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Autore: _Wendy_    05/11/2014    1 recensioni
Dalla storia:
Quando tutti i ragazzi finirono di prendere le valige il pullman ripartì e io iniziai a camminare verso la targa di legno mantenuta da due tronchi sottili su cui c’era scritto “Benvenuti al campo ‘Sunny days’!!” .
Lo odiavo già quel posto. Ma che nome è “Sunny days”?!
“Io non so quanto resisterò in questo posto” Pensai.
[...]
N: Ok presentazioni fatte e bla bla bla…ora che si fa?
Io quel biondino lo amavo davvero ma non riuscivo a capire perché era così acido quel giorno, forse non lo conoscevo poi così bene.
IO: Voi fate quello che volete, io esco. Ciao ragazzi, ci vediamo dopo. Sofi mi raccomando niente cazzate, a dopo!
Mentre uscì sentì i ragazzi che mi salutavano, poi aprì la porta, scesi le scale e andai a fare un giro; tolsi il telefono dalla tasca, infilai le cuffiette nelle orecchie e misi le canzoni dei ragazzi a tutto volume.
Sarebbe stata una lunghissima estate…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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X: ODDIO ANTOO! SIAMO ARRIVATE! NON CI CREDO ANCORA.

A chi appartiene questa voce da oca?!
Non riuscivo ad aprire gli occhi, c’era troppa luce.
Quando finalmente riesco a vedere qualcosa mi accorgo che c’è mia cugina vicino a me, ovvio! Come avevo fatto a non capirlo?
IO: Ma che cazzo succede?! Stavo dormendo, sai? Tu la svegli in questo modo una persona che dorme, eh?!
Ok ero incazzata, di mattina sono acida di mio, poi se ci si mette anche lei che strilla come una stupida…!
X: ANTO SIAMO ARRIVATEE! CAVOLO, CAVOLO, CAVOLO!
Mi guardai intorno per capire almeno in che situazione ero: ero su un pullman con i sedili blu, era tutto rovinato e si sentiva una puzza di non so che ma di mattina non era il massimo sentirla; c’erano delle ragazze che mangiavano delle gomme, altre che leggevano, che messaggiavano, che pomiciavano con il loro ragazzo o che ascoltavano musica.
La maggior parte delle ragazze e dei ragazzi che erano sul pullman stavano guardando noi infastiditi da quella sottospecie di cugina che mi ritrovavo perché urlava.
IO: Okay per prima cosa finiscila di urlare come una matta, poi i spieghi perché stai urlando se ancora dobbiamo arrivare? Che poi tutto ‘sto entusiasmo per quei tizi ancora devo capirlo…

So che non avete capito niente…praticamente questo pullman scassato ci sta portando ad un campo estivo dove io sono stata trascinata contro la mia volontà da quella rompiscatole di mia cugina Sofia perché c’è la sua band preferita (i One direction)  in una delle casette del campo; è una specie di concorso: ci sono 16 casette e ognuno deve andare in quella dove crede che ci sia la band, chi entrerà per primo nella casetta giusta dividerà la casetta con loro per tutta la durata del campo estivo.
Io dicevo a tutti di odiare quella band, in realtà l’amavo alla follia e conoscevo quei ragazzi meglio di mio fratello quei cinque.

Sofia mi guardava a bocca aperta, è una bellissima ragazza ma per una serie di motivi non la sopporto, so che è mia cugina ma non posso farci niente…
È bellissima come tutte le mie cugine (la sorella di Sofia ha anche fatto un servizio fotografico!), Sofia ha due occhi grandi e marroni un po’ nascosti dietro quei suoi grandi occhiali, capelli castani lunghi e lisci che oggi aveva lasciato sciolti, e un viso grazioso che la faceva sembrare un angioletto ma alla fine quando iniziavi a conoscerla capivi che non lo era affatto. Non è alta ed è magrissima.
Indossava un top bianco su dei pantaloni a vita alta rossi blu e bianchi a quadri con delle vans rosse.

S: Tanto tu non lo capiresti mai comunque, appena il pullman si ferma una delle due prenderà le valige (e sarai tu), mentre l’altra correrà verso la casetta.
IO: Ci sto, più tardi entro lì dentro e meglio è.

