Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: draconianApathy    10/11/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo:
"-Di cosa dovevi parlarmi fratellone?
-Stanno succedendo varie cose nel nostro paese.
-Ve~ è finita la pasta?
-Non scherzare è una cosa seria!
-Che succede?
-Vogliono diventare indipendenti ... Due regioni."
Ecco a voi un misto di comicità, demenzialità e ... PASTAAAAA!
Fanfiction scritta a quattro mani con Katniss_yaoi ♥
Hasta la pasta!
Ellie01 e Katniss_yaoi
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Do pasta, not war!

Di come Campania e Veneto chiesero l'indipendenza.


Capitolo 1: Napoli-Milano/Verona Milano ~ Il ritrovo delle ribelli



~CAMPANIA~

 

Il viaggio si prospettava abbastanza lungo, la distanza Napoli-Milano non era una cosa da niente ed era impossibile farla con la macchina. Dopo aver raggiunto la stazione centrale Romano e Marika si avviarono sul treno, riservato solamente a gente di potere o in questo caso a Nazioni. Il mezzo non era uguale a tutti gli altri, non si sentiva l’odore nauseante di pelle e plastica, qui non c’erano sedili, aveva un tavolo centrale ,sedie e divanetti blu sparsi:alcuni appoggiati alle pareti ,altri posizionati al centro. Il parchè sotto i piedi brillava, come se fosse stato lucidato con la cera, ed era coperto centralmente con un enorme tappetto persiano.

Sul tavolo erano deposti vari dolci e il loro profumo arieggiava intorno.

Romano dopo essere entrato e aver dato uno sguardo in giro, raggiunse il conducente nel vagone finale  per riferirgli le informazioni sulla viaggio.

Marika si mise a curiosare ,come sempre, nel vagone dopo aver buttato la felpa sul divano blu più vicino e posato la sacca sul tavolo.

-E pensare che da noi c’è gente che non ha neanche un pezzo di pane per sfamarsi  e guarda questi che lusso!- esclamò a se stessa mentre si piegava a guardare i vari oggettini posti nella credenza di legno vicino al finestrino.

-Uh! Guarda che carin- …

CRASH!

-OH CAZZO!- urlò la ragazza mentre in ginocchio cercava di recuperare il cagnolino di cristallo che aveva fatto cadere

- Oh no! Se n’è caduta la testa! E mo’ che faccio?-esclamò in panico.

-Cosa è successo?- domandò Romano in lontananza mentre i suoi passi avanzavano sempre più rapidi. Marika velocemente appoggiò più delicatamente possibile la testa decapitata su quel povero cane e agile come un felino prese una forchetta e la buttò a terra in modo che Lovino pensasse che la causa di quel rumore era stata la caduta della forchetta. Ma non vide il tappeto e agile come un elefante in un negozio di cristalli ci inciampò sopra, cadendo sul pavimento a pancia sotto. Romano entrò e si guardò  intorno cercando di vedere il problema e lo trovò disteso a terra.

-Che ci fai lì a terra?-esclamò abbastanza confuso.

-Prendevo la forchetta che è caduta-rispose indicando la posata a pochi centimetri dalla sua  faccia mentre con uno sbuffo cercava di spostare la ciocca di capelli che le era caduta davanti agli occhi.

-Ah si? A casa tua così prendi le forchette che cadono?- rispose alzando un sopracciglio per poi scuotere la testa e andando a posizionare sul divano, sedendosi sulla felpa della ragazza.  Marika col viso arrossato dall’imbarazzo si alzò per sedersi sulla sedia che si trovava al centro tra il tavolo e il divano su cui c’era Romano.

Dopo essersi ripresa incominciò ad osservarlo e pensò che ERA DAVVERO UN BEL RAGAZZO! Quell’aria da cattivo ragazzo lo rendeva anche più bon ... ehm carino. Lo vedeva sempre giocare a pallone in varie piazze d’estate e lo aveva sempre ammirato. Si ritrovò addirittura ad essere  invidiosa della sua felpa perché aveva avuto l’onore di toccargli il sedere. Non ne era innamorata, perchè pensava altre cose, su Lovino e un ‘altra persona...

