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Autore: Light Clary    07/11/2014    4 recensioni
☠ Harry è un ragazzo che sogna di diventare il Re dei Pirati. L'impresa è ardua. Dovrà affrontare i mille pericoli del mare, scontrarsi con corsari assetati di sangue e soprattutto trovare i compagni ideali che lo accompagneranno in quest'avventura.
Louis: E' un celebre spadaccino che sconfigge qualsiasi nemico non con una, non con due, ma con tre spade. 
Viola: Ragazza esperta di navigazione con l'obbiettivo di raccogliere piu' soldi possibili. Nasconde un segreto.
Zayn :Cecchino imbranato e un pò fifone, col desiderio di seguire le orme del padre e diventare un vero pirata.
Niall: Eccellente cuoco che per combattere non ricorre alle mani, ma alla potenza delle sue gambe. Non resiste al fascino di una bella ragazza.
TRA I MILLE PERICOLI DEL MARE E LE CONTINUE SFUGGITE ALLA MARINA MILITARE, CAPIRANNO DI ESSERE DESTINATI A DIVENTARE I PADRONI DEL GRANDE BLU. 
L'OCEANO PIU' VASTO DEL MONDO.
Spero di avervi incuriositi. In tal caso aspetto i vostri commenti ;) ;) ; ) ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Kodey se ne restava appisolato con la testa appoggiata su un sacco che una volta conteneva delle provviste e russava profondamente. Tutto quel remare, nelle ultime ore, lo aveva definitamente distrutto. Harry invece non la smetteva di impugnare i remi e farli scorrere nell'acqua. Raggiungere la base militare dell'ammiraglio Morrigan era a capo dei suoi pensieri e non si fermò certo di fronte la stanchezza. Inoltre c'erano le lattine di carne tritata che avevano trovato in una piccola botola una volta partiti a tenerlo sveglio. Certo, se ne era ingurgitate sedici tutte in una volta, ma aveva deciso di riservare le ultime cinque per la colazione. Intanto non si sentiva affatto stanco e raddoppiò la forza. Chissà, magari questo Cacciatore di Pirati tanto temuto, avrebbe potuto diventare uno dei suoi uomini. Era da tempo che progettava di formare una ciurma. Voleva con sé un intelligente navigatore, un carpentiere professionista, un cuoco in gamba, un dottore esperto e un musicista coi fiocchi. Sarebbe stato l'equipaggio perfetto per lui. Bastava solo trovare persone disposte a unirsi a lui e poi sarebbe finalmente partito all'avventura, come promise sette anni fa. Diventare il Re dei Pirati era il suo scopo e non si sarebbe fermato davanti a nulla. Intanto conoscere il Cacciatore di Pirati Louis, aveva superato tutte le sue curiosità e non vedeva l'ora di conoscerlo e vedere se era così pericoloso come si diceva.

