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Autore: SonounaCattivaStella    05/11/2014    5 recensioni
[RanMasa][Fic ispirata al videogioco di Ib][In revisione] Speciale Halloween! Scusate il mega ritardo nel pubblicarla ma non ho avuto internet e.e
Dal testo:
Mi avvicino all'ingresso e utilizzo lo spioncino per vedere chi è stato a suonare. Non vedo nessuno e decido di aprire appena la porta, curioso. Mi si parano davanti due ragazzini vestiti in modo veramente terrificante, roba da far accapponare la pelle.
«Dolcetto o scherzetto?» Chiedono in coro. Anche la voce fa venire i brividi lungo la schiena, sembrano dei veri demoni.
«Non ho niente da darvi, andate a rompere da un'altra parte.» Dico con tono secco chiudendo loro la porta in faccia.
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jeanne D'Arc, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Varchiamo la porta ed anche qui ad attenderci c’è un lungo corridoio, stavolta però lungo le pareti non c’è niente se non una scritta in viola con sotto una strana bambola. Ci avviciniamo e leggiamo le poche parole scritte.
Mi portate con voi?
Quella scritta deve riferirsi sicuramente alla bambola dato che non vi è altro in questo corridoio.
«No, grazie.» Dico prendendo sottobraccio Ranmaru avviandomi. Non facciamo nemmeno cinque passi che troviamo nuovamente la bambola con la solita scritta viola sopra.
Perché mi lasciate qui?
Mi giro e noto che la bambola dietro di noi è sparita. Come diavolo c’è finita davanti ? La ignoriamo, facciamo altri cinque passi ed eccola lì, seduta a terra con la scritta sul muro.
Non voglio restare sola. Vi prego
Io e il rosa ci guardiamo negli occhi insicuri sul da farsi. Se c’è una cosa che ho capito in questo posto è che non bisogna mai dare tutto per scontato.
«La prendiamo?» Chiede Ranmaru guardando la bambola.
«Stai scherzando, vero?! Non se ne parla proprio!» Esclamo guardandolo allibito. Ma non gli entra in zucca che questo posto non è il nostro mondo e che una semplice bambola può trasformarsi SICURAMENTE in un qualche mostro?!
«Masaki non sappiamo cosa può attenderci alla fine di questo corridoio, magari questa bambola potrà esserci utile.» Dice accovacciandosi per prenderla.
Alzo gli occhi ambrati al cielo rassegnato, so già che parlarne ancora sarebbe inutile. Osservo meglio la bambola che tiene tra le mani, certo che è davvero brutta! Ha la carnagione azzurra, i capelli lilla sparati in aria, la bocca cucita in uno strano sorriso e gli occhi grandi e rossi. È inquietante tanto quanto tutto il resto di questo posto. Andiamo avanti e nel corridoio non succede più nulla, si sente solo l’eco sinistro dei nostri passi sul pavimento. Arriviamo davanti ad una porta, la apriamo ed entriamo in una stanza piena di casse con altre bambole sedute sopra ed un enorme quadro rosa appeso al muro. La porta dietro di noi si chiude di colpo, provo ad aprirla ma risulta essere chiusa a chiave. Ci guardiamo attorno spaventati ed una scritta, anch’essa rosa, appare sotto al quadro.
Trovate la chiave o restate a giocare con noi PER SEMPRE
Trovare la chiave?! Dove diamine dovremmo cercarla? Afferro una delle bambole e sento all’interno del suo ventre un oggetto, la apro e vi trovo una pietra. Quindi funziona così, la chiave sta all’interno di una di queste bambole. Il tempo che questo pensiero si forma nella mia mente sento Ranmaru fare un gridolino e indietreggiare fino ad arrivare con le spalle contro la porta, ha lo sguardo terrorizzato. Seguo la traiettoria dei suoi occhi e sbarro i miei quando vedo che nel quadro rosa sono spuntati dei capelli simili a quelli delle bambole in questa stanza. Indietreggio a mia volta e vedo un pezzo di testa cominciare ad apparire. Se non ci sbrighiamo resteremo intrappolati qui! Mi fiondo su di un’altra bambola, la apro e la trovo vuota. Ne prendo un’altra e un’altra ancora ma niente, nessuna traccia della chiave. Guardo il quadro e vedo che è spuntata più di metà faccia che ci guarda con i suoi enormi occhi rossi fuori dalle orbite. Rabbrividisco e cerco la chiave, le bambole stanno finendo ed io non so più dove cercare. Ranmaru è rimasto pietrificato alla vista del quadro dal quale ora la bambola ci guarda, sono spuntati il naso e gli angoli della bocca.
