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Autore: Lady Alice    22/10/2008    3 recensioni
La storia di Alice e Nico... una storia d'amore. Entrambi ricchi e viziati, stessa scuola e stessi amici... che dite ce la faranno a sopravvivere? E cosa succederebbe se il paese delle meraviglie di Alice improvvisamente si trasformasse in un incubo? Beh leggete e saprete!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sul muretto da venti minuti, impegnata in un lavoro molto coinvolgente: mangiarmi le unghie.
Perché non esce???
Nicolò è dentro a sostenere l’esame orale. Non mi ha voluta dentro perché diceva che gli mettevo agitazione. Non mi ha voluta nemmeno quando gli ho promesso che non portavo lo striscione con su scritto FORZA NICO in classe. E adesso sono qui seduta ad aspettare che finisca e intanto bestemmio perché mi sono sporcata gli shorts di bianco e la maglietta gialla sta attirando tutti gli insetti della zona su di me
Controllo il cellulare per vedere se ci sono dei messaggi ma è scarico. Sbuffo come una locomotiva e inizio a contare i fili d’erba nel prato.
Dopo altri venti minuti mi alzo dal muretto con le gambe tutte informicolate e mi dirigo verso la scuola per vedere che fine abbia fatto.
Come se lo avessi chiamato, esce dalla porta. Faccio uno scatto felino e gli salto in braccio.
“Ciao! Allora? Ma dov’eri finito? Dai dai racconta tutto moe!”
“E fammi parlare! È andato tutto benissimo, sono contento… mi sono fermato a parlare fuori con altra gente, ho ritardato per quello…”
“Ah sì, bravo! Grazie eh!”
“Dai piccola… non scassare…”
“E tu portami via da qui…” dico mentre mi struscio contro il suo corpo.
“Come?”
“Dai amore… è passato tanto dall’ultima volta…”
“Alice non ho voglia dai… adesso ti riporto a casa così ti prepari per stasera ok?”
Lo fisso negli occhi, nervosa.
“Perché mi rifiuti?”
“Non ti sto rifiutando Alice… sono stanco, l’esame mi ha massacrato.”
“Ok. Va bene, portami a casa.”
Andiamo verso la mini cooper. Faccio per allacciarmi la cintura ma lui mi ferma la mano.
Lo guardo.
“Alice, credimi, io ti amo…”
“Lo so, perché me lo dici?”
“Ecco, non vorrei che pensassi che ti ho sostituito…”
“Ho motivo di pensarlo?”
“No, affatto.”
“Allora perché me lo dici?”
“Così… magari pensavi che adesso ti dicessi che non avevo voglia mentre invece…”
“Non lo penso, tranquillo. Adesso portami a casa dai…”
“Ok.”
Passiamo il resto del viaggio in silenzio.
Mi richiudo la porta di casa alle spalle e mi avvio verso il bagno.

