Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: Hoshimi_    29/10/2014    2 recensioni
Ian si è iscritto a West Point, campus nel quale sogna di allenarsi sin da bambino per poi andare a combattere nell'esercito. Paura e ansia lo accompagnano in questo luogo fino a quando un ragazzo -Mickey Milkovich- non si offre di aiutarlo ad ambientarsi, sebbene in maniera sarcastica e disinteressata. Un ragazzo solo all'apparenza sicuro di sè, che cercherà una modo per essere salvato in Ian.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

''Mandy? Ho bisogno che tu mi faccia un favore.''
La ragazza si arrotolò la cornetta attorno all'indice, felice di poter essere d'aiuto al fratello.
''Spara.''
''Devi comprarmi una cosa e portarmela entro la prossima settimana.''
''Dimmi tutto.''
'' E' un fumetto. Tipo... Death pols? Qualcosa del genere, non so.''
''Deadpool scimmunito. Ma dove vivi?''
''Ma che cazzo ne so siete voi che conoscete ste cose non so neanche come sia fatto un cazzo di fumetto.''
La sentì sospirare.
''Cos'è ti sei dato alla lettura?''
''E anche se fosse?''
''Hey vedi di trattarmi un po' meglio o sai dove te lo ficco il fumetto?''
''Sì contaci.
Mi serve un'edizione speciale però'' Aggiunse, riferendole quella di cui Ian parlava da mesi.
''A te o a Ian?''
''Fanculo.''
''Dai non fare il coglione raccontami come va con lui, sembra così carino.''
''Ciao Mandy.

E fammi sapere se lo trovi.''
Mise giù il ricevitore scuotendo la testa: sua sorella era incredibile: riusciva sempre a intuire quello che gli passava per la testa; le era bastata un'occhiata per capire cosa stava succedendo con Ian.
Lei era stata la sua sola ed unica confidente, c'era sempre stata quando lui aveva avuto bisogno di qualcuno e aveva accettato la sua omosessualità prima ancora che lo facesse lui.
Ian pareva piacerle molto anche per il fatto che nessun ragazzo era mai riuscito ad instaurare un legame con Mickey come lui; perciò sapeva di aver fatto bene a rivolgersi a lei.
Voleva fare una sorpresa ad Ian per il suo compleanno che sarebbe stato la settimana seguente: era riuscito perfino a corrompere la cuoca – si conoscevano da anni ormai- ottenendo una fetta di torta per quella giornata.

Mickey spesso pensava di non meritare affatto Ian: non poteva credere stesse rischiando la sua posizione all'interno del campo per un casino vivente come lui; senza contare il fatto che viveva nel terrore che qualcuno li scoprisse e andasse a riferirlo a suo padre.
Queste considerazioni lo portavano spesso a mettere in discussione la loro relazione, fino ad arrivare al punto di porvi fine; ma non riusciva nemmeno a formulare con parole quel pensiero dal momento che era ormai conscio del fatto che aveva un bisogno fisico di lui.
Quando non erano insieme si preoccupava che potesse accadergli qualcosa, tanto che in più di un'occasione aveva abbandonato i propri corsi per accertarsi che Ian stesse bene: gli bastava affacciarsi alla finestra dell'aula dove si trovava ed accertarsi che fosse semplicemente lì, attento a qualche lezione o perso con lo sguardo in un mondo tutto suo.
Non poteva fare a meno di sorridere guardandolo, così indifeso e bello, con l'inconsapevole capacità di fargli salire allo stomaco quella piacevole ed unica sensazione mentre i battiti del suo cuore aumentavano.

