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Autore: MiaBlack    05/11/2014    11 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di lasciarvi al capitolo 12 avviso a chi non se ne fosse reso conto che DOMENICA ho aggiunto il capitolo 11 quindi chiunque non l'avesse letto passi prima a leggere quello, poi se volete saltarlo fatti vosti ma il saltarlo renderebbe complicato la lettura di questo capitolo! ^.^

Capitolo 12

 

Felicity tornò a casa con il morale sotto le scarpe, si buttò sul divano alla ricerca di cinque minuti di pace prima di andare a letto, doveva riordinare le sue idee e fare la conta dei danni.

-Eccoti, come è andata la serata? - sua madre arrivò in salotto con un sorriso pieno di aspettative.

-Male!- sibilò lei smontando subito l'entusiasmo della donna.

-Come male? Che accidenti è successo? E perché hai lo zigomo rosso?! -

-Mi sono presa due schiaffi. - posò la mano sulla parte offesa e sentì la pelle calda, sperava che il giorno dopo fosse solo rosso.

-Oliver Queen ti ha preso a schiaffi? - urlò la madre sconvolta.

-Ma... No! Non sono uscita con Oliver, anche se l'ho visto.- spiegò preoccupata che sua madre pensasse una cosa del genere di Oliver.

-Non ci sto capendo nulla, tu non ti sei fatta bella per Oliver? E allora per chi? Io pensavo che dovessi uscire con lui. - quell'affermazione lasciò Felicity a bocca aperta, sua madre era sempre stata chiara: a lei Oliver Queen non piaceva, non lo apprezzava e più lei ci stava lontano meglio era, eppure ora, nonostante non perdesse occasione di screditare il suo comportamento, credeva che lei fosse uscita con il ragazzo, quella donna era veramente strana.

-No mamma, non era con Oliver che avevo l'impegno. -

-Impegno? - chiese sorpresa mordendosi il labbro inferiore.

-Facciamo una bella cioccolata calda, hai bisogno di una dose di affetto liquida, prevedo che stasera sia successo il finimondo. -

-Magari anche qualche biscotto... e le tue coccole mamma! - disse mentre la donna usciva dalla stanza.

-Prendo tutto. -

-Ti do una mano. - si spostarono in cucina.

Una davanti a l'altra con due tazze di cioccolata calda e i biscotti sul tavolo, le due donne stavano ragionando sulla serata appena finita.

-Quello stronzo di McOrner? Ma non la finirà mai di crearti problemi? - esclamò la donna, l'odio di Felicity per il ragazzo era ben condiviso con la madre, quando le aveva comunicato che la borsa di studio era andata a lui e non a lei, la donna aveva proposto di creare delle bambole vodoo per torturarlo e infliggerli pruriti intimi così che ogni ragazza del pianete gli stesse alla larga: non che avesse bisogno della loro bambola per questo, ma ogni vendetta era buona per arginare la loro rabbia.

-Si mamma lui. Ora non andare a cercare la scatola dove hai messo la roba per il vodoo ascoltami. - esclamò esasperata Felicity, sua madre aveva delle idee folli.

-Dimmi. -

-Mi ha riconosciuto okay, sa chi sono e lo vuole dire ad Oliver. -

-E questo perché ti dovrebbe creare qualche problema? - su questo argomento Felicity e Stesy non erano d'accordo, Stesy non riusciva a capire perché Felicity continuasse a non dire al ragazzo che si erano conosciuti a scuola.

-Oliver non mi ha riconosciuta, cosa gli dovrei dire dopo quasi un anno e mezzo che lavoro con lui, “ah Oliver ti ricordi di quella ragazzina mezza dark che ti ha fatto passare l'esame finale prima che tu naufragassi per cinque anni? No? Va beh, ti rinfresco la memoria stavi bocciando e una ti ha dato ripetizioni per qualche mese, quel qualcuno ero io.” - Stesy posò la tazza sul tavolo guardando la figlia con l'espressione che spesso Felicity rivolgeva a Oliver.

