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Autore: Kushina Namikaze    11/11/2014    7 recensioni
ciao a tutti...questa è la mia prima fan fiction...la storia si divide in due parti...la prima è un flash back riguardante ciò che accade subito dopo la guerra...la seconda parte riguarda ciò che accade tre anni dopo quegli eventi...se vi ho incuriosito non vi resta che leggere :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Con l’allenamento in corso Naruto non si accorse che era giunto l’orario di inizio esame, così, come la prima volta, si ritrovò a correre per l’intero villaggio cercando di arrivare puntuale. In quelle tre ore di tempo che avevano preceduto l’inizio dell’esame, il biondo riuscì a imparare una delle tecniche di suo padre, in altre parole la “Moltiplicazione Superiore dei Kunai”, anche se, in quel momento avrebbe preferito saper utilizzare la tecnica del Dio del Fulmine. Aveva provato a leggere come realizzare la tecnica solo che, anche il solo capire come funziona era complicatissimo, così preferì imparare momentaneamente una tecnica più semplice.

Naruto arrivò all’arena appena pochi istanti prima dell’inizio della cerimonia. Fece il suo ingresso insieme agli altri concorrenti, molti di loro osservavano Naruto in modo strano, gli sguardi su di lui, però non suscitavano più odio o paura per via del demone dentro di se, ma rispetto e ammirazione, un pizzico di paura vi era anche, ma non era dovuta a Kurama, ma alla sua forza e al fatto che alla fine ci sarebbe stata la possibilità di affrontarlo.
Quando Naruto diede uno sguardo agli spalti, vide tutti i suoi amici, persino il piccolo Konohamaru con la sua squadra, che facevano il tifo per lui, insieme con loro, ovviamente vi era anche la sua Sakura. Non si era mai sentito così emozionato, al suo primo esame la tifoseria, inclusi i suoi amici, erano tutti per Sasuke, Naruto era solo il candidato di turno che dava spettacolo e intratteneva il pubblico contro un avversario che, secondo ciò che si diceva in giro, lo avrebbe sconfitto in un attimo, ovvero
Neji Hyuga. Un genin come altri da battere, ma non per orgoglio personale, forse un po’ anche quello, ma per un’amica, che pur di dimostrare la sua determinazione prendendo come punto di riferimento lo stesso Naruto, rischiò la vita. Quella volta Neji era il nemico da battere, oggi era l’amico che si era fatto trafiggere sacrificandosi in guerra per proteggerlo. Naruto, quando ripensava al suo amico, si sentiva talvolta in colpa, quel giorno morirono tante persone e tanti ragazzi giovani come Neji e, come Naruto e i suoi amici, anche tante altre persone hanno sofferto per la scomparsa dei loro cari. Oggi Naruto era li, in quell’arena, pronto per ricevere la promozione a chunin con una promessa nel cuore: un giorno sarebbe stato lui il capitano di una squadra e, per usare le parole di Kakashi, non permetterà mai che i suoi compagni muoiano.

I sedici concorrenti rimasti si disposero in fila, uno accanto all’altro, pronti per dare il via al torneo, ovviamente non sarebbe diventato chunin colui che avesse vinto, ma colui o coloro che avessero dimostrato, non solo il loro valore e le loro capacità fisiche, ma anche le capacità mentali di pensare ad una strategia mentre si era in una situazione di evidente tensione. Dopo che il Raikage fece il suo discorso di apertura, presentando coloro che erano riusciti a superare tutte le prove fino ad allora, il torneò partì. Il primo incontro vedeva come rivali una ragazzina, all’apparenza fragile che sembrava essere destinata a perdere ma molto intelligente e forzuta, un po’ il risultato dell’unione di Sakura e Shikamaru, e un ragazzo forse più grande di Naruto come età, sembrava essere superiore alla ragazzina da tutti i punti di vista fisici e soprattutto aveva accumulato più esperienza, di conseguenza conosceva molte più tecniche, infatti, era il favorito alla vittoria. Entrambi giocavano in casa poiché provenivano entrambi dalla Nuvola. L’arbitro fu scelto a caso fra i jonin della nuvola, si chiamava Hogai. Era un jonin di basso livello, era salito di grado solo da qualche mese, era un tipo molto attento e vigile, per cui avrebbe notato qualunque scorrettezza.

