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Autore: lilly 134    05/11/2014    6 recensioni
Tratto dai vari capitoli:
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E proprio quando seguo la conferenza una mano si appoggia sulla mia coscia e la accarezza. Appena usciamo gli e ne dico quattro a questo mio nuovo collega sexy ma maleducato
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-ma ti sembra normale quello che hai fatto oggi?-
-cosa?- mi domanda
-toccarmi la coscia come se fossimo una coppia e per di più davanti a tutti-
-Avanti Kristine non ci ha visti nessuno di cosa hai paura?-
- io non ho paura di niente-
- E allora perché fai cosi? Il tuo maritino è per caso geloso?
Eppure mi sembri una ragazza che voglia la propria libertà-
-Mio marito è perfetto e io sono…- non riesco neppure a finire la frase che si rimette a parlare
-attratta dal sottoscritto-
- non nego che tu sia un figo da paura ma io sono sposata-
-lascialo- mi risponde tranquillamente
-tu sei pazzo-
-si, ma di te-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV HARRY
 
Sono rimasto totalmente scioccato da quello che è successo in meno di un quarto d’ora.
E’ il bello che questa volta abbiamo litigato per una scusa futile, ma in fondo so che non è affatto per il suo abbigliamento, ma per lo stress accumulato durante i preparativi delle nozze.
Mi siedo nello sgabello di legno della cucina e con le mani mi tiro i ricci, forse per la disperazione.
Esausto e anche con la testa un po’ dolorante alzo le mani e quando le poggio entrambe sul bancone, una fa uno strano rumore, così mi accorgo che non era altro che un cerchio di oro che circonda il mio anulare ossia la mia fede, mentre ci giocherello il mio sguardo vaga nella cucina e si sofferma in una foto.
Quella foto è stata una delle prime che abbiamo scattato da marito e moglie.
E’ bellissima, lei è sopra di me e io sotto, non pensate male siamo in spiaggia fra le onde del mare.
I nostri volti sono celati dai suoi capelli e non solo, anche perché ci stiamo baciando e sorridendo allo stesso tempo.
Mi vengono in mente tanti ricordi, tanti attimi passati insieme.
Con tanta determinazione mi impongo di andare a riprendere la persona che mi appartiene, l’unica persona essenziale per me, per la mia vita, mia moglie.
Salgo velocemente le scale e con una velocità senza precedenti mi levo i pantaloni del pigiama e mi catapulto nella doccia.
Il dolce ma anche fresco  getto d’acqua ghiacciata mi rinfresca e ordina i pensieri, e se c’è una cosa che voglio ora più di tutte, è mia moglie, qui accanto a me, voglio assaporare le sue labbra, voglio vedere il suo sorrisetto...
Esco dalla doccia, mi asciugo e mi vesto con un jeans scuro e una maglietta bianca e ai piedi le mie all stars grigie, velocemente scendo le scale prendo le chiavi della macchina, della casa e il telefonino.
Mentre guido non faccio altro a che pensare dove potrebbe essere, cosi non trovandola, iniziò a chiamarla.
-che vuoi? - mi chiede con la voce distaccata.
-dove sei? - è l’unica cosa che riesco a dirle.
-all’ ospedale-
-sto arrivando- e dopo aver detto ciò chiudo la chiamata.
Spero che non si sia fatta nulla di grave, mi sento così in colpa.
Guido ma invano così la richiamo un’altra volta ma questa volta non fa altro che rispondermi con versi incomprensibili come mm oppure un misero okay, niente di più, niente di meno.
La sto per richiamare un’altra volta quando mi soffermo davanti a un piccolo parco e vedo una ragazza uguale a lei, così parcheggio la macchina e scendo per osservarla meglio.
Vedo accanto a lei un ragazzo il cui volto è familiare, quando il ragazzo si allontana la ragazza si volta ed è lì che il mio cuore si ferma, finalmente ho trovato mia moglie, ma cosa ci fa con quel tizio? E perché piange?
La chiamo e ora sono certo che lei, perché la suoneria del suo telefono invade l’atmosfera, e squilla a meno di mezzo metro da me.
Dopo un po’ risponde ed è allora che il ragazzo riviene con in mano due gelati.
L’ unica cosa che le dico è di voltarsi.
 
