Suono il campanello. 

Mentre aspetto una risposta, mi sistemo la maglia e mi passo una mano fra i capelli, devo essere perfetto. 

Mi viene ad aprire una ragazza, sicuramente una cameriera, dai lunghi capelli neri. 

«Desidera?»

«Buongiorno, sono Harry Myers, il nuovo vicino di casa, sono venuto a porre i miei omaggi alla famiglia.»

Le mostro la torta che ho in mano, sorridendo. 

Questo linguaggio forbito non fa per me, ma qui non si parla di me, sono solo un personaggio in una storia drammatica, destinata a non avere un lieto fine. 

La ragazza mi apre la porta e mi fa entrare, poi se ne va per annunciarmi alla famiglia. 

Entra in cucina e dice:

«È Harry Myers, signora. Ha portato una torta.»

Dall'ingresso sento il rumore delle sedie che si spostano. 

Intanto io osservo la casa. Una lunga scalinata contornata da manici dorati è sovrana dell'ingresso. Ai muri, quadri costosi e eleganti. 

«Buongiorno Harry.» 

Mi volto verso la voce che mi ha parlato, e mi appaiono agli occhi le due donne che ho visto solo ieri. 

Sorrido porgendo alla padrona di casa la torta alle nocciole che tengo in mano.

«Tieni Judith, un piccolo omaggio per la regina del regno.»

«Ancora con questa storia? Mio caro, sono nobile quanto le cameriere che mi servono!» ride, e la sua risata produce un suono spiacevole, quasi cattivo.

A questo punto interviene la figlia, Charmaine, sorridendomi.

«Alle nocciole, è la mia preferita.»

Le sorrido guardandola. Lei abbassa subito lo sguardo. Quella ragazza che si è mostrata tanto spavalda ieri, si è lasciata abbindolare da qualche moina. 

«Potrei offrirtene una fetta davanti a un frullato, mi hanno consigliato una pasticceria qua vicino dove pare la facciano ottimamente.» 

La guardo interrogativo, mentre vedo un'espressione di sorpresa nascere sul suo viso. 

«Sarebbe un piacere.» dice lei sorridendo. 

«Dio, Dio, andate, non voglio vedere mia figlia flirtare!» ride Judith con un gesto della mano.

Le faccio il baciamano per salutarla, dicendo: 

«Arrivederci signora Moore, a presto!»

 

Io e Charmaine camminiamo uno accanto all'altra sul marciapiede. 

Un silenzio imbarazzante ci lascia dopo pochi secondi, quando io le porgo una domanda:

«Allora, Charmaine, tu studi?»

«In realtà ho studiato arte vicino a Londra per un anno, poi mio padre mi ha trovato un impiego nella sua azienda, quindi, eccomi qui!» 

Sorride, ed ha un sorriso bellissimo. 

Faccio attenzione a creare contatti, sia visivi che tattili, deve crearsi una chimica, o meglio, io la devo creare. 

Continuiamo a parlare fino al bar, dove entriamo e, dopo esserci seduti, ordiniamo. 

Due torte alle nocciole con un frullato al cioccolato. L'avevamo quasi detto in coro, e poi eravamo scoppiati a ridere, senza curarci del cameriere che stava aspettando. 

Poi avevamo mangiato, sempre chiacchierando. 

Ad un certo punto, ridendo, avevo afferrato la sua mano sul tavolo; lei subito si era ritratta, ma poi aveva lasciato che la mia mano stesse sulla sua, sorridendo. 

Ad un certo punto il suo telefono vibra, lei lo guarda e legge un messaggio. 

«Devo andare!» dice, ad un tratto agitata. 

«Ti accompagno a casa...»

«No,» risponde «no, grazie, ma devo prima, ehm, fare una commissione.»

Annuisco e la saluto, lei mi lascia un bacio sulla guancia e poi esce dalla pasticceria quasi di corsa. 

Devo scoprire cosa sta nascondendo, e non ci metterò molto. 

Torno a casa e prendo di nuovo il mio quaderno, lo apro alla pagina di Charmaine e inserisco tutte le informazioni che avevo scoperto durante l'uscita. Poi faccio nuovamente un cerchio nero attorno al volto della ragazza. 

Che la guerra abbia inizio. 

 

 

Ciao gente, non ho molto da dire su questo capitolo, ma presto le cose si faranno più interessanti. 

Se volete scrivermi, fatelo o qui o su twitter (@thxlouis). 

Aggiornerò al più presto, gnight💘