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Autore: Shatzy    21/10/2008    8 recensioni
Una raccolta di 4 capitoli, incentrati sulla famiglia e sui suoi significati.
Shikamaru ha due genitori su cui contare, Temari due fratelli minori. Lui ha una famiglia stabile, lei un po’ meno. Ma insieme?
Spalancò gli occhi, improvvisamente sveglio, e a corto di parole balbettò un “e t-tu ch-che ci fai qui?”
“Colazione” Temari rispose semplicemente, alzando la tazza del caffè. “Che altro si dovrebbe fare in una cucina?”
“Non intendevo questo!” riprese lui, che aveva ritrovato la parola. “Che ci fai tu
qui, in casa mia!”
ShikaTema.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Uhm, questo è uno scacco, vero

Note: grazie a tutte per aver accolto così bene la mia raccolta ^^ Ecco qui il secondo capitolo (non mi soddisfa più di tanto, però ç___ç). Spero possa piacervi, è lunghissimo e me ne scuso, sono affetta da sindrome di prolissità acuta XD Il giorno che riuscirò a scrivere una drabble sarà indetta festa nazionale.

 

 

You make me feel at home

 

 

Capitolo 2 - After Lunch  

 

 

“Uhm, questo è uno scacco, vero?” ridacchiò compiaciuta Temari, muovendo la sua pedina in avanti.

“Sì” confermò Shikamaru, “era uno scacco” ripeté, liberandosi poi dalla sua mossa.

La ragazza sbuffò contrariata, alzando gli occhi al cielo.

“Uffa, questo gioco mi ha stancato” si lamentò rigirandosi un pezzo dello shoji tra le dita.

“Trovati un’altra occupazione allora.”

“Mi annoio…” lo avvertì, guardandolo negli occhi.

“Perché non te ne torni in albergo? Così mi lasci dormire” rispose lui, pacato come sempre.

“Ma se me ne vado non posso più parlare con te. E io adoro metterti in difficoltà” ammise con un ghigno.

“Ma tu guarda…” borbottò alzando gli occhi al cielo. “E quando mai ci saresti riuscita?” chiese davvero poco interessato, dopo aver posato la guancia su una mano.

“Beh” fece finta di pensarci su, mentre allungava le gambe lungo il portico di legno. La giornata era soleggiata e calda, stare all’aperto permetteva di godere appieno di quel piacevole tepore di inizio autunno.  “Tanto per rimanere nella giornata di oggi… Stavi per sprofondare dall’imbarazzo davanti ai tuoi” cominciò a enumerare, contando sulle dita.

“E tu sorridi quando ti hanno chiesto se stavamo insieme!” si difese, riprendendo un po’ del colorito acceso che lo aveva investito qualche ora prima, a ricordare la scena.

“La loro era una battuta” disse con un’alzata di spalle.

“E tu dovevi smentire!”

“E tu potevi non invitarmi a pranzo a casa tua.”

“Ti sei autoinvitata!”

“Tuo padre è stato così tanto gentile l’altra volta, e tua madre sa essere convincente…” evidenziò, stringendosi nelle spalle.

Shikamaru sbuffò, cercando di riacquistare un po’ di autocontrollo, cosa difficile quando c’era quella nei dintorni… E ora pure a casa sua doveva trovarsela! Non bastava il lavoro!

Si ritrovò a fissarla senza pensarci, fece risalire lo sguardo dalle sue gambe, che oscillavano fuori dal portico, fino alle spalle, spostate all’indietro, alle mani puntate a terra, e poi di nuovo su, sul suo profilo delicato baciato dal sole, sulle labbra socchiuse, sul nasino rivolto verso il cielo, sulle ciglia bionde, sul taglio degli occhi, su…

“Hai trovato qualcosa di interessante?”

La sua voce lo risvegliò velocemente, il ragazzo arrossì leggermente e riportò lo sguardo sulla scacchiera davanti a lui, avvertendo però il sorriso di lei.

“Scusa” mormorò, non sapendo bene nemmeno lui perché.

“Ma figurati, sono abituata ad essere guardata! E’ il prezzo da pagare per essere così bella” si vantò, sorridendogli però come sempre.

