato la tua richiesta e ha
pensato che, dato che la tua famiglia ha avuto un ruolo importante
nella scorsa
missione di Jade e Samuel, tu possa partire con loro. Hanno aggiunto
anche che
il viaggio ti aiuterà ad avere una visione più
chiara del mondo che ti circonda
e che a Jade darà un incoraggiamento in più per
sconfiggere i suoi nemici.”
La ragazza, al colmo
della felicità, saltò addosso
alla donna per ringraziarla, facendola quasi cadere a terra.
“Grazie,
grazie, grazie” poi corse verso sua madre,
che, nel frattempo, stava esternando i suoi dubbi.
“Come
farete con la scuola?”
Zeta, riavutasi,
riuscì a rispondere: “Non c'è alcun
problema, signora Rose. Il Consiglio ha provveduto anche a creare delle
sostitute, o cloni per essere più chiara, che andranno a
scuola al posto delle
ragazze senza destare sospetti; l’idea l’hanno
presa da Heith, quando creò le
copie malvagie di Jade e Samuel!”
“Ma questo
è barare!” esclamò Dana, sconvolta.
“Fico!”
replicarono, invece, le due ragazze.
“Non si
preoccupi, Dana, è tutto regolare. E’ una magia
molto potente e le ragazze acquisiranno in tempo reale ciò
che i loro cloni
stanno imparando a scuola. In pratica, sarà come andarci per
davvero, senza
essere fisicamente lì.”
“Con i miei
poteri, invece, è tutto a posto? – chiese
Jade, preoccupata - Ho recuperato la telecinesi, ma gli
altri?”
“Con la
nomina di più prescelti, i poteri che
possedevi prima sono stati suddivisi fra le varie streghe, quindi non
li
recupererai tutti. Tuttavia, avrai comunque un vantaggio in
più rispetto alle
altre, visto che sei la prescelta originale.”
“Uffa,
sarà dura spostarsi da uno stato all'altro
senza teletrasporto!”
“Vorrà
dire che useremo la mia auto. – la rassicurò
Samuel, pratico come sempre - Se non ricordo male, è rimasta
qui, giusto?”
Ma la ragazza gli
lanciò un’occhiataccia:
“Sfortunatamente,
mia Nonna l'ha conservata in garage. Io odio viaggiare in
auto!”
Alla fine,
però, tutti si convinsero e, la mattina
seguente, dopo aver salutato le rispettive famiglie, le due ragazze
partirono
in direzione sud-est, seguendo la bussola.
Tre giorni dopo
– South
Bend, Indiana
Appena entrarono in
città, Samuel parcheggiò davanti
ad un motel e, vedendo che le ragazze stavano dormendo,
suonò il clacson,
facendole svegliare bruscamente.
Jade, che, come al
solito, era di fianco a lui, lo
colpì sulla spalla: “Sei impazzito? Mi
è quasi venuto un infarto!”
Il ragazzo rise.
“Vi sta bene! Non è giusto che voi
dormiate, mentre io devo guidare per tre giorni di fila con il vostro
continuo
chiacchiericcio nelle orecchie.”
In quel momento,
Brenda riemerse dal sedile
posteriore, con i capelli disordinati che sparavano da tutte le parti
si guardò
intorno, sconvolta.
“Un
motel?”
“Già,
tesoro! – le rispose l’amica, scendendo
dall’auto
- E questo non sarà di certo l'ultimo che vedrai!”
“E’
un scherzo, vero?”
“Mi ricordi
Jade l’anno scorso. – le disse Samuel, con
dolcezza, perdendosi per un attimo nei ricordi - Ti ci abituerai, non
preoccuparti!”
I tre, allora,
entrarono e, dopo aver ritirato alla
reception le chiavi, si diressero nella loro stanza.
Mentre percorrevano
un lungo corridoio, Samuel si
avvicinò all’amica, suadente: “Mi sono
appena ricordato che una certa signorina
mi ha salvato dal Consiglio dei piani alti e vorrei tanto sdebitarmi
con lei.”