-Allora, passiamo al dunque arriveremo a Milano e dopo aver incontrato mio fratello e l’altra ribelle, raggiungeremo le altre Nazioni al Municipio e discuteremo degli avvenimenti successi cercando di risolverli il più veloce possibile- concluse in fretta interrompendo i suoi pensieri, per poi prendere il giornale lì vicino e sfogliarlo.

La napoletana aveva un sorriso stampato in viso, finalmente poteva ricontrare la sua vecchia amica! E riuscire a diventare indipendenti avevano pianificato questa cosa da tanto ,non vedevano l’ora di attuarla e … aspetta aveva detto raggiungere le altre Nazioni?

-Hai detto che incontreremo le altre Nazioni?-chiese timorosa.

-Certo…- disse senza degnarla di uno sguardo, girando una pagina.

Marika esultò mentalmente, aveva sempre voluto conoscerli e adesso che il suo sogno stava per avverarsi  non sapeva più come contenersi dalla contentezza. Aveva previsto la partecipazione delle altre Nazioni ma non così presto!


*GURGLE GURGLE*


Gli stomaci di entrambi inquietantemente brontolarono quasi all’unisono.

-Ordino qualcosa?-chiese Lovino automaticamente  mentre si alzava  per prendere il cellulare collegato con il servizio Ristorante-Bar

-Nah- rispose acciuffando la sua sacca e cacciando sul tavolo tutto ciò che c’era lì dentro : Puparuolo Mbuttunato (Peperone Imbottito), pizza di maccheroni, frittelline, pizzette fatte in casa e infine dei leggerisssssimi panini con pomodoro, tonno, olive, capperi e acciughe sott’olio. Tutti cibi principalmente napoletani.


-Vuoi favorire?- chiese Marika addentando una pizzetta.


Romano inizialmente sgranò gli occhi dalla sorpresa, ma poi un sorriso si allargò sul suo volto e senza farselo ripetere due volte si mise a tavola.

-Ti ho già detto che io e te andremo molto d’accordo?- disse con la bocca piena di frittelline che Marika quella mattina aveva fatto personalmente. Il viaggio continuò con quella grande mangiata, 5 ore per digerire tutto, un pisolino finale e il sospiro di Marika , sollevata del fatto che Romano non avesse notato un certo cane nella credenza con la testa al contrario.
 

...
..
.
..
...

 

~VENETO~
 

Li aspettava un autista al volante dell’auto di Feliciano, una semplice cinque porte a cinque posti, la Nazione e la propria Regione presero posto nei sedili posteriori, per poi fare cenno all’autista di partire.

Serenissima non si sarebbe mai aspettata una cosa simile: per la prima ora del viaggio Veneziano propose di cantare qualche canzone tipica delle Nazioni, oppure egli si esibiva in qualche canta in veronese.

<< Ah ah, tabetai na tomato-mato-mato buon appetito! Ah ah, makenai zo … >> era strano dire che erano in conflitto, dal canto che Veneto voleva diventare indipendente, ma vederli lì in quel momento, cantando in dialetto o altre lingue era come se fossero fratelli.

Si misero a parlare d'architettura neoclassica per rompere il ghiaccio completamente, per poi passare a tutti i detti e filastrocche di vari paesi del Nord.

<< Nel mio paese si dice 'Bonavigo bona gente, ma se no te ghe i schei no i te dá niente!'* >> commentò ad un certo punto Serenissima, il tutto seguito da una fragorosa risata da parte del compagno di viaggio, il quale ridacchiava inserendo un 'Veh~' ogni tanto.

A viso di lei, quel ragazzo non sarebbe riuscito mai ad essere arrabbiato con nessuna persona nel mondo, aveva un carattere troppo socievole, un viso sempre sorridente e non l’aveva mai visto assumere un’espressione diversa da quella che ora aveva: già, fino a quel momento mai una volta i suoi occhi si erano aperti.

