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Autore: Fyffolina    22/10/2008    2 recensioni
James chiuse gli occhi e lasciò che l'antica e potente magia degli animagus facesse effetto. Sentì la pelle mutare, le ossa allungarsi e piegarsi, trasformandolo in qualcosa di diverso, molto diverso da un essere umano. Sirus lo osservava assumere l'aspetto del cervo e quando sentenziò che James era bello come sempre, si sentì arrivare un colpo allo stomaco da uno zoccolo.
- Permaloso, dannatamente permaloso...- Mormorò e prese l'aspetto del cane nero, guaendo ancora per la botta violenta. Insieme si lanciarono correndo, nascosti dalle ombre della sera, in direzione del platano picchiatore.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il preside e i professori responsabili delle varie case, accompagnati da alcuni dei genitori delle "vittime" di Malfoy, erano entrati nell'infermeria, proprio mentre Madama Chips aveva iniziato ad occuparsi di Lupin

Il preside e i professori responsabili delle varie case, accompagnati da alcuni dei genitori delle "vittime" di Malfoy, erano entrati nell'infermeria, proprio mentre Madama Chips aveva iniziato ad occuparsi di Lupin. Sirius si era visto costretto a lasciare la stanza, su invito dello stesso Dipett. Ci sarebbe stato bisogno di lui, in un secondo momento, non appena il padre di Lucius fosse arrivato, di certo lo avrebbero accusato anch'esso di violenza, aveva picchiato Malfoy, ma lo aveva fatto per salvare un proprio compagno... in qualche modo se la sarebbe cavata.
Moony dovette rispondere a molte domande, e ci vollero due ore buone prima che lo lasciassero andare tranquillo. Sirius era fuori dalla porta, che lo aspettava.
- Che faranno?- Chiese, appoggiato alla parete. - Gli hai spiegato bene quello che è successo?-
- Si, ma senza la presenza dei genitori di Malfoy, non si può fare molto. Dovranno aspettare domattina per emettere il giudizio...- Sospirò, fuori il sole aveva iniziato a tramontare e il corridoio era illuminato da una viva luce cremisina, presto

sarebbe scesa la sera, la luna calante già si intravedeva fuori dalla finestra di pietra. Uno spicchio insignificante e dalla luce spenta.
- Non ho voglia di andare a cena, sai?- Mormorò Sirius salendo le scale a chiocciola del dormitorio, Remus alzò lo sguardo - Io si... - e aggiunse con un sorriso - ... a meno che non trovi qualcosa di più interessante da fare.-
Entrando trovarono James e Peter, entrambi con un' espressione profondamente preoccupata sulla faccia. Gli andarono incontro, sommergendoli letteralmente di domande, di vivi e non molto educati commenti contro i Serpeverde e di quello che avrebbero fatto se, avessero avuto il coraggio o se fosser stati lì presenti.
- Insomma, almeno gliel'hai fatta pagare!- Esclamò James - Se lo meritava, anche se temo che... sapete come fa, no? Non è la prima volta che quello finisce nei guai, si è sempre salvato solo grazie al suo buon nome e ai soldi! Lo sanno tutti che si compra l'appoggio di molti...-
Remus annuì, e strinse il braccio ormai guarito.
- I soldi possono comprare la giustizia, è una cosa disgustosa...- Mormorò e Peter assentì energeticamente dicendo :
- Li ho visti, anche quegli altri... oggi ne stavano parlando, Lucius li aveva ridotti male... non è che i suoi metodi fossero proprio magici, quelli del suo gruppo li piacchiavano a sangue.-
- Ora non ha importanza...- Concluse Sirius - Del resto, ormai non possiamo fare nulla -
Bussarono alla porta e Peter andò ad aprire. Lili Evans entrò sbuffando, i capelli raccolti in una lunga treccia e l'aria arrabbiata. - Ci diamo una mossa?- Domandò rivolta a James - Perché mi fai aspettare?-
Sirius ghignò maligno - La principessa si sente sola?- Lili si girò verso di lui con uno sguardo vagamente omicida per cui,

Black dovette chiudere la bocca per non rischiare la vita.
- Mi avevi detto che avresti passato un pò di tempo con me visto che in questi giorni sei stato impegnato con gli allenamenti... ma come al solito te lo sei già dimenticato, non è vero? Mi hai detto che saresti venuto da me appena finite le lezioni! -
James fu letteralmente trascinato via da Lili, verso il dormitoio femminile senza possibilità di fuga. Poco dopo anche Peter uscì dalla stanza.
- Quella donna è pericolosa...- Disse non appena furono spariti dietro la porta.
Remus sorrise.
- Mi ricorda un pò un piccolo leone...-
- Una leonessa e un cervo? Che razza di coppia...- Remus guardò Sirius per un attimo, e gli occhi d'ambra incontrarono quelli di lui, ma si volsero subito altrove.
- Non è tanto strana... - Mormorò con gli occhi ancora posati sul pavimento.
Black si alzò per avvicinarsi alla finestra, per allontanarsi così anche dal compagno.
- Forse no...non troppo in fondo...c'è di peggio giusto?-
Lupin sorrise con espressione un pò amara.
- Eh, già...-
- E noi, ne sappiamo qualcosa, vero?- Era strabiliante come le parole delle volte potessero avere un effetto così immediato.