“E modesta soprattutto” commentò, con un sorriso. “Allora, non giochi più?” cambiò discorso, alludendo alla scacchiera.

“Non mi piace perdere” ammise, riconoscendo la sua superiorità.

“Non ti ho ancora sconfitto.”

“E allora mi ritiro” dichiarò, lanciandogli un ghigno.

Shikamaru sbuffò, mantenendo un sorriso, poi iniziò a mettere via le pedine.

“Ti guardano in molti?”

La domanda arrivò spontanea, il ragazzo non si accorse nemmeno di averla pronunciata quando la sentì chiara nelle sue orecchie. Ma che gli era preso?

“Secondo te?” rispose Temari, nascondendo lo stupore dietro la sua sfacciataggine.

Patetico. Un ragazzino patetico, ecco quello che sembrava ora. Di certo una come lei non lo avrebbe mai preso sul serio…

“E non ti dà fastidio?”

 

Shikamaru, Temari, vi ho preparato un caffè, così potete affrontare meglio il pomeriggio.”

La voce di Yoshino arrivò chiara ai due, che si voltarono verso la porta scorrevole del portico, ritrovandosi la madre del ragazzo lì in piedi, con un vassoio tra le mani.

“Mamma, ti avevo detto di lasciar stare…”

“Ma ti fa bene, prendi!” e gli posizionò il vassoio proprio sotto al naso, con fare autoritario.

“Ok…” capitolò, guadagnandosi un’occhiata di scherno da parte della sua collega.

Temari, tu hai bisogno di qualcos’altro?” domandò la donna con una voce suadente che Shikamaru trovò diabolica.

“No, grazie, va bene così” rispose lei, con un sorriso amabile, che provocò un brivido di paura lungo la spina dorsale del ragazzo.

Ma che stava succedendo?

“A dopo, ragazzi. Shikamaru, comportati bene” ordinò, prima di sparire dietro la porta e lasciarli di nuovo soli.

 

Rimasero in silenzio per qualche secondo, che sembrò estremamente lento per Shikamaru, intento a fissare le volute di fumo fuoriuscire dalle tazzine di caffè. Poi Temari si alzò, andando a sedersi al suo precedente posto, davanti la scacchiera, e iniziò a girare il cucchiaino nella bevanda. Il ragazzo la imitò, prendendo lo zucchero.

“Ancora lo bevi troppo dolce?”

Lui bloccò il gesto a mezz’aria, indeciso su cosa fare, decisamente fuori luogo sotto quello sguardo indagatore. Poi ricompose la sua espressione apatica, e gettò con noncuranza il cucchiaino pieno nel liquido nero.

“Il sapore non mi piace, almeno così lo maschero.”

“Se non ti piace perché lo bevi?” chiese curiosa, mentre sorseggiava la sua bevanda.

“Poi chi la sente mia madre…” sussurrò nascondendosi dietro la tazzina.

E infatti Temari rise. “Ma che bravo bambino educato che sei, la tua mamma sarà proprio fiera!” lo prese in giro.

Mh” il ragazzo raggiunse un colorito quasi fosforescente. “Era meglio se te ne tornavi in albergo” borbottò imbronciato.

“E rinunciare a vedere te coccolato dalla tua mamma?” continuò, riprendendo a ridere.

“Tu parli troppo” concluse, ingoiando in un sorso il suo caffè, con conseguente smorfia di disgusto.

“Proprio non ti piace, eh?”

“Non mi fa dormire, non potrà mai piacermi” ammise sinceramente.

Lei sorrise, stavolta dolcemente, alzò una mano verso il volto di lui, prendendo ad accarezzare le sue labbra con un dito, sfiorandone i contorni, sotto lo sguardo impietrito di Shikamaru, talmente sconvolto da sembrare una statua di marmo. Il suo corpo non rispondeva più, la sua mente si era bloccata e non ricordava più nemmeno di avere una voce. Quello era un sogno, un incubo, vero?

“Sentiamo un po’” disse la ragazza, portando l’indice, dove aveva raccolto una goccia di caffè, alle sue labbra. Rimase un po’ pensierosa, assaporando bene quel sapore. “Troppo dolce. Non mi piace” e sorrise.

