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Autore: Sasha    25/01/2005    3 recensioni
Ecco una storia dedicata ai Malandrini! Recensite, vi prego, per me è importante!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, James Potter, Lily Evans, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era giunto un giorno molto importante per James

Era giunto un giorno molto importante per James. Infatti il ragazzo avrebbe dovuto sostenere il provino per diventare Cercatore.

Era molto, ma molto teso: aveva sognato da molto questo momento, già si immaginava volare su una bellissima scopa, con il vento tra i capelli arruffati, e afferrare gloriosamente il boccino!

I provini si sarebbero dovuti svolgere in un pomeriggio molto piovoso, e James voleva davvero mettercela tutta. Sirius era già un battitore da poche settimane, ma non aveva mai giocato; infatti la partita, una delle più importanti, Grifondoro contro Serpeverde, si sarebbe svolta entro due settimane dai provini per il Cercatore.

Il ragazzo dai capelli corvini, spingendosi gli occhiali sul naso, si recò al capo di Quidditch. Il tempo di mettere piedi fuori dal castello e già era fradicio per la pioggia; si scostò i capelli appiattiti sulla fronte, e risoluto entrò nel campo.

 

Ad aspettarlo c'erano soltanto quattro persone: Williams, il capitano, una ragazza piuttosto bassa dai lunghi capelli biondi, occhi neri come il carbone dal taglio orientale e braccia nervosamente incrociate al petto. E tre aspiranti Cercatori, due dei quali erano davvero smilzi e mingherlini. Uno di loro picchiettava nervosamente il piede sul prato, aspettando James.

 

"Alla buon'ora, James Potter" mormorò Williams, avvicinandosi al ragazzo. "Su, iniziamo subito, altrimenti rischiamo di trovarci sepolti in una buca scavata dalla pioggia" disse nervosamente. "Uno alla volta. Maddison, inizia tu"

Uno dei ragazzi mingherlini si fece avanti.

"Sali sulla scopa" - gli indicò una Comet accanto a lei - "Io libero il boccino. Attento alla pioggia... del resto, un buon Cercatore deve saper resistere anche alle intemperie".

Quando il ragazzo spiccò il volo sulla Comet, Williams liberò il boccino.

 

Il ragazzo rischiò più volte di cadere dalla scopa; il manico era piuttosto scivoloso, e lui non era del resto stabile. Quando finalmente dopo una serie di "acrobazie" riuscì a prendere il boccino, tornò a terra, e Williams strinse le labbra, anche se quel gesto si poteva appena vedere a causa della pioggia fitta.

"Ehm... ok, Maddison" disse il capitano, strizzandosi i lunghi capelli. "Ora vediamo gli altri".

James fu l'ultimo: gli altri due aspiranti Cercatori se la cavarono abbastanza bene, soprattutto un ragazzo del secondo anno di nome Tony Day. Quando fu il turno di James, il ragazzo, davanti a una Williams ormai scoraggiata, salì sulla scopa e afferrò in poco tempo il boccino. Non si era mai sentito tanto bene, e la pioggia non faceva certo diminuire quella sensazione. Si sentiva libero, libero di fare tutto quello che voleva.

Quando scese Williams fece una cosa che non faceva da molto tempo: annuì, incoraggiante. Si passò una mano sugli occhi, come per liberarsi dalla pioggia, poi disse:

"I risultati... beh, non saprei giudicare ora. A dir la verità un'idea ce l'avrei, ma è una decisione importante, perciò credo che per domani lo saprete".

La ragazza congedò i quattro con un cenno della mano. James si diresse verso il castello, felice. Il provino era andato. Non rimaneva che aspettare il responso.

 

All'improvviso James sotto la pioggia notò qualcosa. O qualcuno? Un qualcosa che si muoveva dietro lo spogliatoio del Quidditch.

"Ehi!" gridò, sovrastando il rumore della pioggia.

La sagoma si fermò un attimo, poi iniziò a correre verso il castello. Nella pioggia, il ragazzo riuscì a distinguere solo una cosa.

Qualcosa di rosso che entrava velocemente dalla porta di Hogwarts.

