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Autore: Shine no Kami    23/10/2008    0 recensioni
Nel mio campo sono diventata in breve la migliore. Il sensei mi disse che era qualcosa che avevo nel sangue, che ero nata per quello. Il mio, lo considero un lavoro come un altro: c'è chi è nato per fare il pittore, c'è chi è nato per fare il carpentiere. Cosa c'è di così strano se qualcuno è nato per fare l'assassino?
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Dopo circa 1 anno, sono di nuovo in pista! Ho avuto problemi al computer, esami, prove d'ammissione e vacanze, quindi diciamo che non ho valide scusanti e passiamo avanti che è meglio!

Godetevi il capitolo 28, che fra due capitoli arriva Gaara!

Capitolo 28


Vi ricordate il detto secondo cui le disgrazie non vengono mai sole? Chiunque sia lo iettatore che l'ha inventato, aveva dannatamente ragione: se veramente quei nove idioti andavano a caccia di buju, di disgrazie ne sarebbero piovute a palate, e deo gratia che il piccolo problema squamoso di Sasuke era stato debellato. Rimanevano però altri sette problemi più o meno pelosi, ma certamente pluricaudati con cui mi sarebbe toccato relazionarmi: uno era già al sicuro sotto il mio stesso tetto, un altro era custodito da una mia vecchia conoscenza, nonchè, guarda caso, ex-amante del Sensei, un altro ancora era nel Kaze-kage di Suna, e, infine, uno era scomparso da un pezzo; facendo i conti me ne restavano quattro.

Volente o nolente era appena entrata nel programma una bella riunioncina di famiglia, e non era che la cosa mi mi entusiasmasse. Decisamente, scoppiavo di gioia.

Ad essere sinceri, fra lo sterminare a mani nude, bendata e su una gamba sola tutti i Mukenin della Lista, e un tête a tête con i quattro adorabili cuccioloni, la prima opzione era di gran lunga preferibile.

Tanto per confermare il proverbio poi, avevo ricevuto un messaggio in codice di un mio vecchio Contatto:c'era gente strana che aveva chiesto ripetutamente di poter contattare Akatsuki, e il mio istinto mi suggeriva di sbarazzarmi in fretta dei buju.

La ritrovata memoria mi aveva fatto scordare per un po' di tutti i problemi che l'assassina Akatsuki si era portata dietro, ma era arrivato il momento di ritornare coi piedi per terra : saper fare il proprio lavoro ha i suoi pro e i suoi contro.

Mi misi alla ricerca di un luogo abbastanza amplio e nascosto da poter contenere la bellezza di cinque demoni in forma pura, e fui colpita da un illuminazione che nulla ci aveva a che fare: personaggi sospetti, riniti in un organizzazione, a caccia di informazioni a proposito del migliore sicario sulla piazza a Suna, Kaze-kage uguale buju, buju uguale.... Akatsuki!

Forse avrei potuto capovolgere a mio vantaggio il fatto che che stessero cercando di contattarmi, così, con un pensiero mezzo formulato bene in mente, ero per l'ennesima volta di fronte ad una seccatissima Tsunade, che non ne poteva ormai più di vedere la mia faccia. Una volta sentita la mia idea, avevo però ottenuto la sua più completa attenzione: la riunione voluta da Jiraya, era stata abbastanza deludente, ed era presto degenerata in un dibattito inconcludente e suppositivo per la mancanza di informazioni complete e dettagliate; se fosse stato possibile infiltrare una talpa, o trovare un informatore disposto a parlare, la faccenda sarebbe notevolmete cambiata. Basandosi su questa prospettiva, Tsunade si era risolta per fissare una riunione ufficiosa la mattina seguente: fantastico, la faccenda stava acquisendo una sfumatura alquanto umoristica, con tre riunioni importanti nell'arco di dodici ore scarse.