<< Ehy, finisci questo: Veneziani gran signori, Padovani gran dotori **… >> era una sua impressione o gli si era gonfiato il petto quando aveva parlato dei Veneziani? Comunque egli le propose quella specie di quiz e ora le toccava finire il detto più famoso in Veneto, fin troppo facile.

<< Ovviamente: **Visentini magna gati, Veronesi tuti mati. Udinesi, castelani co i cognòmi de Furlani. Trevisani, pan e tripe, Rovigòti, baco e pipe. I Cremaschi fa coioni, i Bresàn, tàia cantoni. Ghe n’é ncora de pì tristi … Bergamaschi brusacristi! E Belun? Póro Belun, te si proprio de nisun! >> recitò con un fare teatrale tanto convincente da far rotolare dalle risate Feliciano; eh già, lui riesce a rotolare anche in macchina, è incredibile quante cose si possono imparare su Italia del Nord stando con lui.

All’improvviso il paesaggio monotono della tangenziale presentava in lontananza un’autogrill imponente di due piani perfino, Pareva molto moderna, come di una costruzione futuristica essendo essa quasi indescrivibile.

Gli stomaci di Feli e Serenissima esibirono un verso strano, mentre i due risero all’unisono. Feliciano ordinò all’autista di parcheggiare pure nel posteggio dinnanzi all’edificio, per poi uscire assieme alla propria Regione e all’ultimo loro compagno di avventure talmente asociale da non aver spiccicato parola per un’ora.

I tre entrarono assieme, l’autista si avviò a prendere qualcosa da mangiare e bere, tanto per togliersi uno sfizio almeno per quella prima parte del viaggio mentre la ragazza si fiondò verso i pochi libri che erano esposti in uno scaffale basso: Colpa delle Stelle era l’unico che conosceva pienamente e per poco non le vennero gli occhi lucidi.

Veneziano si era perso a parlare di pasta con un gruppo di turiste giapponesi, per poi informarle che conosceva Giappone e che anche a lui piaceva la pasta che gli cucinava tipo … quasi sempre? Alla ragazza venne voglia di sprofondare dall’imbarazzo.

Si riunirono tutti su un tavolino a caso, dissetandosi con del succo all’ACE e addentando ogni tanto una brioche ognuna di diverso gusto, non appena una canzone non dominò la sala grazie agli altoparlanti: Bailando di Enrique Iglesias, alla quale la Regione e la Nazione non riuscirono a resistere.

Bastò loro un’occhiata d’intesa e lo sguardo esasperato dell’autista e i due si spostarono verso il corridoio completamente sgombro dagli ostacoli, iniziando a ballare cantando.

“Yo te miro, se me corta la respiración, cuanto tu me miras se me sube el corazón, (me palpita lento el corazon). Y en silencio tu mirada dice mil palabras, la noche en la que te suplico que no salga el sol.”

La gente lì intorno li accerchiò battendo le mani al ritmo col quale i due ballavano ridacchiando divertiti, almeno una volta nella vita dovevano farlo; purtroppo l’atmosfera gioiosa venne interrotta dall’autista che prese i due per il colletto, decretando così che era ora di andare.

Italia del Nord e Veneto lo seguirono sospirando, per poi intraprendere la seconda ora del viaggio la quale si susseguì con una chiamata di Feliciano al fratello per informarlo del loro arrivo nel giro di poco tempo e che avrebbero aspettato lui e l’altra regione ribelle, dopodiché Serenissima gli fece qualche domanda riguardante il meeting.

<< Non ti devi preoccupare di nulla, mia cara. Una volta là ci riuniremo con le altre nazioni e decideremo cosa fare, discutendo generalmente su ciò che ora sta accadendo nel mondo! >> non smise di sorridere, nel mentre la informava su ciò che l’avrebbe aspettata.

Il viso di lei si bloccò in un’espressione strana << L-Le altre nazioni? >> chiese senza credere ad una parola del compagno.