Il campanello suona mentre sto infilando le scarpe.
“Alice!”
“Sì mamma, arrivo!”
Scendo le scale e lei è lì davanti che mi squadra per controllare il mio abbigliamento.
“Ecco, brava la mia bambina!” si complimenta “ma adesso è meglio se vai perché Nicolò ti sta aspettando.”
“Sì, ciao.”
“Hai soldi?”
“Striscio!” gli grido dal corridoio sventolando il bancomat.
“Ok, fai la brava e divertiti!”
Quando entro in macchina mi fermo un secondo ad osservare l’espressione di Nico.
Il suo sguardo incredulo passa dalle scarpe dal tacco altissimo purissimo e levissimo al vestitino rosso senza spalline, fermandosi sui miei occhi.
“Alice…”
“Cosa c’è?” gli chiedo inclinando la testa da un lato.
“Tu…”
“Nicolò cosa devi dirmi?”
“Stai bene.”
Sorrido.
“Lo so.”
Parcheggia vicino ad un ristorante self-service dove entriamo per la cena.
Nel locale tengo su un bolerino a maniche corte nero e lucido per coprire le spalle ma ciononostante la fantasia di Nico galoppa sulla mia scollatura.
Al momento di pagare alla cassa si incolla contro la mia schiena. Inarco la schiena, sorpresa, quando sento l’effetto che gli sto facendo.
Ci sediamo al tavolo in silenzio, io faccio fatica a trattenere un sorriso ogni volta che incrocio il suo sguardo. Mangiamo in silenzio le lasagne poi inizio a mangiare la macedonia di fragole con la panna sotto il suo sguardo sempre più attento ai miei movimenti.
Si limita a fissarmi con gli occhi che si fanno sempre più lucidi.
Finiamo di mangiare e ci dirigiamo verso il teatro, incolonnandoci dietro alla gente che aspetta di entrare assieme a noi.
Mi attira a sé, appoggiando le labbra sui miei capelli.
“Sei bella stasera.”
“Grazie.”
“Prego.”
Le porte del teatro vengono aperte e la folla si riversa nell’atrio.
Nico consegna i nostri biglietti e una maschera ci guida verso il palco che abbiamo prenotato.
Quando richiude la porta dietro di sé, Nico mi spinge contro la parete per baciarmi, ma io lo sposto via.
“Dai Nico… lasciami godere l’atmosfera…”
Sistemo lo sgabellino contro il balcone e mi ci siedo, ammirando il sipario rosso.
Un paio di minuti dopo anche lui si sistema di fianco a me e lo spettacolo inizia.
Ignoro tutti i suoi tentativi di avvicinarsi a me durante l’opera e anche durante gli intervalli.
Dopo venti minuti di applausi la gente inizia ad avviarsi verso le uscite del teatro.
“Allora, piaciuto?” mi chiede sedendosi al volante della mini.
“Sì, molto” rispondo io.
“Alice, mi vuoi spiegare il perché del tuo comportamento?”
“Il mio comportamento?”
“Sì… mi eviti… non vuoi che mi avvicini a te…”
“Non è vero che ti evito… volevo semplicemente godermi la serata senza saltarti addosso visto che sembra che a te questo non sia pesato quando eri tu a volerlo.”
“Ma… no dai ancora con questa storia?”
“Quale storia?”
“Allora pensi che io ti abbia sostituito… Alice…”
“No Alice niente Nico. Volevo farti vedere com’è bello sentirsi respinti. Tutto qui.”
“Ah… tutto qui.”
“Sì. Mi fido di te, se mi dici che non me lo metti nel culo e che non mi vuoi prendere in giro io ci credo… sbaglio forse?”
Lui mi fissa negli occhi, distogliendo lo sguardo dalla strada.
“Nico, guarda la strada.”
“Il semaforo è rosso, tranquilla. Io non ti farei mai del male. Ti amo e voglio solo farti felice.”
Sorrido e lui ricambia.
“Grazie.”
“Prego, figurati.”
Inizio a smanettare sullo stereo tanto per occupare del tempo.
“Alice?”
“Dimmi.”
“Ma… hai ancora intenzione di fare la difficile con me?”
“Dipende…”
“Da?”
“Da come riesci a prendermi…”
“Ok capito… devo meritarmelo…”
“Bravo amore…”
Le gomme stridono sull’asfalto, davanti alla casa di Nico. Vuota.
Apro la portiera e scendo, attraversando la strada ed entrando nell’ingresso.
“Nico?”
Muovo qualche passo nel buio.
Porca merda perché hanno rubato gli interruttori?
“Nicolò dove cazzo…”
Mi spiaccica contro il muro, incollandosi sopra di me.
Non comprendere il motivo di tale gesto e di seguito ignorare la sua erezione che minaccia di sfondare il tessuto dei suoi jeans sarebbe un insulto all’intelligenza di una tartaruga, figuriamoci alla mia.
“Ni…”
“Taci.”
Mi tira su, facendomi stringere le gambe attorno al suo bacino, portandomi in giro per la casa alla ricerca di un piano stabile.
Finalmente trova il tavolo.
“Nico vuoi davvero scoparmi sul tavolo?”
“Preferisci il pavimento?”

Quindi, dopo il tavolo, il pavimento, il muro e il piano del lavandino, la cucina è finita.
Rimetto i piedi per terra mentre Nico butta l’ennesimo preservativo nel cestino.
“La ditta che li produce dovrebbe vendermi le azioni… stiamo facendo girare l’economia!”
“Dici?” chiedo mentre mi appoggio contro la sua schiena. I fari di una macchina che passa per strada illuminano la stanza, facendo emergere i nostri corpi nudi dal buio.
“Adesso che abbiamo finito il tour della cucina che locale ti piacerebbe visitare?” mi chiede, sorridendo sotto ai baffi.
“Mmh… il divano no, quella ormai è storia vecchia, il tuo letto ormai è stanco di vederci… la piscina?”
“Piscina? Beh… si potrebbe fare…”
“Si potrebbe o si può?”
“Chi arriva ultimo lo prende nel culo!” grida lui prima di scappare fuori dalla cucina.
Gli corro dietro, ma lui mi spinge indietro.
“Dai non fare la merda!”
“No, no, devi perdere!”
“Nico te lo stacco a morsi!”
“Prima te lo fai mettere dietro!”
“Dopo che sei morto dissanguato?”
“Potrei anche farci un pensierino…”
“Nicolò!”
Splash!
Ho perso…

Ciao! ok lo so che sono in ritardo di troppo tempo ma
1 avevo perso l’ispirazione
2 avevo altre storie da continuare
3 la scuola mi sta uccidendo!!!!
4 il mio ex ha voglia di scaramellarmi le palle
5 una pazza emo psicopatica che è innamorata del mio ex mi perseguita
6 non ho niente contro gli emo anzi, ma questa qui che oltretutto sembra più poser che altro vorrei dissanguarla ad intermittenza, mooooolto lentamente…
7 ok, la finisco con questo delirio schizofrenico
Grazie a Yumisan ed Egomet che hanno recensito^^ beh, la vostra attesa è finita^^
  
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