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Autore: cola23    09/11/2014    3 recensioni
Se Law è l’inverno, gelido ed impenetrabile come la neve , allora Doframingi non può che essere l’estate, caldo ed abbacinante come un raggio di sole – e la neve , si sa, col calore si scioglie.
"Sette colori per un fandom [Anime e Manga] Challenge indetta da DoctorChi sul forum di EFP"
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Donquijote Doflamingo, Trafalgar Law
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Una coppia non convenzionale '
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Salve! vorrei solo fare un un paio di precisazioni su questa raccolta: Il rating è arancione per i capitoli più avanti, e l'avvertimento AU è perchè la maggir parte sopratutti i primi capitoli che possono essere presi anche singolarmente ma sono scritti in modo da essere collegati fra loro, ma non è escluso che alcuni non lo siano, il prossimo capitolo verrà postato mercoledì, per quelli dopo non so dire quando posterò perchè anche li sto ancora scrivendo,ma cercherò di non far passare troppo tempo.
Principalmente saranno loro due,ma l'avvertimento altro personaggio è riferito per l'eventuale apparizione sporadica o solo la nomina di altri personaggi.
Infine prima di lasciarvi alla lettura un ennessimo ma mai sufficente ringraziamente alla mia straordianaria Beta di fiducia
magicaemy, che non solo mi supporta,consiglia,e corregge magnificamente le mie storie,che senza di lei non vedrebbero mai la luce,ma che soprattutto porta avanti con me il sostegno di questa coppia ancora vista con scetticismo da molti ma che secondo me ha molto potenziale e ormai io amo alla follia.
Se riuscirò a farli apprezzare almeno un pochino anche a chi odia Doframingo,fosse solo una persona sarei più che soddisfatta.


APPUNTAMENTO


Era stupidamente nervoso quella sera e non avrebbe dovuto esserlo, ma il cuore che gli martellava nervosamente nel petto non migliorava di certo la situazione.

Non capiva perché si sentisse così agitato.Stava solo aspettando Law, perché dopo tanti tentativi era finalmente riuscito ad avvicinarsi a lui,nonostante non fosse stata affatto un’ impresa facile. Non era un tipo facile da avvicinare, schivo e diffidente come un animale selvatico e altrettanto permaloso e introverso ma anche una delle persone più interessanti che avesse mai incontrato.

Troppo interessante per lasciarsela sfuggire.

Alla fine la sua tenacia si era dimostrata più forte della sua freddezza ed era riuscito ad entrare abbastanza in confidenza da chiedergli chiaramente di uscire in quello che, anche se nessuno dei due aveva osato definirlo esplicitamente tale, era a tutti gli effetti il loro primo appuntamento.

Così ora si trovava lì ad aspettarlo perché gli aveva promesso di portarlo in un posto speciale quella sera, il più bello di tutta la città, assicurandogli che gli sarebbe sicuramente piaciuto.

Tutto qui.

Non aveva motivo di essere nervoso.

Era anche sicuro che il posto gli sarebbe piaciuto. Law non era un tipo di molte parole soprattutto quando si trattava di se stesso,ma una delle poche informazioni che era riuscito a tirargli fuori era che non gli piaceva il caldo. Adorava il freddo e l'inverno era la sua stagione preferita. Perciò lo avrebbe portato a pattinare su una pista di pattinaggio ghiacciato.

Un classico per un appuntamento invernale.

Quando glielo aveva proposto era stato colto,per primo, alla sprovvista per la nota di speranza e il tremito d'insicurezza inaspettati che aveva sentito nella sua voce.

Un tono decisamente insolito per lui.

Era stato un attimo, ed erano stati talmente sottili che chiunque altro non se ne sarebbe accorto.

Ma lui lo aveva notato eccome ed era sicuro che non fosse sfuggito nemmeno alle orecchie attente dell’ altro.

Quel ragazzino era troppo sveglio e quel comportamento troppo strano per lui perché potesse sfuggire a qualcuno che lo conosceva bene.

E Law forse non conosceva ancora tutto il suo passato, tutto quello che aveva fatto,e che ancora faceva,ma di sicuro conosceva bene lui.

Il suo cuore si era fermato nell’ attendere un ormai sicuro rifiuto,seguito da qualche battutina tagliente pronunciata con derisione, su quel suo imbarazzante momento di debolezza.

Invece Law non solo non ne aveva fatto alcun cenno, ma aveva anche dato subito una risposta affermativa alla sua proposta,senza nessuna scusa,battuta tagliente o un secco no come si era aspettato.

Persino quando glielo aveva detto, il suo cuore aveva preso a battere così forte che avrebbe potuto tranquillamente uscire dal petto.

Se ci ripensava ancora adesso non riusciva a capire la sua reazione, né perché anche allora continuasse a sentirsi agitato.

Non era certo la prima volta che usciva con qualcuno. Anche se le sue “uscite” consistevano più che altro nel rimorchiare qualcuno -spesso in un bar- e ritrovarsi dopo mezz'ora in luoghi bui e appartati.

A conti fatti forse quello era davvero il suo primo appuntamento. E c'era il piccolo dettaglio che Law oltre a essere più giovane dei suoi partner abituali, non era uno sconosciuto qualunque che a rapporto finito avrebbe già scordato nome e perfino il viso dopo 5 minuti e sarebbe rimasto tale.