Visto che il tempo non è un optional, una decina di minuti dopo ero già in viaggio fra le ombre per arrivare al luogo che avevo scelto per la riunione numero due; ad Iwa, c'era un antico complesso di grotte e cavità sotterranee, dove si era svolta l'ultima parte del mio allenamento col Sensei, l'ideale per avere un po' di privacy!

Grazie alla Kage ni Michi, in tre ore, ero a destinazione(invece che in tre giorni). Accendendo molto umanamente qualche torcia mi resi conto che il mio umore stava peggiorando di minuto in minuto, speravo che la cosa mi fosse utile per avere la meglio nella discussione con quelle teste di legno. Arrivata al centro dell'immensa cavità, cercai di lasciar fuori l'irritazione crescente e di concentrarmi come avevo imparato. Ad uno ad uno, iniziai a sciogliere i dodici sigilli che imbrigliavano il mio potere demoniaco, e lasciai che la natura facesse il resto: quasi non mi resi conto della reazione spontanea del mio corpo, che, troppo stretto nella sua forma umana per tutta quell'energia, stava mutando rapidamente, per poi, in un ultimo turbine di fiamme buie, cedere definitivamente il posto alla mia forma demoniaca: Sanbi no Ookami.

Probabilmente l'esplosione di potere provocata dall'apertura del dodicesimo sigillo, era stata un richiamo sufficente per quei quattro simpatici animaletti, ma giusto per andare sul sicuro e non sprecare il mio tempo, lanciai un ululato direttamente proporzionale alla mia nuova cassa toracica e amplificato dall'eco delle caverne, pressoché identico a quello lanciato da mio padre quando avevo tre anni, al fine di chiamare a raccolta i G8 per discutere della sparizione del tanuki. La storia usa sempre lo stesso maledetto copione trito e ritrito.



Discutere con un buju, richiede nervi saldi e tanta pazienza; discutere con quattro buju, è pura follia, o masochismo, in senso molto letterale.

Come ho già avuto modo di spiegare, la società demoniaca è basata quasi totalmente su rapporti fisici individuali e questo tende ad essere parecchio problematico quando si sviluppano discussioni accese: a prevalere è la ragione di quello che riesce a menar meglio le mani, pardon, le zampe, e a prevalere sugli altri, e non sempre il più forte è un pozzo di scienza.

Non so se sia stato positivo il fatto che Yoko fosse fuori gioco, visto che degli otto è quella con più sale in zucca, fattostà che per il “colloquio” feci fruttare la rabbia repressa , lasciandomi totalmente alle spalle la mia umanità, affidandomi alla forza bruta e mordendo, graffiando, sciogliendo e bruciando fino a far entrare in quelle zucche vuote che anche se ero un sangue misto, ero perfettamente in grado di far loro il culo.

Esposi chiaramente il concetto che richideva la loro sparizione temporanea dalla circolazione, nel senso che avrebbero dovuto azzerare il loro chakra, aquisire aspetto umano e non destare alcuna attenzione....di fatto li stavo spedendo al di là del deserto rosso, dove nessun umano con un minimo di senno avrebbe mai osato avventurarsi.

Presa forma umana sotto il mio sguardo lupino e spariti in un flash taxi usando il potere dell'uccello del fulmine,mi concedetti di crollare a terra in preda ai tremiti e agli spasmi per effetto dell'accumulo di adrenalina, mentre il torace, come impazzito in preda al fiatone, si dilatava e si contraeva alla disperata ricerca d'aria, che calda e bagnata, intrisa dell'odore del sangue, mi pungeva il naso umido. Stando alle fitte di dolore che varie parti del corpo mi comunicavano, avevo rischiato grosso, in particolare che la donnola mi staccasse una zampa, mentre i danni cusati dalla tartaruga, mi avevan portato via un bel pezzo di pelliccia, e regalato qualche costola incrinata o rotta. Fortuna che il cinghiale aveva mancato le code: puoi guarire in fretta finché vuoi, ma quando ritorni alla tua forma umana con una coda rotta, l'osso sacro ti distrugge.

