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Autore: invisiblelife    05/11/2014    0 recensioni
"mi prende la mano e già teme il momento in cui dovrà lasciarla." Non fermatevi solo alle parole, questa storia è molto di più.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Varcammo la soglia del nostro modesto appartamento, tutto era esattamente come lo avevamo lasciato. La cena che Harry aveva preparato era ancora li sulla tavola e la casa in se emanava un odore stantio, le finestre erano chiuse, ma Harry provvedè immediatamente e in un attimo la casa si illuminò di quella fioca luce caratteristica di questo clima. -“ho fatto la scelta giusta a non tornare a casa, sarebbe stata noiosa senza di te.” Gli sorrisi, fu uno di quei sorrisi che non spesso capitano, ero davvero felice. Poggiò il suo cappotto sul divano e restò in piedi davanti a me, quell’alta figura mi scrutò dalla testa ai piedi con uno sguardo sollevato. A questa vista, spontaneamente gli mimai con le labbra: -“hai visto? Sono ancora qui.” Lentamente annuì con la testa e sussurrò al mio orecchio: -“ non ne ho mai dubitato.” Harry pronunciò questa frase con una così grande sicurezza che sembrava davvero esserne convinto, ma io sapevo che non era così, ha passato nove giorni nel terrore che i miei occhi non si sarebbero mai più aperti. Il mio ragazzo stava preparando la cena e nel frattempo io mi rilassavo con una calda doccia. Mi cambiai e velocemente scesi le scale per sederci al tavolo e mangiare. Trascorremmo la cena a discutere di argomenti abitudinari che precedentemente il mio tempo in ospedale affrontavamo, tutto era esattamente come era prima, o quasi. Tutto quello che ero in grado di fare era ascoltarlo parlare e raccontare e mi piaceva. Forse questa è una delle tante difficoltà che mi aiuterà a migliorare in quegli aspetti di me che sono più carenti. […] -“domani mattina verrà la psicologa dall’ospedale, ma niente di impegnativo tranquilla, sarà solo una chiacchierata, solo per capire come sei, la tua personalità, cose così.” Harry mi parlò in tono leggero, i medici gli avevano accuratamente detto che doveva affrontare questo argomento in modo delicato e non pesante, senza stressarmi o farmi percepire dentro di me che, questo con la psicologa, sarebbe stato un percorso duro e complicato. Ma per me non c’era niente di male o di strano a parlare con una persona dei tuoi problemi, lo facevo con Harry, ma con lui era diverso. Ci vedemmo un film d’azione e nel frattempo il mio ragazzo mi preparò una camomilla. Lo osservavo accendere i fornelli e metter su l’acqua, ovviamente non era nulla di complicato, ma mi ha sempre interessato vederlo muoversi per la cucina. Ogni qual volta preparasse un pasto lo osservavo standomene seduta di fronte, si destreggiava tra quegli utensili con cosi tanta facilità, probabilmente non era poi nulla di così complicato, ma io non ho mai imparato a cucinare al di fuori di scaldare una semplice pasta e per cui tutto ciò che faceva mi sembrava così affascinante che mi meravigliava il fatto che non evesse mai avuto l’ambizione di fare lo Chef. Comunque il suo lavoro da cameriere lo ha sempre soddisfatto. Ed è proprio così che l’ho conosciuto. Facevo la stagista in uno dei tanti giornali londinesi, fin da quando ero piccola ho sempre voluto fare la giornalista ed ora uno dei miei sogni si stava realizzando. Passai la mia pausa pranzo, come al solito, tra computer e vari fogli di carta, sfruttando anch’essa per avvantaggiarmi con il lavoro, così decisi di rilassarmi in una non affollata tavola calda continuando però a lavorare. Camminai a passo svelto ed impacciato per la lunga strada dove era situato il “mio” giornale, vidi un locale molto tranquillo, dove solo poche volte avevo avuto il piacere di entrare. Mi sedetti e cominciai a battere delicatamente le dita sulla tastiera del mio computer, quando si avvicinò un ragazzo con la divisa da cameriere che mi disse: -“le posso portare qualcosa? Una spremuta e un panino forse?” alzai lo sguardo, davanti a me c’era un riccio ragazzo dagli occhi verdi che mi fissava con uno sguardo divertito e con la faccia marcata da quelle dolci fossette che mi sarebbe piaciuto immediatamente esplorare. Io, imbranata com’ero e sono tutt’ora, rifiutai gentilmente, seppure stavo morendo dalla fame. Tentai di riprendermi farfugliando qualche parola a caso e lo richiamai con un timido: -“ scusi!” -“si? Prego mi dica.” Andai nuovamente nel pallone nel decidere cosa prendere, per cui lui si sedette di fronte a me ed esclamò con un mezzo sorriso: -“ faccia con calma, nel frattempo io mi siedo qui.” Ormai la mia solita figura l’avevo fatta, ma cercai comunque almeno di migliorarla. -“Mi dispiace, non volevo rubarle del tempo. Prendo un hot dog e una lattina di coca cola.” -“mi sta cacciando quindi?” rise. -“ no ma si figuri, può rimanere a guardarmi lavorare quanto più desidera.” Balbettai queste parole, cercando di contenermi. Ed infatti fu così, resto li di fronte a me. Da quel momento la nostra conoscenza ebbe inizio e io ne fui sconcertata. Io ero la solita imbranata ragazza, avevo i biondi capelli legati in una coda, trucco leggero e vestiti modesti, in più molto tranquilla e pacata. Lui sembrava avere così tanta confidenza con la gente, e lo intuì anche dal tipo di lavoro che svolgeva, ma poi si rivelò tutt’altro, ed io lo preferivo così. Si girò scherzosamente infastidito lamentandosi del fatto che lo stessi fissando, gli cercai di spiegare che stavo pensando proprio al primo giorno in cui ci incontrammo e lui giocosamente affermò: -“mi sono seduto li cosicchè potessi farmi ridere ancora di più!” Feci una faccia imbronciata e poi ci ritrovammo in un disordinato abbraccio mentre entrambi ridevamo rumorosamente del nostro per me imbarazzante primo incontro, ma di cui però non mi sarei mai più dovuta vergognare. SPAZIO AUTRICE hi everyone, allora in primo luogo mi scuso per la mia breve assenza, avrei dovuto pubblicare circa due gioni fa, ma per cause scolastiche mi ritrovo a pubblicare solo ora. Comunque eccomi qui e per farmi perdonare ho scelto di rendere questo capitolo più lungo de precedenti. in questa parte ho voluto far conoscere più a fondo il passato di questi due ragazzi, che scopriremo sempre di più man mano che la storia procede. Detto ciò, grazie a tutti coloro che stanno leggendo la storia e si stanno appassionando e che spargono la voce della sua esistenza. i love u to the moon and back.
  
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