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Autore: Alexandra e Mac    08/11/2014    5 recensioni
Il Passato e il Futuro si mescolano in questo racconto che conclude la trilogia iniziata con Giochi del Destino. Per tutti coloro che hanno amato i personaggi storici da noi inventati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nel Destino'
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Capitolo XXXV



Un nuovo piano




Nicholas voleva rivederla.

Doveva ammettere di non aver previsto un risvolto simile quando aveva ideato il piano. Era sicurissima che, se nel frattempo non l'avesse scoperta, dopo aver pensato d'aver tradito la moglie il Duca si sarebbe ricreduto e sarebbe tornato comunque da lei. Invece voleva trascorrere un'altra notte con la donna che riteneva essere diventata la sua amante. L'aveva detto alla moglie prima di addormentarsi tra le sue braccia, credendola l'altra.

Quando Lady Sarah aveva raggiunto lei e Thomas nel salottino dove entrambi l'attendevano in silenzio, era talmente turbata da non accorgersi neppure dell'imbarazzo che regnava tra il Conte e Lady Cavendish. Eleanor stava ancora tentando di riprendersi dal momento di appassionata intimità che avevano appena vissuto e non riusciva a sostenere il suo sguardo, che invece non l'abbandonava un momento. Il Conte di Linley aveva amoreggiato con lei lì, in quella stanza, addirittura in piedi, praticamente sulla porta. E lei non solo glielo aveva permesso, ma ne aveva anche goduto: se fosse stata sincera con se stessa, avrebbe persino ammesso di desiderarlo ancora.

"Sarah, che vi succede?"

Era stato Thomas a riprendersi per primo e notare il turbamento della donna.

"Oh, Tommy..."

La Duchessa si era rifugiata nell'abbraccio consolatorio dell'amico ed Eleanor si era scoperta invidiosa e al tempo stesso meschina: possibile che fosse gelosa di Lady Sarah e del Conte di Linley?

"Vuole rivedervi" aveva detto, rivolta verso di lei. Il tono non era accusatorio, solo triste. Poi aveva proseguito raccontando che, per tutta la durata dell'amplesso, il marito l'aveva sempre chiamata Eleanor, dicendole ogni volta quanto fosse bella, quanto egli l'avesse desiderata fin dalla prima volta che l'aveva vista, quanto avesse atteso un momento come quello, nonostante il suo recente comportamento, quanto fosse importante per lui non farle del male.

"È evidente che tiene molto a voi" aveva aggiunto, infine, rassegnata.

Eleonor si era sorpresa.

"Ma non è vero! Non può aver detto quelle cose..." aveva ribattuto a sua volta.

Era sconvolta. Thomas la stava osservando senza fiatare e lei non osava domandargli a cosa stesse pensando. Si era resa conto, all'improvviso, che la sua opinione contava molto: in meno di un'ora, il Conte di Linley le si era insinuato sotto pelle e ora la richiesta di Nicholas, anziché lusingarla, la infastidiva.

"Dovete accettare e dare un'altra possibilità a Sarah" si era espresso lui, sorprendendo entrambe.

"Ma..." aveva tentato di obiettare lei. Inutilmente. Egli l'aveva convinta, sostenendo che il piano era suo e ora toccava a lei fare in modo che la faccenda terminasse come auspicavano. Non potevano permettere che Nicholas pensasse di aver fatto l'amore con lei e desiderarla ancora.

Non aveva potuto tirarsi indietro, altrimenti avrebbero pensato che era interessata a Lord Thornton.

E così quella sera avrebbe dovuto fingere di nuovo. Ma, forse, ciò che temeva di più, era l'idea di ritrovarsi di nuovo sola con il Conte mentre Lady Sarah sarebbe stata ancora tra le braccia del marito.

Stava pensando a cosa escogitare per evitarlo, quando il maggiordomo le annunciò una visita.

"Buongiorno mia cara" la salutò il Duca con affetto, avvicinandosi e baciandola sulle labbra come minimo cinque ore prima del previsto.

"Nicholas..." il suo nome fu tutto ciò che riuscì ad uscire dalla sua bocca.

"Non siete contenta di rivedermi, mia cara?" domandò lui ed ella colse un qualcosa di strano nella sua voce: un lieve accenno divertito che stonava col tono da tenero amante. Anche il bacio, benché glielo avesse dato sulle labbra, era stato rapido e per nulla appassionato.

"Sì, certo. Ma vi aspettavo questa sera, mio caro..." rispose facendogli il verso, decisa a stare al gioco e scoprire cos'aveva in mente.

"Per un'altra notte infuocata..." annuì lui, con sguardo sognante. Poi aggiunse:

"È piaciuta anche a voi. Avevate un aspetto deliziosamente arruffato e soddisfatto quando mi sono risvegliato!"

Il tono si era fatto ancora più divertito, a quelle parole. Eleanor decise di continuare nella farsa. Era ormai certa che Nicholas avesse in mente qualcosa.

"Non devo di certo dirvi io che siete un amante focoso e molto abile".

"Mhmm... Addirittura focoso! Il molto abile me lo aspettavo, ma addirittura focoso..."

"Suvvia, non siate modesto".

