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Autore: Sinnheim    30/10/2014    2 recensioni
Uomini, non morti, mostri, demoni, dei. Collocati in un mondo dove apparentemente non vi è nessun nesso tra di loro, un unico filo conduttore unisce tutti loro: il non morto prescelto. Egli, che prenda le loro anime o che le salvi, entra in contatto con ognuna di queste esistenze ma... cosa si sa effettivamente di loro? Queste sono le storie delle loro vite ormai dimenticate nel tempo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTRICE: salve a tutti! Ciò che sto per narrare è la storia di Dark Souls vista dal punto di vista dei personaggi secondari e dei boss; la breve raccolta di capitoli segue un ordine più o meno cronologico e il contenuto si basa principalmente su tre elementi: i fatti oggettivi riscontrabili nel gioco, teorie più o meno confutate e, soprattutto, la mia fantasia. Detto questo, buona lettura!

 

CAPITOLO 1: OSCAR

Infine, il mio destino si compie: non quello scritto dalle leggende, ma quello che ho scelto io, vigliaccamente. Si, perché davanti a quella fortezza così imponente, così maestosa, il mio spirito si è frantumato… me ne vergogno così tanto… e alla fine, morirò lo stesso. Sono l’ennesimo fallimento di questo mondo, l’ennesimo non morto che viene scelto per salvare questa bella terra, l’ennesimo essere vuoto che sto per diventare.

Mi rimane poco, non manca molto al momento in cui perderò il senno e, insieme a lui, anche me stesso. 

Nella mia famiglia si tramanda da generazioni la leggenda del non morto prescelto che, una volta lasciato il Rifugio dei Non Morti, pellegrinerà nella terra dei grandi Lord per suonare le due campane del Risveglio e rivelare il destino che lo attende. Quando diventai un non morto, ero orgoglioso e fiero di intraprendere tale viaggio, io volevo davvero salvare il mondo! Affrontai i temibili gargoyles e per un pelo riuscì a sfuggire alla terribile Quelaag, suonai le due campane e poi… poi incontrai un essere, un serpente totalmente nero, al Santuario del Legame del Fuoco, disse di chiamarsi Frampt. 

Mi disse che ero il non morto prescelto, che tanti prima di me erano giunti, ma nessuno era degno della missione: dovevo succedere a Lord Gwyn e ravvivare la fiamma primordiale e per farlo dovevo andare ad Anor Londo, oltre la Fortezza di Sen. 

Mi aspettava grande gloria! Non solo sarei diventato Lord, ma avrei anche avuto il merito di aver salvato l’era del Fuoco! La fiamma si sta ormai spegnendo: se dovesse accadere, il mondo intero cadrebbe nell’oscurità più totale, dovevo assolutamente adempiere al mio destino, onorare la leggenda, ma… i cancelli di ferro si erano sollevati, potevo entrare. 

Quella costruzione occupava l’intero fianco della montagna: guardie bestiali, metà uomini e metà serpenti, si nascondevano in ogni antro buio pronti ad uccidermi, trappole ovunque, corridoi stretti su profondissimi dirupi…e quel golem. Enorme, gigantesco, vestito della sua armatura di ferro, mai e poi mai avrebbe mai fatto passare qualcuno. Rimasi pietrificato da tanta difficoltà, dalla paura di una morte quasi certa: potrebbe sembrare un pararosso in effetti, un non morto che ha paura di morire… marchiati dal segno maledetto oscuro, possiamo morire e resuscitare, in un ciclo eterno, fino alla fine dei tempi.

Ma il mio terrore è ben altro… la maggior parte dei non morti, una volta persa la loro umanità, perde il senno, impazzisce completamente, soffrendo per l’eternità. E ciò mi agghiaccia, mi pietrifica, mi fa perdere la ragione ancor prima di morire… così mi arresi. 

Con la vergogna nel cuore, sono tornato al Rifugio, in cerca di un altro non morto che potesse svolgere la missione al posto mio: aspettai giorni e giorni, ma quei chierici vestiti di bianco non facevano altro che portare esseri ormai vuoti e completamente folli. Il tempo passava, e la fiamma primordiale si dissipava sempre di più, per colpa mia che non ho abbastanza coraggio.

Padre, madre, sono un tale disonore per voi, per gli dei, per tutti… Lord Gwyn ha dato sé stesso per salvarci tutti, e io sto annientando il suo sacrificio, sono una tale disgrazia. 

Oh eccolo! Eccolo finalmente! È il non morto arrivato ieri! Era vuoto, come tutti, ma fu quasi un miracolo quando lo vidi: era lucido! Non aveva perso il senno! Oh si, era il candidato perfetto per la missione: recuperai la chiave della sua cella e gliela lanciai dalla botola sul soffitto, ma quei maledetti chierici mi videro e combattemmo furiosamente: avevano magie molto potenti, ma per fortuna avevo il mio fidato scudo cimiero che mi proteggeva; ho combattuto davvero con tutte le mie forze ma erano troppi, mi massacrarono… e ora, in fin di vita, attendo qui il mio trapasso. 

E’ davvero ciò che mi merito per la mia codardia, voglio espiare il mio peccato verso gli dei: ho qui delle fiaschette di Estus, ma non le userò per curarmi, il non morto che ho liberato avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile in questo viaggio, le darò a lui. 

Eccolo, mi ha visto, sta venendo qui. 

Il dolore fisico sta svanendo a poco a poco, sento freddo, tanto freddo… presto, presto, dobbiamo fare in fretta…vieni qui, amico mio, avvicinati… dona speranza a questo mondo… ascoltami attentamente.

  
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