Passato ancora qualche minuto, Kodey si svegliò: - Buongiorno - disse al suo amico aprendo una delle lattine rimaste e trangugiandola come se fosse una tazza. Non avevano un sapore eccezionale ma bastava a saziarlo. Lui almeno - Hai avvistato terra? - chiese a Harry.
-No - rispose lui - però uno squalo ci è passato davanti.
-Cosa? - esclamò il ragazzino tossendo e guardandosi intorno - Dove?
-Non temere. L'ho intravisto ore fa. Se torna ce lo cuciniamo.
-Non ha senso - disse Kodey - avremo già dovuto avvistare terra! Abbiamo mantenuto la stessa rotta per tutto il tempo. Non dovrebbe mancare molto.
-Mi sorprende la tua abilità! Ti sai regolare in mare aperto.
-Non direi di essere un esperto. Ma me la cavo. Infondo questa capacità è fondamentale per chi vuole arruolarsi in marina - e si perse nei sogni a occhi aperti - E sono sicuro che non manca molto perché il mio sogno si avveri - Harry lo lasciò alle sue fantasie e continuò a remare.
E finalmente, dopo mezz'ora, intravide in lontananza uno strato di terra rialzata che da lì sembrava parecchio piccola. Man mano che si avvicinavano però divenne una vera e propria isola con una grande a alta città. Sulla cima del colle dov'era stata costruita, c'era una grande fortezza che rispecchiava a grandi caratteri di marmo la scritta "Morrigan's Base"
-Eccoci! - esclamò Kodey con gli occhi illuminati dall'emozione - E' la base militare dell'ammiraglio Morrigan!
-Perfetto - rise Harry accelerando ancora di più le remate. In breve arrivarono al porto, dove lasciarono la scialuppa ormeggiata. Scesero e si diressero verso al fine della spiaggia. Raggiunsero una strada dov'era in corso un mercato e tutti compravano e vendevano armoniosamente. Lo stomaco di Harry brontolò. Non aveva molto soldi con sé. Ad ogni modo bastarono per comprare due mele. Ovviamente non la condivise con Kodey che fece finta di non rimanerci male: - Ora ci conviene entrare nella fortezza giusto?- chiese con la bocca piena.
-Credo di sì - rispose l'amico - Così tu conoscerai il famigerato Louis e io potrò arruolarmi - non si accorse di aver parlato un po' troppo ad alta voce. Infatti quando nominò Louis, molte persone si allontanarono di corsa intimorite e un venditore spostò la sua bancarella di gioielli dall'altra parte del viale.
-Cosa prende a quelle persone? - chiese Harry scorgendo un bambino che improvvisamente si era messo a piangere e una signora un po' anziana che era sul punto di crollare a terra svenuta.
-Credo che il nome del cacciatore di pirati sia un taboo da queste parti.
-Esagerati - disse Harry - quanto mai potrà essere violento sto ragazzo?
-Più di quanto tu possa immaginarti - disse Kodey tremando - Non sono più tanto convinto di voler andare a vederlo.
-Ei. Se vuoi arruolarti in Marina devi essere pronto ad affrontare ogni tipo di pericolo che incontri sulla tua strada. Cominciare da lui non mi sembra una cosa come affrontare un'arpia a tre teste! - vedendo che il ragazzino si era bloccato, lo prese per il braccio e cominciò a trascinarlo - Dai andiamo! Sono troppo eccitato! - non ottenne risposta - Non vorrai dirmi che hai già perso l'impeto?
-Come? No, no! Di sicuro ... però ...
Non rispose e tenne le labbra serrate. Senza accorgersene però, l'amico lo aveva già scortato dall'altra parte del paese. Fino a capitare dinanzi un altissimo ingresso di bronzo con su scritto MARINE.
A Kodey vacillarono le gambe e strinse i pugni. Adesso era a un passo dal conseguire il suo sogno. Trovò il sorriso di prima e si asciugò le lenti degli occhiali, appannate: - Ci sono quasi - disse a se stesso. Si voltò per ringraziare Harry. Probabilmente mancava poco agli addii ... ma non lo trovò accanto a sé - Ei - si girò da una parte all'altra -Harry? Dove sei? - udendo vagiti di sforzo provenire dall'alto, alzò gli occhi verso le mura che circondavano la fortezza e spalancò le pupille. Il suo amico stava cercando di arrampicarsi per scavalcare la parete: - Harry!- esclamò facendolo sobbalzare e perdere la presa. Il ragazzo cadde all'indietro.
-Cazzo, che dolore! - si lamentò massaggiandosi la schiena - Che c'è? - chiese burbero al ragazzino.
-Ma che stavi facendo? - gli domandò Kodey.
-Stavo cercando di entrare - rispose lui pulendosi il cappello dalla polvere e scrocchiandosi le dita - Devo cercare questo demone sì o no?
-Sì ... ma non in questo modo ... entriamo e chiediamo ai soldati di farcelo vedere - propose l'amico.
-No. Mi stufo troppo - e detto questo allungò il braccio incredibilmente fino ad afferrare il poggiolo del muro - Così è più facile - prese Kodey sottobraccio e si lasciò sollevare dall'altro come se fosse una corda. I due arrivarono sulla cima della parete, dove rimasero attaccati. Il ragazzino deglutì.
-Se ci vedono, ci scambiano per infiltrati e dovrò dire addio al mio sogno - disse - posso aspettarti di sotto - fece per mollare la presa. Ma erano parecchio in alto e non voleva spaccarsi una gamba prima di presentarsi agli ufficiali.
Dall'altra parte della recinzione, c'era un cortile molto grande circondato da travi di filo spinato.
-Vedi per caso il cacciatore? - domandò Harry facendo scorrere gli occhi qua e là.
-Non sarà di sicuro qui - disse il ragazzino con gli occhiali - Come ti ho già detto è noto per la sua violenza! Lo avranno rinchiuso nei sotterranei.
-Eccolo! Deve essere lui!- esclamò all'improvviso il suo compagno in estasi, indicando con il dito un punto sul fondo del campetto.
Kodey lo seguì e si paralizzò.
Due pali messi uno in verticale e l'altro in orizzontale, tenevano crocifisso con delle corde un ragazzo. Lo sguardo abbassato, gli occhi chiusi, le gambe distese, la maglietta bianca sporca, la fusciacca azzurra mezza squarciata e una fascia nera legata al ginocchio.
-Porca Miseria! - strillò con le mani sulle labbra Kodey -E' ... p-p-roprio lui ...
-Potrebbe scappare facilmente se qualcuno lo slegasse quelle corde - ragionò Harry - Magari lo faccio io.
-Ma che cacchio dici? - gridò il ragazzino impallidito - Quello ci uccide non appena sciogli il primo nodo, Harry!!!!
-Non ti devi preoccupare d questo. Hai già visto di cosa sono capace.
-Sei fuori di testa - piagnucolò Kodey.
La discussione dei due, venne però interrotta da una terza voce un po' più lieve: - Ei voi! - entrambi si voltarono verso la croce piantata nel terreno dov'era legato il ragazzo ... che ora aveva alzato lo sguardo, rivelando un volto attraente, dagli occhi azzurri ma con sguardo quasi assassino. Kodey oscillò e Harry dovette reggerlo per non farlo cadere - Che cazzo guardate? - continuò il ragazzo - Sparite!
Kodey balbettò frasi incomprensibili e fece di tutto per trascinare l'amico via di lì, ma lui non si mosse: - Ti prego Harry andiamocene! - qualcos'altro attirò la sua attenzione pochi secondi dopo.

