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Autore: thedarksideofbiscuits    03/11/2014    1 recensioni
Quattro ragazzi.
Una band li unisce.
Ma suonare non è tutta la loro vita. La scuola, la famiglia, i problemi, i sogni invadono la loro mente, ogni giorno.
E se nella loro vita si intromettessero altre persone?
E se alcune vite avessero dei loro ostacoli da superare?
In due, le problematiche sono più semplici?
O no?
Perchè la vita è fatta di frammenti.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 “Ashton stà zitto un momento!-strillò Luke-Calum, ti rendi conto di chi è quella? E poi hai sempre preferito ragazze diverse. Quella è una di quelle tipe che piacerebbero a Michael. Lasciala a lui!”

Michael lo guardò e disse: “No, Luke, io a quella non mi ci avvicinerei nemmeno lontanamente. Comunque ne riparleremo dopo alle prove. Ci sarete, vero?”

Tutti annuirono e, dopo i saluti, si separarono, ognuno per la propria strada.

Calum, quel giorno, aveva voglia di andare a piedi. Iniziò a percorrere una lunga strada alberata.

Quel leggero venticello gli scompigliava i capelli mori.

Lui sapeva chi era Victoria, lo sapeva. Sapeva che aveva questa reputazione nella loro scuola ma lui credeva, anzi, era convinto che in realtà fosse la ragazza perfetta, la ragazza perfetta per Calum.

Credeva che era una ragazza che sotto il trucco, i tacchi e le minigonne avesse un carattere delicato e sfrontato.

Gli piacevano le ragazze così.

Ed era convinto che Victoria fosse così.

Eccola, la sua casa. Appena entrato si tolse le scarpe e, una voce, lo accolse calorosa. Era sua madre. Lo salutava dalla cucina, la stessa cucina da cui veniva un odore di pollo speziato e verdure appena cotte.

Ma Calum non aveva fame, oggi.

Era troppo impegnato a pensare a quello che gli avevano detto i suoi migliori amici per mangiare.

Dopo un saluto veloce con i suoi familiari, si barricò in camera. Non era il tipo da starsene chiuso in camera, da solo, ma oggi non aveva voglia di vedere le persone.

Decise di andare da Michael un po' prima, quel giorno.

Forse Michael poteva consigliarlo. Lui non aveva mai avuto tante ragazze ma, in compenso, si era preso una cotta per quasi tutte le ragazze della scuola.

Lo vide seduto sul marciapiede. Stava con il cellulare. Si avvicinò, piano. Non si accorse di niente: era troppo preso.

Curioso, Calum si avvicinò ancora, fino a quando non fu così vicino da prendergli in mano il telefono.

“Cosa stai vedendo che ti prende così tanto?”

“Calum, fermati, ridammelo, ORA!”

Sullo schermo vi era una foto, una foto di una ragazza.

“Mh, Light... Michael, sapevo che non potevi resistere a lungo senza che ti piacesse una ragazza. Ci parlerai un po' più di lei dopo le prove...”

Sul viso di Cal apparve un sorrisetto.

Il viso di Michael, invece, non si vedeva. Era nascosto dalle sue mani, per la vergogna.

Arrivarono anche gli altri due componenti della band e, subito, presero gli strumenti.

Iniziarono a suonare.

Ma Ashton bloccò tutto pochi minuti dopo.

“Ragazzi, oggi state facendo schifo! Cosa vi succede?”

I tre abbassarono la testa. Ognuno aveva i suoi problemi e, questi, si manifestavano nella loro musica.

“Dai, riprendiamo a suonare un altro po' e poi smettiamo. Mi sa che dopo ci aspetta una bella chiacchierata...”

Ashton ora dava il tempo con le sue bacchette, ma li sentiva comunque stanchi, come se il mondo gli crollasse su di loro.

Dopo una ventina di minuti erano tutti seduti sul marciapiede, come al solito.

“Ragazzi, ora voglio sapere cosa vi succede. Non potremo mai fare buona musica che suonate così male...”

“Ashton,-pronunciò fiebile Calum-tu perchè hai tutta questa felicità in corpo? Come fai, dimmelo, ti prego...”

“Io? Io sono solo me stesso. E forse chi mi da tutta quella forza è Louise. Louise è il mio mondo. E mi da forza.”

“Ecco il punto, ti da forza. Ma nessun'altro di noi ha questo sotegno. Tu e Louise siete splendidi ma io, chi ho? Voi, si, ma nessun'altro.”

Luke ora respirava a fatica. Aprirsi era difficile, per lui.