Shikamaru allora si riscosse, capendo ciò che era successo. Voleva solo assaggiare il suo caffè zuccherato, e lui che credeva che… Certo, poteva evitare di assaggiarlo su di lui, ma lo aveva sempre saputo che con quella ragazza le cose non sarebbero mai state normali.

“La prossima volta lo assaggi amaro, così siamo pari” ridacchiò, sistemando le due tazzine sul vassoio.

Il ragazzo agì d’istinto, afferrò quella mano così vicina alla sua, lasciando che il cucchiaino le cadesse dalle mani e il suo tintinnio sul tavolo si dilatasse nel tempo, come se questo stesse rallentando. Si fissarono negli occhi, come se ci fossero soltanto loro due, su quel portico di legno, alla fresca ombra di quel sole caldo, e basta. Si avvicinarono impercettibilmente all’altro, d’istinto, senza pensare a niente, smisero di respirare, mentre i loro cuori aumentavano i battiti.

“Così siamo pari” sussurrò Shikamaru, mentre la ragazza arrossiva e stranamente non trovava la forza di ribattere, tanto lui era vicino.

E poi…

 

Shikamaru, ti ho portato un maglione!”

Yoshino uscì di nuovo dalla casa, ritrovandosi suo figlio dall’aria decisamente sconvolta, come se avesse preso un forte spavento, e Temari voltata di spalle, che respirava affannosamente.

“Ehm, tutto bene?”

“Mamma! Che ci fai qui?” chiese con un tono di voce più alto del normale, alzandosi in piedi.

“Stai fermo e all’ombra, ed è autunno ormai, devi coprirti meglio” spiegò lasciando perdere la strana tensione che aveva annusato.

“Mamma!” alzò la voce, imbarazzato. “Se ho freddo ci penso da solo a coprirmi!” si difese.

“Non ne sei capace, ora metti il maglione e niente storie” affermò, porgendogli il capo in questione.

“Lo metto dopo…” ma lo sguardo eloquente di Yoshino bastò a farlo desistere. Guardò il maglione con fare minaccioso, poi spostò lo sguardo sulla biondina vicino a lui, ancora seduta, e che ora lo fissava in modo curioso.

“Vuoi che te lo metta io?” si offrì la madre.

C-cosa? Stai scherzando?!” si spaventò, e non volendo fare ulteriori figuracce indossò l’indumento senza altre storie. “E ora puoi anche andare” la cacciò via.

“Se avete bisogno di altro-” provò.

“Vai!” ripeté, sistemandosi meglio i capelli.

“A dopo allora” salutò felice, sparendo dietro la porta.

 

 Calò nuovamente il silenzio di prima, stavolta più imbarazzato e teso. Shikamaru si sedette di nuovo di fronte a lei, separati come sempre dalla scacchiera. Non riusciva a guardarla negli occhi, eppure sentiva su di sé il suo sguardo divertito. Possibile che prima…? E che lei non si fosse tirata indietro? Il suo cervello si rifiutava di concludere le frasi, evitando accuratamente di ripensare a quell’attimo per non perdere del tutto le facoltà intellettive. Eppure, per quanto potesse essersi sbagliato e aver sognato tutto, quello di prima gli sembrava proprio un quasi bacio!

Una folata di vento passò gelida su di loro, facendoli rabbrividire.

Se solo sua madre avesse tardato qualche secondo, forse lui, loro… 

“Appena in tempo, eh?” se ne uscì Temari, mostrandogli un piccolo sorriso.

“Eh?” si stupì lui sgranando gli occhi e iniziando a surriscaldarsi. Non vorrà riprendere l’argomento?!

“Il maglione. Sta facendo freddo, tua madre ha ragione” spiegò tranquilla.

“Ah… sì” ammise, distogliendo lo sguardo dal suo. Che stupido…

“Fai sempre tutto quello che ti dice?” riprese lei.

“E’ l’unico modo per non sentirla…”

“Se non vuoi fare una cosa, basta dirglielo. Sei grande ormai, no?”

“Non è così semplice.”

“Deve sempre sapere tutto di te, cosa fai, chi conosci, cosa ti piace e cosa no. Sei controllato ogni secondo della tua vita. Io lo trovo estremamente fastidioso” sibilò, fissando il prato davanti a sé.

