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Autore: JKEdogawa    02/11/2014    1 recensioni
Una guerra tra culture, l'ultima cosa che il mondo si sarebbe aspettato. Ha mietuto tante vittime, troppe sopratutto innocenti. Troppe secondo gli déi di tutto il mondo. I Mezzosangue, i Faraoni, i Druidi, tutti coloro che sono legati alla religione( e non solo) sono stati segregati in luoghi fuori dal tempo e dallo spazio.
Nico fa parte della Casa di Ade ed aspetta solo che quattro dei suoi fratelli vengano designati dagli déi per combattere in un Colosseo per decretare il più forte. Costretti a combattere e a vedere i propri cari morire, in un macabro gioco che non ha spiegazione.
Non sono Hunger Games, non sono Giochi Romani, sono Olimpiadi Culturali nell'accezione peggiore del termine.
Sarai ancora disposto a lottare in nome di un dio?
[Presenta personaggi di un'opera non ancora uscita e che spera di vedere la luce, inoltre questa FF ha partecipato ad un concorso su Facebook, forse qualcuno l'ha già letta. Comunque, buona lettura.]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nico di Angelo, Quasi tutti, Sorpresa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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È colpa di Antino.
Ci scommetto gli scarponi che Antino gli ha detto di venire da me se aveva paura. Ma da che parte sta? Mi piacerebbe saperlo e forse glielo chiederò prima di scendere dal tren... tardi, siamo già nell'Agorà.
Sto pensando che gli déi ce l'abbiano con me, che il Mondo ce l'abbia con me.
E non avrebbero tutti i torti, in fondo sono figlio di Ade.
Clelia è la prima a scendere, forse per smorzare l'ansia. Suzanne fa un respiro profondo e si muove i capelli ricci e corvini come se ora si trovasse a suo agio. Io scendo senza rendermene conto, pensando ancora alla notte in treno. Basel viene letteralmente spinto giù da Antino che poi ci saluta con la mano. Non ci seguirà all'interno dell'Agorà, vedrà gli allenamenti e la lotta dall'esterno e pregerà per noi nostro padre affinché ci aiuti. Gli aiuti degli déi sono rari e non troppo utili, il più delle volte tendono a rendere più deboli gli avversari, ma non danno benefici a te. Esempio stupido: se sei figlio di Zeus lui non ti benedirà mai, ma potrebbe far venire un colpo della strega ad un tuo avversario. Non possono uccidere i figli degli altri, ma possono lederli in modo che sia più facile colpirli. Un nostro fratello per esempio è stato addormentato da Ipno ed un figlio di Atena lo ha ucciso nel sonno. Una figlia di Ecate si è ritrovata una gamba bloccata da una radice a causa di Demetra e senza accorgersene una nostra sorella le è piombata alle spalle storcendole il collo. Ci siamo fatto un gran male ad urlare per la felicità quella volta. Il giorno dopo tutta la Casa di Ade aveva la gola infiammata e non riuscivamo neanche a parlare.
Ma nel Colosseo non ci sono solo i Mezzosangue, ci sono anche i Mostri. Come se non bastasse uccidersi a vicenda, per farci stare radunati od eliminare i Prescelti più ribelli(chi si rifiuta di uccidere) escono da punti strategici dei Mostri. Dracene, Demoni, Arpie e Minotauri sono i più usati. La cosa peggiore è che ce ne sono tanti. Provo a spiegarmi meglio: due sono i Tori della Colchide, nell'arena ne vengono sguinzagliati almeno sei nello stesso momento. Non so come facciano, ma non c'è un Minotauro, bensì tre o quattro.
Non dovrei spiegarlo adesso, non abbiamo nemmeno iniziato l'allenamento, ma molto probabilmente non avrò tempo più avanti per spiegare.
Il nostro Settore è scuro e tetro, un 13 di teschi veri sormonta la nostra porta. Non so di chi siano, ma spero che i loro spiriti non vengano a disturbarci. Davanti a noi si apre la Sala Riunitiva, un cono schiacciato senza punta dalle pareti di entrata ed uscita curve. Al centro spicca un tavolo tondo con quattro sedie. Non ci sono finestre ed è tutto tetro. Le pareti grigie sembrano drappi di fantasmi, mentre l'arredamento in ossidiana liscia lancia bagliori cupi. Le luci sono finte torce di fuoco viola. Sono quelle lampade che si usano nei programmi televisivi per inscenare le fiamme. Le camere non sono da meno: i letti hanno le testiere a forma di lapidi, mentre le luci sono dei lampioncini da cimitero. Io non mi sento a disagio, ma Basel trema e dice:<< Almeno non ci sono cadaveri.>>. Va in bagno, ma esce chiudendo la porta pallido e tremante.