Comunque mi presento: sono Antonella Giorgi, ho sedici anni e mezzo e sto accompagnando mia cugina al campo estivo perché ha solo quattordici anni e mia zia non voleva mandarla da sola, mi ha fatto pena e non ho saputo dirle di no quando me l’ha chiesto (come succede con tutti).
Ho i capelli ricci e lunghi, castano chiaro quasi biondi anche se mi chiamano tutti “bionda”, due occhioni enormi che sono solo marroni ma mi piacciono un casino alla luce del sole perché diventano chiarissimi, l’unica cosa odiosa dei miei occhi è che le ciglia dell’occhio sinistro(?) sono bionde mentre quelle dell’occhio destro sono scure e io odio le ciglia bionde. Sono “alta” 1.65m e non sono magra ma neanche grassa, il mio vero problema sono le cosce.
Le mie labbra sono carnose ma non mi piacciono perché sono enormi.
Conclusione: non mi piaccio.
Quel giorno avevo i capelli raccolti in uno chignon disordinato, indossavo una camicia verde a quadri e dei jeans scuri con le mie amatissime converse blu scuro. Come sempre avevo un filo di matita sotto gli occhi perché non amo i trucchi ma senza matita non riesco a vedermi quindi la metto.

Immersa nei miei pensieri non mi resi conto che il pullman si era fermato.
S: ODDIO ODDIO SCENDIAMO SUBITO!!
IO: Ok ma stai calma per favore.
Mia cugina mi strattonò giù dal pullman e poi iniziò a correre verso le casette senza più calcolarmi; io mi fermai vicino al pullman aspettando che l’autista aprissi il portellone con il nome della società scritto in rosso.
Quando l’autista si decise ad aprire il portellone presi il borsone rosa (che a me faceva schifo, e non poco) di mia cugina, la mia splendida valigia azzurra, l’altra valigia gialla di mia cugina e la mia borsa blu.
Avevo una borsa sulla spalla destra e l’altra sulla sinistra e per le valige la stessa cosa.
In conclusione sembravo un facchino.
Quando tutti i ragazzi finirono di prendere le valige il pullman ripartì e io iniziai a camminare verso la targa di legno mantenuta da due tronchi sottili su cui c’era scritto “Benvenuti al campo ‘Sunny days’!!” .
Lo odiavo già quel posto. Ma che nome è “Sunny days”?!
“Io non so quanto resisterò in questo posto” Pensai.                             
Passai sotto alla targa e camminai lungo un viale di ghiaia costeggiato da altissimi alberi, sembrava che non finisse mai e il peso delle borse e delle valige iniziava a farsi sentire.

In lontananza si intravedeva una fontana con delle casette intorno; iniziai a maledire la mia cuginetta tanto carina ma ormai potevo solo camminare.
Dopo un bel po’ sentì un urlo e riconobbi la voce di mia cugina ma non riuscì a capire cosa stava urlando; iniziavo a preoccuparmi così affrettai il passo e arrivai alla fontana ma mi resi conto che non sapevo quale fosse la casetta in cui era andata mia cugina, così passai davanti a tutte le casette sbirciandoci dentro e cercando di vedere Sofia.
Nella quinta casa in cui sbirciai c’erano cinque ragazzi che riconobbi subito e una ragazzina con i capelli castani e lisci che era agitatissima.
Avevo il cuore a mille così alzai la mano tremante per bussare e sentì dei passi.
La porta di legno si aprì e dietro la porta c’era mia cugina con le mani davanti alla bocca per l’emozione e gli occhi lucidi; si tolse la mano tremante dalla bocca per parlarmi.
S:OMG CUGINA IO NON POSSO CREDERCII!!! Vieni a vedere anche tu e dimmi che non sono pazza!
Entro nella casetta e devo dire che è davvero bellissima ed è pure abbastanza grande, ci sono otto letti (a castello): due coppie di letti erano addossati alla parete di destra, le altre due coppie a quella di sinistra; al centro della camera, per terra, c’era un tappeto rosso, blu, marrone e bianco e sulle pareti c’erano dei quadri e delle teste di cervo e sulla parete dietro quella dei letti c’era una grande finestra e un balconcino, l’armadio era sulla parete opposta. Il bagno non l’avevo ancora visto ma avrei perlustrato la casa più tardi, avevo troppe borse e valige.
IO: Ok ok calmati! Arrivo, non c’è bisogno di tirarmi, le gambe le ho anch’io. E poi non so se hai visto ma ho un casino di cose addosso!
Sento dei ragazzi che ridono, così mi giro e li vedo.

