Capitolo XXXV
Un nuovo piano
Nicholas
voleva rivederla.
Doveva
ammettere di non aver previsto un
risvolto simile quando aveva ideato il piano. Era sicurissima che, se
nel
frattempo non l'avesse scoperta, dopo aver pensato d'aver tradito la
moglie il
Duca si sarebbe ricreduto e sarebbe tornato comunque da lei. Invece
voleva
trascorrere un'altra notte con la donna che riteneva essere diventata
la sua
amante. L'aveva detto alla moglie prima di addormentarsi tra le sue
braccia,
credendola l'altra.
Quando
Lady Sarah aveva raggiunto lei e Thomas
nel salottino dove entrambi l'attendevano in silenzio, era talmente
turbata da
non accorgersi neppure dell'imbarazzo che regnava tra il Conte e Lady
Cavendish. Eleanor stava ancora tentando di riprendersi dal momento di
appassionata intimità che avevano appena vissuto e non riusciva a
sostenere il
suo sguardo, che invece non l'abbandonava un momento. Il Conte di
Linley aveva
amoreggiato con lei lì, in quella stanza, addirittura in piedi,
praticamente
sulla porta. E lei non solo glielo aveva permesso, ma ne aveva anche
goduto: se
fosse stata sincera con se stessa, avrebbe persino ammesso di
desiderarlo
ancora.
"Sarah,
che vi succede?"
Era
stato Thomas a riprendersi per primo e
notare il turbamento della donna.
"Oh,
Tommy..."
"Vuole
rivedervi" aveva detto,
rivolta verso di lei. Il tono non era accusatorio, solo triste. Poi
aveva
proseguito raccontando che, per tutta la durata dell'amplesso, il
marito
l'aveva sempre chiamata Eleanor, dicendole ogni volta quanto fosse
bella,
quanto egli l'avesse desiderata fin dalla prima volta che l'aveva
vista, quanto
avesse atteso un momento come quello, nonostante il suo recente
comportamento,
quanto fosse importante per lui non farle del male.
"È
evidente che tiene molto a voi"
aveva aggiunto, infine, rassegnata.
Eleonor
si era sorpresa.
"Ma
non è vero! Non può aver detto quelle
cose..." aveva ribattuto a sua volta.
Era
sconvolta. Thomas la stava osservando senza
fiatare e lei non osava domandargli a cosa stesse pensando. Si era resa
conto,
all'improvviso, che la sua opinione contava molto: in meno di un'ora,
il Conte
di Linley le si era insinuato sotto pelle e ora la richiesta di
Nicholas,
anziché lusingarla, la infastidiva.
"Dovete
accettare e dare un'altra
possibilità a Sarah" si era espresso lui, sorprendendo entrambe.
"Ma..."
aveva tentato di obiettare
lei. Inutilmente. Egli l'aveva convinta, sostenendo che il piano era
suo e ora
toccava a lei fare in modo che la faccenda terminasse come auspicavano.
Non
potevano permettere che Nicholas pensasse di aver fatto l'amore con lei
e
desiderarla ancora.
Non
aveva potuto tirarsi indietro, altrimenti
avrebbero pensato che era interessata a Lord Thornton.
E
così quella sera avrebbe dovuto fingere di
nuovo. Ma, forse, ciò che temeva di più, era l'idea di ritrovarsi di
nuovo sola
con il Conte mentre Lady Sarah sarebbe stata ancora tra le braccia del
marito.
Stava
pensando a cosa escogitare per evitarlo,
quando il maggiordomo le annunciò una visita.
"Buongiorno
mia cara" la salutò il Duca con affetto,
avvicinandosi e baciandola sulle labbra come minimo cinque ore prima
del
previsto.
"Nicholas..."
il suo nome fu tutto ciò che riuscì ad
uscire dalla sua bocca.
"Non
siete contenta di rivedermi, mia cara?" domandò lui
ed ella colse un qualcosa di strano nella sua voce: un lieve accenno
divertito
che stonava col tono da tenero amante. Anche il bacio, benché glielo
avesse
dato sulle labbra, era stato rapido e per nulla appassionato.
"Sì,
certo. Ma vi aspettavo questa sera, mio caro..."
rispose facendogli il verso, decisa a stare al gioco e scoprire
cos'aveva in
mente.
"Per
un'altra notte infuocata..." annuì lui, con sguardo
sognante. Poi aggiunse:
"È
piaciuta anche a voi. Avevate un aspetto deliziosamente
arruffato e soddisfatto quando mi sono risvegliato!"
Il
tono si era fatto ancora più divertito, a quelle parole. Eleanor
decise di continuare nella farsa. Era ormai certa che Nicholas avesse
in mente
qualcosa.
"Non
devo di certo dirvi io che siete un amante focoso e molto
abile".
"Mhmm...
Addirittura focoso! Il molto abile me lo aspettavo,
ma addirittura focoso..."
"Suvvia,
non siate modesto".
"Oh,
ma non lo sono affatto. Nel mio caso, infatti, mi
definirei un amante superlativo. Chi non immaginavo addirittura focoso
è Tommy.
