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Autore: Yuki_Ikuy    09/11/2014    0 recensioni
Storia che prende liberamente spunto dal finale di Vampire Knight (chi non ha letto il cap.93 è meglio che non l'apra!).
Un breve interludio.
Una parentesi di vita,
dopo che Kaname...
Prima che Zero...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hanabusa Aido, Kaien Cross, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Colazione

 

Era bellissima e al contempo così fragile mentre dormiva, pensava appoggiato alla sponda del letto.
Gli scuri capelli le ricadevano dolcemente sul corpo e restavano sparsi sopra il cuscino; l'espressione sul volto era distesa e serena come se fosse protetta e al sicuro nel suo nido: impossibile per lui non rimanerne rapito, ancora una volta, e avere il desiderio di essere il suo scudo.
Le si avvicinò, quasi attratto da una qualche forza invisibile, senza respirare...si sedette tra quel candore delle lenzuola che ancor più facevano risplendere la sua pelle di seta.
Era la sua vita, e lui lo sapeva bene.
Valeva ogni attimo della sua effimera esistenza.
Allungò la mano verso quel viso amato, tradendosi con un lieve sorriso.
Quanto erano cambiate le cose, ormai.
Ella strinse gli occhi, bruscamente si girò e abbracciò il soffice guanciale, bofonchiando qualcosa di incomprensibile; non contenta dette qualche pugno al materasso e con aria alquanto buffa sì tirò le coperte fino al mento, riprendendo, docilmente, a dormire.
Era sempre la stessa, pensò perplesso, un po' rassegnato e un po' sollevato: non sarebbe mai cambiata.
No. Non sarebbe mai cambiata la sua Yuki.
Sua... Sua...
Piano piano la scoprì, le sfilò il cuscino e delicatamente si sdraiò al posto di esso,
facendole cingere con le braccia il suo corpo.
Si sentiva...amato.
Ancora non si era abituato a quella palese sensazione.
Lei, ad occhi chiusi, scorse le sue mani su di lui, accarezzandolo con tocco leggero.
Arrivata al collo strinse più forte.
Fu un attimo.
Si tirò su, con uno scatto veloce, fino ad arrivare con le labbra a quel punto pulsante e vitale, e morse.
Morse forte, senza pietá, con una bramosia e un vigore senza repliche.
Zero fremette: non se lo aspettava.
La guardò mentre, avidamente, beveva il suo sangue, sopra di lui.
Non oppose alcuna resistenza.
Pensò che forse gli sarebbe piaciuto morire così.
Oh sì. Finire per mano, o bocca, sua, un giorno.
Sparire dentro di lei, definitivamente, diventare un tutt'uno con il suo corpo, essere il suo appagante pasto.
Qual è il vero confine tra amore e morte, in fondo?
Questa verità lo persuase.
Yuki spalancò gli occhi: erano di un rubino profondo.
Smise di bere e, imbrattata di sangue, guardò spaventata la sua vittima, pulendosi la bocca, non curante, con il braccio.
Era sonnambula.
"Cosa è successo?" disse spaesata e visibilmente scossa.
"Cosa ti ho fatto?" aggiunse tremante guardandosi attorno notando le macchie sulla camicia di Zero, le lenzuola e la propria veste da notte.
"Ormai bevi anche nel sonno? Potevi dirmi che volevi fare colazione..." rispose svelto, cercando di coprire con una mano i due forellini nella pelle: sapeva bene che il senso di colpa, a quella vista, l'avrebbe atterrita ulteriormente.
"Fame? Cosa? Io mica ho fame...ma? Intendi..."
"Lo credo bene che tu non abbia più appetito, ma sicuramente avevi parecchia sete. Devi trattenerti. Dobbiamo risolvere presto questa situazione... Pensa solo se al posto mio fosse venuta Yume a svegliarti."
Yuki si rabbugliò.
Abbassò il capo e strinse i pugni sulle ginocchia.
"Come stai, Zero? Perdonami, io..."
"Non scusarti sempre. Sono tuo. Se non prendi il mio sangue, da chi dovresti?
Sai bene che è l'unico che può dissetarti".
Yuki giurò di aver sentito bisbigliato, tra i denti, un ORMAI a fine frase, ma non volle accertarsene.
Comprendeva i sentimenti di Zero.
"Non mi era mai successo qualcosa del genere. Non a questo punto. Avrei anche continuato, temo, senza accorgermene. Se non fosse stato per..." sussurrò.
Si fermò un attimo meditativa e riprese con un fil di voce "grazie ad un'immagine, o un incubo... Forse era solo un terribile pensiero, sorto nel sonno.
O per via di quello che stavo realmente compiendo.
Zero, a cosa pensavi...mentre...?".
Lo guardò con gli occhi lucidi.
Lui sapeva bene a cosa si riferisse.
I vampiri quando bevono il sangue di una persona riescono a percepirne i veri sentimenti e le più autentiche emozioni, i pensieri più profondi, i segreti celati nell'animo della vittima da cui si abbeverano. Possono scrutare ogni oscuritá...con un rischio, però: quello di perdersi nei meandri di un altro IO,
specie se esso è legato inesorabilmente al proprio essere.
Vedendo quell'espressione sul viso della sua Yuki, rimase smarrito.
"Mi sono spaventata molto, per te." gli scostò i capelli argentei dagli occhi.
"Non voglio che accada. Soprattutto non voglio che ti abbandoni a me, Zero.
Combatti per la tua vita. Non siamo più solo noi due, abbiamo anche una figlia, ora. Sai che senza te...non ce la farei. Resisti! Ti prego" aggiunse cupa.
Si alzò, si tolse la camicia da notte sporca e avvolse il suo corpo in una leggera vestaglietta ricamata.
Scomparve dietro l'angolo, lasciandolo là, impietrito, sul letto, perso tra i suoi pensieri e l'immagine del volto rigato di lacrime della sua amata che fuggiva.

 

____
N.d.a.

sono passati secoli dal preludio, ne sono desolata.
Ho perso lettori, giustamente, ma mi auguro di trovarne altri interessati alla mia storia. Scusatemi tanto!
Cercherò di avere più costanza e di poter pubblicare capitoli più corposi in futuro. Grazie della lettura e del tempo che mi avete, in qualche modo, dedicato!

 

  
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