“A me piace Victoria. Io credo veramente, ragazzi, che sia una ragazza fantastica e se a voi non piace non mi importa.”

“Invece io vi ho mentito. C'era qualcuna che mi piaceva. E quella è..”

“Light.”

Calum interruppe il suo amico.

“Cosa?-balzò in piedi Ashton-Quella che viene nella nostra stessa classe di matematica e scienze?”

“Miss simpatia?” commentò Luke.

“Si, Miss simpatia come dite voi.”

“Ma a te non piaceva un altro tipo di ragazze?”

“Si ma... Lei è speciale. Non so, boh, è diversa.”

“Ottimo. Ora vi sentite meglio?”

I ragazzi annuirono.

“Riprendiamo a suonare?”

“Fifa?”

“Massì, dai, ce la meritiamo una bella partita!”

Il giorno dopo i ragazzi erano di nuovo nella loro scuola, la loro vecchia scuola.

Quel pomeriggio non si sarebbero incontrati.

Ashton aveva da fare con Louise mentre, Calum, per la sua gioia, usciva con Victoria.

Quel giorno Cal era entusiata e, appena uscì Victoria dalla sua aula, la abbracciò.

Quei due si allonarono, verso i negozi.

“Oggi mi aiuterai a fare shopping, cucciolino caro?”

“Certo Vic. Tutto quello che vuoi”

Andarono in giro per negozi tutto il pomeriggio. Calum non sembrava mai stanco e, chiunque lo vedesse accanto a quella ragazza, poteva notare lo sguardo da pesce lesso sulla sua faccia.

“CALLUMMM MI VUOI BBENE?”

“Tantissimo Vic, tantissimo. Comunque ho visto questa collana e ho voluta regalartela...”

“OMMIODDEO CALLUM E' BELLISSIMAA CAVOLO LA REGALERO' ALLA MIA BFF.”

Calum era troppo assorto dalla figura slanciata della bionda che non si rese conto di quello che le aveva appena detto.

“Ashton, lo sai che ti amo, vero?”

“Si, Louise, lo so. La stessa cosa vale per me.”

I due si strinsero ancora di più in un abbraccio che li lasciò senza fiato.

Quel pomeriggio era stato magnifico per loro.

In realtà, ogni giorno era magnifico se stavano insieme.

“Non lasciarmi.”

“Devo andare a casa, Lou. Ci rivedremo presto, te lo prometto.”

Si lasciarono, piano piano. Le mani, che prima combaciavano, ora erano collegate tra di loro solo con le dita che, lentamente, si separavano, anche loro.

“Ciao Lou.” Ashton si diresse verso la casa, girandosi, ogni tanto, per vedere la sagoma della ragazza, che, via via, diventava sempre più piccola.

Luke prese il telefono. Sentiva il bisogno di scrivere a qualcuno. Ma qualcuno aveva avuto il bisogno di scriverli prima che lui digitasse il numero.

 

Luke, le ho scritto. Sono un demente.

Era Michael.

 

Scitto a chi?

 

Light, scemo!

 

Michael svogliatamente, prese il telefono. Ma appena sbloccò lo schermo, iniziò a saltare sul letto, in preda ad una crisi di felicità.

Gli aveva risposto. Non era un messaggio di chissà quale importanza, per le persone normali. Ma per lui era importante.

Quando Luke ricevette il messaggio di Michael, quello in cui gli annunciava la risposta della ragazza, decise di spegnere il telefono e sentire la musica.

Ogni tanto desiderava avere una ragazza al suo fianco, ma per lui erano tutte uguali. Nessuna aveva quella marcia in più. E lui ci stava male.

 

Ei Michael. Io sto bene e tu?

 

Le mani del ragazzo iniziarono a sudare, tanto da far scivolare il telefono sul letto.

 

Tutto ok. Tu che stai facendo, studi? :)

 

Naah, mica studio tutto il tempo! Gioco con il mio Nintendo C:

 

Che gioco? Me ne intendo ;)

 

Se te lo dico non mi prendi in giro, vero?

 

No, lo giuro. Ora spara.

 

Ok.. Pokemon Smeraldo. Non giudicarmi.

 

E chi ti giudica! C: Adoro i Pokemon!

 

Parlarono, tutto il pomeriggio, del più e del meno.

Era una ragazza simpatica. Non era la stessa ragazza che era in classe con lui. Era del tutto diversa. E gli piaceva. Molto.

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Grazie inanzitutto per le visualizzazioni e le recensioni lasciate C: Vi adoro.
Se potete, recensite. Mi fa sempre piacere leggere i vostri pareri sulla storia ;)
A presto <3

 

   
 
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