-Non fare l'idiota! -

-Illuminami allora come dovrei dirgli chi sono? -

-Sorvoliamo su questo dettaglio per ora. Dicevamo il problema ora è solo questo? Il fatto che tu non voglia che lui ti riconosca? -

-Mamma sai qual è il vero problema. -

-Robert e Hope? Non puoi considerarli dei problemi! - il tono dolce fu spazzato via da una ventata di gelo, Stesy si stava arrabbiando.

-Non ho detto questo. Walter mi vide mentre ero incinta, anzi fu lui il motivo del parto prematuro. - non avrebbe mai considerato i suoi due figli come dei problemi, ma Walter lo era, era un enorme problema che poteva colpirla da un momento all'altro.

-Lo sapevo che c'era sotto qualcosa quel giorno. -

-Concentrati! Dopo vai di la e torturi la bambola vodoo ora ho bisogno che tu rimanga concentrata su questo discorso. - esclamò esasperata Felicity.

-Cosa ti ha chiesto per il silenzio? -

-Gli devo passare informazioni riservate sulla Queen Consolidated. - ammise lei.

-E tu l'hai fatto? -

-Non proprio. Gli sto rifilando roba vecchia, qualche azienda che abbiamo pensato di acquisire ma poi non l'abbiamo fatto, sto cercando di capire cosa vuole.-

-Almeno hai delle attenuanti, quando Oliver lo scoprirà si arrabbierà. Dovresti dirgli del ricatto.-

-Non è questo il momento, credo che già mi odi a sufficienza. -

-Che altro ha fatto quel disgraziato?-

-Mi ha portato alla cena di Moira Queen. -

-Ma tu e Moira non avete avuto quello scambio poco piacevole su la questione Thea Queen? -

-Esatto, ma ovviamente Walter non lo poteva sapere, mi ha portato li solo per vedere la reazione di Oliver.-

-Oh dio grazie, allora non è completamente inutile quel ragazzo, qualcosa di intelligente lo sa fare. - commentò tutta contenta la donna.

-Mamma! -

-Cosa? Dimmi come ha reagito Queen vedendoti insieme a quel coso. - Stesy passò i piedi sopra la sedia e si allungò sul tavolo, sembrava una ragazzina delle superiori che spettegolava sul belloccio della scuola.

-Non so, sembrava arrabbiato, mi ha chiesto se era per colpa sua se in questo periodo scomparivo nel nulla. -

-Oh era geloso... - annuì convinta dalle sue stesse parole.

-Basta non voglio più discutere con te di questo.- si alzò pronta ad andarsene a letto, sua madre era folle: un tornado in movimento, era completamente diversa da qualunque altra mamma lei avesse conosciuto, forse dipendeva dal fatto che aveva avuto lei quando era molto giovane ed era rimasta single dopo poco, ma in quel momento non poteva gestire anche sua madre.

-Aspetta. Hai detto a Oliver di Thea? -

-Si. L'ho fatto e lui sembrava arrabbiato con me... aveva ragione Moira, non mi perdonerà... e non voglio immaginare cosa accadrà se gli dicessi... - Stesy si alzò e abbracciò la figlia cercando di tranquillizzarla.

-Se gli dicessi che lui è il padre dei tuoi figli. Felicity, non ti fasciare la testa prima di essertela rotta, potresti scoprire che non è lo stesso ragazzo di sei anni fa. -

-Grazie mamma. -

-Ora a letto, domani hai tutta una giornata da passare con quelle pesti. -

-Notte.-

 

***

 

La domenica fu giorno di riposo, Felicity tenne il cellulare spento tutto il giorno, non voleva essere disturbata da nessuno, aveva dedicato tutto il suo tempo ai suoi figli. Questo fece si che il ritorno alla realtà lunedì mattina si rivelasse una mazzata nello stomaco.

Arrivata al suo piano Felicity ebbe l'impressione di avere un dejavu, Oliver e Isabel erano in mezzo al corridoio e stavano parlando, anche se forse era più corretto dire che stavano litigando, sbranandosi la faccia a vicenda, il suo ingresso non passò inosservato, Isabel le si avventò contro con una tale furia che per un attimo Felicity temette per la sua vita.

-Che diavolo ha combinato signorina Smoak? - le urlò contro, Felicity si immobilizzò terrorizzata pensando che avessero scoperto che passava informazioni a Walter e ora voleva la sua testa.

