Nota dell'autore: questa è la stessa storia di prima, solo con l'aggiunta dell'html. Abbiate pazienza, prima non caricava. Ringrazio quelli che mi hanno recensito, spero che vi possa piacere di più in questa versione.
Baci
Bebbe5
GOMENASAI
Mai i corridoi del palazzo gli erano sembrati così vuoti. O forse non se ne era mai accorto, tanta era la gioia, o meglio, la tranquillità che gli riempiva il cuore. Questo però era prima... prima che il mondo gli crollasse addosso, prima che lui lo lasciasse per sempre.
“Perché te ne sei andato, perché?”
Continuava a mormorare tra le lacrime che ormai lasciava fluire sulle sue guance, sottili perle luminose. Ne prese una con un dito e la osservò, come sperando di trovare in essa un ricordo di quegli occhi che tanto lo avevano fatto sentire amato e sicuro, di quelle lucenti gemme azzurre, a volte verdi, a volte grigie, in cui vedeva il cielo, i prati, i fiumi, insomma, il mondo.
What
I thought wasn't mine
In the light
Wasn't one of a kind,
A precious
pearl
Solo ora si rendeva conto di quanto fosse stato ingiusto con lui, di quanto lo avesse fatto soffrire mettendogli lei davanti.
When
I wanted to cry
I couldn't cause I
Wasn't allowed
Ricordava ancora i suoi occhi, la sera del matrimonio. Erano pieni di lacrime che lui si rifiutava di far cadere, quasi non gli fosse concesso di essere triste di fronte al suo re, al suo Alessandro.
Gomenasai
for everything
Gomenasai, I know I let you down
Gomenasai till the end
I never needed a friend
Like I do now
“Perdonami amico mio, vita mia, amore mio”. Oh quanto avrebbe voluto potergli dire quelle parole! Era sicuro che per lui avrebbero significato tanto, anche se, ne era certo, lo avrebbe nascosto con le parole:”Non c’è nulla da perdonare, è stato bello stare con te”.
What
I thought wasn't all
So innocent
Was a delicate doll
Of porcelain
Quanto gli era sembrato fragile in quel letto, sudato da capo a piedi, eppure attanagliato dal freddo.
E quel maledetto calice intarsiato appoggiato sul tavolino.... “Oh, perché hai bevuto?” Maledetta! Avrebbe voluto ucciderla, ma non poteva far ricadere su di un figlio innocente le colpe di sua madre, Lui non era Filippo, un barbaro, lui era Alessandro il Grande e non avrebbe rinnegato suo figlio come aveva fatto suo padre.
When
I wanted to call you
And ask you for help
I stopped myself
Volevi rassicurarmi con i tuoi occhi, dirmi che non mi
avresti mai lasciato. Non aveva mai permesso, nemmeno nei suoi ultimi attimi di
vita, che il suo Sole fosse oscurato dalla compassione e dalla tristezza e lui,
Alessandro, aveva cercato di
accontentarlo
What
I thought was a dream
A mirage
Was as real as it seemed
A privilege
When I wanted to tell you
I made a mistake
I walked away
Lui però era stato un egoista. Nel momento il suo
migliore amico aveva più bisogno di lui cosa aveva fatto? Aveva cominciato a
fantasticare su un futuro in cui credeva poco anche lui, ma che sembrava bello,
quasi un privilegio, un miraggio, un sogno. “Ma che bel sogno era quello...”
Aveva detto ormai in un sussurro in quelle che erano state le sue ultime parole,
mentre una mano del suo Sole era adagiata sulla sua fronte, quasi a volergli
infondere coraggio e forza. “Come se ne avessi mai avuto bisogno vero?” disse
Alessandro mentre la disperazione continuava ad intensificarsi.
Gomenasai,
for everything
Gomenasai, Gomenasai,
Gomenasai,
I never needed a
friend,
Like I do now
Gomenasai, I let you down
Gomenasai,
Gomenasai,
Gomenasai till the end
I never needed a friend
Like I do now
E lui, Alessandro cosa aveva fatto? Si era lasciato
trasportare dalle emozioni e non si era accorto che le Moire avevano ormai
tagliato il filo della vita del suo amico, del suo fratello, del suo
amato.
Si era voltato e lo aveva visto là, con gli occhi aperti
che però non vedevano più niente e la bocca semi-aperta, quasi a voler dire un
addio al suo Sole.
Si era gettato sul letto e lo aveva stretto con quanta
forza aveva, urlando disperato. Aveva fatto uccidere il medico, ma a che cosa
era servito? Niente gli avrebbe più riportato la sua ragione di vita, niente.
E la disperazione aveva fatto posto per un attimo alla
rabbia, quando aveva visto tutti i suoi compagni, i volti fermi, impassibili,
forse tristi, tutte maschere di ipocrisia.
Lo avevano odiato tanto, solo perché era il suo migliore
amico, colui a cui pensava come ad un fratello, ad un amante, anzi al suo unico
vero amante.
“Lo odiavate tutti, TUTTI!!!!” Con quanto odio quelle
parole gli erano uscite dalla bocca e non se ne
pentiva.
I suoi passi lo avevano riportato davanti alla porta
della sua camera. Entrò
silenziosamente, quasi temesse di doverlo svegliare “Oh, se così fosse” Disse
tra sé e sé. Lui era ancora là, esattamente come lo aveva
lasciato.
Si avvicinò tremante al letto e si inginocchiò vicino al
bordo.
“Perdonami” disse dopo un attimo di silenzio ” perdonami
se ti ho fatto soffrire, se ti ho sempre considerato meno di quello che
meritavi. Non sono mai stato degno di te. Ma la mia è una promessa: quando ci
ritroveremo, saremo solo io e te e niente più ci separerà. Saremo veramente come
Achille e Patroclo e non ci sarà nessuna Roxane a dividerci. Ti amo, mio
Efestione”
Detto questo appoggiò la sua testa sul petto dell’amico e
si addormentò.
FINE
(Gomenasai T.a.t.u: è bellissima, ascoltatela)
Allora che ne dite? E’ la mia primissima Fanfiction e
spero che via piaccia. L’ho scritta in un momento di sfogo, ad una settimana di
distanza da quando ho visto per la prima volta
Alexander.
Commentate e fatemi sapere se c’è qualcosa che non
va.
Kisses