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Autore: likehurricane    07/11/2014    1 recensioni
Lui, Lei e un aereoporto bloccato da una bufera.
Cosa ha previsto il destino per loro?
''Siamo fatte per poche persone e spesso le incontriamo per caso!''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHELSEY

Avete presente quando dentro la vostra testa incominciate a vedere pure gli unicorni che volano pur di non stare attenti alle lezioni?
Beh, questo è quello che a me succede sei giorni su sei e cinque ore su cinque. Dover sopportare dieci professori a settimana è una cosa davvero difficile. Ma quel martedì non era giornata per me. Mi ero alzata in ritardo, dopo aver passato tutta la notte sveglia. Come se non bastasse avevo perso l'autobus e mi ero bagnata grazie agli autisti, poco intelligenti, che corrono lungo le strade quando piove. Ero arrivata a scuola alle 9.00 e per poco rischiavo di prendere un rapporto dato l'orario e le mie condizioni. Una volta entrata in classe, ho dovuto sopportare la predica della professoressa e quella di Rachel, la mia migliore amica.

-  Che fine avevi fatto, si può sapere? -
- Rach, per favore. Anche tu con la predica, no. -
- Ok, scusa. Ma non me la racconti giusta, sappilo! -

 

Il più grande problema di Rach? Pensa di essere già diventata una psicologa solo perché frequenta il quarto anno di liceo scienze umane. E bene, no, non lo è per niente! Per finire la conversazione lì, le sorrisi e presi il mio telefono. Come ogni giorno, durante le lezioni, andai su tumblr e mi misi un po' a vagare. Vagando, vagando, non mi ero nemmeno resa conto che erano passate già due ore d'italiano.

- Ehi Chel, possiamo parlare un po'? Ti va? -

No, non mi andava per il semplice motivo che non avevo niente da dirle. Ma sapendo che era in buona fede, decisi di concederle quella parlata.

- Si, dimmi - le dissi aspettando che mi facesse le solite domande e affermazioni. E così avvenne.
- Stai bene? Come mai oggi sei in ritardo? -
- Non sono riuscita a svegliarmi, tutto qua. -

- Sai qualcosa di tuo padre?-

Da quando, due settimane fa, ho avuto la notizia che mio padre ha avuto un infarto e adesso sta in ospedale per evitare peggioramenti della sua salute, tutti non fanno altro che chiedermi se sto bene. Questa domanda me la pongo ogni giorno io.

'' Chelsey, stai bene? Sei pronta ad affrontare un'altra giornata? Pronta a mettere la maschera con il sorriso stampato? ''
La risposta è sempre la stessa: '' No, non sto bene, ma devo andare avanti. ''

- No, anche niente... Tu come stai?-
- Io bene, tu?-
- Ti ho già risposto..-
- Dici? Beh, allora non ho capito bene. Come stai, quindi?-
Facendo un sospiro per l’esasperazione, risposi: '' Sono in pensiero, nessuno mi dice niente da due giorni. Aspetto, aspetto ma niente. Nessuno dice niente. Ieri sono scoppiata a piangere e sono finita per addormentarmi sta mattina alle 6.00 e poi non sono riuscita a svegliarmi. Tutto qua. '' La pazienza non è una mia dote.
- Non potevi chiamarmi? O venire a casa mia a dormire?-
- Avresti fatto la notte con me. Ne hai fatte già abbastanza per colpa mia..-
- Chelsey Evan sei una deficiente! Non mi frega di fare le nottate con te. L'importante è che non rimani sola quando stai per crollare. -

Rachel Beer potrebbe essere la più rompipalle, una finta psicologa, ma è, e sarà sempre la migliore amica di questo mondo.
Andai ad abbracciarla forte, per poi sussurrandole '' Ti voglio tanto bene, Rachel. ''