Nonappena il torace ebbe ripreso ad alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo, se non proprio normale, almeno accettabile, iniziai lentamente e con fatica a richiudere i sigilli, mentre il volume del mio corpo si riduceva di pari passo: fa un male cane tornare a bloccare il flusso di energia una volta che lo si è liberato, è come cercare di far rientrare il mare nel fiume, per questo dovevo andare con calma prendendomi una manciata di minuti ogni volta. Beati i demoni completi, che non hanno di questi problemi! Per quanto possano assumere un aspetto umano, la loro forma resta la stessa ed è sempre demoniaca, è come se cambiassero una maschera, ma la faccia sotto resta quella; di fatto gli hanyou non dovrebbero neppure poter cambiare forma, tuttavia non sono io a costituire un'eccezione. Spulciando le genealogie di Hyuga e Uchiha, ho scoperto una cosuccia molto interessante: secondo alcune storie che giravano ai tempi di Madara, uno dei capostipiti comuni alle due famiglie era un semidio o un semidemone, quindi, avendo ereditato anche una minima parte di quel sangue, neanche tanto diluito dati i frequenti accopiamenti fra consanguinei, sono un gradino più sopra rispetto a semplici mezzi demoni, diciamo che sono demone per tre quarti. In realtà, credo che tutte le famiglie in possesso di abilità innate particolari, abbiano almeno un lontano parente non umano.

Finito con i sigilli, mi resi conto di esser davvero presa male...in quello stato non sarei arrivata a Konoha neanche all'alba dei tempi, figurarsi la mattina dopo, anche se ormai era questione di due ore e mezza neanche. Presi dunque un rotolo della kuchijose e richiamai l'animale che il Sensei mi aveva lasciato in eredità: e fu così che Ubioran, la figlia del signore dei cavalli, mi apparve di fronte in uno sbuffo di fumo. La principessina aveva lostesso mantello fulvo e la stassa criniera bianca del padre e gli occhi nocciola della madre, ma il carattere era tutto suo, scavezzacollo e amante del rischio, uno di quei personaggi che se avessero aspetto umano sai che sarebbero pieni di anelli e tatuaggi ovunque: siamo andate subito d'accordo. Con un fragoroso nitrito divertito, accolse la scena della sottoscritta, sprofondata in una piscina di sangue scuro e a malapena in grado di muoversi.

“Tante grazie, eh, anch'io sono felice di vederti Ubi!”

“Ahahahahaha! Stavolta le hai proprio prese per bene, eh?

Che diavolo hai combinato per avere bisogno di esser portata in spalla?”

“Ha.Ha.HA. Proprio divertente guarda, farsi scarnificare una gamba per mettere in riga tre buju testoni. Fortuna che Hotou si è astenuto dallo scontro, visto che l'avevan quasi preso, sennò non sarei qui a raccontarlo.”

“Che diavolo sta succedendo Ren? Perché questa riunione? So quanto mal sopporti quei buzzurri!”

“Lascia stare va, è una storia troppo lunga, te la racconto strada facendo, ahn, sai, ho anche recuperato la memoria.”

Vedendo lo sbrilluccichio dei suoi occhi equini ho capito che ero destinata ad un interrogatorio, che si svolse mentre sfrecciavo sul suo dorso nella Kage ni Michi. Alla velocità delle zampe di Ubi, in circa un'ora e mezza ero a casa.

Avevo mezz'ora per lavarmi, prima che iniziasse la riunione, e se fossi arrivata in ritardo, amen: puzzavo di buju da fare schifo.

