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Autore: Fanny_96    07/11/2014    1 recensioni
E se Tony Stark scoprisse di avere una figlia? E se questa figlia fosse proprio come suo padre? Che cosa potrebbe mai succedere, se all'improvviso in casa Stark arrivasse un'adolescente super intelligente ma allo stesso tempo caparbia come Tony? E saranno in grado di sconfiggere successivamente il più grande criminale di tutti i tempi?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Alcuni mesi dopo]. Era ormai tardo pomeriggio, quando Julia si svegliò e andò in cucina per prepararsi un caffè. Mentre metteva delicatamente la polvere di caffè dentro una macchinetta, un biondino si affacciò alla finestra salutandola con un buongiorno a voce molto alta. Julia sobbalzò e la polvere di caffè le cadde tutta sul pavimento. -Will! Devi smetterla! Prima o poi mi farai venire un'infarto!- Disse sbuffando la ragazza, mentre si inchinava a raccogliere la polvere da terra. Il ragazzo si arrampicò sulla finestra e saltò dentro la cucina con un tonfo. Julia lo guardò di sbieco: -Guarda che ce l'ho una porta!- Will le rivolse un sorriso beffardo: -Lo so. Ma così è più divertente!- Julia gli fece la linguaccia e tornò a preparare il caffè. -Lo vuoi tu?- -Bhè visto che ti ci trovi, perchè no!- Julia mise la macchinetta sul gas e si girò verso l'amico: -Tuo zio?- -Alla sala giochi credo, come al solito. Allora, hai deciso quando si parte?- -Non lo so ancora Will. I soldi di mia madre non bastano e al bar non mi pagano più di tanto. E poi, manca ancora qualche mese al mio diciottesimo compleanno, non so se in effetti i minorenni possano prendere un aereo senza essere accompagnati.- -Io te l'ho detto! Se vuoi posso prendere un pò di soldi a mio zio, non se ne accorgerà nemmeno. E poi, anche se se ne accorge, teoricamente sono miei perciò...- -Teoricamente si, ma di fatto sono suoi Will. Ti ricordi l'ultima volta che gli hai preso dei soldi? Non sei potuto venire a scuola per una settimana per come ti aveva conciato! Ti diverti tanto a farti picchiare da lui?!- Il ragazzo si irrigidì: -Ormai non lo fa più, ha capito che ho imparato a difendermi. E poi, una volta che gli avrò preso i soldi, non potrà fare niente, perché sarò già lontano prima che lui se ne accorga. E poi tra poco sarò maggiorenne, sa che reclamerò la mia eredità. Probabilmente da un giorno all'altro assolderà un sicario e mi farà ammazzare!- Julia lo guardò seria: -Ora non esagerare- -Non esagerare?! Lo ha già fatto con i miei genitori, chi può dire che non lo farà anche con me?!- Disse il ragazzo alterandosi, con una nota di rabbia nella voce. Julia posò la mano sul braccio dell'amico. -Hai ragione. Mi dispiace.- Will sembrò calmarsi: -No, scusami tu. È solo che...- Il ragazzo andò a sedersi sul bordo del camino e si prese la testa fra le mani: -È solo che sono 13 anni che aspetto questo momento. Non ho mai avuto il coraggio di scappare, ma ora ne ho la possibilità, e non voglio sprecarla.- Julia gli rivolse uno sguardo compassionevole, ripensando alla storia che il ragazzo le aveva raccontato milioni di volte. Julia sapeva che era vera, anche sua madre ne era certa, infatti quest'ultima, era una cara amica dei genitori di Will e una volta le raccontò che poco tempo prima di morire, la madre di Will le aveva confessato che temeva che qualcuno stesse cercando di farli fuori. Ricordava la faccia di Will quando afflitto, le raccontava di come il jet che portava i suoi genitori era cascato in mare, e di come lui ricordava la faccia di suo zio quando arrivò la notizia, non era mai stato così felice. Questi aveva sempre odiato sia lui che i suoi genitori, e sempre desiderato la loro ricchezza. Will era convinto che era stato lui a far uccidere i suoi genitori, ma non aveva mai avuto le prove per incriminarlo. Non aveva mai capito il motivo per cui non aveva fatto fuori anche lui, finchè una volta non lo sentì parlare con il suo sicario di fiducia: "Se morisse adesso, tutti sospetterebbero di me. È ancora un ragazzino, finchè non diventerà maggiorenne, non sarà un problema per me, le mie domestiche si occupano di lui. Per ora, il tuo lavoro è finito. Ti richiamerò quando ne avrò bisogno." Julia spense il gas sotto la macchinetta e verso il caffè il due tazzine, passandone poi una al ragazzo: -Tieni, lo zucchero sai dov'è.- Il ragazzo alzò la testa e prese la tazzina: -Grazie. E tu sai che lo prendo amaro.- Julia gli sorrise. Entrambi bevvero il caffé in silenzio e subito dopo si accesero una sigaretta. -In America ci vive mio zio Bill, te lo ricordi?