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Autore: Afrodyte    30/10/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Mi allontanai dalla reggia continuando ad osservare dal finestrino l'ambiente intorno a me.
Ero poco lontano dalla reggia quando vidi una persona che mai avrei pensato di vedere: Fersen.
"Cocchiere fermatevi!"
Scesi dalla carrozza e lo raggiunsi correndo
"Fersen cosa ci fate voi qui? "
Mi prese le mani e le strinse tra le sue
"Vedete io non so la vera ragione per cui avete deciso di partire, ma io ho deciso ugualmente di provare a fermarvi, ho riflettuto molto dopo la vostra visita ieri e anche se voi avete detto che non è così io continuo a pensare che forse la colpa possa essere mia e per questo vorrei chiedervi di restare in modo tale da potermi riscattare ai vostri occhi, siete stata poco tempo alla reggia e non abbiamo trascorso molto tempo insieme, perciò vorrei che voi mi conoscesse meglio perché, credetemi, non mi sono mai comportato come quella volta in vita mia e mi piacerebbe dimostrarvelo, dopo l'accaduto non ho nemmeno più avuto il coraggio per venire alla reggia perché credevo che la mia compagnia non vi fosse più gradita, ma vedendo che ieri siete venuta a salutarmi ho pensato che forse non mi portate rancore ed è grazie a questa convinzione che ho preso la decisione di venire qui a fermarvi. Siate ragionevole, vi chiedo di restare solo un'altra settimana.."
"Vedete io .."
"Oh vi prego non ditemi di no"
Era tutto ciò che avrei voluto sentire, disse anche di più a dire il vero, mi sarebbe bastato un semplice "restate" e sarei rimasta.
"Credo che abbiate ragione voi conte, infondo si tratta solo di un'altra settimana, se vi fa davvero piacere avermi qui allora rimarrò"
"Mi date una grande gioia madame"
Era il gesto più bello che avesse fatto per me fin dal mio arrivo, forse contavo qualcosa per lui.
"Venite con me vi riaccompagnerò alla reggia"
"Oh non vi preoccupate conte, tornerò con la mia carrozza, non è necessario che mi riaccompagnate, davvero, ma vi ringrazio comunque per la vostra gentilezza"
Mi disse che sarebbe passato a farmi visita al più presto e ci salutammo.
Tornai alla reggia, ancora inconsapevole su come avrei affrontato mia sorella.
Spero solo che questa mia decisione non possa infastidirla, ma chissà.
Giunsi a palazzo poco tempo dopo e pregai la servitù di non avvertire mia sorella del mio arrivo, avrei voluto farlo da sola.
Bussai alla porta della sua stanza e mi invitò ad entrare
"Credo che non vi libererete di me tanto facilmente"
Si voltò di scatto
"Elisabeth cosa ci fate qui ? È per caso successo qualcosa durante il viaggio?"
"Oh no nulla del genere, ho semplicemente cambiato idea, spero che le parole di questa mattina siano ancora valide"
"Oh ma certo potete restare qui quanto volete, la stanza che vi era stata assegnata è ancora disponibile"
"Vi ringrazio"
"Oh sono sicura che voi avreste fatto lo stesso per me"
"Ma certo, cara sorella, senza ombra di dubbio"
"Sono felice che siate tornata, potremmo trascorrere insieme il tempo che abbiamo perduto la settimana scorsa, mi rendo conto che vi siate potuta sentire sola"
"Oh non vi preoccupate, stare sola con me stessa a volte può solo farmi piacere, tuttavia sarò felice di trascorrere più tempo in vostra compagnia"
"Bene"
Occupai il resto della mattinata a conversare con lei e quando fu ora andammo a pranzare insieme
Credo di aver fatto bene a non partire questa mattina, non è scappando che si risolvono i problemi ma restando ad affrontarli.
"È veramente un pranzo squisito, non trovate Elisabeth?"
"Oh certo, è veramente tutto molto buono"
"Mi fa piacere che vi sia piaciuto, ma adesso vogliate scusarmi, vorrei ritirarmi nei miei appartamenti, vi consiglio di fare lo stesso Elisabeth, dovete essere piuttosto stanca, questa mattina vi siete svegliata molto presto"
"Certo, farò sicuramente come voi dite"
"Verrò a farvi visita nel pomeriggio"
"Vi aspetterò volentieri"
Ci salutammo e ognuna di noi raggiunse la propria stanza.
Mi sdraiai nel letto per riprendere le forze ma senza rendermene conto mi addormentai.
Quando riaprii gli occhi erano passate da poco le cinque del pomeriggio, così mi alzai e mi preparai per poi raggiungere mia sorella.
Nel corridoio incontrai Colette che quando mi vide si inchinò per porgermi i suoi saluti.
"Mi dispiace disturbarla principessa ma mi hanno chiesto di chiamarvi, vi stanno attendendo al piano inferiore"
"Oh scusatemi tanto con questa persona, ma non ho intenzione di ricevere nessuno quest'oggi"
"Porgerò le vostre scuse al conte di Fersen"
"Il conte di Fersen ? Lo riceverò ma per pochi minuti"
Seguii Colette al piano inferiore e trovai Fersen ad attendermi nel salotto.
"Fersen, non avrei mai pensato che vi avrei rivisto così presto"
"Dopo questa mattina ho deciso che non avrei più dovuto perdere tempo perché una settimana può trascorrere molto velocemente"
"Concordo pienamente con voi, vi andrebbe di fare una passeggiata nel giardino?"
"Ecco.. veramente sono venuto a chiedervi una cosa"
"Oh dite pure"
"Dei miei amici di vecchia data mi hanno invitato nella loro villa per prendere parte alla loro tradizionale partita di croquet e mi chiedevo se vi andasse di venire insieme a me"
"Oh sarebbe magnifico!"
"Allora sarà bene metterci subito in viaggio"
"Va bene, ma lasciate che prima avvisi mia sorella"
"Temo che non abbiate abbastanza tempo, lasceremo questa incombenza a qualcuno della servitù, vostra sorella non si offenderà, state tranquilla"
Lasciammo detto a Colette di avvertire mia sorella del nostro viaggio e partimmo.
Forse, non avrei dovuto lasciare questo compito a Colette, avrei dovuto farlo io stessa, così avrei potuto vedere la sua reazione, se le avesse dato fastidio sarei, certo, rimasta alla reggia.
   
 
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