-Tic Tac-
Rimasi impalato e con la bocca aperta per almeno 5 minuti buoni.
Ero ancora sconvolto per quello che era accaduto pochi minuti fa.
Ancora imbambolato mi diressi verso la mia sala Comune dove, Dylan mi attendeva.
-Oh, eccoti qui Scorp. Come mai quella faccia?-
Piano piano mi sedetti sul divano difronte a lui.
-Rose Weasley mi ha baciato.- dissi sottovoce ma abbastanza forte da farmi sentire dal mio compagno di casa.
-Sul serio? E come è stato?-
-Rose Weasley mi ha baciato…- continuavo a ripetere a bassa voce senza ascoltare quello che mi diceva.
-Oh, mi stai ascoltando?- disse dandomi una spinta sulla spalla destra.
-Eh, scusa ma sono abbastanza sconvolto come puoi notare.- dissi risistemandomi e riprendendomi dalla trance in cui ero.
-Ti ho chiesto, come ti è sembrato?- mi richiese
-Oh, beh, pensando che non è la prima volta che bacio una ragazza è stato strano.-
-E perché mai?-
-Perché… perché… perché saranno fatti miei.-
-Non eri tu quello che mi diceva:”Devi sapere come faccio a vincere quei 800 galeoni”.- mi rispose
-Sì, ma comunque cono fatti miei.-
-Beh, quindi vuol dire che domani è il grande giorno?-
-Cosa? No, ma che stai dicendo! Non stiamo insieme.- mi chiarii.
-Oh beh, devi sbrigarti… Il tempo sta per scadere… Tic Tac…- disse e si alzò iniziando a dirigersi verso i dormitori e continuando a ripetere “Tic Tac… Il tempo sta per scadere Tic Tac…”.
Il mattino seguente in Sala Grande…
Quella notte mi rigirai più volte nel letto. La frase di Dylan continuava a darmi il tormento e prendere sonno era veramente difficile.
E il brutto era che aveva ragione. Il tempo a disposizione era quasi terminato mi mancavano meno di 3 giorni e ancora non ero riuscito a combinare niente se non farmi dare un piccolo bacio sulle labbra.
-Hey Scorp, a che stai pensando?-
Una voce mi riportò alla realtà.
-‘Giorno Alb. Come stai?- dissi bevendo un sorso dal mio bicchiere.
-Bene e tu?- mi chiese con aria maliziosa
-Bene perché dovrei stare male?-
-Allora… ieri sera?- mi chiese sempre con l’aria di prima
-Che vorresti sapere scusa?- gli chiesi con un ghigno.
-Dai sai benissimo di che parlo.- mi incalzò lui.
-Non eri tu quello che non voleva sapere niente?-
-Sì, ma vedi, se vi devo tenere sotto controllo…-
-Ma smettila.-
-Oggi che avete intenzione di fare visto che abbiamo giorno libero?- mi chiese Albus.
-Beh, sai avevamo intenzione di…-
-Okay non lo voglio sapere. Io vado ci vediamo in giro. E se alle 12 a.m. in punto non vi vedo varcare quella soglia- disse indicando l’entrata della Sala Grande- sarete nei guai!- e se ne andò ritornando al suo tavolo.
Mezz’ora dopo…
Mi alzai dal tavolo e mi diressi verso l’uscita.
-Hey Scorpius.- disse una voce a bassa voce dietro di me.
-Dove sei?-
-Sono qui.- disse sempre con il tono di prima e mi strattonò il mantello.
-Ah sei tu. Ciao Rose, che c’è?-
-Beh, sai stavo pensando che sarebbe opportuno parlare di quello successo ieri sera.-
-Oh, certo quando vuoi.-
-Ora, Platano Picchiatore.- disse convinta.
-Va bene andiamo allora.-
E ci dirigemmo verso l’albero.
ANGOLO MIO:
Siiii sono riuscita ad aggiornare. Il mio computer è rinato e io sono ancora qui a ropervi i boccini con i miei capitoli noiosissimi. Bene ditemi che ne pensate e tutti gli errori di grammatica così da poterli correggere.
Alla prossima,
Psiche