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Autore: Xevias    22/10/2008    7 recensioni
Sana e Akito, Sana e Naozumi.. quante strade può prendere l'amore? Quel che certo è che con un film da girare e una nuova presenza, tra l'altro indesiderata, non si può mai sapere..
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sana sospirò, osservando le nuvole dal piccolo oblò di fianco a lei: l'aereo volava ormai da ore, mancava poco all'arrivo a casa; un altro sospiro sfuggì dalle sue labbra semiaperte, mentre Rei la fissava ansioso.

Sapeva che qualcosa non andava, avrebbe tanto voluto che lei gli parlasse.. invece se ne stava chiusa nel suo mondo, e sembrava non aver intenzione di uscirne. Aveva detto alla madre di Sana che lasciarla andare a Los Angeles non era una buona idea, soprattutto considerato il fatto che la ragazza non si era nemmeno preoccupata di far sapere ad Hayama che stava andando a trovarlo.

Akito Hayama.

Era lui la causa di tutto, senza dubbio.

Prima di partire, quando aveva salutato sua madre a Tokyo, Sana stava bene: anzi, non vedeva l'ora di rivedere Akito, il suo ragazzo. Ora, invece, sembrava spenta, infelice: quale altra spiegazione ci poteva essere per il suo improvviso cambiamento d'umore?

- Sana.. vuoi parlare? - le chiese Rei, gli occhi che la scrutavano premurosi da dietro gli occhiali da sole.

Lei scosse la testa, esibendosi in un sorriso forzato che non contagiò lo sguardo: - No, grazie. - rispose in tono monocorde.

L'uomo strinse le labbra, ma non replicò: che poteva dirle, se era lei a non volersi aprire con lui?

Sana lo guardò di sottecchi, lottando contro l'impulso di stringersi a lui e raccontargli tutto: ma non ce la faceva, proprio non riusciva a dirgli, a spiegargli.. lui non avrebbe capito. Nessuno avrebbe potuto.. forse solo Fuka.

L'arrivo a casa fu tranquillo, i giornalisti non sapevano che la ragazza più famosa della tivù era già tornata a casa dalla sua improvvisa vacanza; sua madre l'attendeva in salotto, intenta a sorseggiare del thè.

- Bentornata, Sana. Com'era Los Angeles? - le chiese, osservandola attentamente: Rei le aveva raccontato di come la ragazza si era improvvisamente intristita, durante il suo soggiorno negli States.

- Caotica. - rispose lei, prima di darle le spalle ed avviarsi in camera sua.

Rei scosse la testa, preoccupato: - Io non capisco, era così felice di andare da Hayama.. non so davvero spiegarmi cosa le sia potuto accadere! - esclamò, lasciando trapelare dalla voce tutta la sua angoscia.

La donna sorrise lievemente: - Lascia che risolva i suoi problemi da sola. E' matura per la sua età, è stato il mondo dello spettacolo a renderla così; è giusto che sia lei a decidere quando raccontarci cosa le è successo. -

L'uomo accettò faticosamente la risposta della donna, tuttavia annuì: avrebbe lasciato a Sana il tempo necessario.. ma se era davvero Hayama la causa di tutto, l'avrebbe ucciso con le sue mani.

                                                                               @@@@@@

- Ne sei sicura? -

Sana rispose con un flebile "sì", ricacciando indietro le lacrime: non poteva sbagliarsi, li aveva visti con i suoi occhi.

Akito e.. un'altra. Non l'aveva vista in volto, ma tanto che importanza poteva avere? Li aveva visti insieme, e conoscere l'identità della ragazza non le avrebbe di certo reso più semplice accettare la realtà dei fatti.

Ma perchè, perchè lui non le aveva parlato? Sarebbe stato più semplice da accettare, invece che scoprirlo così: e pensare che non aveva nemmeno avuto il coraggio d'incontrarlo, di chiedergli spiegazioni.. era corsa via, prima che lui potesse vederla. Non sarebbe mai riuscita ad affrontarlo, e non voleva che lui la vedesse in quello stato.