“Okay,
sdebitati pure...” e lo baciò, mentre Brenda,
disgustata, apriva la porta della stanza.
Quando si staccarono,
la ragazza, sorpresa, esclamò: “Wow!
Non abbiamo scintillato!”
Brenda era ancora
più disgustata: “Sappiate che già vi
odio, ragazzi! Spero arrivi presto il vostro amichetto,
perchè io il terzo
incomodo non lo faccio!” e si stese sul letto, fissando il
soffitto.
Poco dopo,
però, ruppe di nuovo il silenzio,
rivolgendosi direttamente all’amica: “Spero ci sia
altro da vedere in questa
avventura, oltre ai vostri sbaciucchiamenti. Come diavolo faceva il
vostro
amico a sopportarvi?”
“Diciamo
che lui non conosce ancora questa nuova
versione di me e Samuel....”
In quel momento, il
demone uscì dal bagno, con solo un
asciugamano intorno alla vita e Brenda non poté non
guardarlo, affascinata.
“Mmmh...
accidenti! Adesso cominciamo a ragionare!”
Jade, arrabbiata, le
lanciò addosso un cuscino: “EHI!
Quello è il mio ragazzo!”
“Ah ah...
– la punzecchia lui, felice - hai detto
ragazzo!”
“Copriti,
invece di sorridere! Non siamo più soli come
una volta!”
Per non guardarlo
rivestirsi, Brenda si avvicinò alla
finestra e notò del movimento in strada.
“E’
arrivato un taxi da cui è appena sceso un ragazzo
davvero affascinante...”
Jade
sospirò, facendo roteare gli occhi, per poi
replicare, sarcastica: “Tu trovi affascinanti anche i
manichini dei negozi!”
L’altra la
ignorò, sempre più agitata: “Oh, mio
Dio!
Sta venendo qui! È davanti alla nostra porta!”
In quel momento, si
sentì bussare alla porta e Samuel,
che era andato ad aprire, rimase sconvolto da chi si ritrovò
davanti.
“Z...Z...Zack?”
“Posso
entrare o hai intenzione di rimanere a fissarmi
ancora a lungo?”
Il demone si fece da
parte per lasciarlo passare.
Appena entrò, il nuovo arrivato lanciò sul tavolo
un grosso borsone nero,
mentre le due ragazze lo osservavano, senza parole.
“Cosa avete
da guardare?” chiese lui, notando la loro
reazione.
Fu Jade a trovare
abbastanza coraggio per rispondere:
“Ehm... sei... sei cambiato! Niente più occhiali,
giubbotto di pelle nero al
posto delle tue solite felpe…e capelli che tendono al
biondo?”
“Ora uso le
lenti a contatto, – incominciò a spiegare
lui, togliendosi la giacca e rimanendo con una semplice canottiera nera
che
metteva in risalto le braccia muscolose - le felpe non mi piacciono
più e i
capelli... beh, gli ho solo schiariti un po'! Niente di
che...”
“E quello
sul braccio è un tatuaggio? Sembra anche tu
ti sia dato alla palestra!”
“Sì,
me lo sono fatto giusto un mesetto fa, quando ho
iniziato ad andare in palestra e a frequentare un corso di autodifesa e
uno di
arti marziali!”
Brenda, allora, si
sistemò i capelli e si avvicinò a
lui, per rivelare la sua presenza.
“Ehm...
piacere di conoscerti, io sono Brenda.”
Lui la
guardò confuso: “Ma se ci siamo incontrati un
mese fa! Per la pagina mancante che avevano i tuoi genitori,
ricordi?”
“Ah,
già! Cosa? Tu sei il nerd che si era
abracadabrizzato i poteri? Santo cielo, ti ha posseduto David Gandy,
per caso?”
Jade la
richiamò subito: “Brenda!”
“Che
c’è? Il ragazzo è sexy!”
bisbigliò, tornando a
sedere accanto all’amica.
Samuel, irritato,
mette fine alla conversazione: “Sì,
è proprio lui! Adesso possiamo metterci al
lavoro?” le due ragazze si
limitarono a lanciarsi un’occhiata di intesa e ad annuire.
