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Autore: Mel_mel98    30/10/2014    7 recensioni
Dal primo capitolo:
[“Dormi bene, mi raccomando...”- sussurro mentre sto per uscire.
“Beck!”- la sento dire.
“Sì?”- faccio affacciandomi alla porta- “Dimmi tutto”
“Raccontagli... raccontagli di noi due.”- parla senza guardarmi in faccia, ha già gli occhi chiusi.
“Tranquilla... ci penso io, sono abbastanza bravo nel raccontare le storie.”]
Ogni sera, un racconto diverso.
Per conoscere ogni segreto di questa stupenda coppia, ormai trio.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tell me something you like'
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Musica per le mie orecchie

Che cosa ho combinato?
Io… spero solo che tu stia bene.
Non posso dire lo stesso di me. Mi stai davvero uccidendo, scricciolo.
Ti stai vendicando, lo so. Ma è stato più forte di me. Non avrei mai sopportato la vista di mio padre rifarsela con Beck. È per questo che sono andata da sola.
Ma… in fondo lo sapevo che non ce l’avrei mai fatta. Per questo gli ho dato le chiavi.
Magari un giorno capirai, e mi perdonerai.
Scusa se ti ho coinvolto in tutto questo.
Mi sento così in colpa, così debole e fragile.
Mi sembra di sparire dentro a questo lettino, di spofondare giù.
Tutto ciò che mi tiene a galla è la mano di Beck.
Non ci siamo mai lasciati, neppure per un secondo.
Mi ricorda di non mollare, di restistere. Che sa che posso farcela.
Ma non è vero.
Le sue parole arrivano così fievoli alle mie orecchie. Come se fossimo a chilometri di distanza.
Sto male, bambino mio. Dentro, c’è un vuoto che mi sta divorando.
E ho paura di diventare anche io vuoto, tra poco. Sì, Jade West ha paura.
Come ha paura di suo padre, del suo sguardo, delle sue mani.
Ho vissuto con questa paura per anni. Con il terrore che ci fossero altri uomini come lui, altre mani pronte a scendere su di me.
Poi ho incontrato Beck. Non so dirti come, ma ho capito che non mi avrebbe mai fatto del male.
Lui sì, sarà un bravo papà.
Con lui tutte le mie paure si sono come dissolte, mi sono sentita protetta, accolta per quello che ero. Una ragazza difficile.
Tante volte ho temuto di perderlo. Di vederlo tra le braccia di qualcun’ altra, con le labbra sulle labbra di un’altra ragazza.
Sono possessiva, isterica se vogliamo, gelosissima. Questo lo so.
Ma avrei fatto di tutto pur di non perdelo. Finché un giorno non l’ho perso davvero.
È stata dura, non lo nascondo.
Perdonami, ma non ce la faccio a ricordare come sono stati quei giorni senza di lui.
Nella mia mente ci sono solo una manciata di immagini sfocate in questo momento.
Che succede? Mi devo concentrare sul presente adesso, devo sforzarmi di rimanere presente.
Ecco che succede, scricciolo. Il mio corpo sta cedendo.
Non è colpa tua, sono io che non ce la faccio.
Anche se con la mente ci sono, non riesco più a connettere.
Di una sola cosa sono sicura. Beck non mi stringe più la mano.
E questo mi butta ancora più giù, perché non è più con noi?
“Beck…”
Spalanco gli occhi, ho bisogno di lui. Come dell’aria, come dell’acqua.
“Dove… dove sono?”
“In sala parto. Dobbiamo sottoporti ad un taglio cesareo per far nascere il tuo bambino”
L’infermiera che ha parlato, assieme ad una collega, mi tira su e mi prepara per l’anestesia.
“Adesso sentirai una leggera pressione a livello della gambe…”
Ma non le ascolto nemmeno per sbaglio.
“Beck…”- continuo a dire fissando il soffitto, finché quel nome perde di significato.
Adesso non sento più niente.
Mi fanno ridistendere e continuano nella loro occupazione.
Arrivano anche un paio di medici, ci siamo. Tra poco ci conosceremo.
Continuo a guardare il soffitto, sento le guance bollenti. Probabilmente sto piangendo.
Non vorrei, davvero. Mi dispiace, dovrei essere felice, lo so, questo è un momento che ricorderò per il resto della mia vita.
Ma mi manca qualcosa.
E poi… eccola.
Qualcuno mi sfiora la guancia destra. È lui. Lo so.
Sospiro, sorrido debolmente.
“Sono qui”- mi dice.
Entra nel mio campo visivo, e per quel poco che vedo mi sembra davvero al limite dello sconvolto.
Eppure è qui. E non potrei essergli più grata.
“Beck”- è come se non sapessi dire altro.
Non riesco più a controllami, e le lacrime ricominciano a scorrere copiose.
“Shh… basta piangere”- sussurra pulendomi il viso- “Adesso puoi cominciare a ridere. Senti…!”
Così rimango in ascolto, trattengo anche il respiro.
“Lo senti?”- mi domanda.
Sì che lo sento.
Stai piangendo piccolo mio. Vuol dire che stai bene, così anche io mi sento meglio.
Ti appoggiano sul mio petto, mi sembra di impazzire.
Sei così bello!
Ti accarezzo con un dito la manina. Vorrei stare così ancora per un po’, ma non me ne danno tempo.
Devono assicurarti che tu stia bene, e ti portano via.
Ed io adesso, pur non avendo fatto niente, sono veramente stanca.
Mi dicono di tener duro, di aspettare la fine dell’operazione per chiudere gli occhi.
E così, mi soffermo a pensare ai tuoi occhi, al tuo candido volto.
A come quel tuo pianto felice abbia portato così tanta pace dentro al mio cuore.
So che nelle prossime settimane mi toglierà il sonno e un moto di disperazione salirà dentro di me tutte le volte che lo sentirò.
Ma per adesso, credo sia il suono più bello che abbia mai avuto il piacere di ascoltare.
Te lo assicuro, non c’è niente di meglio.
Perché è musica della migliore qualità, pura armonia.
È vita.
 