La situazione gli stava chiaramente sfuggendo di mano, e non aveva neanche ben capito il motivo. Un secondo prima se ne stavano in silenzio e il secondo dopo lei lo rimproverava di qualcosa. Normale, no? 

“Beh, non è così tragico-”

“Non è tragico perché sei un ragazzino senza midollo! E non ti sai gestire la vita da solo! Un vero ninja non si comporta così” affermò con serietà.

“Ma che dovrei fare, scusa…”

“Imponiti! Come puoi sopportare una persona così?” domandò, fissandolo con sguardo furente.

“E’ mia madre” si scusò, con un sorriso.  

Temari abbassò lo sguardo, iniziando a lisciarsi il kimono nero sulle gambe. Quell’attimo di silenzio sembrò rimbombare nella testa di Shikamaru, tanto che si sentì in dovere di dire qualcosa. Qualunque cosa.

“Non è che sia sempre semplice” riprese, con la solita espressione annoiata, tanto per nascondere quella di insicuro imbarazzo, “a volte è insopportabile.”

“Figuriamoci, sarai tu che ti lamenti troppo” rispose con un sorriso sicuro lei.

“Beh, mai quanto tuo fratello, dice cose interessanti…” la prese in giro.

“E da quando tu parli con Kankuro?” chiese stupita.

“Ah… Ma allora è vero!” rise, notando il colorito rosso sul viso di lei. E pensare che era così carina, sembrava ancora una bambina quando mostrava quel lato tenero di sé.

“E’ che lascia sempre in giro le sue cose, e Gaara potrebbe inciamparci, sbadato com’è ultimamente” si difese lei, montando un broncio adorabile.

“Sbadato?”

“Sì, l’altro giorno ha posato la sua giara sul tavolo senza far caso all’equilibrio, e si è rovesciata spargendo la sabbia ovunque. Casualmente è andata a finire tra gli ingranaggi di Karasu, in giro come al solito. Avrei giurato che le urla di Kankuro fossero arrivate fin qua” spiegò con calma.

“Dici che l’ha fatto apposta?” ridacchiò lui.

“Uhm, è il Kazekage e dovrebbe essere superiore, ma devo ammettere che il dubbio ha sfiorato anche me” ammise.

“E tu?”

“Io ho sgridato entrambi e li ho costretti a fare pace.”

“Oh… E ci sei riuscita?” chiese incuriosito.

“Sì. Almeno fino alla mattina dopo, quando Gaara ha giurato che non sapeva assolutamente che quella che aveva mangiato era l’ultima merendina preferita di Kankuro.

“E lui?”

“Dovevi vedere la sua faccia” rise, “boccheggiava come un pesce fuor d’acqua!”

“Ed è finita così?”

“Sì, voleva sfidarlo a un combattimento all’ultimo sangue, ma ha ritirato tutto subito. Non fanno altro che comportarsi come due bambini, eppure ormai sono grandi!

“Forse dipende dal fatto che prima non hanno potuto farlo” provò.

“Forse. Fatto sta che devo sempre dividerli e prevenire ogni causa di litigio, che sia un motivo serio o comprare un numero di merendine pari. E’ stancante.”

“Ma rimane sempre la tua famiglia.”

“Già. La mia famiglia…” sorrise, pensando a quanto era cambiato negli ultimi anni.

“A pensarci, non è poi così male” constatò lui, sorridendole.

“No, affatto. Neanche con quella stupida gelosia che si ritrovano entrambi…” sbuffò.

“Eh? Che gelosia?”

“Ma sì! Hanno deciso di intimidire chiunque mi si avvicini minacciandolo di morte” alzò le spalle.

“Loro… cosa?” sudò freddo, impallidendo.

“Passerà. E poi sono sempre la mia famiglia, no?” gli sorrise. “Anche se a volte ho pensato seriamente di fuggire via!”

“Non sai le volte che ho pensato io di andare via di casa!” ammise lui con uno sbadiglio, nascondendo la paura che si era impossessata di lui. La situazione si complicava… Aveva sottovalutato un fattore importante, ma forse c’era ancora una soluzione.

“Poi ti sei ricordato di essere troppo pigro?”

