Il grande albero si ergeva minaccioso, ma sia James che Sirius
sapevano bene come renderlo innocuo. Percorrendo la galleria giunsero sino ad
una stanza polverosa e umida, impregnata dallo sgradevole odore di muffa.
Vi trovarono il loro compagno rannicchiato in un angolo della stanza, gemente e
legato con pesanti corde al muro.
- Credevo che non sareste venuti stavolta...- Rantolò e tese la mano. Sirius
gli si avvicinò e strusciò il muso contro quella pelle pallida e fredda. James
si sistemò poco distante da Remus che tentò di sorridere, ma ormai stava troppo
male e a malapena riuscì a voltarsi verso il giovane cervo.
La luce della luna penetrò nella stanza e Remus sgranò gli occhi terrorizzato,
mentre la mutazione stava avendo inizio.
Ogni parte del suo corpo sembrava scricchiolare preda di violente convulsioni
la pelle lasciò posto al manto grigio del lupo, le mani si accorciavano
lasciando spuntare fuori pericolosi artigli e il viso assumeva i lineamenti del
feroce animale, caratterizzandosi con zanne affilate. Tutto ciò, intervallato
dalle grida di dolore Remus che, aveva iniziato a mordere la coperta accanto a
lui, nel vano tentativo di soffocare gli strilli. Nessuno doveva udirlo,
nessuno doveva sapere cosa fosse il responsabile di tutto quel rumore.
Sirius si era allontanato da Lupin nello stesso istante in cui aveva iniziato a
trasformarsi e con un ringhiò aveva trascinato James accanto a sé, al sicuro.
In quel momento Remus li avrebbe uccisi se avesse potuto, perché il dolore
rende ciechi più di ogni altra cosa.
Ma ora, tutto sembrava essere finito.
Il ragazzo dai capelli ramati non c'era più, al suo posto restava solo un
enorme lupo, dalla peluria grigia, avvolto dal riflesso della luna piena... ed
era una questione di appena dodici ore.
*
I due restarono con Lupin finché poterono. All'alba i professori sarebbero venuti
a riportarlo a scuola e non avrebbero dovuto assolutamente trovarli lì, perciò,
non appena il primo chiarore mattutino fu visibile dal cielo, se ne andarono in
fretta.
- Mi dispiace per lui...- Mormorò James entrando nella sala comune di
Grifondoro. - Davvero, se potessimo...-
- Cosa? - Disse Sirius sedendosi di fronte al fuoco del camino - Nemmeno
Silente è riuscito ad aiutarlo.-
La stanza era vuota perché a quell'ora tutti dormivano, ma era comunque meglio
non discutere ad alta voce dell'argomento.
Sirius si accostò a James che intanto aveva trovato posto accanto alla finestra
che dava sul cortile. Laggiù, sotto di loro videro Silente, intento a parlare
con l'infermiera della scuola. Evidentemente le stava dando le ultime
indicazioni e Sirius si lasciò sfuggire un sospiro.
- Comunque, dispiace anche a me.-
*
Le lezioni della mattina si svolsero senza che il giovane trio di maghi avesse
avuto modo di parlare con il loro compagno.
La notte precedente doveva essere stata davvero estenuante per Remus, che aveva
passato tutta la mattina a riposare nel dormitorio.
- Ma guarda...- Era una voce odiosa e acuta che proveniva dalle loro spalle.
Sirius si voltò e vide Lucius Malfoy e un gruppetto di Serpeverde intenti a
parlare tra di loro. - Non passa giorno che almeno uno di voi quattro non abbia
qualche malattia? Chi è stavolta? Uh...- Le dita del ragazzo biondo si mossero
come per contare - Ah, già... il poveraccio.-
- Bada a come parli Malfoy! - Disse Black sprezzante. Se i Serpeverde cercavano
guai, avevano scelto davvero un brutto momento.
- Ho detto la pura verità.- Si discolpò il biondino e rivolto a Peter dietro di
James aggiunse. - Non è colpa mia se in questa scuola le cose vanno così male,
certa gente non dovrebbe neppure avvicinarsi ai veri maghi. Oh, ma ti domando
scusa Black, tu naturalmente non conti, sei uno di noi.-
James provò l'orrida sensazione di gelo allo stomaco, Sirius stava tremando di
rabbia, e per evitare uno scontro inutile si fece avanti, con Peter ancora
attaccato alla maglietta.- Sfortunatamente Lucius, nessuno può scegliersi la
famiglia in cui nascere.-
- Non la chiamerei sfortuna, ma giustizia.- Malfoy sorrideva altero e Black non
poté fare a meno di pensare quanto sarebbe stato bello trasformare quell'odiosa
faccia boriosa in un punchingball.