C'era in quel "noi" un tono assai diverso dal solito, e Remus lo notò, sebbene con perplessità.
Lupin alzò lo sguardo su Black con curiosità. Lo osservava... la luna era ormai alla sua metà calante, ma sufficiente ad illuminarne i lineamenti. Era lo splendido cane nero che gli faceva compagnia le notti di luna piena, il compagno di mille avventure passate trasgredendo alle rigide regole scolastiche...e sarebbe rimasto incantato a fissarlo in eterno se avesse potuto.
Lo sguardo di Black si posò lontano, fuori dalla finestra...il cortile era deserto, ed il cielo terso, sebbene la luce della luna nascondesse la maggior parte delle stelle, le più luminose facevano capolino sulle torri della scuola. Forse erano quelle che Sirius osservava, ma molto più probabilmente i pensieri lo tenevano talmente assorto, che quel piccolo splendore gli rimaneva ignoto.
-Sirius?- mormorò Remus, perplesso senza staccare gli occhi dal viso del compagno. Black aveva in testa una miriade di pensieri, ma alla fine rispose con l'unico che gli sembrava sufficientemente adatto alla situazione. E per la prima volta sentì di fare qualcosa senza lasciarsi guidare dall'istinto del momento e neanche come faceva Remus usando solo la parte della mente che serviva a tenere l'istinto bloccato a vita......no, ma con un frammento di se stesso, che doveva ancora imparare a conoscere a fondo.
-Moony...senti....-
Remus sussulto impercittibilmente...forse perché anche lui non è che se ne stesse perfettamente buono con i pensieri in quel frangente e sentire la voce del compagno all'improvviso lo aveva come ridestato dai propri. -Cosa c'è?- chiese.
- Riguardo ad oggi....-
-Vorrei che dimenticassi l'accaduto...- rispose Remus anticipandolo. - Come se non fosse successo niente.-
Sirius sorrise. Un ghigno pieno d'amarezza -...ipocrita...-
Remus sembrava punto sul vivo, e stava per ribattere all'apparenza persino irato, quando accadde qualcosa che sul momento lo paralizzò abbastanza. Forse il suo cuore si era fermato, o caso più probabile, andava così veloce da sembrare fermo. Eccole, le sentiva...calde sulla pelle del viso, le labbra di Sirius Black. Un bacio dolce, e innocente che persino un bimbo avrebbe potuto donare. Non si staccò subito da lui, fu un gesto di estrema lentezza, ma quando dovette allontanarsi notò che Sirius aveva uno sguardo serio come non gliene aveva mai visti in faccia.
-E adesso dimmi che vuoi dimenticare...- sibilò il ragazzo moro, accennando un ghigno di pura strafottenza. -...e fare finta che non sia successo nulla...-
Osservava il viso contratto dalla sorpresa e dal palese imbarazzo dell'amico. Ai lati degli occhi gli parve di vedere due lacrime, messe lì come per bellezza che non volevano proprio cadere giù...forse erano i primi sintomi dell'orgoglio di Remus J. Lupin? O semplicemente non erano destinate a scendere sul suo viso...forse, si era pianto abbastanza entrambi in quei giorni da rendere insopportabile il pensiero di altre lacrime. Ed erano occhi belli, occhi di lupo che cercarono il rifugio dell'ombra tornando chini, pieni di vergogna, quelli che gli fuggivano imbarazzati e confusi...
Sirius si sorprese nel desiderio di cercarli ancora...ma non era il tempo. No...lo aveva capito. Alcune cose avrebbero richiesto anni e pretendevano un senso...che solo loro avrebbero potuto trovare. E lui sentiva ancora troppo vivido il ricordo del tormento che aveva passato, di quelle settimane angoscianti, per poter provare a cercarne uno. Era presto per riuscire...ma non di certo, per tentare...
-...domani mi sveglio e non sarà vero niente...- disse Remus con una vocina sottile sottile...
Black ridacchiò appena, ma quando rispose fu serio e solenne -...e perché devi pensarci oggi?-
La luna calante splendeva sopra le loro teste, su un castello che l'ombra inghiottiva silenziosa. Da lontano le voci della sala grande giungevano confuse, come un mormorio indistinto, come una melodia di un vecchio grammofono scricchiolante...sospesi nel tempo. Forse domani non sarebbe arrivato poi così presto…



FINE

 

  
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