"Oh, ma non lo sono affatto. Nel mio caso, infatti, mi definirei un amante superlativo. Chi non immaginavo addirittura focoso è Tommy. A volte ha un'aria così... così distaccata ed eterea, nonché annoiata, che non avrei mai creduto che fosse anche focoso. Dovete averlo colpito molto, mia cara Eleanor!" E, a quelle parole, le fece uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

"Quando lo avete capito?" domandò lei, arrendendosi di fronte all'evidenza.

"Poco prima di decidere di trascinarvi nel letto... Ho colto nell'aria il profumo di mia moglie" aggiunse poi, rispondendo alla muta domanda nei suoi occhi.

Lei annuì, ricordando l'attimo di esitazione che aveva avuto: aveva creduto che stesse decidendo se lasciarsi andare alla passione per lei, invece lui stava cercando di interpretare la recente scoperta e valutando come agire. Ammirò il suo sangue freddo e la sua capacità di decidere le sue mosse in una manciata di secondi.

"Comunque non sottovalutatevi mia cara. Resistere alla vostra appassionata opera di seduzione non è stato facile".

"Siete arrabbiato?"

"Sono sorpreso. Non mi aspettavo un piano tanto astuto e, soprattutto, che Sarah vi acconsentisse".

"Lei vi ama ancora. Ha acconsentito, nonostante fosse scettica sulla riuscita del piano e sul vostro amore, solo per trascorrere ancora una notte tra le vostre braccia, ne sono certa".

"Ve lo ha detto lei?"

"No, ma era evidente da quanto soffriva mentre ci raccontava che voi l'avete chiamata col mio nome per tutta la notte. Perché le avete fatto credere di volere me e non avete rivelato d'aver scoperto l'inganno?"

"Perché avevo bisogno di tempo per capire alcune cose. E poi ero sconvolto da quanto poco fosse bastato per mandare all'aria il mio ferreo proposito di non far più l'amore con mia moglie per non rischiare di metterla di nuovo incinta: avevo fatto la scelta giusta facendole credere di avere numerose amanti, per tenermi lontano dal suo letto. Mi è bastato rendermi conto che lei era lì e poi averla vicina per dimenticare tutto quanto..."

"Voi l'amate" disse lei, come se quel fatto spiegasse tutto.

"Sì l'amo. Ma non solo: Sarah è parte di me e lo sarà per sempre..." ammise lui.

"Deve essere meraviglioso essere amati così".

"Lo è" confermò lui, riconoscendo di essere amato allo stesso modo da sua moglie.

"Avete detto che avevate bisogno di capire alcune cose..." gli ricordò lei, ansiosa di sapere per quale motivo non avesse rivelato d'aver scoperto il loro piano.

"Sì. Innanzitutto cosa prova ancora Sarah dopo ciò che le ho fatto... e se avrei qualche possibilità per rimediare..."

"Oh, ma allora avete deciso di smettere la vostra carriera di libertino!" disse lei, felice.

"Noto che la cosa vi fa piacere".

Lei ritenne superfluo rispondere al suo commento; tuttavia aggiunse divertita:

"La vostra ultima amante deve essere stata davvero un disastro per farvi prendere una decisione che farà soffrire la metà femminile della nobiltà inglese e tirare un sospiro di sollievo alla metà maschile!"

"La mia ultima ed unica quasi amante è stata la migliore amica che abbia mai avuto dopo mia moglie... E questo mi porta all'altra cosa che volevo capire, dopo che vi ho rivista nel letto accanto a me al mio finto risveglio".

"Quindi avete finto anche di addormentarvi..."

"Ovviamente. Dovevo capire sino in fondo il vostro piano e la reazione di Sarah all'idea che io fossi convinto d'aver amato voi. L'ho chiamata col vostro nome, ma ciò che dicevo era diretto solo a mia moglie".

Eleanor annuì, ricordando ciò che Lady Sarah aveva raccontato, parole che, ne era convinta, Nicholas non avrebbe mai rivolto a lei.

"Ho sperato che capisse da quelle parole... In quel caso avrei rivelato di avervi scoperte. Ma le ho fatto troppo male, ora me ne rendo conto, e le serve una spiegazione. Solo che non mi crederebbe, se la dessi a lei. Dovrò dargliela mentre crede che vi stia lasciando per tornare da lei dopo l'ultima notte tra le vostre braccia".

"Sarà quindi questo l'obiettivo della nostra ultima notte da amanti?" domandò lei, per capire bene le sue intenzioni e non correre il rischio di sbagliare qualcosa nell'aiutarlo a riconquistare la moglie.

"Questo, sì" rispose lui. Poi, illuminandosi di nuovo in uno sguardo divertito, aggiunse enigmatico: "Ma non solo...".

"Cosa intendete?"

"Lo scoprirete a tempo debito. Ma affinché  il mio piano funzioni, dovrete aiutarmi voi, Eleanor. Promettetemi che stasera farete tutto quanto vi dirò".

"Ebbene, mio caro, dovreste saperlo che le amanti sono disposte a tutto per trattenere a sé il loro uomo... " gli rispose, birichina. Poi, invitandolo a sedersi, tornò seria e gli disse: "Avanti, accomodatevi e mettetemi al corrente di quello che avete in mente e cosa dovrei fare".

  
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