CAP. 3 LEI
PER LUI
- Così
mi spaventi Seya!
- Perché?
- Sembri
proprio un damerino con tanto di cravatta e scarpe lucide. Non ti si
addice.
- Hei,
non mi sembra di non essermi mai vestito elegante.
-
Bhè,
ti manca solo il cilindro e poi diventi la versione povera di Tuxedo
Kamen…emm…
scusa…
-
Non
sai di cosa stai parlando fratello!
Seya a sentirsi oggetto di
quel paragone ebbe una specie di pugno nello stomaco, lasciò
la casa sbattendo
la porta e con passo accelerato.
Tuxedo Kamen era
Mamoru, il motivo della
sua disperazione, il suo rivale. Come si poteva associarli! Erano
completamente
diversi.
Era colpa di
quell’uomo se
il suo cuore era dovuto diventare niente più che uno stretto
cassetto in cui
relegare il suo sogno, il sogno di un amore, il sogno di Usagi.
Quel nome era
diventato un'
ossessione.
Usagi, che era
stata di Mamoru
prima che sua;
Usagi, che aveva
lasciato a
Mamoru il suo cuore in pennio prima ancora di conoscerlo, regalando al
destino
le redini della sua vita;
Usagi, che non
gli sarebbe
mai appartenuta davvero;
Usagi, che … continuava a essere per lui il volto stesso
dell’amore.
“Amore”, solo 5 lettere.
Seya sapeva bene come da soli i suoni di quella parola troppo spesso
inflazionata, non valessero poi molto, come sentiva di non valere lui
senza di
lei; ma sapeva anche che insieme quelle lettere erano potenti e capaci
di dar
vita a mille prospettive, mille modi di guardare il mondo e vivere il
tempo. Si, quelle lettere insieme erano potenti proprio
come potente batteva il suo cuore quando
lei gli era accanto..
E ora, … lei stava
andando via.
Via da lui ma anche da Mamoru e dalle sue amiche. Perché?
Perché
non restava con il
suo uomo dopo averlo aspettato per così tanto tempo?
Forse qualcosa
era
cambiato nel suo meraviglioso cuore, almeno quanto nel suo aspetto.
Dallo scontro
finale con Chaos era
diventato un regalo della fortuna riuscire
ad incontrarla. Usagi
sembrava sparire tra le mura della sua
casa di periferia.
Rifiutava gli inviti suoi, e, a quanto gli raccontavano i suoi
fratelli, anche
delle sue amiche.
La scusa era sempre la stessa: era stanca.
All’inizio sembrò anche normale, tutti sapevano
quanto l’aveva provata l’ultima
terribile battaglia, ma, dopo 3 settimane di assenze,
cominciò a sembrare quantomeno
sospetta questa voglia di solitudine.
Usagi aveva addirittura rivoluzionato il suo look: un nuovo taglio di
capelli, ora
corti fino alle spalle con una leggera permanente, un nuovo
abbigliamento, con
toni più scuri dei soliti rosa e celeste preferiti fino a
quel momento, e
permanenti occhiali da sole che le nascondevano lo sguardo di
cristallo.
Cosa era successo alla sua dolce e allegra testolina buffa?
Perché si negava in
questo modo a lui e alle sue amiche?
Infondo erano rimasti amici, anche se lei non l’amava, erano
rimasti amici.
Perché?
Doveva scoprirlo, doveva salutarla. Poteva essere
un’occasione.
Aveva deciso di passare a casa sua prima dell’orario fissato.
Con un messaggio solo un giorno prima lei l’aveva invitato al
parco per
salutarlo prima della partenza.
Questo significava che non si era dimenticata di lui.
Doveva parlarle, si, doveva dirle di nuovo quanto l’amasse,
doveva farle capire
che poteva contare su di lui per qualunque cosa, doveva chiederle di
non andare
via o, almeno, di permettergli di andare con lei.
L’amava, si che l’amava. Come mai prima aveva amato
nessuna. Era con lei che
aveva scoperto questo sentimento così indescrivibile, quella
gioia profonda di
credere che c’era qualcuno nell’universo capace di
prendere la sua anima in
braccio e farla volare.
Usagi era il suo angelo, la sua felicità e, anche se lei non
l’amava e forse
non l’avrebbe mai amato come lui amava lei, sapeva di essere
importante per il
suo cuore.
Per questo non era andato via, per questo non era voluto tornare sul
suo
pianeta.
Poterla vedere, poterle stare accanto, anche solo come amico, era
sempre meglio
di starle lontana e non poter più godere della luce calda
del suo sorriso. Lei
per lui era la vita stessa.
Dopo tanto finalmente sono riuscita a postare il terzo capitolo. Povero Seya...soffre così tanto, l'ama cos' tanto!!! Voi che ne dite cari lettori?!?
Non sono particolarmente fiera di questa storia per come l'ho scritta fin'ora ma spero di migliorare con i prossimi cappy e riuscire a coinvolgervi con le idee che mi frullano nel cervello.
Vi voglio tanto bene, ma tanto tanto!!!
Chichilina