-Isabel! Adesso basta! - Oliver si mise in mezzo proteggendo la sua IT girl dalla furia della mora.

-Felicity vai nel mio ufficio. - rimase ferma a fissare le spalle di Oliver, la voce era dura come se fosse arrabbiato con lei, rapidamente fece come le era stato detto, sapeva che quel momento sarebbe arrivato, prima o poi l'avrebbero scoperta, ora poteva solo sperare che Oliver ascoltasse le sue motivazioni.

-Oliver io... - cercò di giustificarsi lei quando Oliver entrò in ufficio insieme a Diggle.

-McOrner ha ritirato la sua proposta di investimento... -

-Lui cosa? - non aveva senso, erano passati diversi mesi da quando aveva consegnato la prima informazione, perché ritirarsi dopo tutto quel tempo, cosa aveva in mente.

-Cosa è successo alla festa? - la sua voce aveva una leggera sfumatura di astio.

-Niente! - rispose immediatamente.

-Sei sicura, hai detto qualcosa che... - iniziò lui.

-Oliver! Non ne sapevo niente! - rispose, per la prima volta si sentì sincera nei confronti del ragazzo, non stava mentendo, lei di quello non ne sapeva veramente niente.

-Perchè avete litigato? - intervenne Dig, guardandola seriamente.

-Cosa... io...-

-Vi ho visto e hai un livido. Non sono stupido il trucco non lo compre. - si portò la mano alla guancia schiaffeggiata e abbassò lo sguardo, quell'idiota le aveva fatto venire un bel livido, aveva provato in tutti i modi a coprirlo ma era stato inutile, il nero si vedeva perfettamente nonostante il fondotinta.

-Ti ha colpita? Quando? E perché tu non sei intervenuto!- chiese allibito, sentiva il sangue ribollirgli nelle vene come aveva osato alzare le mani su Felicity, strinse il pugno cercando di rimanere calmo.

-Stavo per intervenire, ma se ne sono andatati...- rispose Diggle, come aveva visto Walter colpirla si era subito mosso per raggiungerla, ma dopo poche parole Walter l'aveva trascinata via e lui era stato bloccato dal signor Steel.

-Oliver non è importante io... -

-E' molto importante invece. - rispose lui sempre più arrabbiato.

-Abbiamo avuto uno scambio di opinioni, okay, non è stato niente di grave. Ma quello non ha niente a che fare con il fatto che si sia tirato indietro...-

-Uno scambio di opinioni? Felicity spiegati perché... - Oliver fissava Felicity, non era solo arrabbiato ero furioso, ma non con la ragazza, con Walter che l'aveva colpita, come si era permesso di farle del male e lui perché non era li a difenderla.

-Oliver, ascoltami... - si allungò sul tavolo posando la sua mano sopra quelle di lui cercando il contatto visivo, aveva bisogno che Oliver le credesse e aveva bisogno di vedere nei suoi occhi la sua fiducia nei suoi confronti.

-Non devi preoccuparti...-

-Non mi piace Walter! - esclamò lui stringendo la presa sulla sua mano e fissandola negli occhi.

-Bene, siamo in due! - rispose velocemente lei sorridendogli appena.

-Non si direbbe.-

-Ricordi, mi hai chiesto di indagare su di lui, lo sto facendo. - non che fosse riuscita a scoprire molto in tutto quel tempo, l'unica cosa che aveva scoperto era che Walter voleva la loro compagnia.

-Non era questo che intendevo quando te l'ho chiesto.- rispose a denti stretti, quella conversazione stava rasentando l'assurdo, Oliver era sempre troppo protettivo nei confronti di Felicity.

-Un problema alla volta, tu mi credi? Io non ho niente a che fare con la storia di Walter e del ritiro della proposta.-

-Certo che non penso che tu c'entri qualcosa con questa storia! -

-Allora spiegami perché non l'hai detto anche alla strega? Quella voleva staccarmi la testa! - chiese lei facendo sorridere i due.

-Basta che lei ti veda perché questo istinto esca Fel. - intervenne Dig facendola sorridere.

-Bene appurata la mia innocenza, io andrei a lavorare. - si alzò dalla poltrona e fece per allontanarsi, Dig si gustò il suo tentativo di fuga fallire miseramente.