 

 

Qualcuno infatti aveva appena appoggiato una scala di legno sulla cima del muro dove si trovavano e stava salendo. Sentì il cuore a mille, pensando si trattasse di un soldato che li aveva sgamati. Ma restò sbigottito quando vide che a montare era una ragazzina sugli undici anni. Aveva i capelli legati in una coda marrone e portava sulle spalle una borsetta rossa. Quando li vide, se ne fece una ragione futile. Si guardò intorno per vedere se oltre a loro quattro non ci fosse nessun'altro. Sicura di questa certezza, si lanciò nel cortile, dove atterrò leggermente e con le gambe tese. Evidentemente faceva danza. Quando la vide correre verso il ragazzo legato, Kodey andò nel panico: - Ei! Fermati! È pericoloso! - ma la ragazza si voltò e gli fece cenno di tacere.

-Stai un po' zitto! - e continuò a camminare.
-Harry, fa qualcosa - disse il ragazzino all'amico - Louis, la ucciderà!
-Staremo a vedere - ribatté Harry restandosene buono, buono.
Intanto la ragazzina si era fermata a pochi metri dal ragazzo che guardandola chiese: - Cosa vuoi?
-Ti ho portato una cosa - disse lei sorridendo all'improvviso. Frugò nella borsa e ne estrasse delle crocchette avvolte in un fazzoletto. Gliele porse: - Le ho fatte con le mie mani. Spero ti piacciano.
Louis si girò dall'altra parte: - Non ne ho bisogno. Vattene - disse brusco.
-Andiamo, non mentirmi. So che sei affamato. Non mangi da tanto tempo!
-Ne sono consapevole ma ... - tese le orecchie e dopo aver udito un rumore familiare prese a rimproverare la ragazzina come se avesse compiuto un atto grave - Vattene! Subito! Sparisci all'istante!
-Non lo farò se prima non avrai mangiato!
-Devi andartene, cazzo! Vattene prima che ... - ma un rumore metallico fece voltare entrambi a destra. Un piccolo portone di metallo, era stato aperto e tre persone si stavano avvicinando.
Kodey sorrise: - Menomale. Sono dei soldati! La ragazza è salva!
Uno dei tre uomini, uno strano tipo dal ciuffo e l'abbigliamento mezzo scarlatto, sorrise una volta giunto di fronte i due. Si girò verso la ragazzina: - Bene, bene! Un'intrusa! - lei indietreggiò - Cosa sei venuta a fare? - ma non ebbe bisogno di una risposta. Scorse le crocchette e sogghignò: - Come sei gentile! Mi hai portato la merenda! - ne agguantò una e se la infilò in bocca.
-Non era per te! - si lamentò la ragazzina pestando i piedi a terra - Le ho fatte per lui - rimase immobile quando l'uomo vomitò la sua crocchetta e tossì disgustosamente.
-Che schifo ... di merda! - strillò puntando la bambina - Ma quanto sale ci hai messo? 
-Ecco io ... - arrossì lei - Pensavo sarebbero usciti più buoni.
-Ah, sì? Ti faccio vedere io cosa ne faccio delle tue sporche cagate!- detto questo prese l'altra crocchetta la buttò a terra e la pestò - Merda! Merda! Merda! - continuò a urlare.
Alla ragazzina vennero gli occhi lucidi.
-Che stronzo!- pensò Harry a voce bassa.
-Ora stammi a sentire - continuò l'uomo prendendo dalla tasca un rotolo di pergamena e leggendolo - Secondo il grande Ammiraglio Morrigan - sorrise - Nonché mio padre, chiunque aiuti i prigionieri sarà giustiziato - la ragazzina sussultò terrorizzata.
-Quello sarebbe dunque il figlio dell'ammiraglio? - sussurrò Kodey.
Il presunto figlio dell'ammiraglio si rivolse ad uno dei due uomini che lo accompagnavano: - Butta questa ficcanaso al di là del muro.
Lui prese a sudare: - Ma ... io ...
-Sei sordo? Ti ho detto di lanciarla via! Fallo o dico tutto a mio padre, idiota.
-Ehm ... - lui si rassegnò - sissignore - afferrò la ragazzina e se la mise in spalla. Lei prese a piagnucolare, ma l'uomo riuscì a sussurrarle in un orecchio: - Scusami piccola. Fai finta di appallottolarti - e la scagliò in alto. Lei volò via e urlò paurosa di farsi male. A portarla in salvo ci pensò Harry che l'afferrò in un abbraccio in aria e la fece atterrare sana e salva. Lei non se ne rese subito conto, ma quando lo fece lo ringraziò amorevolmente. Kodey li raggiunse atterrando in un cespuglio. Ne uscì ricoperto di foglie e corse verso la ragazzina: - Sei ferita? Stai bene? - esclamò preoccupato - Quell'uomo è un farabutto! Che bisogno c'era di ricorrere alla aggressività!?
Intanto nel cortile, Louis stava guardando l'uomo con rabbia e disgusto: - Vergognati, bastardo!
Lui se la rise: - Dovresti smetterla di fare il gradasso, eroe. Ancora non ti decidi a morire?
-A me invece risulta che il salario concordato stia per terminare- disse Louis - Mancano 10 giorni.
-Certo - disse il figlio dell'ammiraglio Morrigan - Staremo a vedere se resisterai, spadaccino di merda - e se ne andò senza smettere di sghignazzare.
-Me la pagherai cara Paul! - gli promise Louis alle sue spalle.
-Certo mi preparerò ... se sopravvivrai.
-Figlio di puttana - imprecò dentro di sé il ragazzo legato.
Tornò a fissare il terreno, ma scorse due scarpe dritte che gli stavano di fronte. Appartenevano ad un ragazzo con il cappello che lo guardava a braccia incrociate.
-Ei! - strillò una voce dall'altro capo della parete - Ma dove ti sei cacciato?

