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Autore: Wild imagination    08/11/2014    7 recensioni
Prendete un liceo qualsiasi a Lima, Ohio. Magari il McKinley.
Adesso trasformatelo in un istituto per ragazzi con... capacità particolari.
Considerate una scuola privata gemellata (perchè no, magari la Dalton) i cui studenti sono cordialmente invitati a trascorrere un anno insieme al nostro Glee Club, che è un po' diverso dal solito.
Aggiungete delle sfide per rendere il tutto più emozionante, una convivenza forzata, e un Kurt che proprio non sopporta Blaine, ricambiato.
Un anno scolastico non vi sarà mai sembrato così interessante.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Note dell'autrice-
Buonasera!
Vi rubo solo tre minuti per ringraziare, come al solito, quelle anime pie che continuano a leggere e/o a recensire questa storia dopo ventotto capitoli. (Seriamente, non so come facciate...) 
fearlesslyandforever, Sslaura, stormer_99, wislava,
gabriella_CM, _Anto, CrissColfershipper

*Distribuisce unicorni e marshmellows a mazzi*




Dubbi Amletici 2.0

Due mani calde e delicate che gli sollevavano la camicia, scivolando sui fianchi e accarezzandogli la schiena, vertebra per vertebra, salendo con lentezza. Kurt si ritrovò a mugolare e sospirare nella bocca di Blaine, artigliandosi ai suoi capelli e tentando di avvicinare maggiormente il proprio corpo al suo. Sentiva la pelle sensibile bruciare sotto i suoi palmi, mentre brividi intensi lo attraversavano in tutto il corpo. La sua mente era annebbiata da quell'insistente profumo di miele e nocciola, e non riusciva a pensare ad altro che a Blaine, la sua bocca, la sua lingua intrecciata alla propria, i suoi occhi ardenti... Le loro labbra si separarono con uno schiocco umido, e quelle bollenti del Warbler iniziarono a scorrere su e giù sulla sua gola candida, succhiando e mordicchiando ogni centimetro di pelle che riuscivano a raggiungere, probabilmente lasciandosi dietro dei segni ben visibili. Kurt appoggiò la testa contro il muro dietro di sé, mordendosi il labbro inferiore per evitare di rilasciare gemiti imbarazzanti. 
Ma che diavolo, come fai a trattenerti quando il tuo fidanzato (straordinariamente abile in certe cose...) sembra sviluppare una particolare antipatia nei confronti della tua pelle?
Un pizzicore nei pressi della clavicola gli fece recuperare un minimo di lucidità.
Devo farlo adesso... Non sono sicuro di riuscire a fermarmi se dovessimo andare più avanti...
"Blaine" mugolò, tentando di recuperare l'attenzione del proprio ragazzo.
"Sì?" rispose quello senza alzare gli occhi, soffiando sulla sua pelle sensibile. 
Kurt rabbrividì visibilmente, rischiando di mandare all'aria i propri buoni propositi per avventarsi sulle labbra arrossate e gonfie del suo ragazzo. 
Deglutì, cercando di tornare in sé. Blaine gli faceva davvero uno strano effetto...
"Non che non apprezzi il lavoro che stai facendo sulla mia gola..."
Perfetto, nonostante la voce praticamente inesistente era riuscito a tirare fuori un po' di sarcasmo.
Vai così, Hummel!
Anderson ridacchiò sulla sua pelle, ma non sembrava intenzionato ad allontanarsi di un millimetro. 
Oh, Cristo... 
Deglutì nuovamente, a vuoto, sentendosi la gola improvvisamente arida. "Ma se continui così dovrò mettermi un foulard... E la gente potrebbe insospettirsi, visto che siamo a primavera inoltrata." E con "gente" intendo Santana e Rachel. E con "insospettirsi" intendo "iniziare a fare battute sconce".
Finalmente Blaine si staccò dalla sua pelle, riluttante, non prima di aver baciato dolcemente un punto specifico dietro il suo orecchio.
"Mmh..." mugugnò con un sorrisetto, una volta allontanatosi da Kurt, che aveva appena ripreso a respirare.
Non normalmente, è chiaro. Solo respirare. 
"Cosa c'è?" chiese il castano con voce flebile.
Anderson si limitò ad allungare una mano verso la sua clavicola, accarezzando un lembo di pelle con l'indice. Hummel chiuse istintivamente le palpebre, sentendo quel punto particolarmente sensibile e caldo.
"Credo che sia un po' tardi" constatò Blaine, con aria vagamente colpevole e le pupille leggermente dilatate. "Mi dispiace, ma la tua pelle mi fa impazzire."

