Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: blackings    03/11/2014    2 recensioni
Dal capitolo 8:
«Scorpius, sconvolto dal racconto, non sapeva che fare: non aveva mai visto il padre così apparentemente fragile e impotente, e penava per lui come per le ragazze.
“Cosa possiamo fare?” chiese quando l’uomo si fu ripreso e, rindossata la sua maschera di padre autorevole e imperturbabile Malfoy, si andò a versare il terzo cicchetto di whisky.
“Non possiamo fare nulla, Scorpius”
“Ma ci dev’essere qualcosa che risolva tutto! Padre, dovete aiutarle! Dobbiamo aiutarle!” gridò scattando in piedi e afferrando il braccio del padre. Draco, sconvolto, gli tirò uno schiaffò in pieno viso, facendolo retrocedere. Il ragazzo stava quasi per barcollare e cadere a terra, quando il padre lo afferrò e lo strinse a sé. Che cosa stava facendo? Allontanava persino suo figlio, che gli chiedeva aiuto non per sé, ma per le sue sorelle? L’immagine di una Hermione Granger torturata gli attraversò la mente, e non riuscì a reprimere le lacrime. Reprimeva persino suo figlio, pur sapendo che presto gli sarebbe rimasto solo lui.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9: “Bruceremo insieme, te lo prometto”
 
Il giorno seguente Scorpius, alquanto scosso, tornò ad Hogwarts. Insieme al padre avevano convenuto di non dire nulla alle ragazze, per non turbarle ulteriormente, ma appena ebbe varcato il portone della Sala Grande seppe che gli sarebbe stato impossibile mantenere il segreto. Si diresse con falsa nonchalance al tavolo dei Serpeverde, dove i suoi compagni lo attendevano in trepidante attesa.
“Dove sei stato, Scorpius? È tutta la mattina che ti cerchiamo!” disse con la solita fretta Alex Zabini, spostandosi per fare posto all’amico.
“Sono dovuto andare a casa mia per risolvere un problema” rispose elusivo il Malfoy sedendosi.
“Ahh… e l’hai risolto?” chiese ingenuo Zabini.
“No, Alex”
“Vabbè, dai, avrai altre occasioni. Ma che fine ha fatto Agnes? È un sacco che non la vedo!”
“Non sta bene”
“L’hai portata da Madama Chips?”
“Per le mutande di Merlino, Alex, la smetti di farmi il terzo grado? Madama Chips non può curarla.”
“Calmati, Scorpius, chiedevo soltanto…”
“Chi non può curare chi?” chiese impertinente James Potter passando vicino al tavolo dei Serpeverde.
“I cazzi tuoi mai, Potter?” inveì Scorpius alzandosi e spintonando James con una spalla per passare.
“Oooh, guarda guarda, il damerino che prende posizione! Che c’è, il tuo viziato padre ti ha dato una buona dose di frustate per curare la tua inutilità? Non sa che è incurabile?”
Scorpius gli sferrò uno schiaffo in pieno viso, e ricevette di rimando una scarica di pugni nello stomaco.
Da dietro la schiena di James, sedute al tavolo dei Grifondoro, Rose e Lily avevano sentito tutto. La Weasley, in preda all’ira nei confronti del cugino, scattò in piedi e, a tentoni, si aggrappò al braccio di James per evitargli di colpire  di nuovo il povero Malfoy.
“James, basta! Così lo ammazzi!” gridò in lacrime. Ma il giovane Potter, vittima della stessa irruenza che aveva caratterizzato suo padre prima di lui, si scrollò di dosso la cugina con una tale forza che il suo corpo esile cadde a terra e, sbattendo contro la panca, le causò una piccola ferita alla testa, che però fece fuoriuscire un rivolo di sangue caldo, bagnandole i capelli rossi. Scorpius, alla vista dell’azione di James, lo atterrò con un calcio e, scostandolo, soccorse la Weasley.
“Rose! Rose! Tutto bene?” urlò Scorpius gettandosi accanto a lei.
