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Autore: r e d_a p p l e    02/11/2014    0 recensioni
«Ed è vero, io ti odio!» Gli disse, cercando di trovare la forza di parlare senza singhiozzare «Ti odio perché ti amo, e non ti posso avere!»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Fred Weasley Jr, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Avevo già provato a pubblicare questa storia, ma avevo avuto un blocco e piuttosto che lasciarla lì a marcire ho preferito eliminarla. Sto provando a ripostarla perché ci tengo a questa storia, ma ho diviso i precedenti capitoli per rendere la lettura meno pesante.

Non era passata neanche una settimana da quando le vacanze estive erano iniziate, e Josceline già non vedeva l'ora di tornare a Hogwarts; viveva nell'insensato terrore che il padre cambiasse idea e cancellasse la sua iscrizione alla scuola non permettendole più di frequentarla. Per lei sarebbe stata una vera e propria tragedia, ma sapeva quanto il padre avesse faticato per accettare il suo essere speciale, ed aveva paura che potesse cambiare idea da un momento all'altro; certo, sua madre era sempre pronta a difenderla ma, in fin dei conti, lei aveva ceduto all'intolleranza del marito nei confronti della magia abbandonando praticamente tutto ciò che faceva parte del mondo magico, non c'era niente che le vietasse di cedere anche per quanto riguardava la figlia. Be', certo, Josceline sapeva quanto la madre le volesse bene e quando fosse felice di vederla far parte di quello che era sempre stato il suo mondo, però continuava a temere che, per amore del marito, tirasse fuori violentemente la figlia da quel sogno meraviglioso in cui era piombata quattro anni prima.

La ragazza non riusciva a credere che fossero passati già quattro anni da quando era stata smistata a Hogwarts nella casata dei Grifondoro; ricordava la gioia che aveva provato anche in quel momento, anche quattro anni dopo, come se il suo Smistamento fosse avvenuto solo qualche settimana prima. Poteva sentire ancora il cuore perdere un colpo quando Fred Weasley jr l'aveva invitata a sedersi accanto a lui e poteva ancora sentire sulla lingua il sapore della prima cena che aveva consumato tra quelle mura; erano passati quattro anni, ma Joss ancora non credeva alla meravigliosa vita che stava vivendo.
Mentre era persa tra i suoi pensieri, Mr. Phelps bussò col becco alla finestra: Mr. Phelps era un assiolo (era un gufo in miniatura che l'aveva affascinata fin da subito ma che, doveva ammetterlo, non era un campione di grandi spedizioni) che aveva acquistato quattro anni prima durante la sua prima volta a Diagon Alley; non sapeva perché gli avesse dato quel nome buffo, ma le piaceva all'epoca e, con suo sommo stupore, le piaceva anche adesso. Saltò giù dal letto e corse alla finestra aprendola per far entrare il gufetto che, dopo averle fatto prendere la lettera, volò dritto nella sua gabbia e si posizionò davanti al ventilatore per rinfrescarsi un po': lo faceva spesso, e Joss era sempre più convinta che, prima o poi, si sarebbe preso un raffreddore gigantesco, sempre che i gufi potessero avere il raffreddore, s'intende. Si lanciò di nuovo sul letto prima di leggere la lettera che scoprì essere, anche se se l'aspettava, di Dominique; Joss era conscia del fatto che, anche se Dom non si fosse firmata, sarebbe stata in grado di riconoscere una sua lettera non appena l'avesse guardata: aveva una grafia molto elegante, anche se un po' pesante per via di tutti i ghirigori che amava mettere alle "a" o alle "o", nonché del tutto diversa da qualsiasi altra lei avesse mai visto. Come al solito, la lettera era molto breve e, sempre come al solito, conteneva un invito:

"Cara Joss,
come va? Qui tutto bene, anche se mia sorella Victoire è completamente in delirio per un ragazzo di cui non vuole parlarci e Louis passa le giornate sulla scopa perché vuole assolutamente diventare battitore nella squadra di Quidditch di Grifondoro: uomini.
Comunque volevo invitarti qui da noi per qualche giorno (quanto vuoi, come sempre) se non hai paura di impazzire!
Un bacio,
Dom

PS: Saluta i tuoi e dì loro che possono accompagnarti in casa, anche se abbiamo discendenza Veela giuro che non tenteremo di sedurre tuo padre!"