 

Harry rivolse per la prima volta la parola al prigioniero: - Mi hanno detto che davvero spietato. Ti sei fatto legare e imprigionare. Però sei forte, vero?

-Senti, questi non sono affari tuoi! Vattene! - gli urlò di rimando Louis. Ma Harry non si mosse.
-Non fare il permaloso! Al tuo posto io sarei già morto dalla fame. Strano che tu non ne abbia.
-Ma io sono diverso da te. - sorrise malizioso - Devo cercare di non morire! Non mi arrenderò mai!
-Esatto! E' un istinto di sopravvivenza - Harry sembrava studiare le sue risposte come se facessero parte di un quiz - Beh, ci vediamo - si voltò e camminò via.
-Aspetta un attimo! - lo richiamò il ragazzo - Non è che ... - guardò la poltiglia di crocchetta ancora spiaccicata sul terreno - Potresti ... passarmela?
-Cosa? - esclamò Harry raccogliendola - Non la vorrai mangiare? E' diventata dura come un sasso!
-Stai zitto e dammela! - gridò Louis.
Harry inarcò le sopracciglia e non obbiettò altro. Mise in bocca del ragazzo i resti della crocchetta e lui cominciò a masticarli con enorme appetito senza fare neanche una faccia disgustata. Dopo aver ingoiato tossicchiò.

-Ti avevo detto che era pesante - disse Harry.

-No, no - lo contraddette Louis - era buono. Ora mi sento meglio - Harry lo guardò e sorrise.
 

Poco dopo, Harry, Kodey e Rita, la ragazza, si trovavano sul retro di una locanda, seduti su dei barili vuoti a parlare.

-Davvero? - esclamò lei gioiosa - Lo ha mangiato?
-Tutto in una volta - gli raccontò Harry - E ha detto che gli è piaciuto molto.
-Oh ... sono molto contenta!
-Senti Rita - le chiese Kodey - E' vero che Louis è un essere malvagioe pericoloso come si dice in giro? - lei lo guardò meravigliata. Quelle parole sembravano averla offesa.
-No! Questa è una balla! - portò le mani al petto - Louis è ... molto gentile invece ... è stato legato a quella croce per salvare me e mia madre!
-Come scusa? - le chiese Harry - Di che stai parlando?
-E' successo tutto per colpa di quel bastardo di Paul, il figlio dell'Ammiraglio Morrigan - e cominciò a raccontare.
Flashback 
L'uomo di nome Paul, se ne andava a zonzo per le strade del paese, con la scorta che per suo ordine puntava i fucili a tutti i passanti: - Fuori dai piedi, gentaglia! - diceva Paul - Lasciatemi passare! - un grosso alano rabbioso ringhiava a tutti quelli che lui indicava. Entrarono in una locanda che svuotarono dai clienti: - Via, figli d'un porco! Lasciatemi spazio o vi sbatto tutti in galera! - in preda al panico le persone lasciarono il Bar.
Paul si sedette sul bancone dove una donna lo guardò intimorita.
-Vattene, brutta bestiaccia!- disse la voce di Rita che stava tentando di tenere lontano il cane dagli avanzi.
-Ei tu, peste che non sei altro, perché non lasci stare il mio cucciolo che vuole solo un boccone?
La donna dietro il bancone, la mamma della ragazzina, la pregò: - Per favore, smettila!!
L'alano guardò la ragazzina con la bava alla bocca: - Accidenti - disse Paul - a quanto pare non ci sarà bisogno di richiedere della carne. L'ha già trovata - e il cane balzò su Rita che gridò nel panico. Ma il cane, invece di affondare i denti nel suo braccio, li affondò in uno sgabello che qualcuno gli aveva appena tirato e lo aveva centrato. L'alano finì all'indietro e andò a sbattere su uno dei tavoli, dove prese in piena spina dorsale una forchetta. Si accasciò a terra guaendo e sanguinando. Tutti si voltarono verso il lanciatore. Un ragazzo che beveva tranquillamente un boccale di birra. L'unico che non aveva lasciato la locanda.
-Ei tu! - strillò Paul prendendo dalla tasca una spada da scherma - Ma come cazzo ti permetti? Si può sapere chi sei? - non attese la risposta perché lo capì da solo - Aspetta ... non sarai per caso ... Louis ...? Quello che chiamano il cacciatore di Pirati?
Louis lo guardò in cagnesco: - E' un problema?
-Come può un cacciatore di pirati mettersi contro la marina? Facciamo lo stesso lavoro dopotutto!
-Lasciami in pace, sto mangiando! - lo ignorò lui infilandosi in bocca uno strudel. Paul digrignò e urlando partì all'attacco con la spada tesa verso il ragazzo. Questo però si fece da parte con la schiena e lo disarmò dandogli un calcio sulla mano. La spada andò a conficcarsi sul soffitto. Non era finita qui. Louis infatti approfittò dell'attimo di distrazione di quel maledetto per dargli un pugno in faccia e metterlo al tappeto. Quando Paul si riprese e alzò lo sguardo vide che il ragazzo gli stava puntando contro una spada: - Sei un po' troppo fastidioso per i miei gusti! - Paul tremò per pochi minuti, poi però rise a malapena.
-Sai che se mio padre venisse a sapere quello che è appena successo - puntò Rita e la madre che si strinsero forte - quelle due sgualdrine verrebbero arrestate immediatamente e condannate! - Louis non rispose. Continuò a fulminarlo con lo sguardo ma Paul continuò a parlare: - Ascolta, calmati adesso. Se vuoi ti propongo uno scambio. Ecco la mia proposta: tu ti fai arrestare al posto di questa donna e di sua figlia e se riuscirai a sopravvivere alla croce giustiziale senza cibo per circa ... un mese, verrai rilasciato - Louis abbassò la spada.
-Hai detto per un mese intero? - non esitò affatto - D'accordo.