"Kurt!"
Una voce lo riscosse improvvisamente dai propri pensieri, e fu costretto a smetterla di ricordare le fantastiche labbra di Blaine sulla propria gola.
Quel ragazzo mi manderà al manicomio, prima o poi.
"Insomma, Kurt, ma mi stavi ascoltando?" sbottò un'infastidita Rachel Berry, appoggiando i gomiti sul tavolo.
"Lascialo stare. Dubito che presterà attenzione a chiunque non abbia i capelli ricci e un bel paio di occhioni a calamita. Dico bene, Kurtie?"
Il ragazzo arrossì sotto lo sguardo malizioso di Mercedes, Rachel e Santana. Provò a borbottare qualcosa di inintelligibile, ma fu subito interrotto. 
"E dicci: com'è il nostro hobbit preferito?" chiese l'ispanica, dandogli di gomito.
"Come, scusa?" chiese esterrefatto Hummel, sollevando le sopracciglia.
"Oh, andiamo. Sai cosa intendo." strizzatina d'occhio. "Come se la cava il suo amico ai piani bassi?"
Kurt divenne paonazzo fino alle punte dei capelli, all'apice dell'imbarazzo. "Non ho intenzione di rispondere ad una domanda del genere, non sono affari vostri e soprattutto---"
"Non ti scaldare, Porcellana" ridacchiò Santana, accavallando le gambe. "Era giusto per spettegolare un po', ma se proprio non vuoi condividere le tue esperienze..."
"Non vi direi niente anche se fosse successo qualcosa..." brontolò il ragazzo aggrottando le sopracciglia.
Gli si pararono davanti agli occhi scenari poco casti che vedevano per protagonisti lui, Blaine e il letto, e fece davvero fatica a ritornare concentrato. 
Le tre amiche spalancarono gli occhi, scioccate. "Anche se fosse successo qualcosa?" ripeté Rachel. "Vuoi dire che non è successo nulla nulla?"
"Beh, non proprio 'nulla nulla' " farfugliò Kurt, trovando un'incisione sul tavolo particolarmente interessante. "Ma niente di... particolarmente rilevante, ecco."
Come ci sono finito in questa situazione?
Pregò affinché il pavimento si aprisse sotto di lui e lo inghiottisse quando Mercedes se ne uscì con: "Dimmi che almeno vi siete strusciati un po' senza maglietta!"
Ma da quand'è che sono diventate così... impiccione!?
Il suo silenzio fu alquanto eloquente.
"Kurt..." la voce esasperata di Santana lo costrinse ad alzare gli occhi. La ragazza si stava massaggiando la radice del naso fra il pollice e l'indice, con le palpebre socchiuse. "Mi spieghi cosa aspetti a saltargli addosso e strappargli i vestiti?"
"Non capisco perché tu non l'abbia ancora fatto" rincarò la dose Rachel, ancora apparentemente turbata dalla scoperta. "Insomma, è tremendamente sexy!"
"E poi vi amate, no? Dovrebbe essere abbastanza... naturale." si intromise Mercedes, mostrando, per la prima volta quel pomeriggio, un minimo di tatto.
Il ragazzo abbasso la testa, tormentandosi le mani, senza sapere bene cosa rispondere.
Infatti, Kurt, hanno ragione: perché non l'hai ancora fatto? Eppure Blaine ti piace, e state insieme da un mese e mezzo, ormai. Lo ami, dannazione! Sogni le sue labbra che ti tormentano la gola, le sue mani calde che accarezzano i tuoi fianchi, i suoi occhi che ti guardano con una scintilla di desiderio... Allora perché non hai ancora avuto il coraggio nemmeno di sfilargli la maglietta? Non vorresti sentirlo più vicino?
Ma forse il problema non è sfilare la SUA di maglietta. Forse la verità è che hai paura di rimanere esposto, vulnerabile... Forse hai paura di non piacergli. E se lui non ti volesse? Se Blaine non ti desiderasse quanto tu desideri lui? E se ti trovassi a doverti confrontare con quelli che ti hanno preceduto? D'altra parte è stato con Adam... Magari  con lui è già andato parecchio avanti. Magari con lui ha già fatto molto più di "qualcosa". 
Kurt sentiva la testa esplodere. Una parte di lui avrebbe solo voluto gettarsi sulle labbra di Blaine e farsi trasportare dalle sensazioni; ma l'altra parte non faceva altro che riempirlo di dubbi e preoccupazioni, facendolo tirare indietro ogni volta che la questione si faceva... più calda. 
Era profondamente frustrato e confuso, e non aveva idea di come sbloccare quell'assurda situazione. 
Fortunatamente le altre ragazze colsero il suo profondo disagio, e decisero di non infierire oltre, cambiando precipitosamente argomento. 
"Quindi tra una settimana ci sarà il ballo di fine anno..." 
Ma il manipolatore non le stava più ascoltando. 



