Il preside e i professori responsabili
delle varie case, accompagnati da alcuni dei genitori delle "vittime"
di Malfoy, erano entrati nell'infermeria, proprio mentre Madama Chips aveva
iniziato ad occuparsi di Lupin. Sirius si era visto costretto a lasciare la
stanza, su invito dello stesso Dipett. Ci sarebbe stato bisogno di lui, in un
secondo momento, non appena il padre di Lucius fosse arrivato, di certo lo
avrebbero accusato anch'esso di violenza, aveva picchiato Malfoy, ma lo aveva fatto
per salvare un proprio compagno... in qualche modo se la sarebbe cavata.
Moony dovette rispondere a molte domande, e ci vollero due ore buone prima che
lo lasciassero andare tranquillo. Sirius era fuori dalla porta, che lo
aspettava.
- Che faranno?- Chiese, appoggiato alla parete. - Gli hai spiegato bene quello
che è successo?-
- Si, ma senza la presenza dei genitori di Malfoy, non si può fare molto.
Dovranno aspettare domattina per emettere il giudizio...- Sospirò, fuori il
sole aveva iniziato a tramontare e il corridoio era illuminato da una viva luce
cremisina, presto
sarebbe scesa la sera, la luna calante già si intravedeva fuori dalla finestra
di pietra. Uno spicchio insignificante e dalla luce spenta.
- Non ho voglia di andare a cena, sai?- Mormorò Sirius salendo le scale a
chiocciola del dormitorio, Remus alzò lo sguardo - Io si... - e aggiunse con un
sorriso - ... a meno che non trovi qualcosa di più interessante da fare.-
Entrando trovarono James e Peter, entrambi con un' espressione profondamente
preoccupata sulla faccia. Gli andarono incontro, sommergendoli letteralmente di
domande, di vivi e non molto educati commenti contro i Serpeverde e di quello
che avrebbero fatto se, avessero avuto il coraggio o se fosser stati lì
presenti.
- Insomma, almeno gliel'hai fatta pagare!- Esclamò James - Se lo meritava,
anche se temo che... sapete come fa, no? Non è la prima volta che quello
finisce nei guai, si è sempre salvato solo grazie al suo buon nome e ai soldi!
Lo sanno tutti che si compra l'appoggio di molti...-
Remus annuì, e strinse il braccio ormai guarito.
- I soldi possono comprare la giustizia, è una cosa disgustosa...- Mormorò e
Peter assentì energeticamente dicendo :
- Li ho visti, anche quegli altri... oggi ne stavano parlando, Lucius li aveva
ridotti male... non è che i suoi metodi fossero proprio magici, quelli del suo
gruppo li piacchiavano a sangue.-
- Ora non ha importanza...- Concluse Sirius - Del resto, ormai non possiamo
fare nulla -
Bussarono alla porta e Peter andò ad aprire. Lili Evans entrò sbuffando, i
capelli raccolti in una lunga treccia e l'aria arrabbiata. - Ci diamo una
mossa?- Domandò rivolta a James - Perché mi fai aspettare?-
Sirius ghignò maligno - La principessa si sente sola?- Lili si girò verso di
lui con uno sguardo vagamente omicida per cui,
Black dovette chiudere la bocca per non rischiare la vita.
- Mi avevi detto che avresti passato un pò di tempo con me visto che in questi
giorni sei stato impegnato con gli allenamenti... ma come al solito te lo sei
già dimenticato, non è vero? Mi hai detto che saresti venuto da me appena
finite le lezioni! -
James fu letteralmente trascinato via da Lili, verso il dormitoio femminile
senza possibilità di fuga. Poco dopo anche Peter uscì dalla stanza.
- Quella donna è pericolosa...- Disse non appena furono spariti dietro la
porta.
Remus sorrise.
- Mi ricorda un pò un piccolo leone...-
- Una leonessa e un cervo? Che razza di coppia...- Remus guardò Sirius per un
attimo, e gli occhi d'ambra incontrarono quelli di lui, ma si volsero subito
altrove.
- Non è tanto strana... - Mormorò con gli occhi ancora posati sul pavimento.
Black si alzò per avvicinarsi alla finestra, per allontanarsi così anche dal
compagno.
- Forse no...non troppo in fondo...c'è di peggio giusto?-
Lupin sorrise con espressione un pò amara.
- Eh, già...-
- E noi, ne sappiamo qualcosa, vero?- Era strabiliante come le parole delle
volte potessero avere un effetto così immediato.