Fine Flashback
-Da allora sono passate tre settimane- disse Rita terminando il racconto - Paul non la smette di torturarlo e di umiliarlo. Sono riuscita più volte a portargli qualche cosa... ma non è di certo bastato a soddisfare la tremenda fame che deve ancora patire - sospirò asciugandosi gli occhi - E lui , sopporta in silenzio per noi.
Kodey la guardò inquieto: - Ora mi sono chiare molte cose - cercò l'approvazione di Harry, ma l'amico fissava il cielo più pensieroso di lui.
A interrompere le loro chiacchiere, fu un rumore assordante provenire dall'interno della locanda.
Si precipitarono a vedere costa stava succedendo. Rita si allarmò.

 

Seduto sul bancone di fronte a sua madre, c'era Paul che teneva i piedi poggiati in un cesto di frutta: - Portami da mangiare bellezza - ordinò rivolto alla donna - E ricordati per me è tutto gratis! Sbrigati! Non ho tempo da perdere in questa sporca bettola! - Harry lo guardò parlare silenziosamente. Tra una risata, un bicchiere di vino e l'altro, Paul annunciò: - Ormai mi sono stancato. Quindi ... ho deciso di far fucilare Louis domani all'alba! - Rita si coprì la bocca con le mani - Non vedo l'ora di togliermi dai piedi quel degenerato fallito - l'uomo non la smetteva di ridere - Vi prometto un bello spettacolo!

Harry strinse i pugni così forte da farsi male. Irritato scattò in avanti e gridò: -GOM GOM PISTOL! - il suo pugno doloroso colpì sullo zigomo il figlio dell'ammiraglio Morrigan che andò a sbattere con il resto della faccia sul muro.
-Ma che ... cavolo ... - gemette toccandosi l'occhio mezzo nero. Guardò il suo aggressore: - E tu chi sei? - Harry lo avrebbe colpito di nuovo se alle spalle Kodey non lo avesse trattenuto: - Non sei altro che un infame! - gridava mentre si ribellava alla presa dell'amico.
-Come ti sei permesso? - domandò Paul - Forse non è chiaro chi hai davanti! Sono il figlio dell'ammiraglio Morrigan!
-NON ME NE FOTTE NIENTE!- strillò Harry -Per me sei solo uno sporco maiale!
-Ti farò vedere! Dopo che gli avrò detto cosa mi hai fatto ...
-Sei un codardo! Fatti sotto!
-Harry ti prego calmati - lo implorò Kodey - Non vorrai inimicarti la marina già da ora, vero? - vide che l'amico aveva smesso di opporre resistenza.
-Non ho più dubbi ormai - lo sentì dire - ho deciso. Prenderò Louis nel mio equipaggio!

 

Nel frattempo, all'interno della base militare, seduto comodamente nel suo ufficio a fumare un sigaro con lo sguardo rivolto verso il mare, l'ammiraglio Morrigan stava ripetendo ad uno degli ufficiali che gli aveva portato il caffè che era lui il più grande di tutti.

-Sissignore - approvò l'uomo stando sull'attenti - Lei è il più grande, Ammiraglio Morrigan.
-Come mai abbiamo avuto il meno della solita percentuale ultimamente? - domandò l'ammiraglio.
-Beh - arrossì l'ufficiale - c'è un limite alle tasse da pagare ... non si può pretendere di più dalla gente. Ormai sono tutti quasi al verde.
Morrigan fece una tirata con il suo sigaro: - Forse non sono abbastanza rispettato! - disse seriamente.
-Papà! - si udì una voce affannata provenire dal corridoio al di là della porta - Papà! Papà! - e Paul fece irruzione nell'ufficio. Una mano poggiata sullo zigomo ancora nero: - Papà, devi uccidere una persona che mi ha pestato! 