Blaine si accinse ad entrare in camera, sbuffando e passandosi una mano fra i ricci ingellati. 
Aveva trascorso il pomeriggio con Jeff e Nick, e quei due erano diventati peggio di due comari siciliane. Da qualche settimana a quella parte non avevano fatto altro che impicciarsi delle sue questioni private. O meglio, delle questioni private che riguardavano lui e Kurt.
"Allora, ci siete arrivati alla terza base?"
"Come se la cava il nostro ragazzo?"
"E a che nota arriva mentre...?"
"E' davvero così snodato come sembra?"
Si ritrovò a sospirare pensando al proprio ragazzo, con le guance in fiamme e il cuore a mille. Non si era ancora abituato al fatto di poterlo baciare, toccare, sfiorare quando voleva. La sua pelle chiara gli faceva letteralmente perdere la testa, e il suo profumo di vaniglia e menta gli incendiava le narici ogni volta che si avvicinavano. Adorava vederlo arrossire per un suo complimento, e amava il sorriso dolce e timido che gli riservava la mattina, quando si accorgeva di essersi abbarbicato al suo fianco mentre dormiva. (Cosa che Blaine adorava, per altro)
Fu con questi pensieri destabilizzanti e lo stomaco in subbuglio che aprì finalmente la porta, convinto che Kurt non sarebbe tornato dalla biblioteca prima delle sette di sera...
Eppure il suo bellissimo ragazzo era disteso sul proprio letto con gli occhi socchiusi e gli auricolari nelle orecchie. I capelli umidi e gocciolanti gli ricadevano in ciocche morbide sulle tempie, e le sue labbra sottili e rosee si muovevano impercettibilmente, probabilmente mimando le parole della canzone. Il colletto della camicia leggermente sbottonata lasciava scoperto un ampio triangolo di pelle diafana, e Blaine deglutì, facendo scorrere lo sguardo sulla sua gola. Avvertì un brivido ben distinto attraversargli la spina dorsale quando notò un piccolo arrossamento nei pressi della sua mandibola, probabilmente lasciato dalle sue labbra la sera precedente.
Senza neanche accorgersene si ritrovò ad avvicinarsi a Kurt silenziosamente, come rapito, con gli occhi puntati sul suo viso completamente rilassato. Una volta fermatosi davanti al letto, si chinò sulla sua bocca semiaperta, poggiando con delicatezza le labbra sulle sue, soffici e fresche; inspirò profondamente quel profumo inebriante, socchiudendo istintivamente le palpebre. Sentì il corpo dell'altro ragazzo irrigidirsi per la sorpresa, e immaginò gli occhi luminosi di Kurt spalancarsi per un attimo. Qualche secondo dopo, le sue labbra si arricciarono in un sorriso entusiasta, e il castano iniziò a rispondere al bacio, intrecciando le braccia dietro alla nuca di Blaine e tirandolo verso di sé. Il Warbler si ritrovò semidisteso sul suo torace, le loro pelli separate solo da un sottile strato di vestiti; poggiò i palmi sul letto, tentando di pesargli il meno possibile, e fece scivolare la lingua nella sua bocca, accarezzandogli il palato e succhiandogli le labbra. Sentì il cuore rimbombargli nelle orecchie quando un gemito cristallino sfuggì dalle labbra del suo ragazzo, e iniziò a mordicchiare la pelle sensibile della sua gola, come se non potesse fare a meno del suo sapore, del suo profumo. Kurt rabbrividì, e inarcò istintivamente la schiena, facendo scontrare accidentalmente i loro bacini; questa volta fu Blaine a lasciarsi sfuggire un gemito roco e vibrante, mentre le sue mani risalivano lungi i fianchi morbidi del suo ragazzo. Non riusciva a pensare, la testa annebbiata dal corpo del castano, dai suoi sospiri, dalla sua pelle chiarissima e delicata.
Le sue dita sfiorarono i bottoni della camicia aderente di Kurt, in trepidante attesa. "Posso?" sussurrò sulla sua mandibola, con voce più profonda del previsto. Per quanto la sua mente fosse offuscata dal desiderio che aveva di sfiorare il suo petto candido con le labbra, non avrebbe mai fatto niente contro la sua volontà. Mai.
Fu a quel punto che la situazione precipitò. Kurt si irrigidì visibilmente, allentando la presa delle braccia e spalancando gli occhi, come terrorizzato.
Terrorizzato... Da me?
Blaine si allontanò velocemente da lui, sistemandosi in ginocchio ai piedi del letto. Non voleva certo mettergli fretta o spaventarlo... Si sentì un idiota per avergli fatto una proposta del genere, e il suo stomaco si strinse in una morsa spiacevole quando anche Hummel si mise a sedere, con le guance paonazze e gli occhi fissi sul copriletto sotto di lui.
"Scusa, Kurt... Non volevo..." iniziò a borbottare il riccio in preda al panico.
Kurt lo interruppe con un piccolo sorriso, piuttosto tirato. "No... non è colpa tua. Io devo solo... asciugarmi i capelli." Detto questo, si alzò dal letto e si diresse in bagno, con lo sguardo sempre fisso sulla moquette.
Blaine rimase qualche istante a fissare la porta che si era chiusa con un leggero tonfo, preoccupato e confuso.
Io non pensavo che avrebbe reagito così... Ma qual è il problema? Forse è troppo presto, forse l'ho messo in imbarazzo. Sono stato troppo impulsivo, come al solito. STUPIDO, STUPIDO BLAINE. Sei riuscito a far scappare il ragazzo che ami in meno di un quarto d'ora. Complimenti. 
Ma magari il problema non è che è troppo presto... Se il problema fossi io? Se non volesse che a spogliarlo, a toccarlo, fossi io? Ma soprattutto, se lui non mi desiderasse con la stessa intensità con cui IO desidero lui?