-Non così veloce! Non mi piace quello che stai facendo Felicity, non mi piace Walter e non voglio che tu continui ad uscire con lui per trovare qualcosa su di lui. - Oliver appoggiò le spalle contro la spalliera della sedia e la fissava intensamente, non avrebbe mollato quel discorso, Felicity non doveva più vedere Walter.

-Cosa dovrei fare quindi?-

-Tronca, qualunque cosa ci sia, voglio che finisca in questo momento. - se solo fosse stato possibile lo avrebbe fatto più che volentieri, forse però era arrivato il momento di dirgli la verità.

-C'è una cosa che non vi ho detto. - iniziò cercando di non guardarlo, si sarebbe arrabbiato e ovviamente avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo.

-Cosa? - si sporse in avanti appoggiando le braccia contro la scrivania, era sicuro che sotto doveva esserci qualcosa altro e finalmente era pronta a raccontarlo anche a loro.

-Io... Walter mi sta ricattando. - ammise alla fine i due la fissarono senza riuscire a dire nulla, come era possibile che qualcuno la stesse ricattando, ma soprattutto come era potuto accadere senza che loro lo scoprissero.

-Lui cosa? - era difficile per Felicity decidere se il tono di voce di Oliver fosse preoccupato o furioso, ma qualcosa nel modo in cui stringeva il pugno sul tavolo la convinse a sospettare della seconda ipotesi.

-Oliver non ti...- iniziò lei cercando di fargli mantenere la calma, Oliver era troppo impulsivo.

-Non dirmi di non arrabbiarmi, perché lo sono di già! -

-Okay, però puoi non urlare, Isabel ci fissa, se tu ti arrabbi lei penserà che sia colpa mia.-

-Okay... ora però ci spieghi per filo e per segno ogni cosa. - prese un profondo respiro e cercò di calmarsi, Walter non solo l'aveva ricattata, l'aveva anche picchiata e questo lui non poteva tollerarlo, nessuno poteva far male a Felicity e passarla liscia, nella sua mente il nome di Walter fu scritto nella sua lista personale, avrebbe provveduto a fargli passare la voglia di picchiare le ragazze.

-Io conoscevo già Walter, andavamo a scuola insieme. - ammise, si interruppe cercando le parole giuste per dirgli la verità senza però svelargli tutto.

-La tua reazione quando l'hai visto in sala riunioni. - puntualizzò Dig, finalmente la sua reazione tanto strana aveva trovato una spiegazione.

-Si, non mi aspettavo di trovarmelo davanti dopo sei anni che non lo vedevo... lui mi ha riconosciuta, nonostante tutto questo tempo aveva capito chi ero. -

-Questo non spiega il ricatto e soprattutto non ci hai detto cosa ti ha chiesto. -

-Mi ha chiesto informazioni di acquisizioni e resoconti dell'azienda.- accolse con un certo entusiasmo il cambio di argomento, se la discussione si fosse spostata su cosa le aveva chiesto lei avrebbe potuto tralasciare l'altra parte del ricatto.

-E tu gliele hai date? -

-Ma per chi mi hai preso? Ho falsificato un resoconto e ho preso una vecchia proposta di acquisizione che non abbiamo portato a termine e ho consegnato quelli.- si difese lei infastidita dalla poca fiducia che Oliver aveva avuto nei suoi confronti.

-Hai dato informazioni sbagliate? - chiese Dig con un sorriso divertito.

-Certo! Non ho intenzione di danneggiare Oliver! -

-Okay. -

-Ma lui non si fida di me... - si passò la mano sulla guancia distrattamente, decisamente non si fidava di lei e sapeva bene che la sua arma di ricatto era debole, eppure l'aveva tenuta per molto tempo incatenata a lui.

-Per questo ti ha colpito? - chiese Oliver accigliandosi, se lui avesse scoperto che lei gli passava informazioni sbagliate non si sarebbe limitato ad uno schiaffo.

-Ci ha visto uscire dal corridoio e pensava che io... ti avessi detto... -

-Che gli passavi informazioni sulla mia azienda? E quindi ti ha colpito? - Oliver continuava a ritornare sul fatto che lui l'avesse picchiata, facendo perdere la pazienza a Felicity.