L’incontro ebbe inizio, la ragazzina sembrò subito in svantaggio,  era continuamente attaccata dalla forza bruta del suo avversario, ogni justu che provava a eseguire si ritorceva contro, ogni pugno o calcio che sferrava le veniva bloccato. Effettivamente il suo avversario era molto preparato e capace, ma anche se era molto forte fisicamente peccava in velocità. La sua avversaria puntò proprio su quella debolezza del suo rivale. Dopo più di quindici minuti di combattimento la kunoichi ebbe la meglio sul molto più quotato avversario cogliendolo alle spalle con una combinazione di velocità e una tecnica che Naruto conosceva molto bene, ossia il Kage Bushin. La folla era stupita, non si sarebbe mai aspettata che una ragazzina a prima vista così debole sarebbe stata capace di sconfiggere quel genin tanto più grande di lei.
Gli altri incontri furono in parte veloci, due di essi finirono in parità, i contendenti avevano sfoderato delle tecniche di alto livello e poiché per ogni incontro doveva esserci un vincitore, i giudici diedero la vittoria al contendente che aveva maggiormente dimostrato di poter diventare chunin. Infine toccò a Naruto, il suo avversario era un ninja del villaggio della nebbia che aveva deciso di seguire le orme dei sette spadaccini. La sua arma era una katana molto affilata e pesante, si allenava per possedere un giorno la “Taglia Teste” la spada appartenuta tempo prima a Zabusa, mentre Naruto come arma aveva i suoi fedeli kunai. Il ragazzo di nome Miuku era terrorizzato all’idea di dover affrontare il biondo e quando questo se ne accorse, lo incoraggiò a dare del suo meglio.
“Hey Miuku sei pronto? Finalmente tocca a noi!” Disse al suo avversario sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi rassicuranti.
“S-si sono pronto Naruto-san! Però…”
“Però cosa?”
“M-mi dispiace di non essere alla tua altezza, verrò sconfitto da te ancor prima di aver dimostrato quello che so fare. P-probabilmente penserai di avere già la vittoria in pugno. S-sicuramente non guadagnerò il ruolo di chunin.”
“Bhè se la pensi così non diventerai mai un chunin!”
Il ragazzo guardò Naruto con curiosità.
“Se inizi una battaglia con la convinzione di aver già perso non vale la pena neanche provarci, al contrario se inizi la stessa battaglia con la convinzione di aver già vinto allora si perde di sicuro perché non darai mai il meglio di te stesso. Devi iniziare a combattere con l’intenzione di dare il cento per cento a prescindere da quello che sarà il risultato. Se vincerai bene, in caso contrario saprai di aver fatto tutto il possibile e non avrai niente da rimpiangere, al contrario sarai ancora più motivato ad allenarti e a migliorare. E’ questo il segreto per diventare un vero ninja.”
Dopo quelle parole, Miuku si sentiva ispirato, voleva dare il meglio di se e se avesse perso poco importava perché avrebbe combattuto con tutte le sue forze fino allo sfinimento, avrebbe dimostrato ciò che era capace di fare.