“Poi mi sono ricordato che ho bisogno di una persona così nella mia vita, che sia mia madre, o…

Ino?”

“Eh?” chiese stupito. Che c’entrava adesso la sua amica?

“Lei ti sa gestire, no?”

“Sì, ma… Non intendevo lei!”

“No?”

“No!”

“E allora chi?” chiese ingenua, guardandolo negli occhi. Sguardo che il ragazzo non seppe reggere.

“Ehm, intendevo… cioè…”

Mh?” lo incoraggiò, incuriosita.

Dai, ormai era fatta! Bastava solo dirlo tutto d’un fiato e si sarebbe tolto quel peso per sempre. Le conseguenze poi non erano importanti, per una volta tanto avrebbe agito d’istinto. Sì.

“Intendevo che voglio, ehm, cioè, che vorrei, nella mia vita una donna come mia madre. Cioè, non proprio come lei, nel senso, di quel genere, ma, ecco, io penso di averla trovata, e voglio, cioè, vorrei che-

“Non ho capito niente di quello che hai detto” ammise sincera.

“Oh, insomma, possibile che non capisci?” sbuffò esasperato.

“Capire cosa? Dici cose senza senso…”

“Ma che c’è di difficile?”

“Vuoi forse insinuare che sono io che non capisco?”

“Ecco, vedi? Finisci sempre per capire quello che vuoi!

“Cosa? Ma che c’era in quello zucchero?”

“E non cambiare discorso!”

“E tu non urlare!”

“Sei tu che stai urlando!”

“Mi vuoi contraddire?”

“Voglio solo dirti che tu mi-”

 

Temari, ho portato un maglione anche per te.”

 

Piaci.

 

“Ehm, tutto bene? Le vostra urla si sentivano fin da dentro…” chiese Yoshino preoccupata.

Tutto bene, signora” sorrise la ragazza.

“Oh, bene. Ti ho portato qualcosa per coprirti, è una lana caldissima!” si vantò, porgendo la maglia verso Temari.

“Ah, mamma, lascia stare, lei non-” provò lui, ripensando alla scenata di prima della sua collega.

“La ringrazio!” lei sorrise di nuovo, alzandosi in piedi e accettando il capo, infilandolo alla svelta. “E’ caldo davvero” notò. “Come mi sta?” chiese a Shikamaru, facendo un mezzo giro su se stessa.

“Uhm” arrossì lui. “Normale…” mentì, chiaramente in difficoltà. Ma perché le donne cambiavano idee e umore come cambia il vento? Non aveva senso, nulla aveva senso con loro!

Shikamaru! Non ti ho insegnato la buona educazione? Sii più gentile, avanti!” lo sgridò la madre.

“Uffa. Ti sta molto bene, ok?” provò, ma l’aria annoiata non riuscì a nascondere stavolta il completo imbarazzo.

Temari gli rivolse un sorriso sincero e caldo, ringraziandolo piano.

“Ora dovrei proprio andare” annunciò poi.

“Cosa?” chiesero gli altri due.

“Sì. Ho degli affari da sbrigare, questioni burocratiche. La ringrazio molto per l’ospitalità, Yoshino-san” disse mentre svolgeva un piccolo inchino.

“Oh, ma è stato un vero piacere! Perché non ceni con noi stasera? E puoi venire ogni giorno, cucinare mi rilassa, e tu sei una così brava ragazza…

“Sì certo, perché non la facciamo alloggiare direttamente qui?” ironizzò Shikamaru.

“Ottima idea! Temari, prendi le tue cose dall’albergo e resta con noi, ci fa piacere” sorrise a trentadue denti la donna.

“Ma mamma!”

“La ringrazio, ma non posso accettare” si congedò. “Ehi, ci vediamo più tardi noi?” chiese rivolta al ragazzo.

“Eh? Ah… sì, certo” rispose, mentre lei dopo avergli sorriso un’ultima volta si era già voltata, incamminandosi lungo il portico. “Aspetta, ti accompagno alla porta” disse, alzandosi in piedi in tutta fretta per raggiungerla. Appena passò davanti a sua madre sentì una vigorosa pacca sulla schiena, che lo sbilanciò per un secondo, e vide un ghigno non tanto benevolo sulle labbra di Yoshino, mentre gli sussurrava un “vedi di comportarti come si deve”.

