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Autore: Anmami    07/11/2014    1 recensioni
E se un giorno, aprendo gli occhi, ti accorgessi di aver passato gli ultimi cinque anni in un sogno? E se scoprissi che la tua vita, la vita che conosci, la vita che hai vissuto, non è altro che il frutto di una tua fantasia?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Lori Grimes, Rick Grimes, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Ciao! Secondo capitolo, non mi convince molto, tuttavia eccolo qui. Dal prossimo le cose inizieranno ad essere più chiare. Grazie a chi ha recensito e a chi mi segue. A presto.
 



Capitolo 2

Quello era veramente Jenner.
Provò ad avvicinarsi a me accompagnando ogni passo con parole di conforto. Sembrava essersi accorto del mio sconcerto nel vederlo e cercò in tutti i modi di rassicurarmi.
Era morto. Ne avevo la certezza. Possibile che fosse riuscito a salvarsi dopo l'esplosione del CDC? Quel posto era saltato per aria davanti ai miei occhi, avevo visto le fiamme avvolgere e distruggere tutto, nessuno avrebbe potuto uscire vivo da lì.
Mi agitai ancora di più. Lui era sempre più vicino ed io sempre più nervoso. Quando la distanza tra noi arrivò ad essere veramente troppo poca, scattai. Afferrai il bastone che sorreggeva la flebo e brandendolo con fare minaccioso, intimai il dottore di stare indietro. Quella situazione non mi convinceva, non mi fidavo di lui. Sapevo che qualcosa non andava, quelle persone non avevano buone intenzioni.
Cercai in tutti i modi di tenerli a distanza, ma Jenner uscì dalla stanza e vi ritornò dopo poco con due agenti di sicurezza, due energumeni che mi bloccarono sul mio letto senza troppe difficoltà consentendo al dottore di sedarmi.
Dopo quella dose di sedativo, le mie gambe si fecero molli, la vista si annebbiò e piombai in una specie di sonno. 
Ero sveglio, ma mi era impossibile compiere anche il minimo movimento.
Mi sdraiarono sul mio letto e ricollegarono tutti i macchinari e reinserirono l'ago della flebo nel mio braccio. Riuscivo a vedere tutto ciò che mi circondava, ma non ero in grado di reagire e percepivo le voci delle persone in modo ovattato, come se una bomba fosse appena esplosa accanto a me.
Jenner continuò a fissarmi, ma dopo poco la sua osservazione fu interrotta da una voce.
Due sole cose potevano spiegare ciò che sentii. La prima era una mia improvvisa pazzia e la seconda era che stessi sognando.
La sua voce la sentivo in ogni momento, era ben chiara dentro di me, l'avrei riconosciuta tra mille altre voci.
-Dottor Jenner... perché mi ha fatta chiamare? Cosa succede?-
Quella era Lori. Come poteva essere lei? Stavo davvero sognando? Se quello era uno scherzo del mio cervello non era affatto divertente. Cosa mi avevano somministrato per farmi arrivare ad avere delle allucinazioni simili? Non riuscivo a muovermi, non riuscivo a parlare, potevo soltanto limitarmi ad ascoltare.
-Signora Grimes, ho due notizie da darle, una buona ed una meno buona. Da quale vuole che inizi?-
-Dottore la prego, niente giochi.-
-Beh ok... dunque, l'abbiamo fatta chiamare perché questa notte è successo ciò che non credevamo possibile, suo marito si è svegliato. Le sue condizioni sono buone e questa è la buona notizia...-
-Quella cattiva?-
-Vede Signora, abbiamo dovuto sedarlo, si è alzato dal letto e mi ha minacciato con un'asta di metallo. Suo marito è in stato confusionale da quando si è svegliato. Non sappiamo cosa sia avvenuto nella sua mente mentre era in coma, ma deve averlo discostato dalla realtà. Vorrei poterle dire che tutto tornerà alla normalità e che potrà presto portarlo a casa, ma la verità è che non lo so. Non so come si evolverà la situazione, possiamo solo aspettare, sono desolato.-
Dopo aver ascoltato questa conversazione lo sconcerto che avevo provato crebbe ancora di più. Quella non poteva essere la realtà, stavo sicuramente sognando.
Continuai a restare lì sdraiato, semi-incosciente, senza riuscire a ad interagire con quello che mi circondava.
Ad un tratto un'immagine offuscata comparve davanti ai miei occhi. Sembrava una figura femminile, ma era tutto troppo confuso e non potevo essere assolutamente certo.
Una carezza sul viso, labbra che si poggiavano sulla mia fronte, conoscevo quel tocco, mi era famigliare. Era lì, Lori, la mia Lori. Se davvero mi trovavo in un sogno non avrei voluto svegliarmi per nessuna ragione al mondo. Chiusi gli occhi e mi beai del suo profumo. Non sapevo quanto sarebbe durata quella splendida fantasia quindi cercai di goderne più che potevo, da un momento all'altro Daryl mi avrebbe svegliato e quella bolla di felicità sarebbe scoppiata, riportandomi all'incubo che era la mia vita. 

  
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