<< Sembra che tu abbia visto un mostro.>> sbuffo, poi entro. Un odore pungente mi colpisce le narici<< Oh, Cadavere in Decomposizione, tocco di classe.>>.
<< Credo che userò il bagno di Clelia e Suzanne.>> si dirige verso la porta.
<< Sarà così anche da loro.>> lo sento rabbrividire e mi giro a guardarlo perplesso<< Non mi dirai che ti da fastidio.>>.
<< Okay, non te lo dirò.>> inizia ad arricciarsi la giacca nera della nostra Casa<< Diciamo che sono allergico ai deodoranti da bagno che sanno di morto.>> ripeto: come fa ad essere figlio di Ade?!
Apro l'armadio che c'è sulla destra ed estraggo una molletta da bucato. Gliela pinzo sul naso lasciandolo sorpreso.
<< Quando vai in bagno metti questa.>> gli dico prima di andarmene con le mani in tasca ed un vago cenno della destra.
Suzanne e Clelia sono ancora nella loro stanza, così mi siedo al tavolo e faccio sprofondare il viso nelle braccia incrociate. La televisione alle mie spalle continua a parlare, ma quasi non la sento. Il volume è basso e fastidioso. Di tutte le cose che ci sono qui dentro è la cosa che più non sopporto. L'unica, direi.
No, c'è anche quel piantagrane di Basel. Ci mancava solo questa: un figlio di Ade che si sente male con l'odore di cadavere. Secondo me è adottato come Antino, non ci sono spiegazioni. Ma perché?
<< Nico!>> Clelia grida e mi mette due mani sulle spalle. Potrei ucciderla quando lo fa, ma è il suo modo di smorzare la tensione. Sono l'unico a cui lo fa<< Dov'è Basel?>>.
<< Credo ad evitare di farsela sotto.>> rispondo.
<< Scemo.>> guarda verso la nostra stanza<< Forse sta disegnando.>>.
<< E se anche fosse?>>.
<< Mi piacerebbe vedere cosa fa.>> mi accarezza i capelli come se fossi un gatto, non mi dispiace<< Insomma, vorrei conoscerlo meglio prima di entrare nel Colosseo. Tu e Suzanne probabilmente tornerete, ma io... poi Basel, insomma, sappiamo come andrà.>>.
<< Perché, come andrà?>>.
<< Sappiamo tutti che appena entrati tu... ecco...>>.
<< Stupida. Io so pensare con la mia testa, non sono certo gli altri a dirmi cosa devo fare.>>.
<< Quindi non... insomma...>>.
<< Pensiamo all'allenamento ed ai nostri punti di forza, va bene?>> non voglio pensarci adesso, non con Clelia.
<< Va bene, O niichan!>> mi da un bacetto sulla guancia e si siede di fianco a me. Le piace chiamarmi “fratellone” in giapponese. Il suo nome potrebbe confondere, ma viveva ad Hokkaido prima di essere portata nella nostra casa. Parla bene l'Inglese, ma non abbandona le parole della sua infanzia. Per questo mi gratta la resta come se fossi un gatto ogni volta che può.
Quando è arrivata sono stato il primo con cui è stata. Aveva undici anni e l'ho presa sotto la mia ala protettrice appena mi ha detto “sembri un neko”. Non sapevo cosa voleva dire neko ed erano le prime cose che diceva da quando era arrivata, ma mi sembrava così bello come nome.
Suzanne arriva ed incrocia i piedi sul tavolo sedendosi di fronte a me. Aspettiamo che ci chiamino per la prima sessione di allenamento. Ci siamo passati, ma non era ancora pronta. Un cerchio vuoto tra i Settori ed i corridoi. Suzanne ci ha spiegato che i corridoi sono provvisori, ma ho sbuffato. Non si possono far sparire dei corridoi.
Inizia a tremare tutto. Clelia s'infila sotto il tavolo come quando capita il terremoto, io mi metto sull'attenti e Basel cade fuori dalla nostra camera. Suzanne è l'unica tranquilla mentre il tremolio dura una buona cinquantina di secondi.
<< Vi avevo detto che i corridoi erano provvisori.>> dice<< E noi siamo all'interno del quarto, immaginatevi chi ha i corridoio sotto i piedi.>>.
<< Cosa?!>> esclamo.
<< Quindi i settori si sono ristretti tra loro? Interessante.>> commenta Basel ancora steso a terra mentre disegna su un quaderno che doveva avere in mano. Come ha fatto a portarselo? Perché se l'è portato?<< Si sono come riuniti verso l'interno, vero?>>.
<< Già.>> risponde Suzanne, poi lo guarda perplessa<< Puoi venire qui a disegnare, perché stare sul pavimento?>>.