Raggiunse Temari e si posizionò al suo fianco sbuffando, con le mani in tasca, mentre lei ridacchiava qualcosa. Yoshino li guardò contenta mentre sparivano oltre l’angolo del portico, quando suo marito la raggiunse lento spuntando dalla porta.

“Cos’è quel sorriso?” chiese lui, infatti.

“Niente. Mi è tornato in mente il nostro primo appuntamento.

“Ah. È stato un completo disastro…”

“Già. Non abbiamo fatto altro che litigare.”

“Ero convinto che dopo quel pomeriggio non volessi più vedermi…

“Ne ero convinta anche io” ammise, incrociando le dita tra quelle del marito, rimasto sconvolto da quell’affermazione. “Sì, ma poi ho capito che nonostante tutto tu saresti stato sempre lì per me, e che eri disposto anche a rinunciare alle tue ore di sonno pur di vedermi.”

Si sorrisero, stringendo le mani, prima che Shikaku rompesse quel dolce silenzio.

“Dopo quanto tempo che ci conoscevamo mi hai costretto a uscire con te?”

“Dopo troppo. Tu non ti davi una mossa…”

“E che c’è che ti fa sorridere?”

Shikamaru è il tuo degno figlio.”

E gli sorrise dolcemente.

 

 

Fine

 

 

 

Note: questo capitolo è incentrato soprattutto sulla nostra coppietta preferita, ho cercato di rendere un po’ il loro rapporto, più evoluto dello scorso capitolo (l’interesse qui c’è da entrambe le parti).

Temari vi è sembrata scostante? A me sì XD Quello che penso, e che è alla base della raccolta, è che a lei piaccia stare in quella famiglia, anche se non è la sua, proprio perché è una “famiglia”, unita e tutto. Ma penso anche che non comprenda, o che sia inconsciamente invidiosa di alcune cose, come il fatto che Yoshino si preoccupi così tanto per il figlio. Penso che da una parte la reputi una cosa sciocca e inutile, ma dall’altra la desideri anche per sé (infatti accetta il maglione senza storie, forse per sentirsi anche lei per una volta coccolata). Poi non lo so, ma penso che io mi sarei comportata nello stesso modo. A voi decidere.

Commentino? XD

 

 

 

 

 

Risposte ai commenti del precedente capitolo:

Cornelia84: ma grazie ^///^ sono contenta che ti piaccia. Eh, ma i genitori di Shika non stanno architettando niente XD sono solo felici di vedere che il figlio si è dato una svegliata e sono contenti della scelta che ha fatto ^^ Ok, sono dei grandissimi impiccioni XD Spero che anche il seguito ti sia piaciuto, prometto che i prossimi capitoli saranno più divertenti. Ciao e grazie!

Ragazza_innamorata: ma grazie! Addirittura nei preferiti dal primo capitolo! Speriamo di rimanerci XD Grazie dei complimenti, punto sempre tanto sulla pulizia dello stile e sull’originalità (anche se questa raccolta è “normale”, ho fatto di peggio XD). Spero di risentirti ^^

Vale: eh, sensei, sono contenta che l’idea della mia raccoltina ti piaccia, anche se, lo sappiamo bene, non è che naviga nell’originalità XD sono il primo caso di auto-plagio XDDD ma si può essere più cretine? Non credo. Comunque, era proprio la familiarità che volevo trasmettere con il primo capitolo, sapere che è stata colta mi fa svolazzare almeno a 2 metri di altezza XD Mi sono riletta il tuo commento solo ora, lo sai quanto me la sia presa la prima volta XD Non sono abituata ai complimenti e ho un carattere odioso per cui devo sempre essere la migliore XD Ma quello che mi hai scritto mi ha fatto commuovere, si sente che era detto dal cuore ç___ç Grazie, per apprezzarmi come autrice, per leggere i miei deliri, per essere mia amica. E la mia sensei XD

Saffo: ciao cara XD Ho l’abitudine di commentare sempre tutto quello che leggo, le tue fic non potevano mancare, mi fa solo piacere ^^ Cmq, io adoro Shikamaru e Temari anche per il modo in cui s’intendono *____* Adoro i loro dialoghi. E grazie di tutti i complimenti *sprofonda in una buca* Ciao!