POV KRISTINE
 
Sono qui seduta su una stupida panchina, con il cellulare in mano e con i miei pensieri che mi affollano la mente, e non penso altro che al nostro litigio. Più precisamente al perché, entrambi non l’abbiamo fatto per il vestito ma per il troppo stress accumulato durante i preparativi delle nozze, per non parlare del viaggio di nozze. Posso pure capire e al tempo stesso non capirlo che mio marito debba andare a una cena di gala importantissima e che mi porti, ma devi per forza accettare? Soprattutto se è la seconda notte? Capisco che non è la prima, e devi ringraziare il Dio perché a quest’ora avrei voluto il divorzio.
E non sono esagerata perché avrebbe dimostrato che a me non ci terrebbe per niente. Gli vorrei rivolgergli numerose domande come: Ma perché devi dire le nostre cose a una tutta tette e senza cervello, che sicuramente sarà stata assunta perché è entrata nel letto del suo capo?
Perché ha permesso che ci interrompessero nei momenti più dolci per un autografo o altro?
Perché mi ha fatto passare la mia anzi il nostro viaggio di nozze non del tutto felice?
Non potevo fare nulla, assolutamente nulla, se baciavo mio marito in modo più appassionato e gli mettevo le mani nei capelli e lui nei miei fianchi c’era sempre qualcuno o a fotografarci o ad interromperci.
Per non parliamo di quelle stupide stronze vecchiette che appena passavano dicevano che questa generazione non vale niente e che certe cose le facevano solo con il proprio marito.
Ma brutta e vedova zitella che non sei altro perché non ti fai gli affaracci tuoi? Perché non colleghi il cervello prima di parlare?
I miei pensieri vengono interrotti da due cause, la prima è zayn con due coni in mano la seconda è il mio telefono che squilla senza pace.
Cosi mi scuso con Zayn e rispondo, ho fatto male a non vedere chi era il destinatario.
Molto ma molto male, perché è mio marito, che mi dice di voltarmi così lo faccio e incrocio il suo sguardo. Rimaniamo a fissarci per diversi minuti, dopodiché attacco la chiamata e mi dirigo da lui.
Sta per aprire quelle sue labbra così perfette e non posso permetterglielo altrimenti mollerai tutto e andrai di corsa da lui, non posso.
Non posso rifiutare il gelato offerto da Zayn, non mi sembra corretto, dopotutto mi ha pure accompagnata all’ ospedale.
Metto sue dita nelle sue labbra in modo tale che non parli e inizio a parlare.
-Harry, vai a casa e ci vediamo lì-
-vieni, con me- mi dice in modo presuntuoso.
-non posso-
Sto per voltarmi quando mi blocca il braccio e mi fa voltare.
-Perché? – mi domanda
-ripeto, ho detto vai a casa, ci vediamo lì e chiariamo-
Non mi risponde, semplicemente apre la macchina e sfreccia via dal parcheggio per il parco.
Velocemente mi riprendo e mi volto e vedo un magnifico e caloroso sorriso.
Lo raggiungo e vedo qualcosa di strano nei suoi occhi ma molto probabilmente sono sole le mie paranoie.
-occhio che si sta sciogliendo- mi dice solamente.
-okay, grazie- dico sedendomi nella panchina e lui poco dopo mi raggiunge.
Siamo seduti nella panchina e ci stiamo tranquillamente gustando questo gelato.
-Ah, Zayn-
-Si, dimmi- mi risponde
-Grazie-
-E di cosa? –
-Del gelato e di avermi portato all’ ospedale- rispondo con un sorriso timido.
-è stato un piacere-
-Ah ti ha fatto piacere portarmi all’ ospedale? –
- o no, non in quel senso, cioè …- non sa che dire perché l’ho messo in imbarazzo con una battuta forse squallida.