“S-sì, Scorpius… d-devo solo u-uscire da qui”
Malfoy sollevò la giovane e di peso la portò fuori dalla Sala Grande, mentre lei, inebriata dal suo profumo di menta e tabacco, si stringeva come un agnellino al suo petto.
Scorpius la tenne stretta a sé mentre, procedendo per i corridoi, imboccò le scale che conducevano alle segrete. Giunto ai dormitori dei Serpeverde la scostò da sé quel tanto che bastava per guardarla in quegli occhi ciechi e la baciò con passione. Rose, facendo scorrere le mani sul suo petto, ricambiò con furore, assaggiando tutti i centimetri di quelle labbra familiari, perquisendo il suo corpo con le dita inesperte. Scorpius la condusse su uno dei letti di ebano intarsiati del dormitorio e, facendola sdraiare, continuò a baciarla, le sue mani nei capelli ramati di lei e la sua bocca sempre più contro le sue labbra che si gonfiavano.
Rose, alla cieca, prese tra le dita i bottoni della camicia del ragazzo sopra di lei e, a uno a uno, lentamente, cominciò a sbottonarli, facendo scorrere le mani sui muscoli scolpiti del petto. Scorpius, bruciante di desiderio, la trasse a sé, sfilandole la gonna e la camicetta, lasciandola solo con la biancheria intima. Ad un tratto, però, l’ombra di ciò che sapeva ma non le aveva rivelato gli attraversò la mente e il ragazzo si incupì, sottraendosi al bacio.
“Cosa succede?” chiese Rose, delusa.
“Non ti ho detto tutto quello che so sulla maledizione, Rose”
La ragazza si sollevò e, stringendosi a lui, gli sussurrò un debole “racconta”.
Scorpius disse tutto ciò che era accaduto la notte precedente, ciò che aveva scoperto, ciò che il padre gli aveva rivelato, compreso l’amore di Draco per Hermione, l’ennesimo filo che lo legava a Rose. Rimasero zitti per un tempo che parve interminabile, quando il giovane, non potendo più sopportare quel silenzio assordante, si voltò e, prendendo le mani di Rose, le disse con trasporto: “Perdonami se la mia famiglia ti ha causato dei guai. Perdonami se adesso sei condannata a un triste destino. Perdonami se non faccio altro che chiedere di perdonarmi, so di essere imperdonabile, che tutti noi lo siamo, ma senza di te anche quel poco che ci resta non avrebbe senso.”
Il ragazzo si alzò trattenendo a stento le lacrime, pur consapevole che la ragazza non poteva vederlo pensava che avrebbe percepito le sue debolezze, prese da terra la camicia e fece per rinfilarsela quando una Rose nuda, fredda e bianca alla luce soffusa e ai riflessi che l’acqua del lago proiettava sulle pareti della stanza, gli si avvicinò e, seria, gli disse.
“Se sono condannata a essere dannata, voglio esserlo insieme a te. Se siamo condannati a bruciare, bruceremo assieme. Non posso affrontare questa cosa da sola, e nemmeno tu puoi. Siamo tutti nella stessa barca. E se proprio devo morire, voglio morire donna, e donna grazie a te”. Rose si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulle labbra umide dalle lacrime. Scorpius la sollevò, le gambe di lei allacciate intorno ai suoi fianchi, e ricominciò a baciarla con passione. La fece distendere sul letto, pronto a provare un’emozione che non aveva mai provato prima, pronto a diventare uomo, e far diventare donna la ragazza che amava. Non che non avesse paura che qualcosa andasse storto, che ci sarebbero state delle conseguenze. Non che non avesse paura di non soddisfare i desideri di Rose, di andare contro le convenzioni purosangue che lo volevano casto da ogni tipo di rapporto con i mezzosangue. Ma decise di farsi forza, per Rose. La sua Rose, che nonostante tutto e tutti era sempre pronta a combattere per la sua salvezza. Decise di essere forte, in nome della ragazza ormai donna che amava, e la baciò con forza.
“Ti amo” sussurrò Rose.
 “Bruceremo insieme, te lo prometto” rispose il ragazzo.
                                                            
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: blackings