"Come non gli hai ancora chiesto di accompagnarti al ballo?!" esclamò Rachel, sbigottita. "Ma è tra tre giorni!"
Kurt sospirò: lo sapeva bene. Aveva l'out-fit perfetto da circa due settimane, eppure non era ancora riuscito a mettere quelle sei parole in fila durante una conversazione col proprio ragazzo. 
Vuoi-venire-al-ballo-con-me?
Era poi tanto difficile? Beh, da un punto di vista esterno no, ma...
"E' che non vorrei che mi dicesse di no..." rispose il ragazzo, con voce flebile.
Ecco perché non glielo aveva ancora chiesto.
Senza contare che si sentiva ancora profondamente imbarazzato per la pessima figura di quattro giorni prima... Perché, perché aveva reagito così?! Stava andando tutto meravigliosamente, le labbra calde e soffici di Blaine lo stavano facendo impazzire (in senso positivo, ovviamente), e lui si era irrigidito come un pezzo di legno, borbottando come un imbecille qualche scusa assurda.
E se prima o poi Blaine si fosse stufato di aspettarlo?
Asciugarti i capelli? Sul serio Kurt: siamo a fine aprile e fa un caldo della miseria.
Quando il Warbler gli aveva chiesto gentilmente se potesse sfilargli la camicia, aveva sentito un terrore cieco assalirgli le membra. Si era figurato il proprio ragazzo seduto davanti a lui, che lo squadrava con occhio critico decretando che "no, decisamente non era abbastanza per lui."
Il castano affondò il viso fra le mani, mugolando. 
"Se volesse andarci con me, me lo avrebbe già chiesto, no?" continuò, sempre più avvilito.
L'amica gli poggiò una mano sulla spalla, con fare confortante. "Questo non lo puoi sapere, tesoro... Ma se vuoi la mia opinione, secondo me quel ragazzo è pazzo di te, e ti accompagnerebbe pure nell'arena dei gladiatori se tu glielo chiedessi" lo rassicurò con sincerità.
Il ragazzo finalmente riemerse dal suo stato di depressione acuta, con le gote arrossate. "Credi davvero?" sussurrò.
Rachel gli sorrise, ammiccante. "Ma certo! Non so se hai visto come ti guarda, o come ti sorride, o come ti parla... A volte rimanete a fissarvi negli occhi per mezz'ora sorridendo come due triglie!"
Kurt ignorò volutamente l'ultima frecciatina, mentre le sue labbra si arricciavano in un sorriso quasi doloroso.
"Stasera glielo chiederò" annunciò, annuendo con fermezza.
"Bravo ragazzo."


