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Autore: Afrodyte    07/11/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Il viaggio fu piuttosto lungo e arrivammo a destinazione per ora di cena.
"Scusate, ma a quest'ora ci sarà impossibile giocare"
"Oh ma certo, giocheremo domani pomeriggio e questa sera rimarremmo loro ospiti"
"Spero solo di non disturbare"
"State tranquilla, se vi ho invitato significa che non ci sono problemi"
Scendemmo dalla carrozza e ci accolse un maggiordomo che ci fece accomodare all'interno dell'abitazione.
Sentii dei passi provenire dal corridoio e all'improvviso la porta venne spalancata da una donna molto appariscente.
"Fersen! Da quanto tempo! Siete splendido come al solito! E questa giovane chi è? Un'altra delle vostre conquiste? Oh non siete cambiato affatto conte"
La osservai incredula, un'altra delle sue conquiste?
"Ma fatevi vedere cara, siete splendida! Formate proprio una bella coppia!"
"Calmatevi Julienne, credo che voi abbiate frainteso qualcosa"
"Oh state tranquillo conte, sapete bene che di me potete fidarvi, ma vi prego, seguitemi, di là vi attendono tutti gli altri, erano tutti entusiasti per il vostro arrivo"
Ci condusse in una stanza lì accanto dove c'erano altre cinque persone ad attenderci
"Da quanto tempo !"
"Che piacere rivedervi !"
"Calmatevi signori, vi prego, ho il piacere di annunciarvi il ritorno del conte di Fersen accompagnato da .. Come avete detto che vi chiamate ?"
"Elisabeth, mi chiamo Elisabeth tanto piacere"
"Bene Elisabeth quì difronte a voi ci sono la contessa Odette e sua sorella Béatrice e alla vostra destra ci sono i conti Arthur, Terence e Dorian"
"È un piacere fare la vostra conoscenza signori"
"Il piacere è tutto nostro madame Elisabeth"
Sembrano persone simpatiche, sarà piacevole trascorrere il tempo insieme a loro
"Ma vi prego signori, seguitemi nella sala accanto per la cena"
Ci spostammo come ci aveva chiesto Julienne e ci trovammo in un enorme sala con una lunga tavolata imbandita di cibo e bevande
"Esagerate sempre contessa, noi siamo solo in otto, tutto questo cibo potrebbe sfamare il doppio di noi"
"Suvvia, non dite idiozie Dorian, vi dico che andrà bene e adesso accomodatevi pure, prego"
Ci accomodammo e iniziammo a cenare.
Durante la cena mi parlarono della loro partita dell'anno scorso
"Vedete Elisabeth, Julienne non sa proprio perdere, dovevate vederla l'anno scorso.. per la rabbia era diventata tutta rossa"
Una risata generale rimbombò nella stanza
"Oh non credetegli Elisabeth, sono in grado di controllarmi benissimo"
"Vi dovete essere allenata tutto l'anno per riuscire a farlo"
"Oh Dorian sapete sempre essere così fastidioso!"
Passammo una bella serata in loro compagnia e a mezzanotte ci ritirammo nelle nostre stanze.
"Conte di Fersen la vostra stanza è sempre la solita e a Elisabeth ho riservato quella della vostra accompagnatrice dell'anno scorso, come si chiamava già? Ah si Emmanuelle, come potete vedere, Elisabeth, sono proprio una affianco all'altra così se voi non vi doveste ricordare la strada basterà seguire il conte, adesso vogliate scusarmi ma preferirei andare a dormire, buona notte"
"Vi ringrazio Julienne, buona notte anche a voi"
Si allontanò da noi e io rimasi sola con Fersen
"Vi auguro una buona notte Elisabeth, fate sogni d'oro"
"Vi ringrazio conte, sogni d'oro anche a voi"
Entrammo ognuno nella propria camera e andammo a dormire.
Quando mi svegliai il mattino seguente il sole era già alto,così mi preparai e mi diressi a cercare gli altri.
Andai in giardino, convinta di poter trovare qualcuno per poter trascorrere il tempo il sua compagnia
"Buongiorno Elisabeth"
Mi voltai
"Oh salve Dorian, avete dormito bene?"
"Benissimo direi e spero che sia stato altrettanto per voi"
"Oh ma certo"
"Vi andrebbe di passeggiare in mia compagnia?"