A Josceline piaceva fare parte, anche se non nel vero senso della parola, di quella famiglia perché, nonostante sembrassero tutti incredibilmente posati, in realtà ognuno di loro aveva una parte un po' "sfasata"; la signora Weasley, (o meglio Fleur, come diceva sempre di voler essere chiamata) essendo francese, aveva un'eleganza innata, ma quando non riusciva a tenere sotto controllo la situazione gridava, e lo faceva così forte e con un tono di voce talmente acuto che Joss era pronta a scommettere che le finestre di Villa Conchiglia erano incantate: delle finestre babbane sarebbero sicuramente esplose se fossero state esposte ad un suono simile.
Che poi fondamentalmente non è che non le piacesse la sua vera famiglia, solo che sua madre non aveva mai alzato la voce né con lei né con nessun altro, e suo padre non era esattamente un tipo "reattivo", nel senso che le sue reazioni erano molto contenute se c'erano, perché tendenzialmente era una di quelle persone che si lasciano scivolare tutto addosso senza preoccuparsi troppo di ciò che succede; be', a volte anche Bill Weasley si lasciava scivolare addosso le marachelle dei figli e la conseguenza isteria della moglie, ma quest'ultima riusciva a fargli cambiare idea con un solo sguardo, e così Bill si rassegnava e rimproverava i figli, seppur con un sorriso. Senza contare poi che lei era figlia unica ed era sempre stata una bambina tranquilla: a quanto ricordavano i suoi genitori non c'erano mai state vere e proprie tragedie quando lei era ancora piccola, forse solo qualche scenata legata alla stanchezza, ma comunque sia niente di paragonabile a ciò che Joss era abituata a vedere nel corso dei giorni trascorsi dai Weasley; ricordava perfettamente la scena che si era trovata al suo arrivo a Villa Conchiglia l'anno precedente:
Victoire correva in giro per la casa alla disperata ricerca del suo vestito preferito che aveva sicuramente nascosto Louis, Dominique stava sbraitando in francese perché sua madre aveva quasi decapitato il suo gufo (non era esattamente un pozzo di scienza quella povera bestia) mentre rimetteva a posto le stoviglie e Louis stava ascoltando l'ultimo pezzo delle Sorelle Stravagarie a tutto volume incurante dei rimproveri del padre. Joss aspettò qualche minuto che un membro della famiglia si accorgesse di lei ma, quando capì che non c'erano molte possibilità che ciò accadesse, si accomodò in salotto aspettando che la situazione si calmasse; aspettò un'ora e mezza, poi Bill si accorse di lei e, dopo averla salutata ed essersi scusato, richiamò l'intera famiglia all'ordine e disse a tutti di scusarsi.
Sinceramente, nonostante l'aria di dilagante pazzia, Josceline non poteva fare a meno di pensare che doveva essere quantomeno divertente vivere lì dentro, ed era felice di poterlo fare per un po'; dopo aver rievocato quei bei ricordi, si sistemò alla scrivania e, dopo aver recuperato carta ed inchiostro, scrisse la breve risposta all'amica:

"Cara Dom,
qui tutto bene, niente di emozionante come al solito... Be' se ti va, potremmo indagare insieme: riusciremo a smascherare Victoire, tranquilla! E dì a Louis di stare tranquillo: il capitano della squadra è Fred, vedrai anche andrà tutto bene.
Sarò felice di unirmi a voi, ormai non potrei vivere senza! Ci vediamo tra un paio di settimane.
Un bacio,
Joss
PS: Molto carino da parte vostra! Allora verranno volentieri. Saluta i tuoi e ringraziali dell'ospitalità.
"

Rilesse la lettera per essere sicura di non aver dimenticato niente e poi la legò alla zampa di Mr. Phelps che uscì dalla finestra volando con aria svogliata.
  
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