 

James spinse il portone, che si aprì, cigolando, e entrò nell'atrio. Si guardò intorno, ma non vide nessuno. Nessuna chiazza rossa.

Un abito? Dei capelli?

O solo uno scherzo della sua immaginazione?

Non ebbe tempo per riflettere ancora, perchè fu praticamente travolto dal suo amico Sirius.

"Allora? Come va? Come ti senti? Sei stato grande, amico! Bagnato, eh?" disse ridendo il ragazzo, battendo una serie di pacche sulla spalla di James.

"Se continui così" iniziò James, fingendo una voce strozzata "Non arriverò alla prossima partita".

"Ti hanno preso?" chiese Peter, apprensivo come sempre.

"No.. non ancora" disse James, sghignazzando.

A questo punto arrivò Remus di corsa "Sei stato grande, James" disse. "Abbiamo visto tutto dalla finestra. Adesso andiamo, sta arrivando il professore di pozioni. Dovremmo essere nei nostri dormitori!"

James annuì. "Sì, mamma" disse ironicamente, poi i quattro si avviatono verso il dormitorio, ridendo e scherzando tra loro.

 

 

Una figura esile si mosse leggermente nell'ombra. Si tappò la bocca con una mano bagnata.

"Come mi è saltato in mente.." si rimproverò tra sè e sè. Scosse i lunghi capelli rossi, diffondendo goccioline di pioggia sul tappeto.

Lily sospirò, non appena i quattro se ne furono andati. Spalancò i grandi occhi verdi, e scosse la testa.

Aveva voluto a tutti i costi assistere al provino di James, era come se una forza invisibile l'avesse trascinata al campo.

Ma perchè?

 

Il giorno dopo...

 

"Sapevo che ce l'avresti fatta, campione" disse Sirius, scompigliando scherzosamente i capelli a James.

Il ragazzo era ancora un po' stordito; appena entrato nel dormitorio, dopo aver preso un bel voto all'interrogazione di Trasfigurazione, era stato accolto da stelle filanti, scintille rosso-oro nell'aria e stendardi di Grifondoro.

 

"Ok, ragazzi, non è la prima volta che prendo un bel voto" si pavoneggiò scherzosamente James.

Però subito Sirius si precipitò da lui, seguito a ruota da Remus e Peter. "Amico... ce l'hai fatta!"

James all'inizio non capì; poi vide sulle pareti delle sue foto animate che afferravano il boccino... le grida, gli esulti...

Allora afferrò.

"Ce l'ho fatta?" fu la prima cosa che disse.

Remus annuì, incoraggiante, e subito fu sbalzato via da un'esuberante Tanya Williams che si precipitò da lui. "Congratulazioni" disse rapidamente, stringendogli la mano e infilandogli una specie di ghirlanda di boccini di pezza al collo. "Agli allenamenti, domani, alle sei del pomeriggio" gli fece l'occhiolino, poi si allontanò e tornò a scherzare con un paio di amiche.

 

Sirius gli diede una gomitata nel  fianco "Ma come, conoscevi una tipa così e non me l'hai presentata?" senza dargli il tempo di rispondere gli fece un'altra domanda. "Non noti l'assenza di qualcuno?"

James si guardò intorno. "No... chi?"

La risposta arrivò immediatamente, evidentemente la bocca era più veloce degli occhi.

Lily Evans, non era lì.

James fissò per un po' di tempo la porta del dormitorio femminile; poi scosse la testa, mormorando tra sè e sè un "Machetenefrega", anche se il suo cuore non diceva esattamente la stessa cosa, e tornò a scherzare con i suoi tre amici.

 

 

Lily, stesa sul letto del suo dormitorio, si asciugò una piccola lacrima.

Che mi è preso? Perchè sono andata lì?

Starnutì, per tutta la pioggia presa, poi si mise a sedere sul letto, tendendo l'orecchio ai rumori in dormitorio. Aveva convinto Jade e Karen, dicendo loro di avere mal di testa forte, ed era rimasta lì. Ma forse non era stata una bella idea.