<< Oh, ero qui e volevo scribere il momento prima che fosse troppo tardi.>> si alza e ci raggiunge<< Non riesco a prendere bene i momenti se li faccio a distanza di tempo. Io sono un disegno, immediato.>>.
<< Immediato...>> ripeto scettico<< Quindi se faccio così...>> gli salto addosso mandandolo a terra<< Tu dovresti rispondere immediatamente.>>.
<< Un disegno ti risponde se gli salti addosso?>>.
<< No.>>.
<< Quindi io sono un disegno.>>.
<< Mi rifiuto di capre la tua logica.>> una trombetta ad aria ci sfonda i timpani.
<< Dobbiamo andare ad allenarci.>> decreta Suzanne alzandosi<< Quello meglio se lo lasci dentro.>>.
<< Va bene, ma credo che mi seguirà.>>.
<< Scemo, parlavo del quaderno, non di Basel!>>.
<< Ah, capisco.>> mi alzo, metto le mani in tasca ed esco. I corridoi sono scomparsi, proprio come ha detto la sorellona, inoltre ci sono delle pareti di plexiglass che dividono lo spazio in più parti. Sono trasparenti, quindi si vede esattamente quale parte contiene cosa. Sono tutti usciti dalle proprie sezioni e subito i conti non mi tornano.
<< Suzanne.>> dico<< Sbaglio o siamo in di più?>> la vedo che ha un brivido.
<< Ci sono delle case in più. Otto, precisamente.>> risponde seria<< Quando siamo entrati non le avevo notate, ma adesso sono evidenti.>>.
<< E chi sono?>> domanda Basel tremante.
<< Estia, Zefiro, Thanatos, Pan, Persefone, Irene, Bia e... non ci credo.>> si porta le mani davanti alla bocca.
<< Chi?>> insisto.
<< Acli. È una dea più antica del Caos, non ha senso!>>.
<< Dobbiamo preoccuparci?>> chiede Clelia.
<< No, ma non capisco Irene. Insomma, è la dea della Pace, cosa ci fa alle Olimpiadi?>>.
<< Se è della Pace i suoi figli non uccideranno nessuno, meglio no?>> sbuffo e studio la situazione<< Io vado ad allenarmi con l'arco, voi fate quel che vi pare.>>.

Odio l'arco, non lo sopporto. Non è come la spada, bisogna avere occhio e a me manca. Suzanne ha provato ad insegnarmi, ma è inutile. Non sono portato, ecco perché domani lavorerò sulle trappole. Ogni tanto le facciamo nella nostra casa, ma sicuramente qui potrò migliorare. Io sono più per l'azione ravvicinata, ma una trappola fa sempre comodo, sopratutto di notte. Immagino che dovremo fare a tur... ma che dico. Ucciderò Basel, dovrò stare sveglio per potermi difendere!
A proposito di quel piantagrane, è stato con Clelia ad allenarsi con la spada. Come ho detto e sosteniamo tutti è scemo, infatti sono qui che gli fascio le mani(perché io, poi?!)
<< Tu sei proprio strano!>> esclamò disinfettandogli i tagli che ha sui palmi e le dita<< Mi spieghi perché hai preso la spada dalla parte della lama?!>>.
<< Abitudine. Auch.>> risponde con una smorfia di dolore.
<< Brucia? Bé, ti sta bene! Adesso gli altri sanno chi è il debole dei due.>>.
<< Meglio.>> sorride<< Così tu avrai più possibilità.>> autrice, mi dai l'autorizzazione a strozzarlo? Ti prego! No, vero? Accidenti.
<< Che cavolo di ragionamento è?!>>.
<< Sono un peso e lo sarò sempre. Se vengo eliminato subito è meglio per tutti, ma non dovresti farti di questi problemi, no?>>.
<< Non ricominciare! Sceglierò sul momento cosa fare, ora sta fermo che devo bendarti i tagli. Ma guarda te...>>.
Non avevo mai visto nessuno, giuro, mai, lanciare la spada in aria e prenderla dalla parte della lama. Per di più il cretino ha continuato ad usarla senza accorgersene, se non ci fosse stata Clelia a quest'ora avrebbe le mani mozzate all'altezza del pollice. La cosa che poi ha fatto morire dal ridere tutti è stato che quasi sveniva alla vista del sangue. Ripeto, non è normale per un figlio di Ade.
Ma perché parlo di lui? Non ha senso, quindi mi concentrerò su qualcos'altro.
Bruttissime notizie per il sottoscritto, alcuni degli avversari che avrò sono ex-eroi con cui ho combattuto fianco a fianco. Vediamo, se trovo il fegato di uccidere mio fratello potrò eliminarli, ma preferirei che venissero eliminati dagli altri che non conosco. Sarebbe tutto più semplice, non mi sentirei in colpa.