- Ma tu cos'hai visto esattamente? - le chiese nuovamente Fuka, nonostante l'amica le avesse già detto tutto.

L'altra sospirò: - Li ho visti dentro un ristorante, lui le ha sorriso e le ha stretto la mano. - ripetè, con voce ormai del tutto inespressiva.

Fuka cercò di tirarle su di morale: - Ma questo non vuol dire niente, può darsi che sia semplicemente un'amica! - esclamò.

Sana rise, ma senza allegria: - Stiamo parlando di Akito, Fuka. Tu ce lo vedi a sorridere e ad essere dolce con qualcuna? - le disse, sbuffando.

L'amica rimase in silenzio, senza sapere cosa rispondere: l'altra aveva perfettamente ragione, Hayama non era proprio il tipo da smancerie.. ma com'era possibile che lui, il più legato a Sana in assoluto, avesse trovato un'altra ragazza e non le avesse detto niente? Non era da lui, per niente.

- Fuka, perdonami, ma devo andare. Ci sentiamo, okay? - le disse Sana, salutando l'amica per lasciarsi poi cadere distesa sul letto. Non aveva più voglia di parlare con nessuno, ma c'era un'altra telefonata che doveva fare..

- Pronto, Naozumi? Sono Sana. -

Il ragazzo si alzò a sedere con uno scatto: - Sana, ciao! Ti avevo cercata qualche giorno fa, ma tua madre mi ha detto che eri partita.. sei andata via per lavoro? - le chiese, felice di sentirla.

Lei si costrinse ad usare un tono allegro: - No, niente lavoro, anche se non mi dispiacerebbe darmi un po' da fare; ma non è per questo che ti ho chiamato. - gli disse, risvegliando la sua curiosità.

- E' successo qualcosa? - le chiese ancora, preoccupato.

- No, no. - lo rassicurò lei - Volevo solo chiederti se ti andava di.. vederci. - gli rispose, fermandosi per un secondo prima di pronunciare l'ultima parola.

- Vederci? - ripetè lui, stupito. Non era accaduto spesso che Sana gli chiedesse di uscire, anzi, esattamente il contrario. Ancora ricordava quando era stata male, e lei per un attimo si era dimenticata di Akito, dicendogli di volerlo frequentare.. allora, però, lui l'aveva rifiutata, perchè consapevole del fatto che erano le sue condizioni a farla agire in quel modo.

- Sì. - rispose lei - Ma se sei occupato non importa. - aggiunse subito dopo.

Lui, però, si affrettò a rassicurarla che non aveva preso nessun impegno, e i due si accordarono per vedersi il giorno dopo.

- Buonanotte, Naozumi. - gli disse lei, prima d'interrompere la comunicazione.

Il ragazzo rimase col telefono in mano, confuso: come mai quell'improvvisa richiesta da parte di Sana? Non che gli dispiacesse, semplicemente non riusciva a spiegarsela. Ad ogni modo avrebbe scoperto ogni cosa il giorno dopo.

                                                                               @@@@@@

- Akito, va tutto bene? -

Lui si volse verso la ragazza: - Sì. - rispose secco, accorgendosi subito dell'effetto delle sue parole.

Hayama si avvicinò a lei, cingendole le spalle con un braccio: - Scusa, Minako. Non volevo essere brusco. - le disse, in tono più gentile.

La ragazza  poggiò la testa sul suo petto: - Scuse accettate. - rispose, con un sorrisino - Ora andiamo al cinema? - gli chiese.

Il ragazzo annuì in  risposta, lo sguardo vuoto, lontano, perso chissà dove: - Sì.. andiamo. -

 

Fine del primo capitolo!! Beh, che dire? La fiction s'ispira al manga, gentilmente prestatomi dalla mia amica Vane.. a cui ho dedicato anche un personaggio della storia! ^^ Altro da dire.. boh, direi di no.. è la prima storia che scrivo su questo tema, quindi siate clementi!! ^^ Per il resto, fatemi sapere che ne pensate! ^^

Alla prossima!

Xevias

  
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