In quel momento stavano correndo all'aperto con il loro gruppo: per gli altri era impossibile stare al ritmo di Ian e Mickey che infatti erano in testa.
Con l'arrivo della primavera gli istruttori avevano permesso che si allenassero nei boschi, quindi ognuno se la prendeva comoda non preoccupandosi di mantenere ritmo e concentrazione.
''Abbiamo energie da vendere oggi eh?''
Mickey stava dietro ad Ian con fatica, stupito dall'energia che il ragazzo sembrava avere.
''A quanto pare sì.''
Rispose voltandosi e abbagliando l'altro con il suo sorriso.
Poco dopo si fermò in mezzo agli alberi; un raggio di sole illuminava il suo viso facendo risaltare ancora di più i suoi capelli arancioni e la sua pelle bianca.
''Hai finito Iron Man?''
Gli occhi di Ian brillarono di felicità nel sentire quelle parole.
''Hey, ti sei informato sui fumetti!''
''Volevo capire cosa ti piaceva tanto di loro... Forse il fatto che siano palesemente dei finocchi.''
Ian alzò gli occhi al cielo divertito.
''Sta zitto e baciami.''
Gli prese il volto tra le mani e si protese verso le sue labbra.
''Ma sei matto?'' Mickey si ritrasse di scatto.
''Che c'è'?''
''E se qualcuno ci vedesse?''
Ian allargò le braccia in un gesto di rassegnazione:'' Sei fissato.''
''Non voglio che ti succeda niente di male.''
Ad entrambi ci volle qualche attimo per assimilare quella frase: Mickey non era mai stato così apertamente sincero con Ian.
''Mickey so difendermi, e poi stiamo sempre anche troppo attenti.''
''Sì ma...''
''Ma niente.''
Ian lo prese per i fianchi, sbattendolo contro l'albero di fronte a sé.
Mickey sentiva i frammenti di corteccia contro la sua schiena e perciò la inarcò premendosi contro il petto di Ian, le mani che gli circondavano la schiena.
Ian inclinò il volto e posò le labbra su quelle di Mickey.
Quest'ultimo si abbandonò a quel tocco lasciando che le loro lingue si trovassero in movimenti ormai familiari e si accarezzassero a vicenda.

All'improvviso sentirono un rumore alle loro spalle ed entrambi si fermarono, i cuori che battevano all'impazzata per il terrore di essere stati scoperti. Ian si affacciò al di là dell'albero nel tentativo di intravedere qualcuno ma non riuscì a distinguere alcuna figura tra gli alberi.
''Te l'avevo detto cazzo.''
Mickey si stava sfregando le tempie con le dita cercando di mettere in ordine i pensieri mentre camminava con ansia avanti e indietro.
''Magari era solo qualche animale..''
Ian non capiva da dove venisse tutto quel pessimismo.
''Sì certo qualche animale che adesso andrà a spifferare tutto al capo dipartimento.''
''Cos'è non ti andrebbe di fare outing?''
Ian lo guardò di sottecchi con un mezzo sorriso sperando di alleviare la sua preoccupazione. Alla fine Mickey rispose con un'espressione rassegnata, slanciandosi poi nuovamente attraverso il bosco.
Sperava di far fluire i pensieri concentrandosi sullo sforzo fisico, rilasciando così anche l'adrenalina che sentiva scorrere nelle sue vene a causa dello spavento preso poco prima.
Aveva uno strano presentimento, un timore che stava strisciando sotto la sua pelle e che si manifestò chiaramente sul suo volto.
''Sei paranoico.''
Disse scherzosamente Ian, il quale l'aveva raggiunto e stava correndo di fianco a lui.
''Con un tipo come te siamo fortunati ad essere ancora tutti interi.''
''Cosa vorresti insinuare?''
''Niente. Solo... Promettimi che starai attento.''
Lo sguardo di Mickey svelava tutta la sua apprensione.
''Promesso.''

