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Autore: simlyme    24/10/2008    10 recensioni
E se Kristen Stewart si innamorasse di Robert Pattinson durante le riprese del film "Twilight"?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO PRIMO-PRIMO GIORNO


Primo giorno sul set...come ogni volta che dovevo girare un nuovo film mi sentivo spaesata. Non conoscevo nessuno ed ero troppo timida per presentarmi da sola,avevo paura di non piacere al resto del cast e di essere esclusa. Certo può sembrare una contraddizione,un'attrice timida...il fatto è che quando interpretavo un personaggio qualsiasi riuscivo bene ad entrare nella parte,ma se si trattava di essere me Kristen Stewart,mi sentivo una perfetta incapace.
Entrai nella roulette che mi avevano assegnato e disfai le valigie,sembrava strano che Richard,il mio agente,ancora non si fosse fatto vivo. Forse stava sistemando le ultime cose.
Tirai fuori dalla valigia le mie mille cianfrusaglie,tra cui anche i libri da cui non potevo separarmi...la saga di "Twilight". Quando seppi che avrei interpretato la parte di Bella Swan,la ragazzina innamorata di uno stupendo vampiro,non potei fare a meno che leggere tutta la storia. Non me ne pentì,era grandiosa. Nessun libro mi aveva trasportata in quel modo prima e mi sentivo eccitata come mai mi era successo,al solo pensiero di avere un ruolo in quella magnifica storia.Posai i libri sul comodino,li avevo già letti tre volte di seguito,ma questo non mi avrebbe fermata da rileggerli l'ennesima volta.
All'improvviso sentii bussare...

-kristen,kristen esci è ora di presentarti a tutti ufficialmente- era Richard. Sapeva quanto fossi timida così era sempre lui che mi presentava cercando il più possibile di non farmi sentire in imbarazzo.
-si cinque minuti ed esco,vorrei solo sistemarmi un pò-dissi in tono supplichevole. Non rispose,probabilmente mi stava aspettando fuori.
Mi cambiai velocemente con abiti molto pesanti visti i soli 7 gradi che c'erano a Forks. Non ero affatto abituata a quella temperatura... a Los Angeles era tutta un'altra cosa. Per un momento mi ricordai gli stessi lamenti di Bella nel libro appena arrivata a Forks e sorrisi da sola come una stupida..."oddio già mi comporto come lei"pensai sempre sorridendo. In realtà ero molto simile a lei…fisicamente la rispecchiavo in pieno,pelle chiara,in effetti proprio bianca,corpo esile,capelli castani,solo il colore degli occhi mi differenziavano da lei,i miei erano azzurri i suoi marroni…vabbè avrei messo le lenti a contatto colorate per rimediare. Per quanto riguarda il carattere,ecco più o meno ci assomigliavamo,orgogliosa,timida,insicura, io ero ancor più chiusa in me stessa però e cosa ancor più evidente…lei non sapeva mentire…io ero un’attrice.
Aprii la porta e come pensavo c’era Richard ad aspettarmi
-dai splendore andiamo che ci aspettano…-disse porgendomi la mano. Richard era un uomo sulla trentina che aveva fatto presto una carriera brillante,era bruno occhi scuri e una carnagione super abbronzata,come tutti del resto in California. Io ero un eccezione.
-mi stanno aspettando?-non pensavo che stessero aspettando me,
-si dobbiamo cenare tutti insieme,su forza sbrighiamoci piccola-.
Lo seguì e dopo qualche minuto ci ritrovammo già al ristorante.
-ragazzi lei è Kristen,Kristen loro sono Ashley che come ben sai interpreterà Alice,Elisabeth la nostra Esme,Nikki la bella Rosalie,
Peter Jackson e Kellan che interpreteranno Carlisle Jasper e Emmett -continuava a presentarmi tutti anche se avevo già conosciuto qualcuno di loro…-infine c’è Robert,il tuo vampiro-concluse con una risata sottile.
-piacere,Kristen,spero che lavoreremo bene insieme-mi sembrava gentile,non lo conoscevo,lo avevo visto interpretare un maghetto in Harry Potter,ma niente di più.
-piacere mio, Robert,mi auguro la stessa cosa-riuscii a dire senza sembrare troppo riservata,
-ok siediti ora-continuò Richard,sembrava mio padre certe volte,non il mio manager. L’unico posto disponibile era proprio quello accanto a Robert,così mi fece cenno di raggiungerlo dall’altra parte del tavolo.
Molto goffamente lo raggiunsi,ecco altra cosa in comune con il personaggio della Mayer,sotto le risatine generali.
-ora capisco perché ti hanno scelta-continuava a ridere Kellan
-si e capisco anche perché hanno scelto te nel ruolo di Emmett-dissi mettendo il broncio.

