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Autore: warriorprincess10    06/11/2014    1 recensioni
E se il diario del vampiro fosse quello di Damon?
Se la cinepresa puntata su questa storia fosse nell'angolo più buio, quello che non avevamo mai considerato?
Il veri segreti non sono quelli non rivelati ma quelli di cui non si conosce l'esistenza.
Questo è il diario di un uomo perduto, solitario, accecato dal dolore e dall'amore.
Questo è il diario sconosciuto di un uomo perduto che ha sempre cercato la verità nascondendosi dietro una maschera.
Questo è il diario di Damon Salvatore.
(potete trovare i capitoli de 'I diario di Damon' in anteprima sulla pagina Facebook 'It's gonna be Damon' - saranno caricati su EFP un giorno o due dopo la pubblicazione)
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine, Elena/Stefan, Katherine/Stefan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Zac.

E’ tutto quello che ricordo.

La prima volta che l’ho sentito tra le mani riuscivo a distinguerlo.
Lo sentivo come la parte peggiore di me, ma non mi faceva male.

Era quel punto di cattiveria che stava tutto in un rumore, in un gesto che non era del mio corpo.

Era fuori.
Era altro.

Ora, dopo tanto, quel rumore mi racconta come niente altro.
Dopo tanto, quel rumore non uccide più gli altri ma me stesso.

Scrivo con la forza di un’inerzia che ricorda un’unica frase.

It’s always gonna be.
Ripetuta da più voci.

Riconoscibile in due diverse cattiverie.

Scrivo perché quando lo faccio non sono io.

Scrivo perché quando mi racconto ho l’illusione di non essere me stesso.
I mostri non scrivono.
I mostri non hanno dolore e non hanno vergogna.

Non sentono le loro mani prudere di paura e diniego.

Eppure, sono un mostro.

Non abbastanza freddo da non riconoscere il labiale di Elena in un urlo.
Nel silenzio di un mondo che invece si era fermato alla mia vigliaccheria.
E’ come avere i sensi a metà tra la sordità dell’oceano e la luce del sole.

Zac.

E’ l’ultimo rumore che ricordo.

E io mi riconosco.

Nell’odio.

Nelle parole che fanno male più di una vita di rifiuti.
Nelle sue parole che sono uguali a una vita di rifiuti.

Troppi sempre per non voler aggiungere un mai.

Perché è questo che è stato il rumore.

Il mio mai alla fine di quei sempre.
Vuoi amare sempre e solo Stefan?

E allora io ti darò il mio mai.
Perché sia una mia scelta.

Perché alla fine di quella frase ci sia qualcosa di me.
Perché non si possa più giocare a c’è qualcosa tra di noi.
E poi fare un passo indietro stringere i polsi e urlare no.
Che sarà sempre e solo Stefan e che non mi baceresti.

Ho voluto mettere un mai alla fine di una frase cattiva anche senza avverbi.

‘io non lo farei’

Tu che credevi di non aver bisogno di darti un’eternità per odiarmi.

Allora sono io a darla a te.
Perché ci sono anche io.

Perché tra me e te ci sia qualcosa di eterno.

Almeno l’odio.

E cerca di essere certa di quello Elena.

Cerca esserne certa come l’amore che provi per mio fratello.

Perché se entrambi valgono meno dell’eternità, sei una bugiarda.

E io sarò un traditore della mia cattiveria.
Dammi un odio all’altezza di quell’amore.

Almeno questo, me lo devi.

Perché sei solo una piccola umana illusa di conoscere l’amore.

E invece non sai un cazzo.

Non hai davvero amato mai abbastanza da sentire la tua vita sfuggirti e finire nei polsi arrendevoli di una donna che per la prima volta dice la verità.

Non hai davvero amato mai abbastanza da sentire la tua vita sfuggirti tra i polsi coraggiosi di una donna che dice la verità e pensa che questo basti.

Tu, non sai un cazzo, Elena.

Non sai com’è amare ciò che sai che ti farà male.
Non sai cos’è amare una scelta sbagliata e ingiusta.

Non sai cos’è amare un senso di colpa.

Tu non sai un cazzo Elena.

E pensi di poter usare la parola sempre per riempire dei vuoti che non conosci.
Non puoi davvero sentire un per sempre se non hai annaspato nella mancanza.

Perché non puoi davvero dire di aver amato se non hai mai odiato.

E lo sai, io mi odio.

Mi odio perché permetto a una piccola umana come te di lasciarmi divorare da quel rumore.
Che diventi una reazione, un gesto di vigliaccheria e non solo il mio istinto freddo di cacciatore.

E odio te perché ami avere un controllo su di me ma quando sei a un passo dal perdere il tuo, scappi.
Devi essere forte Elena, abbastanza forte da mantenere la tua promessa di odio, e io manterrò la mia.

E avrò scelto il mio sempre.
E ti avrò imposto il mio mai.
E tu non sai un cazzo Elena.

Sei solo una piccola umana incapace di accettare l’eternità.

E se non conosci l’eternità non puoi riconoscere il sempre e neanche il mai.
Eppure mi guardavi con un orgoglio e una fierezza che non dovresti avere.

Credi che l’amore ti renda forte?

Perché non l’hai mai perso.

Spera che il tuo per sempre non finisca mai Elena.

Che sia odio, o amore.
Spera che non finisca.

Perché quando perdi l’amore, quello vero, quello che non hai bisogno di per sempre e non credi che esistano i mai, intorno ti resta solo un silenzio assordante.

E allora ti resta solo una cosa da fare.

Spegnerlo.

E c’è solo un modo.

La parte di te che prova qualcosa sparisce.

Devi solo spingere l’interruttore e

zac.

d.

   
 
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