<< Sì! Dovresti conoscere Germania, è una persona fantastica, non come tutti credono che siano i tedeschi! >> si mise a parlare di quest’ultimo per il resto del viaggio, finché non scesero in una cittadina vicina a Milano per poi prendere la Metrò e arrivare perfettamente in piazza dinnanzi all’immensità del Duomo.

“Per tutti gli Dei.” pensò appena lo vide, per poi ripensare di nuovo all’amica che stava per rincontrare: il loro piano stava procedendo di bene in meglio, avrebbero perfino incontrato le altre nazioni!


...
..
.
..
...

 

~TOGETHAH~


Passarono le ore nell'attesa dell'arrivo dei due interessati, Feliciano aveva constatato che vi sarebbero volute almeno altre quattro ore affinchè il treno non sarebbe finalmente arrivato, perciò presero in considerazione l'idea di visitare il Duomo di Milano, un'immensitá che faceva invidia a chissá quante altre opere!

I due salirono perfino vicino alle guglie, dove la meta più alta era la statua della Madonna: meno male che nessuno dei due soffriva di vertigini; il panorama era fantastico, mozzafiato perfino per uno che di paesaggi ne aveva visti tanti.


Per loro grande sorpresa un'ora e mezza giá era passata visitando tutta quella costruzione da cima a fondo, scorgendo turisti da tutte le parti del mondo e perfino ragazzine che stressavano i genitori per andare all'Abercrombie.

Ritornando a noi, i due uscirono per avviarsi verso una gelateria lì vicino, perchè sinceramente la colazione all'autogrill non era bastata loro.

<< Quale sará il luogo del meeting? >> chiese la Regione, curiosa come sempre e peggio di un bimbo che vuole aprire un uovo di pasqua.

<< Hai presente la Scala? >>

<< Ehm ... Non so dove si trova. >> ribadì lei, provocandogli una risatina per poi dire 'Lo vedrai'.

Rimasero a chiacchierare nel mentre attendevano e le ore volarono come le rondini in primavera, fino a che Feliciano non ricevette la fatidica telefonata di Romano che lo informava del loro bramato arrivo.

A quel punto i due si fiondarono al centro della piazza il più velocemente possibile, continuando a perlustrare il luogo per riuscire a scorgere Italia del Sud e la Regione che Veneto conosceva fin troppo bene.

 

-…ti stavo dicendo, non avevamo niente da fare quando all’improvviso passano dei turisti probabilmente tedeschi o polacchi, che tutti perfettini del cavolo criticavano il posto come “pieno di mafiosi”.

Allora io e i miei amici come un lampo di genio, architettammo questo piano: andammo a casa di un mio amico che aveva il balcone che affacciava sul ristorante dove i turisti stavano mangiando una pizza.. CON LA FORCHETTA! Ti pare possibile?! Comunque  buttammo, accuratamente con un filo, un pezzo di Red Savina Habanero uno dei peperoncini più piccanti al mondo sul cibo!- concluse Marika ridendo.

-Nooo, davvero?!- rispose Romano ridendo anche lui -E loro che hanno fatto?

-Beh c’era una tizia bionda che appena l’ha assaggiato è caduta dalla sedia e imprecava in tedesco credo! Il marito invece tutto, rosso in viso, si è scolato una bottiglia di 2 litri anche se gli bruciava ancora la gola!

-Hai tutta la mia stima!- esclamò Romano -Così imparano brutti Crucchi!

Erano da poco arrivati a Milano e per passare il tempo, avevano incominciato a raccontarsi tutti gli scherzi che avevano fatto. Marika al contrario di Romano, non odiava i tedeschi o altro, anzi si considerava abbastanza pacifista ma andava in bestia quando criticavano lei o la sua Terra.

Faceva più paura di Russia ed era capace di architettare, con l’aiuto dei suoi amici, gli scherzi più malefici che mai.

Arrivarono in piazza, ll Duomo nella sua grande magnificenza incombeva davanti a loro. I piccioni svolazzavano nell’aria per poi posarsi sulla statua equestre di Vittorio Emanuele II.