*dopo 10 minuti e un po’ di gelato che si è catapultato nei vestiti*

Sono passati dieci minuti e nel frattempo abbiamo fatto qualche risata e un po’ di gelato alla fragola mi si è catapultato nella camicetta o come mi diceva mia nonna, l’hai fatto assaggiare pure a lei.
-Oh, aspetta- mi dice concentrandosi su una determinata parte del mio viso, le labbra.
Si avvicina e riesco persino a sentire il suo odore di caffè e cioccolato, ottimo.
-Zayn non mi sembra il caso-
-di cosa? –
-di avvicinarti così tanto alle mie labbra-
-e perché no? – mi domanda
-Uno perché sono sposata e due perché è no-
-ma che cosa stai dicendo? – mi domanda e solo allora noto un fazzoletto nella sua mano, che grande figura di merda.
-Mm niente- si mette a sghignazzare e io lo guardo imbronciata.
-smettila, per favore-
-Sto cercando-
-ok-e si ricompone.
Si avvicina di nuovo a me ma questa volta lascia andare il fazzoletto e passa delicatamente le sue dita intorno alla parte macchiata ovvero nell’ angolo della bocca, e li lecca.
Lo guardo confusa.
-Volevo assaggiare la fragola-
-What? -
-allora perché non te lo sei fatto mettere? -
- Semplicemente perché non mi andava-
-okay, stai bene? – gli domando
-sto benissimo-
-Allora due sono le cose o sei strano o per favore mi spieghi-
-no, non sono strano e ci sono certe cose che non si possono spiegare, non trovi? –
Ci guardiamo un po’, io con lo sguardo stranito e lui con uno divertito fino quando non mi arriva un messaggio, giuro che questo telefono lo frantumo.
Oggi mi è squillato un sacco di volte….
 
A che ora pensi di tornare?
Sempre se vuoi tornare, se ti degni di chiarire la situazione con quel cornuto di tuo marito
 
Cosi dopo aver visualizzato il messaggio vedo l’orario cavolo sono quasi le 19.
-io devo andare-
-Ti accompagno-
-grazie ma non vorrei disturbare-
-nessun disturbo-
-ok, grazie mille-
Camminiamo vicini perché nemmeno lui ha la macchina ma ad un certo punto non c’è la facciamo più cosi fermiamo un taxi.
Mi siedo e nel frattempo che l’auto si muove si muove vedo delle goccioline che rigano il finestrino, cosi mi accorgo che sta piovendo, non so perché ma mi giro e vedo Zayn.
Non so perché ma mi ha scaturito una certe tenerezza, si è addormentato. Ha gli occhi chiusi e le labbra socchiuse. E’ appoggiato nello sportello del finestrino e si vede chiaramente che è messo scomodo.
Involontariamente mi spunta un sorriso e cerco di sistemargli la testa ma i miei tentavi falliscono e mi ritrovo con due occhioni davanti a me e nel frattempo l’auto si ferma al mio indirizzo cosi saluto l’autista, ringrazio per il gelato e il resto lui dice che non è niente di che e si avvicina e senza che me ne accorgo mi da un bacio al lato della bocca.
Riesco a sentire il suo odore, unito al gelato al caffè che abbiamo preso poco fa.
E’ qualcosa di indescrivibile e unico.
Con un gesto secco apro la portiera esco e la richiudo ed ecco che vedo di nuovo quei occhi così tanto comuni eppure con qualcosa di diverso.
Sono nel vialetto con i vestiti zuppi e la mente frastornata di tanti, troppi pensieri.
Ora viene la parte più difficile: chiarire con mio marito.
 
*SPAZIO AUTRICE*
CIAO A TUTTE RAGAZZE, COME VA?
IO SONO UN PO’ STRESSATA DALLA SCUOLA MA SONO VIVA.
 AD ESSERE SINCERA AVEVO META’ DI QUESTO CAPITOLO, PRONTO DA UN BEL PO’ MA NON AVEVO MAI IL TEMPO DI FINIRLO.
HO CREATO UN BANNER PER LA STORIA E SPERO CHE VI PIACCIA.
UN’ ALTRA COSA MI SONO ISCRITTA PURE SU WATTPAD E TROVERETE UNA STORIA CHE QUI SU EFP ANCORA NON L’ HO MESSA SI INTITOLA REALLY DON’T CARE, SE VOLETE CHIARIMENTI DITEMELO PURE.
PER QUANTO RIGUARDA L’ ALTRA: THIS BIG MAGIC LOVE FINALMENTE L’ HO FINITA.
NON MI ISPIRAVA PIU’ E DI SICURO NEPPURE A VOI.
UN’ ULTIMISSIMA COSA.
VI PIACEREBBE SE METTESSI DELLE ANTEPRIME DEI CAPITOLI SUCCESSIVI?
E CHI DI VOI HA TWITTER?
OK, ORA SCAPPO.
UN BACIONE LILLY 134
  
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