 

Louis si era addormentato. Ormai oziare era il suo unico passatempo. Inoltre lo faceva in maniera talmente scomoda. Le braccia restavano rette e insorte e lo lasciavano a ciondolare e ormai aveva la maggior parte dei muscoli addormentati.


Stava sognando. Sognava una giovane ragazza dai capelli lucenti che le sorrideva. Sognava un bambino che cadeva a terra. Sognava la ragazza che diceva "Mi spiace Louis. Ho vinto ancora".
Sognò di parlare a sé stesso, come se una parte del suo spirito lo stesse incoraggiando "Hai promesso a Crista che saresti stato forte! Non ti devi fare sopraffare in questo modo! Devi resistere!"
Louis si svegliò di soprassalto e sollevò lo sguardo. Il ragazzo di quella mattina, era tornato.

 

-Oh sei ancora tu! - disse seccato - Ma non hai niente di meglio da fare?

-Intendo liberarti - sorrise Harry a braccia conserte - così diventerai un mio compagno.
-Che cosa hai detto? - esclamò Louis - Non capisco.
-Sto cercando pirati forti che vogliano unirsi a me.
-Mi rifiuto! Stai cercando di diventare anche tu un bastardo? Sprechi il tuo tempo con me.
-Dimmi un po' cos'hai contro i pirati?
-Pirata  è sinonimo di Pezzo di Merda.

-Tu non mi sembri da meno - Louis lo guardò stranito - Sei considerato da tutti un brutale demone.

-Non me ne frega un accidenti di ciò che si dice in giro su di me. Non ho mai fatto cose di cui mi sia dovuto pentire! - sorrise - E sopravviverò, puoi starne certo!
-Vedo che sei molto determinato - disse Harry tornando a sorridere - Ma ormai ho deciso che farai parte della mia ciurma! Fine della discussione!
-Chi sei tu per decidere per me?!
-E' vero che sai maneggiare le spade?
-Già. Ma quello stronzo di Paul mi ha confiscato la spada. 
-Te la riporto io!
-Che?
-Si, andrò a riprenderti la spada - ghignò - ma se vuoi che te la ridia devi accettare la mia offerta.
-Sei un ricattatore! - lo insultò.
Harry se la rise e corse lontano: - Sto arrivando, Paul!
-Pazzesco ... vuole davvero entrare nella base da solo... - Louis non poteva crederci - Ei! Guarda che stai andando dalla parte sbagliata! L'entrata è da quella parte!
-Come? Oh, è vero! Mi sono sbagliato - e sempre sorridente allungò le braccia, afferrò il cancello dalla parte opposta del cortile e si fece trasportare da loro.
Louis rimase con la bocca spalancata e gli occhi sgranati: - Ma ... cosa ... diavolo... come ... come ha ...


Sul giardino pensile della fortezza, una trentina di uomini stava issando con delle corde un'altissima statua di marmo che raffigurava il loro comandante. Morrigan dava loro gli ordini con precisione: - Cercate di tirarla su in un colpo solo! - al suo fianco Paul si lamentava.

-Papà! Perché non mandi qualcuno a vendicarmi? Te l'ho già detto, quel pezzo di merda che sta alla locanda, mi ha colpito in pieno volto! Nessuno si era mai permesso a parte quel pezzente di Louis! Nemmeno tu mi hai mai picchiato - Morrigan restò girato e non lo guardò. Però gli rispose:
-E perché non provi a chiederti come mai ... fino ad oggi ... io non l'abbia mai fatto?
-Beh ... forse perché sono il tuo amato figlioletto?
-Sì ... sei mio figlio - Paul sorrise - purtroppo! - ed ecco che il padre gli mollò uno sganascione sull'altro zigomo. Adesso aveva entrambe le guance nere. Morrigan strinse forte l'ascia da cui non si separava mai: - Ma sei talmente rincoglionito, che picchiarti non sarebbe servito a niente! E adesso apri bene le orecchie! - Paul lo guardò tremante - Sai solo contare su di me perché qui il vero Uomo sono io!!! Sono stato chiaro? - lui annuì lacrimando. L'ammiraglio gli voltò di nuovo le spalle rivolgendosi ad alcuni dei suoi uomini - Mi hanno detto che ci sono state strane visite nel cortile del prigioniero!
Paul, cercando di rifarsi onore disse: - Ho già provveduto io a sistemare io quella piccola invadente, papà.
-L'hai uccisa, mi auguro - si aspettò il padre.
-Beh no papà - rispose il figlio - è una bambina ....
Morrigan si rivolse al primo ufficiale: - Tu!
-Sissignore, mi dica.
-Vai a a cercarla e poi uccidila !
-Cosa? Ma ... signore ... è solo una ragazzina. Non le sembra un po' eccedente?
-Anche se è una bambina, la considero una cittadina sleale che si è ribellata ai miei ordini!
Il primo ufficiale allora, ribatté a testa alta: - No... non lo farò!
Il comandante non gliela perdonò. Si avvicinò e gli colpì la tempia con la sua ascia. L'uomo cadde a terra con mezzo cranio spaccato. Una scena davvero orribile. In molto urlarono.
-Papà ... perché sei così arrabbiato'!
-Se sono diventato capo ufficiale di questa base è grazie alla mia forza insuperabile! Ricordate che la carica è ciò che conta di più al mondo!  Io sono il migliore! Ciò significa che tutte le mie decisioni e i miei gesti non sono mai sbagliati e ogni mio ordine deve essere eseguito! Se qualcuno ha qualcosa da obbiettare, lo faccia! - nessuno parlò se non per assecondare le sue parole fintamente - Bene. Alla ragazzina ci penseremo più tardi - sorrise - finalmente la mia statua è pronta dopo due anni di lavorazione! Diventerà il simbolo della mia forza! - e riprese a incitare gli uomini a sollevarla - Rappresenterà la mia grandezza! - uno degli uomini riprese fiato per un secondo, ma nel farlo fece ciondolare il braccio destro della statua. Si sbrigò a riafferrarla: - Ei tu! Hai rischiato di rovinarla!- disse Morrigan. Il soldato deglutì: - Mi perdoni non succederà!
-Questa è la mia statua! Se ferisci lei, è come se ferissi anche me! Sei morto! - e sollevò l'ascia.