Da soli, infatti, si viene invasi da fiumi di pensieri, la maggior parte dei quali Lily cercava invano di scacciare.

Probabilmente adesso Karen stava civettando con i primi ragazzi che le capitavano a tiro. Jade, invece...

Lily immaginò la sua amica dai lunghi capelli neri seduta su un divano, sorseggiando un po' di succo di zucca, mentre osservava di sottecchi Remus. Era lui che le piaceva, la ragazza l'aveva confessato a Lily un po' di tempo fa.

Lily, seduta sul soffice letto del suo dormitorio, si lasciò sfuggire un sorrisetto. Si, probabilmente stava andando così.

E Potter?

Lily, si rimproverò, cancellati questo nome dalla mente. Una volta e per tutte.

 

 

 

Il tempo passava, e ben presto venne il giorno in cui James diveva giocare la sua prima partita di Quidditch.

Stavolta, a differenza del giorno dei provini, c'era un bel sole.

I raggi caldi di marzo riscaldavano il campo, e anche i cuori: James sapeva di farcela: doveva farcela.

In prima fila sugli spalti si schierarono Remus, Lily, Karen, Jade e Peter, che appena vide la rossa arrossì vistosamente. Intanto Sirius e James tentavano di farsi coraggio a vicenda, negli spogliatoi, e Williams saltellava allegramente da un giocatore all'altro, dando istruzioni e ridendo.

"Tanya" le disse ad un certo punto Lesly Havely, una delle Cacciatrici. "Chiudi quella bocca, per pietà, sono talmente nervosa che potrei strozzarti".

 

Si aprino due porte, opposte; e i giocatori di Grifondoro e di Serpeverde fecero il loro ingresso in campo.

Remus, Karen e Peter applaudirono sonoramente quando entratono James e Sirius, che sembravano - anzi, erano - molto spaventati; Jade era troppo occupata a guardare Remus, Lily invece sembrava persa nei suoi pensieri.

 

Come ad ogni partita, dagli spalti si levò una voce. "Ed ecco i giocatori che entrano in campo! Accogliamo con un grande applauso i giocatori di Grifondoro, Williams, Rood, Havely, Lively, Black, Spinnet e Potter! Un bell'applauso, signori!"

Dagli spalti rosso-oro si levò un vociare e applausi, che non furono sovrastati neanche dai "buuuh! buuuh!" di protesta dei Serpeverde.

"E ora i Serpeverde... Black, Black, Walker, Winter, Shell, Lee e Gray!" disse il cronista con meno entusiasmo.

 

"Inizia la partita! Havely è in possesso della palla, che le viene soffiata da Black.... Black si avvia verso il suo traguardo, ormai è a pochi metri dall'anello... ma ecco Rood che si impossessa di nuovo della palla! Grandi! Rood si avvicina.. si avvicina..."

L'atmosfera era al culmine, la tensione palpabile.

"E Black para" disse il cronista, esprimendo tutto il disappunto di cui era capace, e la cosa provocò un brontolio da parte della McGranitt.

La partita, intanto, andava avanti, e dopo un po' i Serpeverde conducevano 70 a 40. Tutti i Grifondoro erano molto nervosi; infatti stava per concludersi la stagione del Quidditch, e quella era l'ultima partita. La partita che avrebbe determinato la vittoria della Coppa. Serpeverde o Grifondoro?

 

James e Gray, il cercatore avversario, volavano l'uno affianco all'altro. James improvvisamente senti qualcosa di pesante sfiorargli appena la testa, e la voce di Sirius:

"Attento, amico, questi fanno sul serio! Attento al bolideee!"

James, con una picchiata, schivò appena in tempo un bolide che un Battitore di Serpeverde aveva scagliato contro di lui.

Il ragazzo si fermò un attimo, raddrizzandosi gli occhiali. E individuò il boccino.

"Peccato che i provini per cercatore si siano svolti così tardi... avrei potuto giocare più partite" pensò James per farsi coraggio, intanto volava verso il Boccino.

Peccato che l'avesse visto anche il cercatore avversario: Gray con una picchiata saettò verso di lui, e iniziarono a correre verso il boccino... James tese la mano...