Mi trascinai con una certa fatica fino alla porta del bagno, quando quella d'ingresso si aprì e mi ritrovai due pupilli attoniti a fissarmi. Per intenderci, la porta del bagno è semplicemente quella di fronte alla porta di ingresso, al termine di un lungo corridoio, quindi mi toccò perdere dieci minuti a rassicurare i pargoli. Finalmente nella vasca, mi lasciai cullare dallo scialaquio dell'acqua tiepida, rilassando i muscoli ancora contratti. Una volta pulita e profumata, mi feci aiutare da Naruto e Sasuke a fasciare la gamba e il busto. Arrivai in ritardo alla riunione, ma quando arrivai sotto la luce, ogni rimprovero morì sulle labbra di Tsunade: l'occhio pesto, i vari graffi già più o meno rimarginati e la mia andatura rigida e zoppicante, erano abbastanza eloquenti di per se.


***


“I buju sono sistemati.”

Che diavolo ha combinato quella schizzata? Sembra uscita da un tritacarne!

“Come sarebbe a dire sistemati?”

“Significa che quelle quattro palle di pelo piume e scaglie, sono al sicuro.”

Bella battuta, ma non mi sembra il caso di fare dell'umorismo in questo frangente.

Tsunade non ride, magnifico...come diavolo avrebbe fatto a trovare quattro buju in una sola notte e debellarli?? Non lo so e non voglio saperlo. In ogni caso i buju sono nove...

“Dunque, visto che Shukaku e Yoko sappiamo dove sono, ne mancano altri tre.”

“Veramente no, Genma.”

“Nh?” Come no!

“Il nibi no Nekomata se ne sta nel santuario del fuoco e il yonbi no tanuki è già perso. Per quanto riguarda il sanbi e più al sicuro di tutti: nessuno ne conosce l'identità...nessuno fra gli umani almeno.”


***



“Lascia perdere Genma, ora siamo tutti, la riunione vera e propria può cominciare.

L'assassino Akatsuki è stato contattato da alcuni membri dell'omonima organizzazione,..”

“Le informazioni sono attendibili?”

“Attendibilissime, Yamato, siamo riusciti a catturare Akatsuki alcuni mesi fa, e a farlo parlare.

Dunque, se riuscissimo ad avere un infiltrato nell'organizzazione, potremmo avere informazioni

più certe per quanto riguarda i fini e i mezzi a disposizione di questa. Kaguya si è offerta per questo ruolo, prenderà l'identità dell'assassino e sarà la nostra talpa. Se non ci sono obiezioni passerei subito a discutere i dettagli della missione.”

“E' rischioso, Tsunade-sama, voglio dire, Akatsuki potrebbe avervi mentito, se così fosse,

manderemmo Kaguya al macello!”

“Non succederà, Yamato, stanne certo; Akatsuki non ha mentito, non avrebbe potuto farlo.

Ora, se non ci sono obiezioni SENSATE, possiamo discutere i dettagli.”

“Prima di partire però, vorrei parlare di persona con i jinchuuriki di Shukaku e di Nekomata.”

“Ti ricordo che Gaara è il Kazekage, sarà necessaria una spedizione di copertura, per non allarmare l'organizzazione.”

“Per me va più che bene, significa che potrò parlare prima con Kayuri. In ogni caso, una volta spiegata ai due la situazione, bisognerà aver pronta una strategia di difesa, perché contatterò Aktsuki. Temo che una volta contattati non attenderanno molto prima di sferrare un attacco, e non potrò tirare troppo in lungo con le trattative. Se Jiraya è d'accordo, potremmo pattugliare i dintorni di Suna e del Santuario sotto copertura..”

“Cos'avresti in mente?”

“Allenamento speciale: Sasuke Uchiha con me, Naruto Uzumaki con l'eremita dei rospi.”

“Tre piccioni con una fava insomma; ma quando ti sarai infiltrata?”

“Lascerò una copia, e Kakashi potrebe sostituirmi.”

“Per me va bene, R..Kaguya, ho già allenato Sasuke. Ma Sakura?”

“La allenerò io, Kakashi, mi pare portata per le arti mediche.”

“Quindi siamo d'accordo?”

““Hai!””

  
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