 

Intanto, al di sotto del tetto dove tutti i soldati si erano riuniti, Harry camminava tranquillo senza preoccuparsi delle guardie assenti: - Devo trovare quel ritardato di Paul e farmi dire dove trovo la spada di Louis - sentì un coro provenire dall'alto. "Oh issa" diceva: - Proviene da lassù - capì. E si mise ad allungare la mano per trovare un appoggio più in alto possibile. Si aggrappò ad uno dei merli del tetto. Emozionato di fare un volo simile, saltò e si tirò col braccio mentre la terra sotto di lui si faceva sempre più piccola. Ma la forza era un po' troppa e infatti invece di arrivare direttamente sul tetto, la pesantezza lo fece volare ancora più in alto: - Mi sono dato troppa spinta! - nessuno vide chi era. Scorsero soltanto una sagoma volante.

Morrigan, per fortuna dell'uomo che stava per uccidere, si distrasse e osservò la figura.
Harry non voleva alzarsi oltre, per questo afferrò una delle corde che reggeva la statua di marmo e si fermò. Ma nel farlo la trascinò in avanti. Tutti corsero via per non essere travolti e il "monumento" andò in mille pezzi.
I soldati, Paul e il padre urlarono. L'unico a restare zitto fu Harry che guardava tutti senza capire. Però sapeva di aver combinato un danno. Sudato e arrossato disse: - Chiedo umilmente scusa! - l'ammiraglio lo guardò per pochi secondi e gridò con quanto fiato aveva in gola: -UCCIDETE QUELL'INDIVIDUO! VOGLIO LA SUA TESTA!
-Subito signore!- i soldati partirono alla carica con i fucili.
-Papà! - disse Paul - E' lui! E' proprio lui il tizio che mi ha picchiato! - Harry si accorse della sua presenza e rise.
-Oh, eccoti! - gli si avvicinò - Ti stavo appunto cercando - lui cercò di allontanarsi, ma il ragazzo di gomma lo afferrò per la spalla. Una presa molto forzuta - Vieni con me. Mi servi un attimo! - e tenendogli stretta la clavicola, lo trascinò attraverso la porta che dava all'interno.
-Lasciami andare! - pretese Paul mentre sparivano.
-Signore! - lo chiamarono gli altri.
-Inseguiteli, presto! - ordinò loro Morrigan.
-Comandante! -disse all'improvviso uno di loro affacciandosi - C'è qualcuno nel cortile del detenuto! - lo avvisò.
-Che hai detto? - mormorò lui a denti stretti, più furioso che mai - Un altro ribelle? Ma che sta succedendo?!?!

 

All'interno della base, qualcun altro si era infiltrato. Era una ragazza. La ragazza dai lunghi capelli castani! Camminava tra un corridoio e l'altro controllando che la via fosse libera. Aveva scelto il momento adatto per entrare nell'ufficio del comandante e trovare la cassaforte. Non era stato faticoso a parte quando all'ingresso aveva dovuto sedurre due ufficiali ed essersi fatta dire la combinazione.

Dopo aver aperto lo sportellino si ritrovò davanti molte banconote ma nessun altro pezzo di valore. Si accontentò di quei soldi infilandoseli nel sacco. Infilatoci dentro l'ultimo gruzzo, fece per andarsene, ma toccò sul fondo della cassaforte un pezzo di carta che non era dipinto di verde. Era un rotolo di cartapecora. Il cuore le balzò in gola: - E' lei! La ... mappa ... del Grande Blu! - . Ansiosa la srotolò, ma il sorriso le svanì quando vide che su quel documento era disegnato soltanto un jolly roger dal naso rosso e poche parole. Era dunque un falso. Lesse le scritte: Capitano Wise. Conosciuto da tutti come l'invurnerabile- la ragazza strinse la pergamena e gli occhi. Guardò fuori. Si stava scatenando un gran putiferio.
 