-Oliver.... rimani concentrato! - sibilò lei frustrata da quell'insistere di Oliver.

-Ho capito! - esclamò Dig interrompendo i due.

-Hai capito cosa? - chiesero in coro.

-Perchè ha ritirato la proposta, non voleva investire in un azienda che presto sarebbe finita in bancarotta.-

-La situazione ha già più senso. Non ci pensavo. - ammise pensierosa Felicity, Walter era quindi convinto che le informazioni che lei gli stava dando fossero vere.

-Quindi deve essere sicuro del suo ricatto. - i due uomini fissarono Felicity la quale invece cercava di non guardarli affatto.

-Felicity.-

-Oliver no. Non ora... - non aveva il coraggio di dirglielo.

-Perchè! Perché ti rifiuti... -

-Perchè voglio proteggere la mia vita! - esclamò lei, era questo che facevano le mamme, proteggevano i propri figli da ogni possibile pericolo, non che Oliver fosse un pericolo, ma tutti i nemici che quel ragazzo attirava avrebbero potuto riversarsi su i loro figli.

-Abbassate la voce, Isabel ci sta guardando. - i tre si voltarono verso l'altro ufficio, la donna seduta alla scrivania fissava i tre con sguardo furioso, la situazione stava degenerando.

-Come vuoi. - rispose alla fine Oliver ferito da quella risposta.

 

***

 

Nelle stanze segrete sotto il Verdant le luci erano già accese, ma sembrava che nessuno ci fosse, non c'era nessuno che si allenava, nessun rumore di attrezzi o grugniti da sforzo. La grande stanza che fungeva da base operativa per le azioni di Arrow però non era vuota, Felicity era seduta al computer, le cuffie nelle orecchie riproducevano incessantemente la sua playlist preferita, mentre digitava freneticamente il nome del suo odiato ex compagno di scuola cercando di trovare qualcosa che lo riguardasse, purtroppo non c'era niente che fosse anche solo vagamente interessante, quel ragazzo era il nulla, quando erano a scuola non si era sbagliata su di lui, bravo, ma non il migliore, intelligente, ma non brillante, praticamente faceva tutto, ma non si distingueva in nulla e crescendo non era cambiato, non riusciva a capire se il suo scarso successo fosse dovuto alla sua poca voglia o al fatto che in fondo non era poi così bravo, l'unica cosa in cui era riuscito bene era stato fregarle la borsa di studio, se avesse almeno fallito in quello ora lei non si trovava in quella situazione, tutto quello che le era successo: bello o brutto che fosse era stato scatenato dal fatto che lui avesse ottenuto quella dannata borsa di studio. Concentrata nel maledire Walter e nello scegliere quale fosse il modo migliore per eliminare la sua presenza non solo dalla città, ma direttamente dal mondo intero Felicity non si accorse della porta che si apriva: qualcuno era entrato nel covo.

-Ehy! - la mano che si posava sulla sua spalla spaventò la giovane che con un piccolo salto si voltò nella direzione della voce. Diggle era appena arrivato e aveva subito individuato la bionda seduta al computer a lavorare, non era la prima volta che arrivava per prima al covo, anche se nell'ultimo periodo non era capitato spesso, col fatto che si attardava di più in ufficio aveva deciso di stare più tempo in casa la sera, così di solito, a meno che non ci fosse qualche urgenza, prima delle nove e mezzo non c'era mai nessuno la sotto.

-Dig. Scusa, non ti avevo sentito. – si giustificò lei per il piccolo urlo che aveva tirato quando lui le aveva posato la mano sulla spalla.

-Che ci fai qui? – le chiese lui preoccupato, quello era il momento giusto per parlare tranquillamente senza la paura che Oliver ascoltasse i loro discorsi.

-Cerco informazioni sul Walter. – rispose vagamente lei.

-Okay. E’ successo qualcosa a casa? Tua madre sta bene? –

-Cosa? Certo che sta bene... – aggrottò le sopracciglia.

-Robert? –

-Bene…- rispose continuando a lavorare al computer.

