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Autore: Lord Gyber    01/11/2014    2 recensioni
Dal testo:
« Giustizia e pace sono fondamenti inconsistenti. Dal tuo punto di vista la giustizia è la scomparsa definitiva di esseri come me, dal mio invece è che tutti capiscano che non possono contrastarmi. In poche parole, ragazzo, la giustizia e la pace le creano i vincitori....ed io vinco sempre. »
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Rayleigha era un pianeta rosso, ovvero composto principalmente da sabbia e ruggine. Ma nonostante queste caratteristiche, non mancavano di certo delle oasi che, per la nostre percezioni, reputiamo “normali”.

Non era parecchio abitato, l'unico motivo per cui la gente potesse essere interessata a vivere su quel deserto gigante era dovuto al fatto che fosse uno scalo commerciale. Migliaia di commercianti arrivavano con le loro navi ogni giorno, per riposarsi o per degli incontri d'affari.

Per quel pianeta passavano più merci e denaro di qualsiasi altro, presente in quel sistema solare.

Ed è proprio qui che incontriamo i nostri protagonisti.

O per essere più precisi da un alberello vicino ad uno dei rari laghi presenti. Nascosto dall'ombra che l'albero proiettava stava comodamente seduto una pantera, che appoggiava la sua schiena contro il tronco per stare più comodo.

Era un giovane esemplare maschio, dagli occhi color ambra vestito semplicemente con una camicia marrone senza maniche e dei pantaloni dello stesso colore, necessari per sopportare il terribile caldo del suo pianeta.

I suoi occhi gemmei prestavano tutta la loro attenzione sul vecchio manoscritto che teneva saldo fra le zampe. Un libro che aveva riletto minimo cento volte ma che ogni volta lo ammaliava con le sue trame.

Parlava di un eroe partito dalla sua patria per una guerra che lo tenne impegnato per una decade. Quando fu sul punto di partire fece lo stupido errore di offendere un Dio, attirandosi così la sua furia.

L'eroe dovette affrontare terribili creature e superare sfide difficilissime, che lasciarono solo lui superstite, uccidendo tutti i suoi compagni ed i suoi amici. Solo dopo altri dieci anni riuscì finalmente a riabbracciare sua moglie e suo figlio(¹).

Fin da piccolo Rekai aveva amato la leggenda di quel condottiero forse perché, in una parte anche se minima, assomigliava alla storia della sua famiglia.

Sua madre, una pantera di nome Xue Lang, si era innamorata di un avvenente straniero arrivato al suo villaggio, dal quale veniva ricambiata. Durante tutta la permanenza dello sconosciuto, i due non si erano mai separati.

Vi lascio immaginare la sorpresa di sua madre, quando scoprì che il suo amato era una creatura proveniente dalle stelle. Nonostante tutto i due non si separarono, e suo padre decise di portarla sul suo pianeta, facendola entrare in contatto con un universo che lei non si era mai neanche immaginata.

« Ehi Rekai! » il ragazzo fu distratto dai suoi pensieri quando sentì una voce femminile.

Nel suo campo visivo fece apparizione un boa dalle scaglie rossastre con alcune striature bianche, inoltre sulla base del collo indossava una bandana di colore rosso fuoco.

Una femmina parecchio graziosa che si muoveva elegantemente sulla sabbia.

« Cosa vuoi Nova? » chiese il maschio, chiudendo il libro ed appoggiandoselo al fianco ed portandosi le braccia dietro la testa ed usandole come cuscino. Lei lo guardò con i suoi occhi gialli « Sono arrivate le nuove navi cargo in città. Magari c'è qualcosa che ti può interessare. »

Emise un sbuffo stizzito e rispose « Nova, lo sai che non voglio essere disturbato quando leggo. Quindi, ora, sei pregata di andartene. » Lei non parve accettare quell'atteggiamento perché gli rispose di tono « Sai, a volte sei solo un villano ed un ingrato. »

Lui fece un piccolo sorriso « Ah si? Allora come mai sono il tuo ragazzo? »

Nova e Rekai erano cresciuti insieme ed andavano molto d'accordo, poiché anche il padre della ragazza si era innamorato di una aliena ed era andato a vivere con lei.

I due erano sempre stati inseparabili, ed ogni cosa che facevano, la facevano insieme. Raggiunta l'età adulta pensarono che magari sarebbero potuti diventare qualcosa di più che semplici amici. Risultato: i due si erano messi insieme. Niente di troppo serio, la solita relazione del “Vediamo se può funzionare”.

« Per due ragioni... » cominciò a strisciare e gli salì sul petto « La prima è perché hai un bel musetto... » si porse in avanti e gli diede un bacio sulla punta del suo naso « La seconda è che sei uno dei pochi ragazzi appetibili da queste parti. » « Vuoi dire che ti sei accontentata? » domandò, fra il divertito e l'offeso « Già. » rispose senza alcun pelo sulla lingua.

« D'accordo, andiamo pure in città. » lui si mise in piedi, scrollandosi di dosso la polvere che gli era rimasta attaccata ai pantaloni. Poi raccolse il suo libro e lo infilò nella sua sacca, che si mise sulle spalle.

 

I due si incamminarono, restando l'uno affianco all'altra, percorrendo quella breve distanza che li separava dalle nuove merci che erano arrivate.

Non ci volle molto perché comparisse all'orizzonte la città commerciale di Relaim, con le sue piccole costruzioni di metallo.

Però vi era qualcosa di strano.

« E quella nave? » chiese perplessa la ragazza. Rekai alzò lo sguardo e vide che sopra la cittadina rimaneva sospesa a mezz'aria una gigantesca nave color nero notte, dalle inquietanti luci rossastre e che presentava un scritta in bianco sulla fiancata sinistra.

Ovviamente, i nostri due protagonisti erano troppo lontani per vedere che quella scritta recitava il nome: Kronos Mortex.

 

Sul ponte di comando della nave da guerra, Kronotas si avvicinò all'enorme vetrata che dava verso l'esterno, per dare un'occhiata alla marea di gente che era accorsa per osservare meglio la Mortex.

La luce che filtrava la finestra metteva ancora di più in risalto il suo cranio oblungo, che presentava varie scanalature e qualche piccola cresta, sfigurate da qualche cicatrice procuratosi in battaglia.

Senti crescere la tensione di tutta quella situazione, e si saziò con il suo dolce odore.

Alzò il braccio destro, pronto a dare il segnale a tutti i soldati armati che si trovava alle spalle « E Kronotas disse “Sia fatta la distruzione”... » si leccò le lunghe zanne cineree, ricoprendole di bava verde « E distruzione fu. » Abbassò il braccio.

Bastò un secondo, poi, fu il caos.

 

 

 

Note:

(¹): il libro che legge Rekai è l'Odissea.

 

 

ANGOLO AUTORE:

 

Ecco a voi i protagonisti della mia storia, e se ve lo state chiedendo:

- lo so, un boa ed una pantera come coppia suona un molto strano, ma io ce li vedevo bene;

- so anche che la loro storia assomiglia molto ad alcuni personaggi mezzi alieni presenti in “Ben 10”, ma questo era l'unico modo che mi è venuto in mente per fare stare in piedi il fatto che si trovino su un altro pianeta, mi scuso se per alcuni di voi sia stata troppo semplicistica come spiegazione.

 

Spero che Kronotas che recitava a suo modo la Bibbia vi sia piaciuto.

 

Alla prossima, Lord Gyber.

 

 

 

 

  
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