Tornati al campus si separarono, ognuno diretto al proprio dormitorio con l'accordo di vedersi per mezzanotte al loro nascondiglio.
Quando Mickey tornò nella sua stanza intravide una figura seduta a gambe incrociate sul suo letto.
''Heu tu! Ma che cazzo?''
''Bel modo di salutarmi dopo che ho fatto tutta questa fatica per arrivare in tempo.''
''Mandy!''
La ragazza si alzò e Mickey le corse incontro abbracciandola.
''Fai il ruffiano solo perchè ti ho portato quello che mi hai chiesto. Sono in tempo no? L'11 maggio è domani.''
Sorrise nel vedere l'espressione stupita sulla faccia del fratello.
''Andiamo Mick, non penserai mica che a casa me ne stia con le mani in mano.''
Mickey aggrottò la fronte non capendo a cosa si stesse riferendo la sorella.
''Non sei l'unico Milkovich a passarsi un Gallagher al momento.''
Gli fece un occhiolino.
''Mandy non ci posso credere.''
''Eh già, il fratellino mi ha detto che pel di carota avrebbe compiuto gli anni presto e quindi ho pensato di sbrigarmi con la nostra piccola commissione.''
La ragazza estrasse con delicatezza dalla sua borsa un sottile fumetto e lo consegnò al Mickey.
''Ti ho risparmiato il pacchetto: troppo gay. Sei già perso abbastanza per quel ragazzo. Non voglio vederti con una coroncina di fiori in testa la prossima volta che torni a casa.''
''Ti piacerebbe.''
Mickey la prese per i fianchi, facendole il solletico e ricevendo in risposta una gomitata scherzosa nel petto.
''Non sciuparla, ho fatto i salti mortali per trovarla.''
Miceky guardò la copertina, da dove il protagonista sembrava fissarlo con sguardo critico.
''La adorerà.''
Sorrise riconoscente ''Allora come va a casa?''
Mandy si rabbuì stringendosi nelle spalle:'' Sai le solite cose... Noia. Il Generale. Noia.''
''C'è qualcosa che vuoi dirmi?''
''Lip è davvero ben dotato, anche Ian?''
Mickey arrossì ''Non tentare di sviare l'argomento.''
''Non sto sviando un bel niente, sono solo curiosa. Dai raccontami di Ian Palle Di Fuoco Gallagher.''
''Falla finita.'' Disse ridacchiando e le pizzicò il braccio.
A quel tocco la ragazza rabbrividì e si portò d'istinto una mano sopra il punto che il fratello aveva toccato.
'''Non credevo di averti fatto così male, fammi vedere.''
Cercò di tirarle su la felpa ma lei si oppose con forza.
''Mandy fammi vedere.''
Il suo tono si fece serio, così lei abbandonò la mano sul fianco e gli permise di vederle il braccio: era coperto di lividi neri recenti, che ne cerchiavano altri giallognoli, più vecchi.
''Mandy ma che cazzo?''
''Non è niente. Ho solo fatto una rissa con delle stronze a scuola.''
Mickey alzò le sopracciglia ''Mandy sai che puoi dirmi tutto.''
''Te lo sto dicendo, davvero.'' Il suo sguardo si addolcì.
''Ora devo proprio scappare.'' Gli rivolse uno sguardo di scuse, baciandolo frettolosamente sulla guancia :'' Poi dimmi come è andata con il tuo ragazzo.''
''Non è il mio..''
Le urlò mentre correva via ma ormai aveva voltato l'angolo.

Ian era disteso sul letto, le braccia dietro la testa mentre fissava il soffitto: avrebbe passato la notte del suo compleanno con Mickey e questo pensiero lo riempiva di felicità tanto da farlo sorridere da un'ora intera.
Guardò l'orologio sul suo comodino che segnava le 23.30; non riusciva più a stare fermo a letto, così si alzò sperando che Mickey avesse avuto la sua stessa idea e fosse già al luogo stabilito.
Nonostante fosse maggio si mise il cappuccio sulla testa, augurandosi che nessuno lo riconoscesse a quell'ora della notte; si diresse verso l'atrio passando per i corridoi bui uscendo infine all'aria aperta.
Dopo aver percorso solamente pochi passi nella ghiaia sentì dei rumori alle sue spalle: si voltò e fu colpito da una sbarra di metallo in pieno volto.