Bellissimi.
Divertiti dal nostro battibecco e bellissimi.
Quelli erano i ragazzi che mi facevano battere il cuore ad ogni canzone, nessuno sapeva del mio amore per loro e nessuno l’avrebbe saputo.
Stavo cercando di nascondere la mano tremante ma con scarsi risultati e di sorridere.
Il primo che mi ritrovai a fissare fu Niall, il biondino tinto che mi faceva emozionare e che mi era entrato nel cuore più di tutti: occhi azzurri che non erano paragonabili con nessun altro paio di occhi, altezza media, magro, sorridente. Insomma, il ragazzo più bello sulla faccia della terra. Indossava una camicia blu e bianca a quadri, dei jeans chiari strappati e un paio di converse bianche.
Vicino a lui c’era Zayn, il moro: alto più o meno quanto Niall, occhi marroni, barbetta, ciuffo alzato e sguardo misterioso e leggero sorrisetto. Lui aveva una maglia e dei pantaloni neri stretti e degli anfibi.
Poi c’era Harry, il ricciolino: occhioni verdi e  capelli legati in un piccolo chignon . Quella mattina indossava una canotta grigio e dei pantaloni neri, ovviamente ai piedi aveva degli stivaletti neri.
Guardai vicino a lui e vidi Liam: capelli castani cortissimi, occhi nocciola, sguardo da cucciolo e sorriso bellissimo. Lui indossava un cappello di lana nero con la scritta “OBEY” e una camicia rossa con dei jeans larghi, ai piedi aveva delle dottor martens.
Ed infine c’era Louis: occhi azzurri fantastici ma diversi da quelli di Niall, barba cortissima e sorrisone. Lui indossava una maglia bianca, dei jeans scuri strappati e un paio di vans nere.

Io rimango bloccata.

S:Sei carica come un cammello!
IO: Nooo ma davvero? Non l’avevo proprio notato, strano, eh?
Mi prendeva per il culo?! Non mi ha neanche dato una mano, la odio.
Lascio tutte le borse per terra, mi facevano un male cane le spalle e le braccia e cercai di muoverle un po’.
LOU: Lei è una tua amica? Pensavamo fossi sola.
S:Ehm…ehm…
IO: Parlo io che forse è meglio, và.
Le mie guance (come sempre) diventarono rosse come due peperoni e con un pochino di coraggio risposi.
IO: Sono sua cugina maggiore, l’ho accompagnata qui al campo e resterò con lei per “controllarla”.
Dissi sorridendo ai ragazzi.
N: Uh quindi le romperai le scatole, povera ragazzina, almeno qui poteva divertirsi. Non ti preoccupare che c’è  zio Niall che ti fa divertire!
Fece l’occhiolino a mia cugina e mi innervosì per quello che aveva detto perché lui non doveva permettersi di far “divertire” Sofia che era sotto la mia supervisione, se le fosse successo qualcosa la responsabile sarei stata io quindi era un enorme, gigantesco, megagalattico NO!
Sapevo io come far divertire mia cugina e sicuramente non pensavamo alla stessa cosa io e quel biondo.
IO: Ti assicuro che non sarò una rompiscatole, sono una ragazza anch’io!
H: Allora “ragazza” come ti chiami?- dice ridendo e gli compaiono quelle meravigliose fossette.
Rido anch’io e Louis dice: Oh guarda un po’…Harold non sei l’unico ad avere le fossette qui, guarda quanto sono carine quelle della “ragazza senza nome”.
IO: Ahahaha le mie non sono niente di che, comunque io sono Antonella.
LIAM: Che bel nome! Non conosco molte persone con questo nome.
IO: Aw grazie.- rispondo sorridendogli.
N: Tu ovviamente sai già come ci chiamiamo quindi saltiamo questo passaggio.
IO: Ehm…veeramente no.
N: Davvero?
IO: Ve l’ho detto, sono venuta qui per accompagnare lei.
Mentivo spudoratamente, sapevo OGNI cosa di quei cinque ragazzi e avrei voluto abbracciarli tutti all’istante ma non potevo.
Z: Okay io sono Zayn e loro sono Liam, Louis, Niall ed Harry.
IO: Capito, piacere di conoscervi ragazzi.
H: Il piacere è tutto nostro- mi fa prendendomi la mano e baciandone il dorso.
Io arrossisco ancora di più e gli sorrido.
N: Ok presentazioni fatte e bla bla bla…ora che si fa?
Io quel biondino lo amavo davvero ma non riuscivo a capire perché era così acido quel giorno, forse non lo conoscevo poi così bene.
IO: Voi fate quello che volete, io esco. Ciao ragazzi, ci vediamo dopo. Sofi mi raccomando niente cazzate, a dopo!
Mentre uscì sentì i ragazzi che mi salutavano, poi aprì la porta, scesi le scale e andai a fare un giro; tolsi il telefono dalla tasca, infilai le cuffiette nelle orecchie e misi le canzoni dei ragazzi a tutto volume.
Sarebbe stata una lunghissima estate…
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia sui ragazzi quindi sono un po’ nervosa…che ne pensate? Lasciate una recensione se volete.
Grazie di aver letto il capitolo!
Un bacione
_Wendy_
  
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