"Sono tanto fiero di te, mamma"
"Grazie... papà"
 
 
 
Angolo dell’autrice
Che dire… È nato! <3
Sono felice e allo stesso tempo mi si spezza il cuore nel pubblicare questo capitolo.
Perché, ragazzi, questa è la fine davvero.
Spero di aver fatto un buon lavoro, pur postando con un super mega ritardo, me ne rendo conto. Mi dispiace davvero tanto, ma un po’ l’ispirazione per scrivere qualcosa di decente se n’era andata a Timbuctu, un po’ sentivo la pressione “da finale” e non ho mai avuto la voglia di mettermi a pensare seriamente a come poter scrivere questo capitolo conclusivo.
Spero di non aver rovinato ogni cosa, se così fosse mi mangerei la mani!
Ci tengo tanto a questa serie, come del resto tengo tanto ai protagonisti… e dato che il primo capitolo era raccontato dal punto di vista di Beck, mi sembrava carino concludere con le vicende dal punto di vista di Jade.
C’è anche un’altra questione che vorrei chiarire prima di andare: il fatto dell’ooc. Mi rendo conto da sola che, soprattutto in questi capitoli finali, sia Jade che Beck possano essere risultati un po’ fuori dai loro personaggi, ed in parte è una cosa voluta.
Vedo tutti questi eventi ho fatto piombare su di loro, come una sorta di valanga che li ha travolti in pieno e che inevitabilmente ha cambiato parte dei loro caratteri o che ne ha scoperto lati nascosti.
Perlomeno per adesso questa è la mia opinione, probabilmente con il crescere mi renderò conto che la realtà è ben diversa.
Per finire, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno pazientemente commentato tutte e tre le storie, grazie infinite davvero, questi mesi in vostra compagnia sono stati fantastici :)
Vi aspetto nelle ultime recensioni per un saluto finale!
Quindi, ci sentiamo…!
E forse in questo caso è meglio dire…
Passo e chiudo.
Vostra, sempre in ritardo, Mel.
   
 
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