Lupin era sprofondato di nuovo nella sua poltrona, la testa tra le mani. Non riusciva a prendere sonno. L’idea che Nicoletta potesse essersi messa in un tale pericolo lo turbava al punto di non riuscire a dormire.
Improvvisamente sentì un rumore, e sollevò lo sguardo.
<< Che cosa ci fai qui? >> domandò, sorpreso.
Nicoletta era ferma a pochi passi da lui, dietro il divano.
<< Io… >> esitò.
<< Non dovresti essere a dormire da un pezzo? >> le domandò Lupin, accigliato.
<< Non… non riuscivo a dormire… >> disse la ragazza, abbassando lo sguardo, imbarazzata.
<< …Nemmeno io >> rispose lui, abbassando gli occhi a sua volta.
Calò un silenzio imbarazzante. Nessuno dei due sapeva cosa dire.
Lupin si alzò dalla poltrona, e la ragazza fece istintivamente un passo indietro, con aria allarmata.
Il mago la guardò, confuso. Quando capì che la ragazza era preoccupata di ricevere un altro rimprovero, le regalò un lieve sorriso ed allungò un braccio verso di lei, per invitarla ad avvicinarsi.
Nicoletta obbedì e si avvicinò lentamente. I due si sedettero sul divano, senza dire una parola.
La ragazza si attorcigliava le dita, nervosa. Voleva dire qualcosa, scusarsi, ma non sapeva come farlo. Voleva dirgli talmente tante cose, da non riuscire a trovare la parole per esprimersi.
Ad un tratto, i due si guardarono. Nel momento in cui i loro sguardi si incrociarono, la ragazza avvertì un brivido. Amava suo padre con tutto il suo cuore, e non riusciva a credere di essere stata così insensibile nei suoi confronti.
Nicoletta aprì la bocca per parlare, ma abbassò immediatamente lo sguardo, imbarazzata. Alla fine, riuscì a farsi coraggio. << M-mi dispiace, papà… >> mormorò.
Lupin abbassò lo sguardo, e non rispose.
<< I-io… Non volevo… Non ho pensato a… >> la ragazza chiuse gli occhi, imbarazzata << Mi dispiace di non averti ascoltato, e… di averti disobbedito, e… di… di averti detto una bugia… Non… non volevo che ti arrabbiassi con me… >>
Il mago sospirò. << Non riesco davvero a capire il motivo per cui non mi dai mai retta >> disse << Non capisci che se ti do delle regole, lo faccio solo per il tuo bene? >>
<< Bé, sono una Grifondoro, dopotutto… >> cercò di sdrammatizzare Nicoletta << Sono testarda… >>
Lupin le lanciò un’occhiataccia, e la ragazza abbassò gli occhi << Scusa >>
Quando si decise a risollevare lo sguardo su di lui, vide che la stava guardando con un’espressione molto triste.
<< Non voglio che ti accada qualcosa, Niky… >> le disse, accarezzandole una guancia con una mano << Ti voglio bene… >>
La ragazza sentì che gli occhi le si riempivano di lacrime, e si buttò tra le braccia di Lupin, che la abbracciò forte.
<< Mi dispiace papà…. >>
<< Devi fare più attenzione, non… non puoi prendere tutto così alla leggera… Non me lo perdonerei mai se… se ti accadesse qualcosa… >> sussurrò lui, stringendola più forte.
<< N-non volevo mettermi in pericolo… Avrei dovuto ascoltarti, mi dispiace… Non pensavo che… ti preoccupassi così tanto… >> rispose la ragazza << Hai ragione, devo stare molto più attenta… Non mi muoverò più senza la bacchetta, lo giuro… >>
Lupin annuì, senza lasciarla andare.
<< E… e non ti dirò più bugie… >> sussurrò lei, arrossendo. << Mi dispiace, s-sono stata una stupida io… Non volevo mentirti, cercavo solo… di non finire nei guai… >>
Lupin annuì << Lo so… >> Le mise entrambe le mani sulle spalle e l’allontanò un poco, in modo da poterla guardare negli occhi << Ma non farlo più, intesi? >>
La ragazza annuì. Il volto di Lupin si aprì in un sorriso e le scompigliò i capelli, facendola ridacchiare.
<< Ehm… papà? >>
<< Si? >>
<< Io… >> Nicoletta esitò, poi si fece coraggio << Mi dispiace di… essere andata alla festa… >>
<< Cosa? >> domandò Lupin, in tono sorpreso. << Che vuoi dire? >>
<< Non… non avevo fatto caso a… che giorno fosse oggi… >> disse la ragazza << Non… non avrei dovuto andare alla festa, sarei dovuta rimanere qui… insieme a te… >>
Abbassò lo sguardo, mortificata << Scusa, papà… Non succederà più… >>
Lupin scosse la testa << Non ti avrei mai chiesto di rinunciare a divertirti con i tuoi amici >>
<< Lo so >> rispose lei << Ma… non avrei dovuto lasciarti solo… Non… non ti lascerò mai più da solo, lo prometto! >>
Lo abbracciò forte, e lo baciò sulla guancia.
<< Resterò sempre insieme a te, papà, per sempre… >> sussurrò << Ti prego, perdonami… >>
Lupin la strinse a sé, con un sorriso. << Ma certo, tesoro… Ti voglio bene… >>
<< Ti voglio bene anch’io, papà! >> Nicoletta sorrise, felice. Tutto era tornato come prima, e poteva godersi le coccole del suo papà.