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Autore: Pherenike    09/11/2014    2 recensioni
Dopo anni di assenza da Forks la nostra cara famiglia Cullen decide di tornarvici, molte sorprese li attenderanno, ritroverranno vecchi amici, e ne conosceranno di nuovi, le cose però si complicheranno quando in Italia si risveglia l'interesse dei Volturi. Chi sarà questa volta a salvare i nostri amati vampiri dall'essere assimilati dal crudele esercito italiano?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Casa dolce casa

                                       Tornando a Forks


Erano passati più di ottant’anni dall’ultima volta che avevo visto la mia ultima casa di quando ero umana, ma questo era il prezzo da pagare, oltre a quello di perdere, un giorno, le persone che amavo, era passato abbastanza tempo per far sì che i più giovani che ci avessero visti fossero morti, o molto vecchi per poter ricordarsi della famiglia Cullen. Oramai non potevamo più permetterci di rimanere una sola famiglia, eravamo notevolmente cresciuti di numero per passare inosservati, e tutte le volte in ogni cittadina piovosa in cui risiedevamo per qualche periodo, contemporaneamente arrivavano due famiglie composte da soggetti molto più che straordinari. Normalmente ci dividiamo in due gruppi più omogenei possibile, il primo composto da Carlisle, Esme, Alice e Jasper che mettono in atto la solita sceneggiata genitori  con figli adottivi e il secondo da me, Edward, Renesmee, Emmett e Rosalie che, solitamente, impersoniamo figli di lontani cugini di Carlisle che hanno perso la famiglia da piccoli, due famiglie unite dai casi della vita, era più semplice presentarla così che come un'unica grande famiglia. Oltre a noi, ovviamente, c’era un'unica persona che ancora si poteva permettere di passare inosservata tra la gente comune, Jacob. Il nostro Jake aveva deciso molti anni prima di continuare a trasformarsi per, beh per sempre, per restare con Renesmee, non potevo certo biasimare la sua scelta, era difficile non subire il fascino di mia figlia, e Jake aveva avuto l’imprinting non appena fu nata, quindi praticamente era impossibile che scegliesse di allontanarsi da lui. Arrivati a casa, la nostra vecchia casa, sapevamo che ci aspettava il momento di riordinare, o nel nostro caso a volte, di ricostruire, fortunatamente la struttura non aveva subito grossi danni, scoprii poi che Carlisle aveva fatto in modo di ritornare in qualche modo ogni ventina di anni per non farla cadere a pezzi. Ovviamente lo aveva fatto solo con quella di casa, perché era la mia casa.
 
«Casa dolce casa» esclamò Jake correndo su per le scale.
«Dovresti farti un giro, per essere tranquilli» gli disse Carslile.
 
Ovviamente si riferiva al fatto che quello era l’unico posto in cui potevamo essere veramente in pericolo a causa del sangue dei Quileute, e che quindi doveva andare a controllare che non ci fossero nuovi lupi, anche se probabilmente era troppo presto perché questo avvenisse.
 
«Non preoccuparti, partirò non appena avremo scaricato i bagagli, o almeno la metà di essi» disse grattandosi la nuca, realizzando che per poterli scaricare tutti ci sarebbe voluto un po’ di tempo, anche con la nostra velocità incredibile, purtroppo la mania di Rose ed Alice per tutto non era cambiata negli anni, anzi forse era addirittura peggiorata.
«Ok, vi do un po’ una mano e poi vado» disse ripensandoci.
«Ed io verrò con te» disse Nessie
«è escluso, e non voglio sentire obiezioni» urlò Edward adirato.
«Ascolta papà ho quasi cento anni, avrò pure il diritto di poter decidere da sola» ribatte lei con le braccia sul petto.
«ne potresti avere mille, ma nemmeno in quel caso te lo permetterei» chiuse così il discorso Edward. Con sorpresa fu proprio Jake a dissuaderla, dicendole che gli altri non avrebbero capito cosa lei fosse veramente e che rischiava di essere azzannata. Lei, essendo ibrida, non era propriamente forte quanto noi, poteva subire ferite, cosa che aveva scoperto a sue spese, certo rimarginavano molto più in fretta del normale, ma era sempre molto più fragile di noi.
 
Quando entrammo in casa, immediatamente, Alice e Rose iniziarono a togliere i teli bianchi, facendo volteggiare un’infinità di granelli di polvere, mentre gli altri iniziarono a portare dentro i vari scatoloni. Quando iniziò una discussione sulla divisione delle stanze, ovviamente Renesmee voleva stare con Jake, eravamo tutti troppo presi, forse anche troppo tranquilli, per accorgerci che qualcuno ci stava osservando, almeno finché questo individuo non fece rompere un ramo sotto i suoi piedi. Tutti ci arrestammo all’istante, volando verso l’ingresso, restammo qualche minuto in silenzio, finché tra gli alberi non sbucò qualcuno di familiare e al tempo stesso inaspettato. Leah Clearwater, quasi fosse impossibile sbattemmo tutti le palpebre, cosa non proprio normale per dei vampiri, ma ovviamente nessuno di noi si aspettava di rivederla, pensando che fosse morta molti anni prima, dato che dopo la nostra partenza da Forks si era separata da tutti e due i branchi e si era allontanata sparendo per sempre, o almeno così credevamo, dalla vita di tutti.
«Bentornati a casa» ci disse, aprendosi in un sorriso, che non ricordava affatto la vecchia Leah.
  
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