Riprese conoscenza qualche secondo dopo: la sua faccia insanguinata era premuta contro il terreno ghiaioso da un anfibio nero; sentiva i sassolini lacerare la sua pelle conficcandosi nella ferita aperta sulla guancia, in bocca un sapore metallico.
''Cazzo.'' Bisbigliò, il sangue che gli colava dalla bocca.
In quel momento un altro anfibio lo colpì dritto nello stomaco, costringendolo
a rannicchiarsi in posizione fetale e a tossire altro liquido cremisi.
''Alzati finocchio.''
Ian era immobile in uno stato di shock.
''Cos'è le gambe non ti funzionano?''
Un piede calò con forza sulla sua gamba.
Il crack dell'osso rotto fu sovrastato dall'urlo che uscì dalla gola di Ian e lacerò la notte silenziosa.
''Hey, non vorremo mica attirare l'attenzione qui.''
Uno degli uomini in piedi si accucciò di fianco ad Ian e gli imbavagliò la bocca.
''Vi prego.'' Cercò invano di formulare il ragazzo.
Il suo volto era ricoperto di lacrime, gli occhi spalancati in un grido che la sua bocca non poteva emettere.
Un altro calcio lo colpì in faccia, sollevando il suo corpo in modo che ricadesse di schiena.
''Così lo uccidete.''
Una voce spaventata e più distante giunse alle orecchie di Ian, a cui però non riuscì a collegare un volto; la testa gli pulsava troppo per riuscire ad elaborare un pensiero coerente e stava per vomitare a causa dell'acuto odore di sangue.
''Fammi divertire solo un altro po'.''
L'uomo che gli aveva rotto la gamba si avvicinò e,tirando per il colletto il corpo inerte di Ian, iniziò a prenderlo a pugni sulle tempie fino a che la sua testa si reclinò all'indietro priva di forze.
''Andiamocene, presto.''
Abbandonarono il ragazzo a terra in una posizione innaturale.

Mickey stava aspettando Ian da mezz'ora; seduto a terra con un braccio appoggiato al ginocchio fissava il tavolino davanti a lui dove risplendeva nel buio totale della stanza la fiamma di una candelina sopra una fetta di torta; il regalo giaceva di fianco a lui.
''Fanculo.'' Mormorò tra sé e spense la piccola fiamma con un soffio.
Uscì dalla stanza sbattendo con rabbia la porta, chiedendosi dove diavolo fosse finito Ian, la sensazione di timore che l'aveva attanagliato in precedenza stava tornando a tormentarlo.
Attraversò di corsa l'ala est del campus, evitando i lampioni e le guardie agli ingressi: rallentò solamente quando intravide da lontano una figura immobile stesa a terra.
''Cazzo.''
Scattò senza darsi il tempo di respirare, con i polmoni che bruciavano insieme ai suoi occhi.
''Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo.''
La prima cosa che vide fu il rosso che aveva sostituito la tonalità diafana del suo volto: c'era sangue ovunque.
La sua gamba era piegata in un'angolazione impossibile, gli occhi verdi vitrei.
Raggiunse il corpo di Ian e si gettò su di lui sostenendolo tra le braccia.
''Gesù Cristo, Ian.
Mi senti?''
Lo scosse.
''Ian rispondimi cazzo.''
Non era nemmeno sicuro che stesse respirando.
Con mano tramanti gli tolse il bavaglio che gli circondava la bocca; successivamente premette un orecchio contro il suo cuore incapace di sentirne i battiti a causa degli spasmi che lo stavano percorrendo; iniziarono a sgorgargli calde lacrime dai occhi, mentre stringeva Ian contro il suo petto.
''Ian non puoi farmi questo.
Hai capito?
Non te lo permetto.''
Non riusciva ad inspirare, la gola bloccata nel tentativo di prendere aria eppure incapace di farlo.
Ian giaceva inerte contro di lui.
Appoggiò la sua testa contro la propria sussurrando ''Avevi promesso.''
I suoi occhi azzurri velati di lacrime si spensero.
''Avevi promesso.''
Non sentiva più niente.
''Avevi promesso.''

''Avevi promesso.''


 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: Hoshimi_