Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: sweetmartini    02/11/2014    1 recensioni
Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che poteva desiderare il principe era viziato, egoista e cattivo.
Accadde però che una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore.
Storia basata sul film disney La Bella e La Bestia
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                       

                                                        
                                                      

             
 
The Cook and the Beast



“Pronto per la super-mega festa?”
Sanji inarcò un sopracciglio mentre Franky gli passava una camicia rossa con stampato delle palme verde acido, e no il verde non gli ricordava assolutamente di Zoro.
“Be che c’è?” domandò l’armadio porgendogli ancora la camicia entusiasta, “non la trovi super per una serata speciale?!”
“No per nulla” rispose Sanji mettendola di lato, di certo per una serata speciale non si sarebbe messo dei vestiti che forse a malapena avrebbe indossato in spiaggia. Aspetta un attimo. . .
“Serata speciale, per cosa?” domandò Sanji mentre iniziava a scartare i vestiti da indossare.
Franky a quella domanda si bloccò guardando seriamente Sanji che sotto lo sguardo del grosso armadio -in vero senso letterario- si sentì leggermente scomodo. Franky stava per aprire bocca quando in mente gli giunse la voce di Robin che l’ammoniva di tenere la bocca chiusa, con un sorriso non poco inquietante.
“Allora?” chiese Sanji, vedendo l’altro boccheggiare alla ricerca d’aria.
“Allora vestiti altrimenti arrivi in ritardo per niente super!” sbottò l’armadio deglutendo, non voleva di certo dire qualcosa di cui poi si sarebbe pentito.
Sanji per niente convinto scrollo la spalle iniziando a indossare gli abiti che aveva scelto, in quel castello erano tutti matti!
“Non se ne parla!”
Ace roteò gli occhi all’ennesimo rifiuto, era da ore che cercava di convincere il suo padrone ad indossare qualcosa di più appropriato per
quella sera senza ottenere successo. Quella maglietta consumata non era di certo adatta ad una cena elegante.
“Ma è una serata speciale, non puoi indossare quegli stracci!”
Zoro sbuffò indispettito, non si sarebbe messo in ridicolo per il divertimento dei suoi servi e neanche per quel cuoco da strapazzo.
“Allora siete pronti?” domandò Nami, entrando entusiasta nella stanza. “A quanto pare no,” sbuffò notando ancora le condizioni del padrone.
“Non vuole indossare i vestiti” spiegò il candelabro scocciato della cocciutaggine dell’altro che quando voleva sapeva essere più testardo di un mulo.
“Sono ridicoli!” ringhiò la bestia lanciando un occhiata disgustata agli abiti, confermando appunto la sua tesi.
“Ma a Sanji piacciono molto” spiegò Nami cercando di convincerlo in quel modo, tanto non era nemmeno una bugia. Spesso e volentieri vedeva il biondo camminare in giacca e cravatta.
“Insomma vuoi o non vuoi fare colpo stasera?”
Stavolta fu il turno di Zoro di roteare gli occhi. “Come se fossero un paio di vestiti a fare la differenza,” sprezzò amaramente, com’era quel detto?  L’abito non fa il monaco?
“Sì, ma almeno apprezzerà lo sforzo” disse dolcemente l’orologio. “Perché tu lo ami giusto?” chiese poi senza veli.  Zoro a quella domanda quasi si strozzò con la sua stessa saliva, grattandosi la testa imbarazzato.
“Beh io, ecco. . . io.”
“Ok, ok.” Nami bloccò ogni ulteriore parola senza senso con le braccia alzate, impietosita dall’imbarazzo del suo padrone, chi diceva che era
senza cuore? “Non è a noi che devi dire questa. . .” L’orologio roteò le mani alla ricerca della giusta parola “. . . cosa.”
Zoro sospirò ringraziandola silenziosamente, era già difficile ammettere a sé stesso che provava dei- beh dei sentimenti per il cuoco ma addirittura ammetterlo ad alta voce? No, non se ne parlava proprio.
Con una smorfia acciuffò la camicia scura che gli porse Ace ghignante, passando poi alla giacca e al- aspetta era un fazzoletto da collo quello?!
“Questa me la pagherete cara!”
Quella era proprio una bella serata notò Sanji dando un occhiata alla finestra mentre proseguiva per i corridoi che lo avrebbero condotto alle scale.
Aggiustando un ciuffo biondo ribelle sorrise al suo riflesso che era a dir poco perfetto, modestia a parte. Indossava una splendida camicia bianca accompagnata da una fascia in vita ricamata, una giacca blu con ricami d’argento da cui spuntavano le maniche a sbuffo della camicia, dei pantaloni della stessa tonalità di blu e per finire un fazzoletto bianco in pizzo che gli dava ancora di più quell’aria da principe che aveva sempre sognato. Ne ora ne mai si sarebbe mai potuto permettere qualcosa del genere, neanche con tutti gli stipendi che aveva guadagnato da quando era un ragazzino. In un certo senso Zoro aveva permesso anche questo.
Una volta giunto in fondo alle scale Sanji alzò lo sguardo intravedendo Zoro che decise di raggiungerlo a passi lenti. Anch’egli era vestito con un abito simile al suo ma tutto nero che rendeva i suoi occhi scuri ancora più magnetici.