C'era in quel "noi" un tono assai diverso dal solito, e Remus lo
notò, sebbene con perplessità.
Lupin alzò lo sguardo su Black con curiosità. Lo osservava... la luna era ormai
alla sua metà calante, ma sufficiente ad illuminarne i lineamenti. Era lo
splendido cane nero che gli faceva compagnia le notti di luna piena, il
compagno di mille avventure passate trasgredendo alle rigide regole
scolastiche...e sarebbe rimasto incantato a fissarlo in eterno se avesse
potuto.
Lo sguardo di Black si posò lontano, fuori dalla finestra...il cortile era
deserto, ed il cielo terso, sebbene la luce della luna nascondesse la maggior
parte delle stelle, le più luminose facevano capolino sulle torri della scuola.
Forse erano quelle che Sirius osservava, ma molto più probabilmente i pensieri
lo tenevano talmente assorto, che quel piccolo splendore gli rimaneva ignoto.
-Sirius?- mormorò Remus, perplesso senza staccare gli occhi dal viso del
compagno. Black aveva in testa una miriade di pensieri, ma alla fine rispose
con l'unico che gli sembrava sufficientemente adatto alla situazione. E per la
prima volta sentì di fare qualcosa senza lasciarsi guidare dall'istinto del
momento e neanche come faceva Remus usando solo la parte della mente che
serviva a tenere l'istinto bloccato a vita......no, ma con un frammento di se
stesso, che doveva ancora imparare a conoscere a fondo.
-Moony...senti....-
Remus sussulto impercittibilmente...forse perché anche lui non è che se ne
stesse perfettamente buono con i pensieri in quel frangente e sentire la voce
del compagno all'improvviso lo aveva come ridestato dai propri. -Cosa c'è?-
chiese.
- Riguardo ad oggi....-
-Vorrei che dimenticassi l'accaduto...- rispose Remus anticipandolo. - Come se
non fosse successo niente.-
Sirius sorrise. Un ghigno pieno d'amarezza -...ipocrita...-
Remus sembrava punto sul vivo, e stava per ribattere all'apparenza persino
irato, quando accadde qualcosa che sul momento lo paralizzò abbastanza. Forse
il suo cuore si era fermato, o caso più probabile, andava così veloce da
sembrare fermo. Eccole, le sentiva...calde sulla pelle del viso, le labbra di
Sirius Black. Un bacio dolce, e innocente che persino un bimbo avrebbe potuto
donare. Non si staccò subito da lui, fu un gesto di estrema lentezza, ma quando
dovette allontanarsi notò che Sirius aveva uno sguardo serio come non gliene
aveva mai visti in faccia.
-E adesso dimmi che vuoi dimenticare...- sibilò il ragazzo moro, accennando un
ghigno di pura strafottenza. -...e fare finta che non sia successo nulla...-
Osservava il viso contratto dalla sorpresa e dal palese imbarazzo dell'amico.
Ai lati degli occhi gli parve di vedere due lacrime, messe lì come per bellezza
che non volevano proprio cadere giù...forse erano i primi sintomi dell'orgoglio
di Remus J. Lupin? O semplicemente non erano destinate a scendere sul suo
viso...forse, si era pianto abbastanza entrambi in quei giorni da rendere
insopportabile il pensiero di altre lacrime. Ed erano occhi belli, occhi di
lupo che cercarono il rifugio dell'ombra tornando chini, pieni di vergogna,
quelli che gli fuggivano imbarazzati e confusi...
Sirius si sorprese nel desiderio di cercarli ancora...ma non era il tempo.
No...lo aveva capito. Alcune cose avrebbero richiesto anni e pretendevano un
senso...che solo loro avrebbero potuto trovare. E lui sentiva ancora troppo
vivido il ricordo del tormento che aveva passato, di quelle settimane
angoscianti, per poter provare a cercarne uno. Era presto per riuscire...ma non
di certo, per tentare...
-...domani mi sveglio e non sarà vero niente...- disse Remus con una vocina
sottile sottile...
Black ridacchiò appena, ma quando rispose fu serio e solenne -...e perché devi
pensarci oggi?-
La luna calante splendeva sopra le loro teste, su un castello che l'ombra
inghiottiva silenziosa. Da lontano le voci della sala grande giungevano
confuse, come un mormorio indistinto, come una melodia di un vecchio grammofono
scricchiolante...sospesi nel tempo. Forse domani non sarebbe arrivato poi così
presto…
FINE