I due entrarono nell’arena e subito la tifoseria scoppiò in un boato di urla tifanti, Sakura, Ino e Ten Ten avevano persino intonato dei cori come se fossero delle cheerleader in una partita di rugby. Naruto, anche se non voleva dimostrarlo, si sentiva un po’ in imbarazzo. L’arbitro diede ai due avversari un rapido resoconto delle poche regole che vi erano, in seguitò l’incontro iniziò.
Naruto estrasse i Kunai dalla fondina che porta sempre sulla gamba destra e si mise sulla difensiva, mentre l’avversario gli si scagliò addosso con una forza e velocità che nessuno si sarebbe immaginato per via della sua statura. Naruto parò ogni colpo sferrato con la katana. Ogni attacco che subiva gli sembrava che venisse colpito da una barra di ferro che pesava oltre gli ottanta chili. Sapeva che quello non era il peso reale della katana ma si combinavano peso, forza dello spadaccino e forza di gravità. Prese un altro kunai dalla sacca che teneva alla sua sinistra per aiutarsi a parare meglio i colpi del ragazzo. Nonostante ciò stare sulla difensiva non era il suo forte, se non trovava il modo di attaccare probabilmente avrebbe perso e, anche se aveva già il titolo di chunin in mano, non si sarebbe lasciato sconfiggere senza lottare. Rapidamente creò un clone e si sostituì ad esso. Miuku finì con il colpire il clone che esplose in una nuvola di fumo, Naruto approfittò della sua distrazione per attaccarlo lanciandogli dei kunai, lo shinobi della nebbia vide l’attacco del biondo della foglia ma ormai era tardi per schivarlo, riuscì comunque a deviarlo grazie alla sua katana, questo espose il suo fianco all’attacco di Naruto che prontamente ne approfittò per sferrare un poderoso calcio al suo avversario scagliandolo a qualche metro di distanza.
Miuku si rialzò intontito e dolorante a causa del colpo subito, rendendosi conto dell’effettiva differenza tra lui e il suo avversario troppo forte e veloce per lui, quindi elaborò una strategia per rallentare il suo rivale, per prima cosa utilizzò la Kirigakure no Jutsu* creando una fitta coltre di nebbia.
Naruto conosceva bene quella tecnica, ma, nonostante ciò, non sapeva come difendersi, così si mise sulla difensiva in attesa che il ninja della nebbia facesse la sua mossa, poiché la vista gli serviva a ben poco cercò di percepire i movimenti dell’avversario facendo affidamento sugli altri sensi.
Nonostante la visuale di Naruto fosse stata fortemente ridotta, Miuku sapeva che il ninja di Konoha sarebbe riuscito a colpirlo appena si fosse avvicinato a causa della sua superiore velocità, per questo motivo grazie ad uno studio attento del terreno di scontro decise di utilizzare il Daibakufu no Jutsu** per rendere paludoso il suolo dell’arena, limitando così i movimenti del biondo.
Naruto improvvisamente sentì suoi piedi sprofondare, guardò in basso per vedere di cosa si trattasse e notò che il terreno era cambiato, non era più terra ma una sorta di fango denso. Il biondo di Konoha cercò di spostarsi ma i suoi movimenti risultavano goffi e impacciati, poiché non riusciva bene a capire come doveva equilibrare il chakra nei suoi piedi, cosa che lo portò a cadere più volte infangandosi dalla testa ai piedi.
Miuku vedendo l’avversario in difficoltà provò ad attaccarlo utilizzando un sorta di tecnica dell’omicidio silenzioso, tecnica nella quale il ninja spadaccino alla quale si ispirava era un vero e proprio maestro.
Naruto a causa della nebbia vedeva gli attacchi del nemico solo poco prima che lo colpissero, normalmente sarebbe riuscito a schivarli, ma il fango sotto i suoi piedi rendeva la cosa parecchio difficile, nonostante ciò fra una scivolata e una caduta Naruto riusciva a schivare i colpi, provava a rispondere ad essi ma il risultato era quello di infangarsi ancora di più. Dopo qualche minuto, Naruto riuscì finalmente ad equilibrare il chakra nei piedi il che tolse un grande vantaggio a Miuku. Anche se vi era ancora la nebbia ormai sia la vista che l’equilibrio del biondo si erano adattata alla situazione; bloccava ogni attacco con grande semplicità colpendo più volte l’avversario della nebbia.
D’un tratto la nebbia inizio a diradarsi, gli spettatori, che fino ad allora erano rimasti in silenzio cercando di intravedere qualcosa della battaglia in corso, ripresero con i loro tifi, le grida e i canti si riunivano sotto un unico eco. Naruto sapeva che infondo oltre ad essere un esame per loro, per il resto del mondo era uno spettacolo, ma sapeva anche che vi erano altri incontri e che il torneo doveva terminare quella giornata stessa. Se avesse voluto poteva terminare lo scontro in un attimo colpendo Miuku con qualche colpo ben assestato, ma aveva voluto portare le cose alla lunga perché voleva far vedere a tutti di cosa era capace quel ragazzino. Lo aveva visto alle prese con cinque candidati durante la prova precedente, se l’era cavata per un pelo ma aveva sfoggiato una grande abilità. Naruto voleva che tutti ne venissero al corrente e adesso che Miuku aveva dimostrato ciò che era in grado di fare poteva anche porre fine a quell’incontro. Naruto è un ragazzo dal cuore nobile ma anche lui ha un orgoglio per certe cose, anche se sperava che quel ragazzino potesse superare l’esame.