 

Lily balzò in piedi. Un boato si levò dagli spalti; Remus e Peter scattarono in piedi, agitando la sciarpa rosso-oro.

Si, James aveva preso il boccino. La sua prima vittoria!

Non si può descrivere la gioia del ragazzo in quel momento; tutti esultarono, Williams corse ad abbracciare Sirius e James, saltellando e gridando; Remus, Peter, Karen, Jade e Lily si precipitarono in campo. La rossa si congratulò con tutti, anche con James... il suo sorriso valeva più di qualsiasi complimento.

Karen saltellava per il campo, agitando le braccia in aria e gridando "GRIFONDORO SIAMO I MIGLIORI! SIAMO I MIGLIORI!"

Remus diede una pacca ai due amici. "Sapevo che ce l'avreste fatta" disse, e Jade annuì alle sue parole, sorridendo timidamente.

James, però, era il più felice. Non si notava molto dai suoi gesti, dalle sue parole, ma tutti lo sapevano: James era felice.

 

 

Era giunto ormai il mese di giugno; l'anno stava trascorrendo, alla grande per alcuni, un po' meno per altri.

Tra questi ultimi si potrebbe citare Peter Minus; ultimamente sembrava inquieto, quasi era cambiato. Più di una volta era capitato che rispondesse male ai suoi tre amici. Loro avevano attribuito questa cambiamento agli esami ormai prossimi, ma il vero motivo era un altro.

 

Sì, il motivo era Lily.

 

A volte Peter aveva sorpreso James e Lily a scambiarsi sguardi, e quando i loro occhi si incrociavano, subito prendevano a osservare altro; strano comportamento. Ma Peter sapeva che quei due si piacevano a vicenda: avevano solo paura di provare qualcosa di diverso.

 

Però, per dirla senza tanti giri di parole, e Peter piaceva Lily.

La ragazza era sempre gentile con lui: per i compiti, per le lezioni.. per tutto. Però spesso Peter aveva la sensazione che la rossa lo faceva solo perchè provava una gran pena: un ragazzino bruttino, preso in giro dagli amici, che non andava bene a scuola... almeno, lui così si vedeva.

Possibile che la vita non è mai come quella che vorremmo che fosse?

 

Per quella sera, i quattro ragazzi avevano programmato una "gita fuori programma"; c'era la luna piena, e James, Sirius e Peter, nonostante non fossero ancora Animagi, non se la sentivano di lasciare il loro amico da solo.

Inoltre, da quando era accaduto l'episodio del lupo mannaro che aveva ferito James, sia dalla finestra che dal giardino avevano udito, ad ogni notte di luna piena, degli strani versi provenienti dalla foresta. E poi ogni tanto qualche professore non faceva a lezione, come era successo la prima volta per la McGranitt, dicendo che "c'erano dei problemi". E la natura curiosa dei tre ragazzi, o almeno di James e Sirius, prese il sopravvento: sarebbero usciti nella foresta.

 

La giornata volò, e la sera venne presto: James non riuscì a cenare, quella sera. Gli esami si erano svolti qualche giorno fa, ma il ragazzo non era preoccupato per i risultati. No, affatto.

Sirius, dal canto suo, trangugiò velocemente un po' di pasticcio di carne, lo stesso pasticcio che Remus stette e rigirarsi stancamente nel piatto per tutta la durata della cena.

Quando verso le dieci di sera Remus andò in Infermeria e poi nella Stamberga, i tre prima finsero un gran mal di pancia ("Accidenti al polpettone!" furono le parole di Sirius accompagnate a una smorfia di dolore mooolto convincente davanti al preside), poi andarono in infermeria. E, alle undici e trenta circa, approfittando della temporanea assenza di Madama Chips se la svignarono quatti quatti verso la foresta.

 

Quando furono fuori, Peter rabbrividì, nonostante fosse giugno e tirasse un'aria calda. Brividi di paura?

Sirius e James si guardavano velocemente intorno; il ragazzo dai capelli corvini si spinse sul naso gli occhiali rotondi, poi puntò la bacchetta pronunciando "Lumos!", e un fascio di luce illuminò i volti dei ragazzi.

