Storie originali > Soprannaturale
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Autore: the world ends with d    06/11/2014    0 recensioni
L'unica cosa che il genere umano sa fare da sempre è sopravvivere, sarà vero? Di certo questo è quello che cerca di fare Tu da quando è nata ed ora che ha trovato degli amici continuerà a farlo con sempre più forza.
Genere: Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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La sala degli allenamenti era come Tu se l'era immaginata: una grande stanza piena di armi. Aveva le pareti nere, delle luci al neon accecanti e, come le altre stanze, non aveva le finestre, -questa stanza sembra un bunker- esordì Uriel di colpo, facendo girare i due dalla sua parte -beh, io faccio le mie cose, voi fate le vostre- la ragazza si avvió verso i pugnali, ne prese uno con l'impugnatura e la lama nere e cominció a lanciarlo verso un bersaglio di legno, intanto Ivan e Tu la guardavano interessati, non aveva una vera tecnica, sembrava che lo lanciasse a caso, ma riusciva sempre a beccare il centro. Tu la osservó meglio, era alta e aveva le unghie di un rosa accecante, forse un po' fuori luogo con la maglietta e pantaloni sformati, ma le davano un tocco di noncuranza quasi affascinante. -beh da dove vuoi iniziare?- la vociona dell'omone risiuonó nella stanza fermando bruscamente i pensieri di Tu che si giró a guardarlo - al circo ci facevano usare le pistole- Uriel si giró di scato e Ivan rise forte, Tu non capiva granchè della situazione quindi rimase ferma a guardare il pomo d'adamo dell'uomo salire e scendere mentre rideva - e sai anche mirare?- Anita entró dalla porta con le braccia incrociate e si appoggió ad essa, anche lei aveva particolari che prima le erano sfuggiti, aveva degli intensi occhi verdi e le lentiggini le coprivano le guancie e il naso,  non aveva le unghie colorate ma lo stesso fascino strano dell'amica. Dopo qualche minuto la bambina scosse il capo -ci hanno insegnato come sparare per far paura ai mostri, non serviva che imparassimo a mirare, e poi...- la bambina guardó per terra, poi si giró verso l'angolo dove erano state ammassate le spade -io vorrei usare una spada- Ivan le accarezzó la testa, e le due ragazze si guardarono negli occhi un po' confuse - allora iniziamo da qualcosa che odi cosí quando arriveremo alle spade saprai pure fare altro- Tu annuí, poco convinta e Ivan andó a prendere una pistola di quelle tipiche dei poliziotti nei film d'azione, - questa è una semiautomatica 9x21 ti conviene iniziare con questa- la bambina prese in mano l'arma, doveva sembrare buffa mentre impugnava quella pistola grande come la sua faccia, Anita si avvicinó al sacco da pugile e si mise delle scarpe con dei chiodi che puntavano all'esterno, poi cominció a calciare il sacco e creare tanti tagli sulla tela. Ivan indicó alla bambina un bersaglio da tiro a freccette facendole capire di dover sparare, lei mise il dito sul grilletto e lo premette mirando al bersaglio, per la violenza dello scoppio molló la presa e cadde assieme alla pistola a terra "almeno ho preso il centro" pensó, Ivan la guardava a metá tra il divertito e l'affascinato -beh, alzati e riprova- le disse sorridendo, Tu si alzó riprendendo in mano la pistola, sentiva uno strano formicolio alle mani, come se il suo unico desiderio fosse quello di premere il grilletto. Sparò di nuovo, questa volta riuscì a stare in piedi ma l'arma le cadde a terra e non riuscì a fare centro perfetto, -niente male, non è perfetto ma riusciresti comunque a uccidere un mostro, quindi...- la porta sbattè violentemente contro il muro facendo girare tutti, un uomo entró dentro affannato -dobbiamo sbrigarci, i mostri si avvicinano, sono in branco- Ivan era impassibile, Uriel e Anita corsero fuori dalla stanza e Tu era sicura di aver visto un ghigno sulla faccia di entrambe, l'uomo le seguì correndo, Ivan si avvió verso la porta, -ora allenati un po' da sola, prova un po' quello che vuoi- -ok- rispose con la sua vocina da bambina, guardando la schiena dell'omone scomparire dietro la porta. Raccolse di nuovo la pistola -questa volta è l'ultima- si disse ad alta voce poi miró attentamente al bersaglio -non cadere- premette di nuovo, vide la scintilla comparire dalla canna ma nient'altro, sentì risuonare per un po' il rumore a eco del botto nella stanza e vide un altro buco nel bersaglio , era un po' più vivino di prima, ma non era perfetto. Tu decise di avvicinarsi alle spade per decidere quale usare, quando si accorse che qualcun'altro era entrato, - ti conviene iniziare con i pugnali, sono più divertenti- si giró di scatto e lo vide, Al, le indicava il posto dei pugnali con il dito, -anch'io ho cominciato con quelli- poi si diresse verso la bambina si guardarono negli occhi, quelli di lei, neri , e quelli di lui, azzurri, quasi grigi, si osservavano scrupolosamente. Tu notò la piccola cicatrice verticale che aveva sotto l'occhio, e i riccioli tagliati a spazzola con qualche ciuffo ribelle sulla zona rasata, Al, invece, notó i capelli voluminosi e gli occhi smorti, "che tipo strano" pensarono, poi la porta si aprì un'altra volta facendo distogliere lo sguardo dei due.
  
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