Il combattimento continua, Naruto ingrana la marcia colpendolo più velocemente e più forte, Miuku era stanco per tutto il chakra consumato ma continuava a difendersi. Potevano sembrare pari ma gli occhi di un esperto vedeva chiaramente che Naruto era in netto vantaggio, non faticava nei movimenti che risultavano fluidi e precisi totalmente opposti a quelli di Miuku, era ormai questione di minuti e Naruto avrebbe vinto.
Dopo una sfilza di pugni e calci ben assestati da parte di Naruto Miuku non era più in grado di muoversi, ma nonostante ciiò non si arrendeva e anche se barcollava si rimetteva sempre in piedi provando a colpire il suo avversario.  Si arrivò all’attacco finale, Miuku riunì tutte le sue forze per sfoderare un poderoso pugno, ma Naruto lo evitò con grande facilità. Prese il braccio proteso di Miuku e con un balzo glielo portò dietro la schiena facendolo cadere a pancia in giù. Naruto si mise sopra il suo avversario per bloccarlo, gesto che portò l’esaminatore a concludere l’incontro proclamando Naruto vincitore.
Il biondo di Konoha aiutò il suo avversario ad alzarsi, subito dopo fecero il segno della riconciliazione.
“A quanto pare tutto quello che si dice su di te non è affatto un’esagerazione Naruto-san. Sei davvero un ninja straordinario. Mi hai battuto con facilità nonostante abbi usato le mie tecniche più potente invece tu non ti sei neanche sforzato più di tanto.”
“Bhè anche tu sei molto bravo. Quando il terreno è diventata una specie di palude nebbiosa ho avuto solo fortuna nell’evitare i tuoi attacchi. Riconosco che mi hai messo molto in difficoltà”
“Però sei riuscito comunque a cavartela. Spero di diventare forte come te un giorno!”
“Fidati se ci sono riuscito io può riuscirci chiunque! È solo questione di allenamento.”
I due ragazzi uscirono dall’arena e si diressero verso i loro rispettivi maestri. Miuku fu portato in infermeria per curare tutti quei lividi che aveva nel corpo, invece Naruto dopo aver bevuto una bibita energetica andò nello spogliatoio per togliersi di dosso tutto quel fango che aveva. Intanto gli incontri proseguirono. Con il prossimo avversario Naruto non ci andrà tanto leggero. Vuole utilizzare a tutti i costi la sua nuova tecnica!




Era il lontano 1259 quando io, Kushina, pubblicai il mio ultimo capitolo. Lo so che non ci sono scuse per il grande ritardo però a causa del lavoro ho avuto molto poco tempo. Poi è subentrato il trauma per lafine del manga e li è stata la fine! Fortuna che la mia immaginazione regna persino su Kishimoto :3
Spero che ci sia ancora qualcuno che legga la mia storia, se così non fosse ne capirò il motivo y.y
Bhè un grande saluto a tutti'tebanè ^_^
  
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