 

Harry teneva Paul per la collottola e lo trascinava da una parte all'altra come un cane: - Lasciami andare, bastardo, lasciami!

-Dimmi dov'è la spada di Louis! Parla!
-Va bene! Va bene, te lo dico! Ma tu lasciami! - si arrese Paul alla fine.

Harry volle credergli per questo smise di corre ma non lo lasciò. Lui fu costretto a confessare: - E' nella mia stanza. Ci siamo passati davanti qualche istante fa.

-Avresti potuto dirmelo prima cretino! - si girò pronto a tornare indietro, ma si ritrovò tre uomini che gli puntavano addosso fucili assai carichi.
-Fermo dove sei! Lascialo subito andare!

Harry non si fece timore: - Neanche per sogno - mise Paul davanti a sé come uno scudo e sorrise: - Adesso sparate pure se volete - Paul urlò.

-No fermi non sparate! Deponete le armi! Deponete le armi! - e sempre usandolo come protezione, Harry si fece spazio tra gli uomini e riprese la corsa.


Nel cortile, intanto, Kodey si era fatto coraggio ed era andato ad aiutare il suo amico. Adesso stava cercando di slegare Louis.

-Perché sei venuto, ragazzino? - gli chiese lui - Stai rischiando di venire sparato a vista!
-Non posso accettare tutte le cose ripugnanti che accadono in questo paese! Mi disgusta. E pensare che ci tenevo a diventare un marinaio fiero e onesto!
-Fermati. Non posso scappare via da qui. Posso resistere ancora.
-Senti, la tua esecuzione è fissata per domani!
-Cosa?
-Paul non aveva intenzione di rispettare il vostro accordo sin dall'inizio! Ti ha sfruttato come un giocattolo illudendoti e adesso vuole ammazzarti!
-Quel figlio di puttana!
-Quando Harry lo ha saputo è andato su tutte le furie e lo ha menato! -

 Louis si voltò verso la base militare. Quel ragazzo ... -sicuramente la marina gli starà dando la caccia. Kodey sorrise al ragazzo legato - Senti Louis, non ti sto chiedendo di diventare un pirata, perché è una tua scelta e non devo intromettermi ... ma ti supplico: cerca di aiutarlo! - lui lo guardò agnostico - Senti, nessuno può aiutarti, a parte Harry! È la tua ultima speranza! E contemporaneamente tu sei la sua!

-Fermo! - disse una voce improvvisa. I due si voltarono. Una decina di marinai teneva i fucili mirati su di loro. L'ammiraglio Morrigan, il più alto, restava dietro: - Ragazzo sei in arresto per aver complottato alle mie spalle! In quanto a te, spadaccino, tieniti pronto a essere giustiziato seduta stante! Procedete uomini! Uccideteli entrambi!
 

 

Harry entrò nella camera di Paul. A dire il vero, sembrava appartenere ad una ragazza per via delle pareti rosa, dei fiori sistemati qua e là e di vari animali di peluche sistemati ovunque. Nauseato si guardò intorno. Scorse tre spade appoggiate vicino la finestra con le tende rosa e alla scrivania che reggeva vari coloranti per la faccia: - Eccola! - disse entusiasta. Mise Paul sul tappeto. L'uomo infatti era svenuto per i tanti capogiri: - Ma come faccio a sapere qual è quella di Louis? - si domandò - Oh beh ... le porterò via tutte e tre - uno strano rumore lo convinse ad affacciarsi e rimase allibito - Kodey! - esclamò.

-Voi due avete calpestato il mio territorio! - disse l'ammiraglio Morrigan - Volevate fare un colpo di stato insieme a quell'altro ragazzo col cappello, vero?

-Io combatto sempre da solo, dovresti saperlo! - gridò Louis cercando di non mettere di mezzo i due ragazzi - A differenza tua! Che ti circondi di uomini corrotti dalla tua prepotenza!

-Non sottovalutarmi sbruffone d'un bastardo! - continuò il comandante - La tua forza non è nulla in confronto alla mia supremazia - parlò ai suoi uomini - Caricare le armi!

"Non posso finire così ... devo mantenere la promessa fatta a Crista!" pensò Louis guardandolo con odio.

Harry non poteva non intervenire. Tenendo le spade alla cintura, si aggrappò alle ante della finestra e fece illuminare il petto con la frase: - GOM GOM SLINGSHOT!- allungò le braccia e si scagliò in alto come una frusta umana. Atterrò come un fulmine di fronte i due, mentre Morrigan gridava: - Fuoco!- e si beccò tutti i proiettili.
-NO! - strillò Louis.
-HARRY NO! - sbraitò Kodey.

 

Ma tutti rimasero sotto shock per due minuti quando videro che le pallottole non gli avevano fatto niente e si trovavano tutti ai suoi piedi. Era ancora vivo e vegeto. Harry rise a crepapelle: - Le pistole o qualunque tipo di arma da fuoco non funzionano su di me! Sono imbattibile!

Louis a malapena riuscì a parlare: - Ma si può sapere ... cosa ... o chi diavolo sei???
Harry lo guardò sorridente: - Mi chiamo Harry. E un giorno diventerò il Re dei Pirati!

 

TO BE CONTINUED

  
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