Lely1441: buh. Già, che fortuna che sei capitata qui… Altrimenti ti perdevi ‘sta cosa XD La prossima volta avvero sicuro *fischietta* Lely, lo confesso, la frase sul letto di Shikamaru me la sono sognata XD Ogni tanto mi capita, come ben sai XD (tipo altre mie fic deliranti). Ma io sono straconvinta che Temari non sia un maschiaccio, ma proprio per niente! Non so che è ‘sta mania di descriverla così, a me non pare XD (non smetterò mai di ripetere che se io fossi un maschiaccio o in sovrappeso non me ne andrei in giro in minigonna o con delle calze a rete che fanno un effetto-cotechino magnifico al primo grammo in più di grasso XD). Grazie dei complimenti, e del commento, e di tutto *____* Ti adoro anche io, un abbraccio stritolante! (che prima o poi ti darò anche ti persona ^^). Ciao!

Lily_90: oddio, io non so come ringraziarti di tutti questi complimenti! Sappi che mi hai ridotto a uno stato pietoso XD credo di aver raggiunto colori fosforescenti mai visti prima >////< Grazie, davvero. Comunque, la colazione mi piace come pasto della giornata, non so, mi dà idea di essere quello più intimo (quando non devo correre perché sono in ritardo ^^”), e di solito si passa con la famiglia. Non so, sarà che per me è un momento intimo e familiare, ma pensare di trovare qualcuno nella mia cucina mi stupirebbe XD (ma se fosse il ragazzo che mi piace, beh, è un altro discorso, come nella fic ^^). E ovvio che i genitori di Shika erano d’accordo XD Meno male che si capiva. I genitori sanno essere dei veri impiccioni se si tratta del primo amore del loro figlio (ho un fratello, so di che parlo, credimi, la raccolta è in parte autobiografica XD). Grazie ancora! Spero che ti piaccia anche il secondo capitolo (il prossimo sarà migliore, lo prometto).

Cyberman93: ma tu sei un ragazzo! Sei il primo che mi recensisce! Non sai che emozione ^^ Allora esistono ragazzi che leggono fanfic XD Ok, finito lo sclero, sono contenta che ti piaccia la fic! E sono contenta di essere riuscita a infondere serenità ^^ Era il mio intento! Grazie mille del commento, ciao!

bambi88: uhm, in effetti è preoccupante, finisco nei tuoi preferiti… Spero solo di rimanerci XD Comunque, anche io amo uno stile pulito, e tengo tantissimo alla correttezza della storia, sono pignolissima, ma sono contenta che qualcuno apprezzi il lavoro che c’è dietro ^^ Nel primo capitolo i genitori di Shika erano di sfondo, in questo secondo invece partecipano un po’ di più (chi l’ha letta in anteprima ha detto che ha amato/odiato Yoshino ^^”). Il tuo commento basta e avanza, e i tuoi complimenti sono davvero gentili. Grazie davvero.

shikatema: sono contentissima che il primo capitolo ti sia piaciuto ^^ chi mi conosce sa che il mio genere è il comico, quindi qualcosa di divertente ogni tanto devo metterlo, è più forte di me XD Ma sono una persona moooooolto romantica, e per quanto mi sia difficile scrivere scene del genere, la raccolta avrà il suo tocco di romanticismo, ovvio! XD Lo avrai notato in questo capitolo ^^ Che spero ti sia piaciuto lo stesso. Poi, avevo letto una tua fic a suo tempo, “Irresistibile seccatura” ^^ Comunque ho fatto un salto nel tuo account, ho lasciato un paio di commenti. Dato che sto recuperando un po’ tutte le fic, mi ci vuole tempo, e sto saltando le inconcluse (o le longfic molto lunghe, mi serve tempo), ma comunque tutto ciò che leggo commento, ho sempre fatto così anche per fic pubblicate anni fa XD Penso che commentare sia un dovere di ogni lettore. Quindi abbi pazienza, prima o poi mi metterò in pari anche con le tue fic. Un bacio, ciao!

   
 
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