Zoro si schiarì la gola leggermente a disagio in quelle vesti, neanche ai vecchi tempi aveva indossato abiti del genere, non gli erano mai piaciute quelle inutili pomposità. Non poteva negare però che Sanji era a dir poco splendido con quel abito, neanche i nobili che aveva frequentato in passato (e che ora si erano dimenticato di lui) potevano competergli.
“Allora andiamo?” gli domandò Sanji alzando un sopracciglio divertito dall’espressione da pesce lesso dell’altro.
Corrucciando la fronte Zoro annuì e insieme scesero le scale dove Brook li accolse  inchinandosi leggermente. Come un bravo maggiordomo li
condusse nella sala da pranzo dove c’era un tavola imbandita più elegante del solito.
“Cose di lusso questa sera,” fischiò Sanji cercando di rompere l’ara un po’ tesa che avvertiva sulle spalle di Zoro che si accomodò rigido a tavola.
“Non ti piace?” gli chiese un po’ preoccupato Chopper accompagnato da altri sguardi ansiosi. Sanji scosse la testa sorridendo, lanciando poi uno sguardo a Zoro che a sua volta lo guardava con la coda dell’occhio.
“No, è perfetto.”
A quelle parole gli altri sospirarono di sollievo e Zoro a sua volta si lasciò sfuggire un sorriso che non passò inosservato all’occhio attento di Sanji, rimanendone compiaciuto.
La cena proseguì perfetta fin che Brook non raggiunse Sanji alle spalle con una musica smielata dritto all’orecchio. “Brook!” saltò su Sanji lanciandogli un occhiataccia che fece ridere il portabiti.
“Yohohoh che ne dite di un bel walzer miei signori?”
Sanji e Zoro a quella proposta lo guardarono come se avesse perso completamente la testa, il che poteva essere assolutamente vero.
“Sì,andiamo a ballare!” gridò Rufy spuntando come sempre all’improvviso da chissà dove, ottenendo nonostante tutto come sempre l’appoggio dei suoi compagni.
“Ecco bravi, smammate” esulò Zoro incrociando le braccia al petto in un posa da perfetto rifiuto, col cavolo che si sarebbe fatto trascinare, neanche gli occhi da cucciolo di Chopper l’avrebbero convinto.
“Oh dai avanti!” insistette Rufy tirandolo per i pantaloni. “Così non è divertente!” Si lamentò quello per niente scoraggiato da quell’aria burbero.
“Lascia perdere Rufy”  gli giunse la voce Sanji dall’altra parte del tavolo. “Molto probabilmente il gorilla non saprà ballare” aggiunse quello con un sorrisetto di chi la sapeva lunga, ovviamente Zoro non poteva rimanere in silenzio.
“Gorilla a chi, papera?!”
“Hai sentito bene, zuccone!”
“Ti faccio notare che vivo in un castello, le feste qui erano all’ordine del giorno!” Anche se a dire la verità quei stupidi balli lo annoiava da morire, di certo non gli mancavano.
Sanji lo guardò dall’alto in basso per niente convinto, irritando Zoro ancora di più, solo perché adesso aveva questo aspetto non significava che aveva le movenze di una scimmia! Adesso gli avrebbe dato un bella lezione, pensò Zoro con un ghigno.
“Alzati.”
L’espressione del cuoco cambiò da provocatoria a confusa, compiacendo Zoro che raggiungendolo al suo posto lo prese per un braccio senza tanti complimenti.
“Ehy mollami! So camminare anche da solo!” esclamò Sanji per niente entusiasta da quel trattamento, venendo così trascinato fuori dalla stanza.
Inutile rimaneva sempre il solito rude quello lì.
“Sei troppo lento” lo riprese Zoro mollando però la presa intorno al braccio per afferrargli leggermente una mano. Alla dolcezza di quel gesto Sanji alzò gli occhi verso quelli di Zoro che però continuavano a puntare dritto davanti a sé, seguendo lo sguardo Sanji rimase di nuovo a bocca aperta da ciò che vide come quando aveva visto per la prima volta la biblioteca.
“Ma è stupenda” riuscì a dire guardando l’enorme sala da ballo che era illuminata da della candele e da uno splendido lampadario appeso al tetto, dove dei piccoli angioletti li osservavano dall’alto sorridenti.
Anche Zoro rimase stupito, quella stanza era rimasta chiusa per anni, come minimo si aspettava un po’ di polvere ma a quanto pare i suoi servi – no-  i suoi amici avevano fatto un ottimo lavoro.
“Quindi?” lo richiamò Sanji, puntando una scarpa stringata sul pavimento lucido. Riprendendo il fiato Zoro alzò un braccio verso la stanza come se quello spiegasse tutto.
“No, marimo, devi dirmelo chiaro e tondo” lo punzecchiò Sanji che ormai aveva capito le intenzioni di Zoro ma decise lo stesso di fare il finto ingenuo. Imbarazzato Zoro guardò dall’altra parte della stanza e riprendendosi la sua “solita” calma portò lo sguardo sul cuoco che era ancora in attesa.
“Quindi adesso ti faccio vedere io chi ha le movenze di una scimmia.”
Sanji alzò un sopracciglio confuso non aspettandosi esattamente quella parole fin che non sentì la mano grande mano di Zoro su fianco avvicinandolo verso di sé.
“Ehy no, aspetta!” obiettò Sanji cercando di liberarsi da quella presa senza molto successo. “Chi dice che debba fare io la donna?”
Zoro lo guardò annoiato come se la risposta fosse ovvia. “Mi sembra logico, io sono il più alto.”
“E questo cosa c’entra-“ voleva dire Sanji venendo però interrotto dalla musica del violino di Brook e dalla voce di Robin che iniziò a cantare una dolce canzone.
“Non finisce qui” mormorò irritato Sanji, non volendo interrompere la teiera. Arrendendosi mise una mano sulla spalle di Zoro e silenziosamente si lasciò condurre per la pista dimenticandosi di tutto il resto.
 
