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Autore: LauraMomiji    30/10/2014    2 recensioni
Ambientata dopo la fine della seconda stagione 2012 e l'inizio della terza.
Quattro fratelli ricevono una visita inaspettata, tra sogno e realtà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Donatello continuava a rigirarsi in quel letto.
La casa di campagna di April era davvero grande.
Si erano sistemati tranquillamente tutti e sei senza troppi problemi, i letti (alcuni recuperati  in soffitta) e le coperte non mancavano.
Certo, la casa era disabitata da anni e aveva bisogno di una bella sistemata, ma ci avrebbero pensato nei prossimi giorni.
In qualche maniera si doveva tenere occupato e di cose da fare ce ne erano fin troppe, a partire dal nuovo laboratorio che voleva provare a costruire da zero. Avevano portato parecchie cose dal rifugio e anche quella casa traboccava di oggetti “recuperabili”.
Doveva tuffarsi a capofitto in qualcosa, altrimenti sarebbe impazzito.
Era solo colpa sua.
Perché non aveva dato retta a Leo? Lui e la sua testaccia!
Era stato troppo occupato nel  costruire le sue macchine e si era opposto con tutte le sue forze al piano di Leonardo che adesso gli appariva decine di volte più sensato di tutte le sue brillantissime idee.
Leonardo…  Leonardo per colpa sua era quasi morto.
Non riusciva a darsi pace. Suo fratello adesso era in uno stato letargico da cui forse non si sarebbe svegliato mai.
Si era sacrificato per salvarli. E lui? Cosa aveva fatto lui?
Un bel niente!
Basta! Doveva dormire, doveva riposare e darsi da fare per far stare meglio Leo e per andare avanti. E se Leo non ce l’avesse fatta?
Splinter non era lì ad aiutarli, New York e chissà quali altre città erano ormai sotto assedio e non potevano tornare senza prima essersi rimessi in piedi.
Più facile a dirsi che a farsi. Probabilmente sarebbero stati raggiunti dai Kraang e da Shredder ben prima!
Niente! Lui non sarebbe riuscito a fare niente come al solito. Quanto si odiava per questo, non era riuscito a proteggere la sua famiglia e la ragazza a cui voleva bene.
Un fallimento su tutta la linea!

“Non essere troppo severo con te stesso!” lo rimproverò una voce femminile.
Donatello si alzò dal letto e cercò di mettere a fuoco i contorni di quella strana presenza che avvertiva vicino a sè.
“Chi sei!?” chiese il mutante.
“Mmhhh… Non so! Se ti dico che sono un fantasma mi crederesti? O è pretendere troppo?” domandò la voce dando l’impressione di essere più vicina.
Donnie non ci pensò troppo e aprì le tende, permettendo alla luce della luna di farsi strada nella stanza.
Una figura femminile in kimono si stagliò di fronte a lui; aveva qualcosa di estremamente familiare. Era sicuro di aver visto quel volto.
La donna non trasmetteva paura, sembrava molto calma e sinceramente interessata al suo interlocutore.
Donnie spalancò gli occhi. “La moglie del maestro! No! E’ impossibile!”
“Mi fa piacere che tu mi abbia riconosciuto, Donatello.” Disse, mentre gli sorrideva.
Donnie sembrò barcollare e tornò  a mettersi seduto sul letto. Fece dei respiri profondi. “Non è reale! Non è reale!” ripeté chiudendo gli occhi.
Tang Shen gli si avvicinò. “Vorrei tanto poter essere ancora una persona fisicamente tangibile, ma credimi, adesso sono qui, davanti a te e vorrei tanto che tu mi ascoltassi, anche solo per un attimo. Poi sarai libero di credere quello che vorrai sulla mia presenza stanotte.”
Donatello sospirò. Cosa aveva da perdere? Il mondo sembrava ancor più fuori controllo. Era tutto così assurdo!
“Va bene, ti ascolto.” Si stupì di se stesso mentre pronunciava quelle parole.
“Grazie figliolo.” Tang Shen si sedette accanto a lui. “ Tuo padre è vivo, ma non può raggiungervi. Non è nelle condizioni di farlo, ma la sua mente è costantemente rivolta a te e ai tuoi fratelli. I suoi pensieri mi hanno condotto qui. Volevo solo farti coraggio e chiederti di stringere i denti e andare avanti. Piangersi  addosso non ti porterà a niente.”
Donatello sorrise. “Lo so.”
“Ovvio che tu lo sappia!” esclamò la donna con un bel sorriso che le illuminava il volto “sei o non sei il più intelligente? Hai solo il difetto di essere troppo disfattista e di tendere all’autocommiserazione. Tutti facciamo errori, l’importante è andare avanti cercando di rimediare.”
“Ho paura per le condizioni di Leo! Ho paura di perderlo!” La interruppe il mutante.
La donna gli si avvicinò e lo circondò sfiorandolo con le braccia. Donnie si portò una mano al volto e cominciò a singhiozzare. Quella presenza lo stava realmente confortando. Si rese conto di non aver mai desiderato tanto come in quel momento un parola gentile, un gesto di comprensione. E adesso, era arrivata la donna che suo padre aveva amato con tutto se stesso a consolarlo e fargli coraggio.
Che andasse contro ogni logica poco importava! Aveva così bisogno di lei adesso…  
“Grazie, madre!”
Che fosse una vera apparizione o meno, Donatello si lasciò trasportare dalle emozioni e si sfogò in un pianto liberatorio.
“Grazie a te figlio mio!” gli sussurrò nell’orecchio, mentre con un soffio leggero, toccò la fronte del figlio con le labbra e lo accompagnò sul cuscino. “Conto su di te, mi raccomando!”
Donatello chiuse gli occhi e con un ultimo pensiero di gratitudine si addormentò.


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Chiedo scusa per i capitoli brevi e gli errori.
Grazie ancora per aver letto questa storia.
Si tratta solo di mie fantasie su personaggi a cui sono molto affezionata, nulla più.
Momiji
   
 
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