I quattro si
riunirono, allora, intorno al piccolo
tavolo che c’era nella stanza, per discutere su cosa fare.
Samuel, come al
solito, prese la parola per primo: “Io
direi di iniziare cercando su internet qualche notizia su questa
città” e,
senza dire altro, l’amico mise mano al proprio computer,
mentre Brenda cercava
di aprire il suo borsone, curiosa.
“Qui cosa
c'è? Sembra roba pesante!”
Zack rispose senza
nemmeno distogliere gli occhi dal
computer: “No, stai ferma! Sono armi!”
“Armi?
– chiese Jade, sconvolta - A cosa ti servono?”
“I miei
poteri sono scomparsi, perciò ho bisogno di
qualcosa per difendermi.”
Brenda, nel
frattempo, aveva ignorato i suoi
avvertimenti e frugava all’interno della borsa, esaminandone
il contenuto, per
poi tirare fuori una balestra: “Io posso usare
questa?”
L’altro,
irritato, si girò verso i suoi amici,
domandando: “Adesso che mi ci fate pensare, perchè
lei è qui con noi?”
“E’
una lunga storia, lascia perdere!”
Finalmente, qualche
minuto dopo, riuscì a trovare
qualche notizia interessante.
“Ho trovato
un articolo che parla di una serie di
omicidi di adolescenti, tutte ragazze.”
“Non male
come inizio!” mormora Jade.
Il demone, allora, si
avvicinò a lui, in cerca di
ulteriori informazioni.
“Cos'altro
dice l'articolo su di loro?”
“Tutte le
ragazze sono state trovate senza cuore.”
“Ma
è terribile!” esclamò Brenda,
continuando a tirare
finti colpi con la balestra che aveva fra le mani.
“Già!
Davvero atroce!” sospirò Jade, d’accordo
con
Brenda.
“No, Jade,
che hai capito? Intendevo dire che è
terribile che Zack abbia portato una balestra senza frecce. Come faccio
a
usarla, adesso?”
L’amica
roteò gli occhi, esasperata: “Prendo il libro,
così identifichiamo il colpevole.”
Quando si
avvicinò alla borsa per prenderlo, però, si
ritrovò di fronte una bella sorpresa.
“E’
tornato! È tornato come prima!”
“Fantastico!
– esclamò il demone, contento - Sarebbe
stato noioso consultare due libri diversi ogni volta!”
L’altra,
intanto, aveva già iniziato a sfogliarlo:
“Potrebbe essere un Wendigo?”
“Cos'è?”
domandò Brenda, ignorante in materia.
“È
una specie di lupo che strappa i cuori dalle
persone e se li mangia.”
Ma Brenda, che aveva
posto la domanda, non la stava
ascoltando, perché aveva gli auricolari nelle orecchie:
“Cos'hai detto? Non ti
sento, sto ascoltando la nuova canzone di Rihanna!”
Per la prima volta,
l’amica si infuriò: “Santo cielo,
Brenda! Ti sei portata l'Ipod?”
“Ho portato
anche il cellulare se è per questo.
Perchè?”
A quel punto, Samuel
si intromise e decise di parlarle
seriamente: “Questo non è un gioco, Brenda!
Portando il cellulare qui, rischi
di compromettere la tua copertura a Morney Hill!”
La ragazza si
alzò in piedi, offesa: “Vedo che qui
sono di troppo, in questo momento. Credo che andrò a farmi
una passeggiata,
così vi lascio lavorare in pace” e
uscì, sbattendo la porta.
Appena se ne
andò, Zack, sollevato, esclamò: “Almeno
si è tolta di torno! Ho un fucile nel borsone, ancora pochi
minuti e l'avrei
usato volentieri!”
Jade lo
guardò malissimo: “Fino a prova contraria,
quella è la mia migliore amica! Cercate di darle
tempo.”
~
Intanto, Brenda si
aggirava per le strade della città,
finchè non si avvicinò a un locale e un ragazzo
la fermò, incuriosito.
“Ti sei
persa? Hai l'aria smarrita.”
“No, no,
è solo che non sono del posto.”