 
 
É una storia, sai,
Vera più che mai,
Solo amici e poi uno dice un noi, tutto cambia già.
 
 

 
Era strano, si disse Sanji trovandosi fra quelle grandi e calde braccia, era quasi confortevole. . .
Nel momento in cui Zoro aveva iniziato i primi passi quella loro sfida era cambiata in qualcos’altro, non era più un semplice gesto di rivalsa o una stupida scaramuccia, no, c’era qualcosa di più.
 
 
É una realtà che spaventa un po’,
una poesia piena di perché e di verità!
 
 
Non si sentiva in pace come adesso da tanto, troppo tempo e tutto questo lo doveva a quella testa calda fra le sue braccia.
Quel pensiero lo fece quasi terrorizzare, troppa la paura che tra momento all’altro tutto gli sfuggisse via, ma quando Sanji alzò lo sguardo verso di lui non riuscì a fare almeno di perdersi in quelle pozze azzurre, lasciando le paure alle spalle.

 
Ti sorprenderà come il sole ad est,
quando sale su e spalanca il blu dell'immensità!
 
 
In quel momento Zoro gli lanciò un sorriso che mai Sanji gli aveva visto fare prima. La cosa gli fece perdere un battito e all’aumento della velocità dei passi quasi non inciampò sui suoi piedi. Era assurdo, nessuno gli aveva mai fatto provare quelle sensazioni, mai come in quel momento si era sentito così completo.
 
 
Stessa melodia, nuova armonia,
semplice magia che ti cambierà, ti riscalderà!

 
 
 
Il sorriso di Zoro non poté far altro che aumentare nel momento in cui Sanji poggiò il capo nel suo petto e in un attimo si sentì quasi di nuovo umano, come se a posto di quelle orrende zampe ci fossero le sue mani a stringerlo a sé, poteva sentire il calore dell’altro che lo avvolgeva in una morsa sicura.

 
Quando sembra che
Non succeda più,
Ti riporta via, come la marea, la felicità!
 

Appoggiarsi sulla forma sicura di Zoro gli era venuto naturale, come lasciarsi cullare dalle onde del mare e solo ora aveva capito il perché, quasi non si diede dello stupido per non averlo capito prima. Spesso si professava come il maestro dell’amore ma era chiaro che in passato dell’amore non ne aveva mai capito nulla, adesso però non sarebbe stato più cieco.
                       
                                                                                                    

                                                                           Ti riporta via, come la marea, la felicità!
 
 
Solo quando le luci si abbassarono i due si accorsero che la canzone era terminata, lasciando quella sensazione agrodolce nell’aria. Le porte delle vetrate alle loro spalle si aprirono naturalmente e senza dire una parola i due si lasciarono condurre fuori in quella splendida notte stellata.














Ciao a tutti! Mi dispiace per il ritardo, mi ero ripromessa di aggiornare prima ma purtroppo c'era sempre un intoppo :/ 
Finalmente con questo capitolo si entra nella fase finale... L'ho fatti troppo zuccheroso vero? XD Fatemi sapere cose ne pensate ^^ 
Grazie e alla prossima!
Sweetmartini



ps: vi lascio con i completi di Zoro 
http://www.ottavionuccio.com/it/completo/ongala-1282.html
e Sanji XD http://www.ottavionuccio.com/it/completo/ongala-1301.html
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: sweetmartini