«Ranmaru riprenditi! Se non ci sbrighiamo resteremo bloccati qui dentro PER SEMPRE!» Lo scuoto disperato ma non da segni di vita. La bambola che ha raccolto nel corridoio gli cade dalle mani e sento un rumore metallico provenire da essa. La prendo e aprendola trovo finalmente la chiave.
Sposto il rosa dalla porta e con mani tremanti infilo la chiave nella toppa. Mi giro giusto un attimo per afferrare Ranmaru e urlo vedendo la bambola uscire dal quadro con un’espressione folle sul volto e le mani protese verso di noi. Riesco a chiudere di nuovo la porta giusto in tempo prima che la bambola potesse uscire del tutto dal quadro. Mi giro verso il rosa che sta seduto a terra con lo sguardo fisso sulla porta, è letteralmente sotto shock.
«Ranmaru?» Lo chiamo ma non risponde né si volta.
«Ranmaru.» Continuo a chiamarlo scuotendolo appena. Niente, non succede niente.
Cosa diavolo faccio ora? Non vorrei essere indelicato e schiaffeggiarlo quindi mi resta un’ultima cosa da fare. Andando contro me stesso e contro ogni previsione lo abbraccio, lo stringo a me e lo cullo leggermente.
«È tutto finito, siamo al sicuro per ora.» Sussurro tra i suoi capelli rosa che avendoli sciolti mi solleticano il volto e il collo. Il suo profumo mi inebria, come ho fatto a non accorgermi prima di quanto fosse buono?
Lo sento rilassarsi e mi avvolge di rimando tra le sue braccia, so che non è il momento né il luogo adatto per fare certi pensieri ma il calore del suo corpo incastrato col mio mi manda in tilt il cervello. Mi beo di questo fantastico contatto, non so se usciremo vivi da qui quindi mi prendo tutto il tempo di questo mondo per tenerlo tra le braccia il più possibile.
«Scusami…» Mi sussurra a pochi centimetri dal collo. Il suo fiato che mi solletica manda scariche piacevoli in tutto il mio corpo.
«Non ti preoccupare. L’importante è che siamo usciti da lì sani e salvi. Per ora.» Dico accarezzandogli i capelli.
Alza il viso ed incontra le mie iridi ambrate, sento l’irrefrenabile voglia di baciarlo ma non lo faccio, per una volta non penso solo a me stesso ma a noi, alla nostra amicizia, non vorrei rovinarla.
«Andiamo?» Chiede spostandomi una ciocca di capelli turchesi dal volto.
«Andiamo.»
Gli afferro la mano e liberandolo dal mio abbraccio mi alzo trascinandolo con me. Percorriamo il corridoio al contrario finché non arriviamo di nuovo nella stanza con le porte.
«Stavolta scelgo io.» Dico guardando Ranmaru con aria di superiorità. Si, mi piace, ma questo non cambia il fatto che io sia più astuto e intelligente e lui molto irritante.
Guardo le dieci porte tutte uguali tra di loro, in tre siamo già entrati quindi ne restano altre sette.
«Entriamo nell’ultima a destra.» Sentenzio avviandomi verso la porta. Con la coda dell’occhio lo vedo alzare gli occhi al cielo sorridendo per poi seguirmi all’interno della stanza.






   
 
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