"Ma certo, volentieri conte"
Ci incamminammo uno affianco all'altro
"Debbo ammettere che ho conosciuto molte delle accompagnatrici di Fersen negli anni passati, ma nessuna è mai stata bella tanto quanto lo siete voi"
"Oh vi ringrazio"
"Ho semplicemente detto la verità Elisabeth"
Gli sorrisi, sapeva certamente essere molto galante ma il mio interesse era già rivolto a qualcun altro
"Spero che questo pomeriggio sarete nella mia squadra Elisabeth, non mi piacerebbe l'idea di avervi come rivale"
"A dire il vero ancora non so con chi sarò in squadra ma se ciò vi può far piacere vi dico fin da adesso che sarò una vostra compagna e non una vostra rivale"
"Molto bene, allora è deciso"
Trascorsi molto tempo in sua compagnia e a tarda mattinata ci venne in contro Fersen
"Dorian noto con piacere che non avete perso tempo"
"Oh Fersen stavo semplicemente conversando con la vostra amica"
"Ogni anno vi ritrovo a conversare con la mia accompagnatrice, forse dovrei provare a portare un accompagnatore l'anno prossimo"
"Ciò che dite mi offende, io sto solo cercando di fare amicizia"
"Spero che non ne vogliate fare troppa, conte"
La situazione divenne piuttosto imbarazzante, possibile che Fersen fosse così geloso?
Cercai di trattenere un sorriso ma non riuscii nel mio intento, spero solo che nessuno dei due lo abbia notato
"Signori ,vi prego, non dovete discutere a causa mia"
"Oh non vi preoccupate Elisabeth , a noi due piace stuzzicarci in questo modo di tanto in tanto"
Sembrava una scusa assai banale, ma non ebbi il tempo di replicare poichè ci interruppe una voce giunta da lontano
"Dorian! Fersen! Il pranzo è pronto, venite!"
"Bene, credo che sia meglio andare, Julienne non è una donna paziente"
Raggiungemmo gli altri in silenzio, credo che nessuno di noi sapesse cosa dire, era calato tra noi un silenzio imbarazzante e a spezzarlo fu la voce di Odette al nostro arrivo in sala
"Sono arrivati"
"Finalmente! Spero che il cibo sia ancora caldo"
"Calmatevi Julienne, abbiamo ritardato solo di alcuni minuti"
Pranzammo tutti insieme e nel primo pomeriggio ci dirigemmo nel campo per iniziare la partita di croquet.
La mia squadra era formata da altri tre componenti oltre a me: Dorian,Fersen e Odette.
Dunque i miei rivali erano Julienne, Bèatrice, Arthur e Terence.
Iniziammo la partita e anche se le nostre squadre erano parecchio bilanciate la squadra avversaria aveva pochi punti di vantaggio.
"Quest'anno vinceremo noi, Dorian"
"Non ne siate così sicura Julienne, la partita non è ancora terminata"
Continuammo a giocare e verso la fine della partita riuscimmo a recuperare quei pochi punti di svantaggio.
Adesso eravamo pari.
"Beh signori, direi che adesso tutto dipende da Elisabeth"
"Julienne non mettetela in agitazione"
"Suvvia Elisabeth state tranquilla, anche se fosse è solo un gioco"
Ma questo non mi tranquillizzava affatto.
Colpii la palla e riuscii a terminare tutto il percorso, avevamo vinto.
"Elisabeth lo avevo detto che ci avreste fatto vincere!"
Si intromise Julienne
"Suvvia Dorian, sarà stato solo un colpo di fortuna"
"Oh io non credo Julienne, accettate il fatto di essere stata battuta per una volta"
"Oh Julienne ci resta sempre la partita del prossimo anno"
"Ma certo Bèatrice e vinceremo noi"
"Se pensarla così vi fa stare meglio"
"Dorian siete sempre così insensibile!"
Ci ritirammo in casa dove chiacchierammo per il resto del pomeriggio.
"Credo che sia arrivata l'ora della nostra partenza, signori"
Disse Fersen ad un certo punto
"Il nostro viaggio sarà lungo e arriveremo a tarda notte se partiamo adesso"
"Va bene Fersen, come preferite voi"
"Tornerò a trovarvi presto"
"E portate anche Elisabeth con voi"
"Se ce ne sarà l'occasione la porterò con me volentieri"
"È stato un piacere fare la vostra conoscenza"
"Lo è stato anche per noi Elisabeth"
Ci salutammo tutti quanti con la promessa di rivederci al più presto, dopodichè salimmo sulla carrozza e partimmo.
Il nostro viaggio fu molto lungo e per tutto il tempo parlammo della nostra permanenza alla villa.
Era stata un esperienza lieta per entrambi e mi sarebbe tanto piaciuto tornare il prossimo anno per ripeterla.
Verso mezzanotte giungemmo alla reggia, così salutai il conte ed esausta mi diressi in camera mia.
Non appena mi sdraiai nel letto mi addormentai e il mattino seguente mi svegliai solo quando il sole era già alto nel cielo.
 

   
 
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