- Bene - Mormorò a denti stretti - Tieni la tua giustizia unicamente per te, e
se non vuoi finire in infermeria ti consiglio di sparire-
Il biondino si fece ad un tratto serio e diede un' occhiata di sbieco ai
ragazzi attorno a lui.
- Me ne vado, ma non ho certo paura di te Sirius Black. - Gli occhi di ghiaccio
del ragazzo incontrarono quelli scuri di Sirius, senza soggezione alcuna e un
ghigno soddisfatto si dipinse sulla faccia del Serpeverde - Battersi è uno
spreco di tempo se non si ottiene nulla in cambio. - Poi si volse verso Peter
con una smorfia di disgusto - E tu? Cosa fai? Ti nascondi? Devo essere davvero
spaventoso...uuuuuh...uuuuh.... - Imitò un fantasma con le mani protese e Minus
cercò di sparire ulteriormente ma con scarso successo dietro il corpo magro di
James. - Che razza di codardo! - I Serpeverde alle sue spalle sghignazzavano
alla grande, e Sirius era pronto. Se lo avessero stuzzicato ancora un pò si
sarebbe gettato su Malfoy senza tanti complimenti, e volente o nolente
gliel'avrebbe fatta pagare a quell'insopportabile, piccolo idiota una volta per
tutte.
Ma James lo trattenne per la maglietta quel tanto che bastò a farlo ragionare.
Si voltò e mosse alcuni passi.
- Vogliamo andare?-
Potter lo seguì insieme a Peter, senza ascoltare le risa di Lucius e quelle dei
suoi compagni per quanto ciò richiedesse un notevole autocontrollo.
James era convinto che se non se ne fossero andati via di corsa, si sarebbe
scatenata una rissa estremamente violenta, glielo dicevano gli occhi di Sirius
e anche lui non avrebbe esitato a farsi avanti se la situazione l'avesse
richiesto.
- Ehi, va tutto bene?- Peter sudava freddo, non gli erano mai piaciuti gli
scontri, specie poi se si partiva con un notevole svantaggio numerico. - James
c-cos'ha Paddy?-
- Cosa vuoi che abbia? E' furioso...- spiegò con una calma inverosimile - Stà
attento Wormy, potrebbe saltarti addosso e sbranarti...-
Peter impallidì e James non poté fare altro che ridere con un soffio
d'amarezza.
- Vedi Peter, è questo il tuo problema.- Disse varcando la soglia della sala
comune. - Dovresti cercare di tirare fuori un pò di coraggio, se non altro per
non fare la figura del pollo. Senti, credi davvero che io e Sirius non abbiamo
mai paura? -
Minus sospirò sedendosi sul divano di pelle rossa.
- Pare di no.- Mormorò e James si sedette accanto a lui. Sirius procedette
invece, sino al tavolo dove posò i libri di scuola. Poi si volse a Peter con
aria leggermente addolcita.
- Wormy, solo gli scemi non hanno mai paura.-
James sorrise.
- E questo dimostra che sei molto, molto, molto intelligente.- Disse, poi si
toccò il mento con aria pensosa - Almeno credo...-
- 'ngiorno ragazzi...- Mormorò Remus in uno sbadiglio entrando nella stanza.
Era pallido, terribilmente pallido ed emaciato, come sempre il giorno dopo la
trasformazione. Sorrideva quasi con imbarazzo e quando Sirius gli si precipitò
con aria preoccupata, lui lo zittì prima ancora che potesse fargli qualsiasi
domanda.
- Sto bene - Lo rassicurò - Ma non è saggio parlarne qui.-
Peter si schiarì la voce e con aria impacciata si fece avanti.
- Scusa se non c'ero anch'io ieri notte.- Disse - Ma la faccenda richiedeva
...un diversivo.-
Remus annuì e gli assestò un colpetto leggero alla spalla.
-Grazie Peter ma, sinceramente, non ti sei perso granché, non sono carino
neanche un pò e in quello stato poi...-
- Non è vero.- Disse Sirius con slancio - Io ti trovo carino...-
L'ammutolimento generale lo costrinse a rivalutare le proprie parole.
- Voglio dire che...- Forse era lo sguardo di James che gli pesava tanto, ma le
parole non volevano proprio saperne di uscire dalla sua bocca. - Io devo
andare. Devo finire la ricerca sui roghi del... del... '500... o erano del
'800? Un pò di differenza, eh? Si vede che ho bisogno di fare un bel
ripasso...Mi trovate in biblioteca se avete bisogno di me...- E uscì dalla
stanza con una fretta incredibile lasciando Remus a dare occhiate storte verso
James.
- Che gli è preso?- Domandò e anche Peter osservava la scena perplesso.
James storse la bocca e alzò le spalle e nel mentre risuonò l'inizio della
pausa pranzo.