La serata trascorse tranquilla,Catherine,la regista sembrava serena e fiduciosa per il nostro film…avremmo iniziato a girare di lì a poco. Voleva darci qualche giorno di tempo per farci sentire a nostro agio,poi avremmo iniziato a lavorare senza tregua.
Tutti mi sembravano molto simpatici,tranne Tayler,alias Jacob,che non mi sembrava che un bambino viziato…vabbè in genere la prima impressione non è mai quella giusta,in fondo sapevo che questa mia antipatia era dovuta al fatto che odiassi il personaggio di Jacob nel romanzo. Prima di sputare sentenze dovevo conoscerlo meglio. Non sarebbe mancata l’occasione visto che saremmo rimasti lì per molti mesi.



Finalmente tornai nella mia roulotte,mi feci una doccia e mi sdraiai sul letto.
Pensai che ero curiosa di vedere i posti che la Meyer aveva descritto nel suo magnifico romanzo,così decisi che l’indomani sarei andata a Seattle tanto per cominciare.
Guardai l’ora,erano le undici di sera,mia madre si aspettava una mia telefonata nel pomeriggio e io puntualmente avevo dimenticato di chiamarla. Così composi il numero di casa mia,c’era la segreteria. Decisi di lasciare un messaggio:
-mamma sono io,volevo dirti che qui va tutto bene,fa freddo però con tutti quei vestiti pesanti che mi hai messo in valigia starò più che bene. Il cast è molto simpatico,sono stata bene stasera con loro…vabbè che dire domani mi rifaccio viva,ti voglio bene,salutami papà-.
Riattaccai e mi strinsi ancora di più tra le coperte…dopo qualche minuto riuscii a prendere sonno.



MI svegliai e lentamente mi alzai dal letto. Mi diressi verso il bagno e ci volle un po’ per trovare il coraggio di togliermi il pigiama per lavarmi…sentivo freddo.
Con molta calma indossai i miei jeans preferiti,visto che erano molto comodi e una maglietta azzurra.
Mi avviai verso la roulotte di Richard per avvisarlo della mia piccola gita e per farmi procurare una macchina.
-buongiorno, allora ti serve una macchina…aspetta ora faccio una telefonata e ti faccio portare una coupè ok?-
-avevo pensato a qualcosa che non desse nell’occhio-risposi sbuffando,Richard teneva troppo alla mia immagine.
-ah ok. Allora aspetta che vedo che posso fare…ma vai da sola?-
-e certo mica porto un reggimento di soldati con me?!-scoppiò a ridere,poi divenne serio.
-non puoi andare da sola,mi spiace. Non posso neanche accompagnarti perché devo fare delle cose qui,quindi non puoi andare-,il suo tono non ammetteva repliche,ma io non ero il tipo che demordeva.
-sono grande abbastanza per decidere io se posso o no fare un giro in città,non mi sembra di voler fare niente di male-dissi stizzita.
Mentre litigavamo perché continuava a ripetermi che era pericoloso girare da sola per una città che non conoscevo nemmeno, ecco che si avvicina Robert. Era la mia unica speranza…
-ciao Robert,senti mi chiedevo se hai impegni per stamattina. Vedi io vorrei andare a Seattle ma il mio caro Babysitter dice che da sola non posso andarci. Mi accompagneresti?-dissi tutto d’un fiato,forse aveva letto la disperazione nei miei occhi perché acconsentì subito,-mi farebbe piacere venire con te,non ho proprio niente da fare-accennò un sorriso e mi fece cenno di seguirlo.
-ciao Richard-dissi salutandolo con la mano accennando una boccaccia,come una bambina di otto anni che ha ottenuto quel che voleva.

Camminavamo verso il parcheggio e ci fermammo di fronte ad un’Audi A4 nera,bellissima.
-e’ tua?-chiesi curiosa,mi colpì la scelta di quel tipo di macchina.
-si-disse facendomi salire dal lato del passeggero.
Durante il tragitto chiese alcune cose su di me, della mia carriera,più che altro domande di cortesia. Io rispondevo altrettanto cortesemente.

Arrivati a Seattle girai molti negozi e con grande rammarico di Robert feci anche molte compere,mi piaceva fare shopping ogni tanto.
Terminati gli acquisti ci sedemmo ad un bar e ordinammo due coca cole e qualche stuzzichino.
-posso farti una domanda?-all’improvviso mi chiese
-certo-mi limitai a rispondere
-come mai hai accettato questo ruolo?-mi sembrava molto curioso…decisi di dirgli la verità.
-vedi mi attirava la trama…non tanto per l’elemento dei vampiri,quanto per l’amore proibito in sé…l’amore impossibile-dicendo quest’ultima parola sospirai.
La sua espressione si fece divertita -ti piacciono le cose impossibili,quindi-era una deduzione più che ovvia e non ci fu bisogno di rispondere perché non mi sembrava una domanda.
-potrei fare la stessa domanda a te…-dissi infine-perché hai accettato questo ruolo?-
-mi piace il personaggio di Edward-tagliò corto,ma notavo un leggero imbarazzo in lui.
-vabbè ora credo sia ora di andare-concluse.

  
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