- Disse il ragazzo tra una tirata e l'altra. -Chi quello che ha litigato con lo stronzo per il tuo affidamento dopo la morte dei tuoi?- -Si lui. Lui mi voleva veramente bene. Non gli importava dei soldi, ne aveva già abbastanza di suo. Gli importava di me, veramente. Voleva prendermi con se alla morte dei miei, lui e sua moglie non possono avere figli e credo che sia per questo che mi volevano così bene. Credo che mi abbiano visto come il figlio che non hanno mai avuto. Ma naturalmente mio zio gli ha impedito di prendermi con loro. Ricordo che quel giorno mi picchiò, e mi disse che dovevo dire alle autorità che era stato zio Bill a farlo, o me ne avrebbe date delle altre. Io avevo paura e ho fatto quello che lui mi ha detto, e così il giudice mi ha affidato a lui, e ha vietato a mio zio Bill di avvicinarsi a me o anche solo di chiamarmi. È stato malissimo per questo, ma credo che mi abbia perdonato, perchè aveva capito tutto. Ma questo non c'entra niente. Il punto è che se riesco a mettermi in contatto con lui, una volta che saremo arrivati in America, avremo un posto dove stare, e un passaggio per Malibù. Ricordo ancora il suo indirizzo, vive a Santa Monica, non dovrebbero essere troppo lontane tra di loro.- Julia fissò l'amico pensierosa: -Il problema è arrivarci in America Will.- Il ragazzo si girò e iniziò a fissarla con un sorriso, finchè lei non se ne accorse: -Che c'è?- -Niente è che sei buffa quando pensi.- Julia gli fece la linguaccia, e il ragazzo, l'ammirò nel suo splendore: alta più o meno 1.70 m, magra dalle giuste forme, i capelli ricci e color rosso ramato, corti da un lato e lunghi dall'altro, il viso perfetto, gli occhi blu intenso, il sorriso che sembrava sempre un pò beffardo, stampato in volto. Dalla madre aveva ripreso solo gli occhi e il colore dei capelli. Si disse Will, che se assomigliava a suo padre così tanto come diceva Annette, questi doveva essere veramente un bell'uomo. Julia, contraccambiò lo sguardo di Will, abbastanza più alto di lei, magro, biondo e con due smeraldi al posto degli occhi, il sorriso bellissimo. Continuarono a fissarsi così, fin quando Will non si fece serio e si rivolse all'amica con una faccia da folle: -Julia!- Disse stringendo le spalle all'amica. -Ho appena avuto un'idea brillante! Perché non ci ho pensato prima! Dobbiamo sbrigarci corri a preparare tutto! Ci vediamo dopo!- Julia più confusa che mai bloccò l'amico: -Aspetta, fermo! Che diavolo stai dicendo?!- Il ragazzo tentò di spiegare tutto di fretta: -Stasera parte la nave per la California! Ci metterà un secolo ad arrivare, ma almeno possiamo partire!- -Scherzi? Sai quanto costerà un biglietto all'ultimo momento? Sempre che lo possiamo fare!- -Ma no! Quale biglietto! Conosco uno che ci lavora lì, un amico. Fa imbarcare gente di nascosto sulla nave in cambio di compensi.- -Non possiamo farlo Will! È illegale!- Will sbuffò. -Ascolta Julia. Mi hai chiesto di nascondere la lettera di tua madre, altrimenti tu saresti stata tentata di aprirla e venir meno così alla tua promessa. Adesso abbiamo la possibilità di partire, così finalmente potrai consegnare la tua lettera e scoprirne il contenuto. Io posso finalmente scappare da casa di mio zio e andare da mio zio Bill. E nel tutto ho promesso a tua madre che ti avrei aiutata e ti avrei accompagnata e protetta.- -Non ho bisogno di protezione- Fece Julia impettita. -Sai qual'è il punto.- Le fece il ragazzo. Julia ci penso un pò su e poi disse: -E dove arriverà di preciso la nave?- -Los Angeles- -Ecco razza di genio, e se usiamo i soldi per il viaggio e per mangiare, mi dici come ci arriviamo da Los Angeles a Santa Monica?! Non dirmi che prenderai i soldi a tuo zio, perché nel portafoglio non può avere più di 50 euro contanti, e tu non la sai la password della cassaforte!- Will si morse il labbro, rendendosi conto solo in quel momento del problema, ma poi si illuminò: -Useremo i tuoi skateboard! Quelli a motore!- -Cosa? Will non mi sembra una buona idea. Non li ho ancora collaudati.- -Bhè puoi farlo ora.- Julia parve pensarci e poi si rivolse a Will: -A che ora si parte?- -Si! Evviva! Fantastico! Fatti trovare pronta per le 7.30 p. ok?- Julia guardò l'orologio erano le 6.30 pm. -D'accordo mi sbrigherò!- Will la salutò di corsa e uscì fuori dalla finestra saltando dalla felicità. "E vabbene" pensò Julia fra se e se. "È arrivato il momento. Presto scoprirò che cosa mi nascondi... Tony Stark."
   
 
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