-Hope? –

-Stanno tutti bene. Si può sapere che ti prende? – Felicity che aveva ripreso la sua ricerca si fermò e si voltò verso Diggle. L’uomo sedeva sulla scrivania dove c’erano i computer e la fissava attentamente studiando ogni suo movimento.

-Cosa ti prende dovrei essere io a dirlo a te, ti sta ricattando e non mi dici nulla? – chiese lui, Felicity prese un profondo respiro stava velocemente decidendo se rivelare o meno a Diggle il ricatto di Walter, cerano diversi punti a favore nel vuotare il sacco con Dig, lui l’avrebbe potuta aiutare, sapeva che di lui si poteva fidare, ma oltre a i lati favorevoli c’erano anche diversi lati sconvenienti, Diggle era intelligente non ci avrebbe messo molto a collegare i puntini ed arrivare alla conclusione ovvia che i gemelli erano figli di Oliver, se stava attenta avrebbe potuto non rivelare la seconda parte del ricatto, lui non avrebbe posto domande si sarebbe fatto bastare il suo: non posso dirtelo Dig, che gli rifilava troppe volte da quando si conoscevano.

-Dig io… - iniziò lei.

-Siete già tutti qui? – Oliver era entrato insieme a Sara, la bionda le sorrise, nonostante la giovane stesse con Oliver, il rapporto tra lei e Felicity non era dei peggiori, non la odiava come invece faceva con la sorella, tra lei e Laurel non si sarebbe mai instaurato un buon rapporto.

-Già… - rispose Diggle scocciato dal suo arrivo, Felicity era pronta a parlare aveva visto l’indecisione iniziale sul suo volto, ma poi sembrava essersi decisa a raccontargli cosa fosse accaduto, ma ora si era rimessa a lavorare, non gli avrebbe certamente parlato.

-Come va? Hai trovato niente? – Oliver si era avvicinato a loro, scrutava lo schermo del computer in cerca di qualche informazione utile.

-No mi dispiace Oliver non c’è niente, le ultime informazioni che ho risalgono alla sua laurea: Yale non con il massimo dei voti, ma con un punteggio… direi buono. – spiegò lei.

-Come è arrivato li? – chiese Oliver.

-Boh, non c’è niente di niente su di lui, sembra che qualcuno sia passato prima di noi e abbia fatto pulizia. –

-Riesci a fare qualcosa per recuperare i dati? –

-Ci sto provando, ma non è facile. - Felicity stava durando molta fatica per riuscire ad ottenere qualche informazione.

-Devi farcela. – si allontanò dal tavolo sotto lo sguardo sbigottito di Felicity, quella frase l’aveva infastidita particolarmente, stava facendo del suo meglio per trovare quello che voleva, quando se solo si fosse impegnato un attimo avrebbe trovato da solo quello che cercava, con un minimo di sforzo poteva ricordare che erano nella stessa scuola, ma ovviamente il grande Oliver Queen non poteva sforzarsi minimamente.

-Andiamo Sara alleniamoci un po’… - prese un profondo respiro per calmarsi. Se lei non poteva ottenere quelle informazioni poteva sempre chiedere aiuto a qualcuno che collaborava con loro. Uscì dal covo chiamando l'agente Lance, lui forse poteva aiutarla.

 

Continua...

Anche il capitolo dodici è concluso:

Stesy quanto l'avete amata? Lei e le sue bamboline vodoo! XD ce la vedo proprio a tenere la scatola sotto il letto!

Felicity ha svelato anche il segreto del ricatto, quanto è cucciolo Oliver che si arrabbia e che si preoccupa, per nostra fortuna la rabbia di Oliver è tutta rivolta verso Walter per Felicity ha solo tanta preoccupazione. Ricordate di Shippare le mani di Oliver e Felicity che si cercano! <3 . <3 Che dite può andare il modo in cui gli ha rivelato il segreto? Ora ne manca solo uno il più grosso e importante!
MI RACCOMANDO TEORIE TEORIE COME SE DOVESTE SOTTERRARMI! xD
Mariarosaria la tua convinzione nelle tue teorie l'adoro!! xD

Un bacione a DOMENICA
io torno a scrivere il 19° capitolo, il 18° è stato concluso con 7pagine e mezzo ieri sera!

Mia

 

   
 
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