Lui le
allungò la mano, presentandosi: “Io mi chiamo
Joey, tu?”
Lei lo
guardò e sorrise: “Io sono Brenda, piacere di
conoscerti...”
“Vieni!
– la invitò lui, entrando nel locale - Lascia
che ti offra qualcosa da bere. Sei maggiorenne, vero?”
Sorridendo, lei gli
mentì: “Certo!”
I due si sedettero a
un tavolo in disparte, dopo
potevano chiacchierare in tutta libertà.
“Sei sola?
Dici di non essere del posto, perciò
presumo che tu sia qui in vacanza.”
“No, sono
qui con degli amici, ma in vacanza, proprio
come hai detto tu.”
Il ragazzo la
osservò per qualche istante, perplesso:
“Allora come mai non sono usciti con te?”
“Lasciamo
stare! – gli risponde la ragazza, un po’
brilla - Preferiscono rimanere chiusi in quello stupido motel- ehm...
volevo
dire hotel, invece che uscire e godersi un po' la vita!”
Joey rise nel vedere
la sua reazione: “Ti lamenti
proprio come un'adolescente, sai?”
“Che vuoi
che ti dica... sono un eterna bambina! Ma
non sono un'adolescente!” puntualizza lei, temendo di
rovinare tutto
rivelandogli la sua vera età.
Il ragazzo,
però, la tranquillizzò: “Non
preoccuparti,
saremmo davvero noiosi, se ogni tanto non facessimo delle
bambinate!”
Brenda era sempre
più affascinata da lui: “Sei stato
davvero molto carino ad invitarmi. Sei proprio un bravo ragazzo,
sai?”
“Ma no,
figurati! Sei stata tu davvero gentile ad
accettare il mio invito. Non tutte si fermerebbero a parlare con un
estraneo.”
Intanto, al motel, i
ragazzi erano ad un punto morto,
mentre Jade, sbuffando, continuava a sfogliare pagine,
finchè, toccando una,
non ebbe una visione orribile.
Samuel, che era di
fianco a lei, si accorse subito che
qualcosa non andava: “Jade? Cos'hai?”
Lei si riprese quasi
del tutto, ma la preoccupazione
degli altri due non svanì altrettanto presto.
“Ho appena
recuperato il potere della premonizione.”
“Cos'hai
visto?”
Ancora sconvolta, la
ragazza rimane in silenzio
qualche secondo, prima di rispondere: “Sicuramente dobbiamo
escludere il
Wendigo, perchè chi ha ucciso quelle adolescenti
è un normalissimo ragazzo, per
di più anche molto affascinante, a mio parere...”
“Allora
guarda su che pagina hai avuto la
premonizione, no?”
Jade, allora, abbassa
lo sguardo sul libro, rimanendo
sorpresa: “Fantasmi? Impossibile! Sono esseri astratti, non
possono toccare gli
oggetti, figuriamoci se sono in grado di strappare cuori dal petto! La
premonizione non c'entra nulla, mi dispiace...”
Samuel,
però, notò che c’era qualcosa di strano
e girò
il libro verso di lui.
“Qui
c’è qualcosa non quadra!”
“Perchè?
Cosa hai visto?”
Il ragazzo inizia a
leggere.
(sezione
modificata) Fantasmi
I fantasmi sono esseri
evanescenti, che non possiedono
un corpo concreto.
Essi
rimangono bloccati sulla terra per questioni
irrisolte e si manifestano grazie al fatto che si nutrono delle
emozioni umane,
oltre al fatto che si presentano con l'aspetto che avevano al momento
della
morte. Non possono toccare oggetti o persone, ma sono in grado di
generare
fenomeni soprannaturali di diversa entità.
Finita la lettura,
Jade è più confusa di prima: “Non
ci sto capendo più niente! Che cosa significano queste
sezioni modificate?”
“Significa
che i disordini non più quelli che
conoscevamo e pare che il libro , adesso, sia anche in grado di
aggiornarsi da
solo. Incredibile!”