"E ora?" chiese Sirius.

"Beh, ora..." rispose James. Non aveva un piano preciso. "Aspettiamo".

 

Non ebbero molto da aspettare. Ben presto il silenzio della foresta fu squartato da un suono molto strano... innaturale.

"Avete sentito?" sussurrò Peter, stringendosi nella spalle.

James annuì. "Sì. E non era Remus. Proveniva da là.." e indicò un punto, nel fitto della foresta.

"A quanto pare il nostro amico non ci fa attendere molto.. buon segno" disse ironicamente Sirius, ma si zittì quando ci fu un altro suono, più forte del precedente. Più vicino.

"oh oh..." fu tutto quello che disse James, prima che un lupo mannaro sbucasse da dietro alcuni alberi.

Peter emise una specie di rantolo, e indietreggiò di alcuni passi.

 

Il lupo si avvicinò lentamente ai ragazzi. I denti digrignati, un po' sporchi del sangue di qualche animale della foresta. Il pelo ritto, gli occhi stralunati, iniettati di sangue.

"Oh dio..." mormorò James, rimanendo immobile.

Il lupo mannaro avanzò ancora verso di loro. Poi piegò leggermente le zampe e spiccò un balzo verso i ragazzi.

 

Da quel momento, James non ricordò nulla distintamente. Solo un grosso lupo che si avventava su di loro. Ricordava di aver teso le braccia, per difendersi... poi Sirius si era lanciato contro il lupo.

Peter era corso verso il castello.

La porta del castello si era aperta.

James, da quel momento, non ricorda più nulla.

 

 

Sirius tamburellò nervosamente le dita sul comò dell'infermeria. James, invece, era seduto sul letto, con un braccio fasciato. Sirius aveva dei lividi sul viso. Peter era incolume. Ma tutto si era risolto bene.

La McGranitt, avvolta nella sua vestaglia, era uscita insieme a Silente. Praticamente, era stato scoperto che era quel lupo mannaro la minaccia di Hogwarts; i professori spesso organizzavano spedizioni nella foresta per stanarlo, ma nessuno ci era mai riuscito.

Era un uomo, scappato dalla propria famiglia e emarginato dalla società. E' stato portato al San Mungo; starà un po' lì, in attesa della decisione sul suo futuro.

 

 

Arrivò l'ultimo giorno; gli uccellini cinguettavano nel cielo terso, tanti fiori erano sbocciati lungo le sponde del lago, la cui superficie era tranquilla e priva di increspature.

I ragazzi di Hogwarts trascorsero tutto il tempo fuori al giardino, e in riva al lago.

La sera, ci fu il consueto cenone di arrivederci e la premiazione. La coppa del Quidditch andò a Grifondoro, con grande gioia di James e company, mentre quella delle case a Tassorosso.

"E' con grande piacere che annuncio che la minaccia di Hogwarts non è più tale" furono le ultime parole di Silente.

Fu così che si concluse il secondo anno a Hogwarts di James, Sirius, Remus e Peter.

 

Sirius, Peter e Remus erano già tornati a casa da un bel pezzo; invece i genitori di James tardavano ad arrivare. Il ragazzo si appoggiò a una barriera, incrociando le braccia nervosamente.

Una mano gli toccò la spalla; il ragazzo si voltò e si trovò davanti a Lily.

James sussultò leggermente "Ehm... Evans..." cercò di assumere un tono da duro "Che ci fai qui?"

Ma davanti al sorriso timido di Lily abbandonò questo tono.

"I miei genitori sono qui" mormorò la rossa, e James annuì.

"Beh... a settembre, Evans" disse James.

Lily lo salutò con la mano, poi si voltò e si allontanò, e James rimase lì a guardarla.

 

 

****

 

Nono capitolo terminato! Già si vede qualcosa di James/Lily, però metterò più romanticismo al quinto, sesto e settimano anno XD Grazie a Senda e Sara Potter!

 

Su, leggete e seguite questa innocente freccetta ^_^

 

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