A volte ha un'aria così... così distaccata ed eterea, nonché annoiata,
che non
avrei mai creduto che fosse anche focoso. Dovete averlo colpito molto,
mia cara
Eleanor!" E, a quelle parole, le fece uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
"Quando
lo avete capito?" domandò lei, arrendendosi di
fronte all'evidenza.
"Poco
prima di decidere di trascinarvi nel letto... Ho colto
nell'aria il profumo di mia moglie" aggiunse poi, rispondendo alla muta
domanda nei suoi occhi.
Lei
annuì, ricordando l'attimo di esitazione che aveva avuto: aveva
creduto che stesse decidendo se lasciarsi andare alla passione per lei,
invece
lui stava cercando di interpretare la recente scoperta e valutando come
agire.
Ammirò il suo sangue freddo e la sua capacità di decidere le sue mosse
in una
manciata di secondi.
"Comunque
non sottovalutatevi mia cara. Resistere alla vostra
appassionata opera di seduzione non è stato facile".
"Siete
arrabbiato?"
"Sono
sorpreso. Non mi aspettavo un piano tanto astuto e,
soprattutto, che Sarah vi acconsentisse".
"Lei
vi ama ancora. Ha acconsentito, nonostante fosse scettica
sulla riuscita del piano e sul vostro amore, solo per trascorrere
ancora una
notte tra le vostre braccia, ne sono certa".
"Ve
lo ha detto lei?"
"No,
ma era evidente da quanto soffriva mentre ci raccontava
che voi l'avete chiamata col mio nome per tutta la notte. Perché le
avete fatto
credere di volere me e non avete rivelato d'aver scoperto l'inganno?"
"Perché
avevo bisogno di tempo per capire alcune cose. E poi
ero sconvolto da quanto poco fosse bastato per mandare all'aria il mio
ferreo
proposito di non far più l'amore con mia moglie per non rischiare di
metterla
di nuovo incinta: avevo fatto la scelta giusta facendole credere di
avere
numerose amanti, per tenermi lontano dal suo letto. Mi è bastato
rendermi conto
che lei era lì e poi averla vicina per dimenticare tutto quanto..."
"Voi
l'amate" disse lei, come se quel fatto spiegasse
tutto.
"Sì
l'amo. Ma non solo: Sarah è parte di me e lo sarà per
sempre..." ammise lui.
"Deve
essere meraviglioso essere amati così".
"Lo
è" confermò lui, riconoscendo di essere amato allo
stesso modo da sua moglie.
"Avete
detto che avevate bisogno di capire alcune
cose..." gli ricordò lei, ansiosa di sapere per quale motivo non avesse
rivelato d'aver scoperto il loro piano.
"Sì.
Innanzitutto cosa prova ancora Sarah dopo ciò che le ho
fatto... e se avrei qualche possibilità per rimediare..."
"Oh,
ma allora avete deciso di smettere la vostra carriera di
libertino!" disse lei, felice.
"Noto
che la cosa vi fa piacere".
Lei
ritenne superfluo rispondere al suo commento; tuttavia aggiunse
divertita:
"La
vostra ultima amante deve essere stata davvero un disastro
per farvi prendere una decisione che farà soffrire la metà femminile
della
nobiltà inglese e tirare un sospiro di sollievo alla metà maschile!"
"La
mia ultima ed unica quasi
amante è stata la migliore amica che abbia mai avuto dopo mia
moglie... E
questo mi porta all'altra cosa che volevo capire, dopo che vi ho
rivista nel
letto accanto a me al mio finto risveglio".
"Quindi
avete finto anche di addormentarvi..."
"Ovviamente.
Dovevo capire sino in fondo il vostro piano e la
reazione di Sarah all'idea che io fossi convinto d'aver amato voi. L'ho
chiamata col vostro nome, ma ciò che dicevo era diretto solo a mia
moglie".
Eleanor
annuì, ricordando ciò che Lady Sarah aveva raccontato,
parole che, ne era convinta, Nicholas non avrebbe mai rivolto a lei.
"Ho
sperato che capisse da quelle parole... In quel caso avrei
rivelato di avervi scoperte. Ma le ho fatto troppo male, ora me ne
rendo conto,
e le serve una spiegazione. Solo che non mi crederebbe, se la dessi a
lei. Dovrò
dargliela mentre crede che vi stia lasciando per tornare da lei dopo
l'ultima
notte tra le vostre braccia".
"Sarà
quindi questo l'obiettivo della nostra ultima notte da
amanti?" domandò lei, per capire bene le sue intenzioni e non correre
il rischio
di sbagliare qualcosa nell'aiutarlo a riconquistare la moglie.
"Questo,
sì" rispose lui. Poi, illuminandosi di nuovo in
uno sguardo divertito, aggiunse enigmatico: "Ma non solo...".
"Cosa
intendete?"
"Lo
scoprirete a tempo debito. Ma affinché il
mio piano funzioni, dovrete aiutarmi voi,
Eleanor. Promettetemi che stasera farete tutto quanto vi dirò".
"Ebbene, mio caro, dovreste saperlo che le amanti sono disposte a tutto per trattenere a sé il loro uomo... " gli rispose, birichina. Poi, invitandolo a sedersi, tornò seria e gli disse: "Avanti, accomodatevi e mettetemi al corrente di quello che avete in mente e cosa dovrei fare".