C’era una cosa che rendeva tutto surreale, non c’era nessuno. Non c’erano nè turisti, nè gente che ti chiede di comprare cose, nè quelle persone inquietanti che sbucavano all’improvviso urlando”Vu Cumprà?” o che ti mettono in mano pasta e semi da dare ai piccioni.

 Si sentivano solo le macchine che passavano veloci e basta.

-Che cosa? Perchè non c’è nessuno?- Chiese confusa Marika guardandosi in giro.

-Ah Feli deve aver già dato l’avviso per far sgomberare le persone- rispose Romano, mentre togliendosi gli occhiali da sole, che Marika non aveva notato, scrutava in giro alla ricerca di qualcuno.

Era impossibile non notarli, anche se c’erano solo loro: stavano imitando i piccioni, leggermente piegati muovendo la testa avanti e dietro.

 I due meridionali si guardarono confusi e si avvicinarono ai due. Erano Feliciano e Serenissima che per ammazzare il tempo si stavano divertendo a imitare i pennuti sovrani della piazza, ad un tratto la Regione settentrionale si bloccò, avendo individuato due persone davvero molto confuse alle quale forse dovevano delle spiegazioni.

Serenissima collegò i pezzi del puzzle in pochi secondi e si fiondò correndo come una forsennata da Marika, urlando il suo nome come se non ci fosse un domani. Quest’ultima fece lo stesso cercando di non cadere per la sua enorme sbadataggine sui piccioni che rompevano e si mettevano davanti ai piedi. Era quasi arrivata quando le cadde dalla borsa un pezzo di panino che si era conservato e come un film horror tutti i piccioni girarono la testa dalla sua parte. Uno stormo di volatili le si scagliò addosso, riuscì ad uscirne fuori solo dopo essere stata aiutata dall’amica.
Il tutto fece provocare a quest'ultima la risata più fragorosa che mai in tutta la sua vita aveva esibito, per poi abbracciare la ragazza davanti a lei fino a quasi farla soffocare. Dio quanto le mancava, da quel lontano giorno estivo; un'improvvisa idea sembrò illuminare i visi delle due Regioni le quali, avendo avuto la stessa idea, si lanciarono uno sguardo d'intesa urlando "ALLA FELTRINELLI!" mentre un Feliciano restava ancora lontano da loro a imitare i piccioni e un esasperato Romano cercava di controllare la situazione, ma come vi sarebbe riuscito con un fratello/piccione e due Regioni attivate in modalità fangirls scappate dalla sua portata di vista?



Angolo delle pazzoidi:
AVE POPOLO ROMANO!
Romano: EHM EHM.
Volevo dire, AVE POPOLO E ROMANO.
Romano: Tsk, bastarda.
-.- ANYWAY, siamo tornate con questo magnifico seh come no capitolo :3 Spero vi sia piaciuto!
Che dire, stiamo sclerando malamente da ieri sera, prima ci eravamo messe a muovere i personaggi di Hetalia usando *Pinco Pallino fece (ecc ecc)*
Poi c'è un video di Hetalia .. AH dovete vederlo, piango da ieri.
Veneziano: Ricordatevi di imitare i piccioni!
Veneto&Campania: NOOOOON TI SCOOOORDAAAR MAI DI NOOOOI.
... Che disagiati ho qui. Ora mi tocca scappare, tao mao a tutti gente!
Ellie01&Katniss_Yaoi ♥

Note:
* Bonavigo buona gente, ma se non hai i soldi non ti danno niente. (Tipico detto del paese di Ellie01)
** Veneziani gran signori, Padovani gran dottori, Vicentini mangia gatti, Veronesi tutti matti, Udinesi, castellani(?) con i cognomi dei Furlani, Trevigiani pane e trippe, Rovigotti bacco e pipe, i Cremaschi fanno CENSURATO, I Bresciani tagliano corto, ce ne sono di peggiori, Bergamaschi brucia Cristi! E Belluno? Povero Belluno, non sei proprio di nessuno!

 

  
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