Era un ragazzo che conosceva fin da bambino e, in un certo senso, aveva visto crescere poiché suo padre Vergo era uno suo dipendente, nonché migliore amico da anni , e frequentava spesso la sua casa.

Ecco,era una situazione nuova per lui sicuramente era per quello che si sentiva così.

O forse perchè Tragalgar Law era semplicemente diverso.Diverso da tutti quelli che frequentava di solito,diverso da qualsiasi persona avesse incontrato fin ora, una diversità che stuzzicava il suo interesse e lo rendeva speciale ai suoi occhi,in un modo che non riusciva ancora a spiegare.

Scosse la testa velocemente e cambiò posizione cercando di apparire rilassato e naturale per darsi un contegno.

Insomma,che diamine,era un uomo di 30 anni, non uno stupido ragazzino alle prese con la sua prima cotta e non doveva comportarsi come tale.

Il problema era che Law sembrava avere uno strano potere su di lui.

Da tempo ormai aveva imparato a celare a chiunque i suoi pensieri e le emozioni, mascherando tutto dietro un perenne ghigno strafottente,e a distogliere l'attenzione da queste con le sue azioni

all’apparenza folli e i suoi gesti eclatanti, ma tutto quello sembrava non riuscire a ingannare lui.

Quando Law sollevava lo sguardo su di lui e lo inchiodava puntandogli addosso quelle due pozze grigie come un mare in tempesta, fissandolo con quegli occhi così profondi e magnetici, quasi come un buco nero che ti risucchia e attrae inesorabilmente a sé, non riusciva a mantenere il solito auto controllo.

Sotto quello sguardo imperscrutabile e indecifrabile, che lo fissava con una tale intensità che più di una volta gli provocava una serie di brividi lungo la schiena; Doframingo non riusciva a mentire ne a nascondersi, si sentiva nudo,esposto e senza difese.

Law era l'unico che riusciva a farlo sentire fastidiosamente vulnerabile solo con uno sguardo e questo non era di certo un bene.

Lui era Donquijote Doflamingo e Donquijote Doflamingo non provava sentimenti.

Non ne aveva mai sentito parlare e, se mai ne aveva provati, era stato in un tempo ormai troppo lontano per averne memoria.

Soltanto il suono accostato al suo nome lo offendeva.

Poteva provare divertimento, una sorta di gioia e ilarità perversa quando sottometteva gli altri, irritazione quando non otteneva subito quello che voleva, e una punta di rabbia quando qualcuno lo sfidava,lo tradiva o osava sottovalutarlo.

Ma la sua gamma emotiva finiva li. Lui non si faceva dominare dai sentimenti.

Derideva i deboli che ne erano schiavi ed era grato di non esserne afflitto.

Si passò un mano fra i capelli, sospirando pesantemente.

Una risatina bassa ma ben famigliare, che ormai aveva imparato a conoscere troppo bene per non sentirla, lo fece sobbalzare portandolo ad alzare di scatto lo sguardo.

Il sedicenne oggetto dei suoi pensieri, Trafalgar Law stava con una spalla poggiato contro un albero,con le braccia incrociate davanti a sé , a pochi metri, fermo davanti a lui , con aria apparentemente rilassata e un ghigno stampato in faccia.

Lo osservava con aria divertita e vagamente derisoria.

Doflamigo gli sorrise debolmente ritrovando sicurezza, mentre con le mani in tasca gli si avvicinò e arrivato a un passo da lui le sfilò, chinandosi leggermente in avanti, porgendogli una mano.

-Siamo ansiosi Donquijote-ya ?-, domandò l'altro con un’ evidente nota divertita dietro il tono fintamente noncurante, un ghigno provocatorio e un ‘espressione sfrontata negli occhi.

-Fufufu,per niente ragazzino-, rispose lui, ricambiando il ghigno, mentre l'altro alzava un sopracciglio guardandolo con aria scettica, accettando tuttavia la mano davanti a sé.

Nel farlo permise all'uomo biondo di accorgersi che la mano dell’ altro tremava leggermente.

Doflamingo, superato il primo momento di stupore, allargò ancora di più il suo ghigno : era nervoso anche lui.

-Siamo ansiosi?-, lo rimbeccò con una espressione vittoriosa sul viso.

Law che, orgoglioso com'era, detestava forse anche più di lui che qualcuno cogliesse i suoi momenti di debolezza, con aria infastidita si imbronciò in modo infantile,arricciando le labbra e gonfiando le guance facendogli una linguaccia.

Nel guardarlo Doflamingo ridacchiò scuotendo la testa con un sorriso.

Non avrebbero dimenticato facilmente quella appuntamento speciale.

Per quanto continuasse a ripetersi che quel uscita come tutto quello che faceva e il tempo che passava con il ragazzo non era che una recita,uno stratagemma come un altro per conquistare sempre di più la sua fiducia, fino a fargli abbassare completamente le sue difese per portarselo finalmente a letto che era soltanto un gioco, il cui scopo era quello di ingannare il ragazzo.

Nonostante si ripetesse questo, Law con il broncio, che gli faceva la linguaccia era un’ immagine che gli sarebbe rimasta impressa anche a distanza di anni.

  
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