Coraggio, Kurt. Ora posi il maledetto libro, ti giri verso il suo letto, e glielo chiedi.
Era da quando Blaine era rientrato nella stanza mezz'ora prima (scoccandogli un sorriso mozzafiato che l'aveva stordito per un quarto d'ora), che Kurt stava cercando di convincersi a fargli quella dannatissima domanda.
Stava rileggendo la stessa frase per la ventiquattresima volta, troppo occupato a tormentarsi le mani e mordicchiarsi le labbra per capire davvero cosa ci fosse scritto. Aveva una bruttissima sensazione di nausea alla bocca dello stomaco, e continuava a lanciare occhiate di sbieco all'altro ragazzo.
Oh, insomma! Ma stai aspettando un invito scritt--
"Kurt? C'è qualcosa che non va?" la voce soave e leggermente preoccupata di Blaine lo riportò alla realtà, facendogli girare la testa di scatto. Si ritrovò ad annegare in quelle iridi dorate, mentre la sensazione di nausea si trasformava in qualcosa di molto più simile ad uno sfarfallio...
"Vuoi venire al ballo con me?" propose, di getto. 
Oh, cazzo. Glielo aveva chiesto davvero? Così, all'improvviso? Nessuna preparazione, nessuna introduzione, nessuna frase sdolcinata? Poco male, il danno era fatto...
Il Warbler si irrigidì, assumendo un'espressione indecifrabile.
Perfetto, adesso mi dirà che non ci vuole andare con me. Sono stato proprio un imbecille. 
Se avesse voluto accompagnarmi me l'avrebbe chiesto... Lui me l'ha chiesto? No. Ad un ragazzo normale sarebbe bastato questo per mettersi il cuore in pace e rassegnarsi all'idea di non ballare col proprio fidanzato sulle note di qualche canzone stucchevole, ma a quanto pare io sono diventato masochista.

"Quale ballo?" la voce leggermente confusa di Blaine lo lasciò sbigottito. 
Lui... Lui non sa del ballo? Ma come, ci sono decine e decine di volantini attaccati in giro per i corridoi, e lui non si è accorto di nulla? Forse hanno ragione Jeff e Nick quando dicono che è leggermente distratto... Ma questo significa che non è vero che non me l'ha chiesto perché non voleva accompagnarmici.
Kurt non poté fare a meno di sospirare di sollievo, mentre un sorriso tenero gli distendeva le labbra. "Il ballo che ci sarà tra tre giorni. Quello di fine anno" si affrettò a spiegare.
"Ah." fu il commento de riccio.
Come non detto... Non mi sembra molto entusiasta.
"Certo che ti accompagno!" esclamò Anderson dopo qualche istante, facendolo sobbalzare. "Solo che..." si mordicchiò le labbra, lanciandogli un'occhiata strana da sotto le lunghe ciglia. "Perché non me l'hai chiesto prima? Insomma... Non eri sicuro di volere me come cavaliere?" chiese, leggermente titubante e imbronciato.
Io non ero sicu... Ma si sente bene!? Certo che lo voglio come mio cavaliere!
Dio, com'è tenero mentre si mordicchia nervosamente il labbro! E non pensavo che la sua pelle olivastra potesse diventare così invitante, con una sfumatura di ros--
Kurt, quel povero ragazzo sta boccheggiando. Pensi di rispondergli, o passerai la prossima ora a fantasticare su di lui?
Oh, giusto: la domanda.
Questa volta fu lui ad arrossire e abbassare lo sguardo sul copriletto. "Avevo paura che mi rispondessi di no; anzi, ne ero abbastanza sicuro..." farfugliò.
"E perché lo eri?" gli chiese di nuovo Blaine, sempre più interdetto.
"Beh, perché tu non me lo avevi ancora chiesto... E io pensavo che-" iniziò a borbottare, gesticolando febbrilmente.
"Sei adorabile" lo interruppe il Warbler, stordendolo con un sorriso luminoso. Pochi istanti dopo, si incupì.
"Cosa c'è?" gli chiese Kurt, ansioso.
"Il ballo è fra tre giorni, giusto?"
"Sì..."
Blaine sembrava sempre più demoralizzato, e il castano iniziava davvero a preoccuparsi.
"Blaine, ma cos---"
"Come lo trovo un out-fit perfetto in tre giorni?!"




  
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