Finisco di fasciarlo e vado a chiudermi in camera fino all'ora di cena. Tengo le gambe contro alla testiera in verticale e faccio finta di suonare una chitarra. Che c'è? Vi aspettavate un darkettone appassionato solo di musica metal? Va bene, è il mio genere preferito, ma al momento devo rilassare la mente. “Nel bene e nel male” mi risuona come se avessi Cristiano De André a pochi centimetri. Da quando mi hanno trasferito all'interno della Casa-Distretto ho iniziato a riscoprire le mie origini italiane, tutto pur di staccarmi da mio padre. Essere figlio di Ade è uno svantaggio in questa nuova società, come essere figlio di un dio qualsiasi insomma. A volte penso che Annabeth sia stata fortunata, è morta subito, non deve continuare a pregare per non essere estratta o per sopravvivere.
Devo smetterla di pensarci.
Il passato è passato e nessuno potrà far tornare indietro le lancette di Crono.
Una lacrima inizia a scivolarmi sul viso. L'asciugo con la manica della giacca. Dannato rimorso.
Mi guardo le punte dei piedi ed inizio a muovere le dita dentro ai calzini per smorzare la tensione, ma non serve. L'ansia rimane. Ansia per cosa, poi? Per ciò che accadrà nel Colosseo? Per ciò che è stato? Per ciò che avviene in questo momento? Slancio le gambe e faccio una capriola all'indietro, poi mi stendo a pancia in giù sprofondando la faccia nel cuscino. Le lacrime continuano imperterrite. Cosa mi succede? Io sono sono Basel, io non sono frignone.
Io sono Nico. Solo Nico. Non ho mai pianto, nemmeno per i miei fratelli e le mie sorelle. Allora cosa mi sta succedendo? Che abbia paura? No, io non ho paura. Non ho mai avuto paura e mai ne avrò, no signore. Io non ho pa...
Basel entra in camera facendomi fare un salto sul letto. Mi ero dimenticato di essere nell'Agorà, che idiota che sono. Mi ricompongo immediatamente, non posso farmi vedere da lui che mi sono spaventato. Non sia mai, ho pur sempre la reputazione di “fratello che lo ucciderà subito” da mantenere.
<< Che c'è?>> domando serio.
<< È arrivata la cena e le ragazze non volevano venire in camera nostra.>> mi risponde con noncuranza.
<< Quelle ragazze sono nostre sorelle.>> gli guardo le mani fasciate<< Mie di sicuro.>>.
<< Non sapevo come dirlo bene.>> annuisce<< Ti aspettiamo di là.>>.
“Lo odio. Lo odio. Lo odio!” pensò rimettendomi gli scarponi e uscendo. Sembra quasi più calmo di me. Sembrano tutti più calmi di me in questo Settore, ma che bellezza. Però so perfettamente cosa stanno pensando. Per Suzanne non ho dubbi, anche su Clelia nessun ripensamento, ma Basel non mi convince. Oh, aspetta. Lui ha l'encefalogramma piatto, allora tutto a posto.
Tornando ai pensieri, scusate mi perdo sempre, dev'essere l'ansia(o l'autrice che si diverte alle mie spalle).
“Una settimana, la prova, l'intervista e poi è tutto finito.” ecco cosa stiamo pensando.

Ciao gente! Non ci si vede da un po', vero?
Ade: Tu sei scema!?
Perché?
Ade: Come perché!? Ti metti a pubblicare con un esame tra meno di tre giorni!?
Esattamente... prova tu a leggere Filoramo!-.-
Ade: Va bene *inizia a leggere* Dai, non è male.
Se tu ci capisci qualcosa.
Passiamo a ringrazziare chi ha recensioto?
Ade: E ne rimase una sola. Forse ora capirai che non puoi andare avanti a scrivere... sopratutto se aggiorni a random e sbagli il formato delle immagini!
Non rompere!-.-"
Il capitolo precedente è stato un errore che sistemerò a breve.
Ade: Vuol dire che se ne dimenticherà come il 99% delle fic che ha aperte.
Hai partalto con Descole, vero? *annuisce* Lurido bastardo, sto cercando di fare del mio meglio, ma se lui se ne esce con certe "verità" sul suo passato non posso fare i miracolo! Non sono mica una divinità! >.<
Ade: Sì, anche perché altrimenti sarebbe un grosso problema.
Sorvolerò su questa tua ultima affermazione. Grazie mille a katniss_jackson per la recensione e a tutti voi che avete letto e che avete messo tra le prefrite/ricordate/seguitre la storia. Fatemi sapere cosa ne pensate e spero di aggiornare presto!^^
Ci leggiamo presto! Ciao ciao!^^
JKEdogawa e Ade(DioSupremoUnoEUnicoDell'Aldilà)
   
 
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