Interrompendoli, Zack
riportò il discorso sul
fantasma: “Quindi il nostro fantasma ha l'aspetto di una
persona viva e per
mantenersi così deve uccidere, giusto?”
La strega,
preoccupata, inizia ad allarmarsi:
“Dobbiamo uscire a cercarlo! Se il ragazzo che ho visto nella
mia visione è
veramente così attraente, non mi sento per niente tranquilla
per le ragazze che
sono lì fuori. Chiunque potrebbe cadere ai suoi
piedi!”
“Allora
andiamo, invece di star qui a pensarci”
esclama Zack, estraendo un pugnale dal borsone.
Jade si blocca per
qualche secondo, ancora stupita dal
nuovo atteggiamento dell’amico.
“Accidenti,
sei proprio diverso!”
“Già,
proprio un'altra persona! – esclama il demone,
geloso ed irritato – Andiamo, senza perdere altro tempo, per
favore!”
I tre, allora,
iniziarono ad aggirarsi per la città,
in attesa che la bussola indicasse loro di essere vicini al loro
avversario.
Mentre passavano accanto a un locale, però, Jade ebbe
un’altra visione, che la
sconvolse più della precedente.
“Cos'hai
visto, stavolta?”
“Oh, no!
Non può essere! Il fantasma è con
Brenda!”
“Cosa?!?
– replicò Zack, stupito - Di tutti i ragazzi
della città, proprio con il fantasma doveva
uscire?”
Ma la strega lo
ignorò, troppo impegnata a stringere,
in preda all’ansia, il braccio dell’amato demone.
“Ti prego,
dobbiamo trovarla! Non so cosa farei, se
dovesse capitarle qualcosa...”
In quel momento, Zack
notò che sembrava esserci
qualcosa fra di loro, ma fece finta di niente, intuendo che non era il
momento
per fare domande del genere.
“Ehm... per
caso hai visto dov'erano ?”
“Vediamo....
era un vicolo buio e c'era l'insegna di
un ristorante cinese. Altro non ricordo, mi dispiace. Povera
Brenda...”
Nel frattempo
l’amica, ignara di tutto, stava
passeggiando con Joey.
“Mi hai
detto che mi portavi a conoscere i tuoi amici,
ma la strada mi sembra molto lunga!”
“Abbi
pazienza. Loro non vedono l'ora di conoscerti!”
Lei rise.
“Ma se nemmeno mi conoscono! Comunque, se
sono in quel ristorante cinese laggiù, ti avverto che la
cucina cinese non mi
piace!”
Improvvisamente, alle
loro spalle, comparvero Zack,
Samuel e Jade.
“Brenda!
– le urlò la ragazza – Allontanati
subito da
quel ragazzo! Vuole ucciderti!”
“Jade?
– si voltò, sorpresa – Cosa stai
dicendo?”
Prima che potesse
dire altro, però, Joey, velocemente,
la bloccò, stringendole il collo da dietro.
“Che
nessuno si avvicini o le faccio del male!”
Terrorizzata e
confusa, Brenda non capisce cosa sta
accadendo: “Joey? Cosa stai facendo?”
Ma quello la
ignorò, rivolgendosi direttamente ai due
prescelti.
“Non
riuscirete a mandarci via, stavolta! Siamo più
forti di voi, cari Jade e Samuel...”
“Come fai a
conoscerci?”
“Non si
dimentica chi ha cercato di mandarci via!”
“Non
è lui a parlare, – bisbiglia Samuel a Jade, senza
farsi sentire - ma il disordine che l'ha infettato.”
Improvvisamente,
però, Brenda tirò una forte gomitata
contro l’uomo che, barcollando, si allontanò,
permettendole di fuggire. Nel
frattempo Zack, con tre capriole, avanzò verso di lui, per
poi tirare fuori il
pugnale e infilzarlo.
“Com'è
morire una seconda volta, maledetto bastardo?”
Joey cadde a terra,
sotto gli occhi sbalorditi dei
presenti.
“Wow!
Questo corso di arti marziali deve essere
davvero speciale!”
“Muoviti,
Jade, l'incantesimo!” la incalzò il demone.