Il resto della mattinata la passai da sola. Non avevo nessunissima voglia di parlare con qualcun altro all'infuori di me.
In un anno avevo dovuto sopportare il divorzio dei miei genitori, la morte della mia nonna materna e la rottura col ragazzo che pensavo sarebbe stato l' ''uomo'' della mia vita.
L'8 Aprile di quell'anno, i miei genitori dal nulla se n'erano usciti con questa notizia allettante : divorzio consensuale. All'inizio pensai che fosse uno scherzo. Si ok i miei litigavano, ma quali genitori non lo fanno?
Così cercai delle spiegazioni per capire anche il motivo di questa decisione improvvisa. Volete sapere cosa usci fuori? Non ve lo potete mai immaginare, perché io ero la prima ad non mai sentito un motivo come questo in diciassette anni di vita.
Il motivo fu testuali parole : "Chel, sei troppo piccola per capire le dinamiche che riguardano gli adulti e l'amore, compreso il matrimonio."
Motivo strano, vero? Beh, ancora oggi non conosco il motivo del divorzio dei miei genitori, ma come in ogni cosa in questa vita bisogna abituarsi a quello che il destino ti riserva, anche se certe volte fa solo cazzate..
MA, come se non bastasse dopo tre mesi dall'inaspettato divorzio, la mia nonna materna morì. Voi potreste dire 'Ma che sarà mai?! Ogni giorno centinaia di persone muoiono, è la vita!'; però per me rappresentò il crollo di un portante fondamentale della mia vita.
Mia nonna era quella persona estremamente solare, certe volte fastidiosa, capace di attaccare bottone con persone sconosciute senza avere un pretesto, ma solo per il semplice gusto di parlare. Amavo andare a trovarla, a parte perché significava mangiare, perché ci sedevamo fuori la porta del piccolo orto e mi raccontava quella che fu la sua vita con le vicende economiche del tempo e della storia d'amore che ebbe con mio nonno, mai conosciuto. Certe volte, ero io quella che raccontavo le mie vicende d'amore con il mio, ormai, ex fidanzato, Justin. Lei rimaneva li, ad ascoltare e pronta a dar consigli da vecchia saggia che ha vissuto queste situazioni adolescenziali. Mi sentii mancare la mia compagna di chiacchere e la mia, in quei diciassette anni, seconda mamma.
Come se la mia psiche non ne avesse abbastanza, all'inizio di Luglio, il mio così detto ragazzo decise che dopo due anni era meglio lasciarsi poiché io avevo troppi problemi famigliari e dovevo prima risolverli e trovare un equilibrio personale dopo queste disgrazie, perché erano solo questo.
Per usare un eufemismo, quale deficiente mai verrebbe a dirvi una cosa del genere, in un momento del genere? Lui, invece di rimanere accanto a me, a consolarmi e dirmi che tutto sarebbe andato bene come si legge nei libri e si vede nei film, quell'adorabile ragazzo aveva fatto l'opposto.
Conclusione? Io e la sfiga andavamo talmente d'accordo da portarmi a pensare che potesse prendere il posto di Rachel.

___________

- Signorina Evan, ha capito?-  All'improvviso qualcuno mi aveva svegliata dal mio sonnellino ad occhi aperti. Mi ripresi dal mio stato di trans per realizzare e vedere che davanti alla porta c'era una bidella che mi guardava, e a quanto pare mi aspettava anche.
-Si, mi scusi..- risposti imbarazzata.
La professoressa comprendendo che non avevo sentito nemmeno la lettera inziale di quelle che mi era stato detto, mi schiarì le idee - La vogliono in segreteria, a quanto pare qualcuno la sta chiamando dal telefono della scuola.-
Dal telefono della scuola? Che persone arretrate. Esistevano i cellulari e io, guarda caso, ne possedevo uno. Ma lasciando il sarcasmo a parte, feci cenno col capo e seguii la bidella in segreteria.
-Buongiorno, mi hanno chiamata per una telefonata...- Che imbarazzo!!
-Lei è la signorina Evan, giusto?-
Ritiro l'imbarazzo. Qui sono messi proprio male. Chi potevo mai essere? Un asino volante?
- Esatto.-
-Ecco a lei.- e mi passo il telefono. Le sorrisi per essere educata e poi risposi al telefono.

-Pronto?-
-Salve signorina Evan, adesso le dirò chi sono ma lei non deve preoccuparsi, ok?-

Che bella premessa, pensai. - Sono Miss. Stuart e sono la dottoressa di turno all'ospedale dove suo padre risiede.-
Incominciai a sudare freddo. Gli era successo qualcosa di grave? Era peggiorato?
Le cose più brutte di questo mondo mi passarono nella testa in una frazione di secondi.
-..si, contini per favore.-
-Suo padre ha avuto un attacco di panico molto pericolo, poiché lui, a causa del risveglio dal coma farmacologico, ha perso un po' di conoscenza. L'unica cosa che siamo riusciti a fargli ricordare è stato di lei. Infatti ci siamo subito operati per trovarla e chiederle se si può recapitare qui, a Londra, per dare un sostegno emotivo e, soprattutto, per far ricordare a suo padre i tratti mancanti. Lei è disponibile?-

Fermi tutti un attimo. Una sconosciuta mi ha chiamata, a scuola, per darmi delle notizie di mio padre dopo che per due settimane nessuno ha osato prendere il telefono e farmi sapere qualcosa?! Poi arriva questa dal nulla e mi dice che mio padre è entrato e, pure, uscito dal coma farmacologico. Inoltre mi chiede pure di andare a Londra, così dal nulla?!

- Mi dia solo il tempo di avvisa mia madre e prenotare l'aereo.-
Inaspettatamente o no, mio padre aveva bisogno di me in quel momento.
- Perfetto, restiamo in contatto via email. A presto signorina Evan.-

Dopo essere uscita dalla segreteria, mandai subito un messaggio a mia madre. Avevo bisogno di lei e speravo che, almeno una volta, avrebbe fatto meno l’egoista.

 A: Mamma

‘’ Ho bisogno del tuo aiuto. Mi hanno chiamato da Londra. Mi vogliono lì per aiutare papà. Spero che per te vada bene, ti racconto meglio quando torno.

Ps. Se puoi, potresti farmi la valigia? Grazie. ‘’

Adesso, mi rimaneva solo di dover sopportare altre tre ore di scuola.







HOLA, sto scrivendo qui perchè vorrei scusarmi per il ritardo, però la scuola mi tiene molto occupata e solo grazie a questa allerta meteo sono riuscita a scrivere. Spero che quelli, e anche altri, continuerete a leggere la mia storia.
A presto,
Chiara.

  
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