“La
tua
natura non può cambiare, ma un disordine lo può
fare. Ripristina ciò che è
stato, perchè così deve restare...”
Un fumo nero
abbandonò il corpo a terra e Joey tornò
ad essere un fantasma, risollevandosi subito, arrabbiato.
“Mi hai
pugnalato? – si rivolse direttamente a Zack –
Sappi che hai fatto un grosso errore!” e, generando un forte
vento, lo
scaraventò contro un cassonetto, per poi voltarsi verso gli
altri due.
“Ora tocca
a voi!”
La ragazza, agitata,
tentò di bloccarlo, ma fallì.
“Non si
blocca! Quel potere non mi è tornato, cosa
facciamo?”
“Aspetta un
attimo, Jade, ora non è più infettato! Usa
l'altra formula!”
“Vortice
di morte che ostacola la sorte, il freddo delle sue braccia ti
accoglie e poi ti scaccia...”
E, con urla
strazianti, Joey si distrusse davanti ai
loro occhi.
Il mattino dopo,
Samuel caricò tutte le loro cose in
macchina, mentre gli altri finivano di prepararsi.
Mentre scendevano le
scale, Jade si rivolse all’amica,
ancora un po’ preoccupata: “Tutto bene,
Brenda?”
“A parte il
fatto che sono uscita con un fantasma che
voleva uccidermi, direi tutto bene!”
“Tranquilla,
io sto con un demone!” entrambe
scoppiarono a ridere, per poi tornare subito serie.
“Sai, Jade,
questa esperienza mi ha fatto capire
quanto sono ingenua e stupida, a volte. Solo ora me ne rendo conto, ma
voglio
impegnarmi fin da subito per cambiare!”
“Brava! Mi
fa piacere sentirtelo dire, è il primo
passo verso il tuo cambiamento. Sono davvero fiera di te!”
Poi, però,
si ricordò di aver dimenticato una cosa in
camera e dovette tornare indietro.
“Vai pure
avanti! Io torno subito, ho dimenticato una
cosa.”
Ma, voltandosi, si
ritrovò davanti Zack.
“Mi
dispiace, ma non ho fatto a meno di sentire quello
che hai detto a Brenda.”
“Che sono
fiera di lei?”
“Mi
riferisco al fatto che hai ammesso di stare
insieme a Samuel...”
“Sì,
è vero! L'amuleto era l'unica cosa che ci
divideva, ma ora non è più così.
Adesso, però, scusami, ma devo salire in
camera, perciò fammi passare!”
E, dopo essersi
guardati negli occhi per qualche
istante, andarono ognuno per la propria strada.
Erano, finalmente,
tutti pronti per partire, ma molti
dubbi su quanto era accaduto la sera prima tormentavano ancora la
strega.
“Ancora non
mi spiego come facesse quel fantasma a
conoscere me e Samuel...”
“Era il
disordine che l'aveva infettato a parlare,
Jade” le rispose Zack, con gentilezza.
Brenda,
però, intervenì, confusa quanto
l’amica: “Voi,
però, mi avete detto che i disordini sono una specie di
nuvola nera. Non riesco
a capire...”
“Infatti
è così! Ma sembra quasi che questi nuovi
disordini abbiamo vita propria e ragionino come se avessero una
mente!”
Samuel, facendo
partire la macchina, pose fine alla
questione.
“Mi chiedo
cos'altro dovremmo aspettarci da loro...
Sono più astuti, forti e pieni di vendetta nei confronti di
chi ha cercato di
sopprimerli e questo non mi ispira nulla di buono...”
CONTINUA NEL TERZO EPISODIO
Testo a cura di Lady VivianaAngolo autore: Questo è l'ultimo episodio di oggi, Demon & Witch II tornerà mercoledì prossimo con un solo episodio a settimana. Non perdete l'appuntamento con il prossimo episodio, la 2x03 "Amuleto". Infine, ne approfitto per dirvi che è prevista anche una terza stagione che avrà iniziò nel mese di febbraio 2015, subito dopo gli ultimi episodi della seconda stagione. Buona settimana stregata!