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Autore: Cory_1D_MyLife    11/11/2014    2 recensioni
Costretta dalla madre, Megan si trova a frequentare per 90 giorni un campeggio estivo e con una coinquilina dalle fattezze che fanno pensare a una ragazza "facile" ma con la quale ha subito un rapporto di amicizia.
La ragazza le parla di lei e del campeggio descrivendolo come il contrario di quello che crede Megan: con sole, mare, spiaggia, ragazzi carini e feste quasi ogni sera.
L'amica le parla anche di un ragazzo, arrogante e sessista, con il quale alla fine si trova, senza accorgersene, ad averne a che fare.
Come finirà? Alla fine troverà una distrazione o il ragazzo di cui tanto parlano male, si ritrova ad averlo sotto la pelle senza potersene più liberare?
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                   L'arrivo

-Mamma ma devo andarci per forza?- cerco di convincerla per la milionesima volta, chiudendo la seconda valigia. Certo, perché come poteva bastarmene  una quando sono costretta a partire per tutta l’estate in un campo estivo mentre lei si fa gli affari suoi  con suo marito che, essendo mio padre avrebbe dovuto difendermi?
-Si Megan… devi socializzare!- mia madre sostiene che io non abbia amici, ma è del tutto falso poiché faccio parte del gruppo delle cheerleader a scuola. Mia madre è una di quelle a cui interessa molto dei voti, del rendimento, del comportamento ma che quando deve partire per lavoro, per un’intera estate, mi manda in un posto sperduto che le ha consigliato una sua amica che neanche penso di conoscere. Sicuramente lì ci saranno insetti di ogni tipo e ragazzi antipatici che importunano le ragazze.
Inoltre lei non conosce il vero aspetto del liceo americano, perciò pensa che io sia asociale, quando è tutto il contrario, solo perche la sua amica le ha fatto notare che sono sempre sola a casa quando lei è a lavoro.
Lei lo vede così ma.. non sempre è così. Non so se mi definirei ribelle anche perche quando lei dice una cosa, deve essere fatta senza contestazioni e questo non è molto ribelle.
-Megan!!- mia madre è davanti a me e mi chiama da qualche minuto, “invitandomi” a caricare le valigie in macchina.
Sbuffando, mi sposto i capelli biondi dietro le orecchie e lo faccio, poi salgo in macchina imitandola. Mette in moto e parte facendo stridere le  ruote sull’asfalto.
-Mamma non ho fretta, non c’è bisogno di correre.. calma..- dico mettendomi la cintura mentre gira l’angolo bruscamente.
-Amore dai, non fare così.. ti divertirai- dice cercando di non ridere, quando si immette in autostrada.
Abito a Portland, in Oregon, una cittadina di 529.000 abitanti e il campeggio si trova vicino Salem, ma in campagna.
-Lo so che stai ridendo.. visto? Non ci credi nemmeno tu a quello che dici!- dico mettendo il broncio. Non ribatte né conferma, quindi la conversazione è giunta al termine. Accendo la radio nel tentativo di distrarmi e guardo fuori dal finestrino il paesaggio di colline e fiumi che si intrecciano circondando l’asfalto sul quale camminiamo.
 
Dopo una mezz’oretta siamo arrivati al luogo prescelto. L’ingresso è comporto da una cancello a due bracci  con a sinistra attaccato un cartello che recita “Summer Camping” con un sole disegnato accanto.
Mia madre tira fuori dalla tasca il volantino ed è, sfortunatamente per me, quello giusto: sul pezzo di carta c’è la stessa immagine con lo stesso sole. Come sbagliarsi.
Rivolgo nuovamente lo sguardo al cancello e noto, oltre questo, delle casette tutte uguali per lontano per il terreno. Mia madre fa per scendere ma dico:- Mamma, non c’è bisogno che mi vedano arrivare con te. Ho 17 anni.. me la so cavare da sola.
Non spreco neanche più il fiato a cercare di farle cambiare idea, tanto so che non succederà.
Perciò scendo velocemente dall’auto, apro il bagagliaio e prendo le valigie.
Avvicinandomi di più al cancello, vedo un campanello: suono e qualcuno, dalla parte opposta, fa dischiudere i bracci del colosso di ferro, per potermi fare passare.
Sento mia madre dire:- Ti voglio bene. Ci rivediamo tra 90 giorni tesoro…- sopra il fracasso provocato dallo spostamento di questi due enormi bagagli rosa. Ma quando mi volto, l’auto è già sparita e sono rimasta sola.
Dopo aver fatto miracolosamente passare il mio armadio ambulante attraverso il piccolo spazio concessomi, mi avvio verso la fine della strada sterrata.
Dopo qualche minuto che procedo verso una meta sconosciuta, con il fracasso delle ruote sulla strada, arrivo ad una casetta prefabbricata dove trovo un uomo dietro la finestra che si apre lateralmente.
-Salve e benvenuta al “Summer Camping” , come posso aiutarla?- chiede l’uomo bruno con gli occhi simili al bancone.
Non si notano le valigie, eh?!
-Beh, mia madre mi ha costretta a venire qui per l’estate e..
-Lei è la figlia di Sasha Bennett, si piacere, io sono Geoff Payne.. è stata mia moglie a suggerirlo a tua madre visto che non sapeva che fare con te e doveva partire-
dice Geoff sorridendomi.
Ah, allora chi è la prossima persona da aggiungere alla lista nera. Ma com’è che non li ho mai conosciuti?
Forse sono amici di lavoro e non mi importa molto di quelli, sono tutti così noiosi.
Geoff sporge fuori la mano e io la afferro, stringendola:- Piacere, Megan Bennins.
L’uomo mi rivolge un sorriso, poi dice porgendomi delle chiavi:- Casa 39, hai una compagna di stanza.
Di bene in meglio. Speriamo che sia simpatica perlomeno.
-Grazie- dico e vado via senza che mi chieda se ho bisogno di un aiuto con le valigie. Ma no! Tanto sono leggerissime.
Proseguo il mio percorso senza trovare qualcuno che mi importuni. Sono tutti indaffarati a sistemare attrezzature, casse e tavoli.
Forse stasera ci sarà una festa. La situazione migliora un po’.
Noto dei ragazzi in lontananza ridere e guardare nella mia direzione. Sono tutti mori e indossano dei pantaloncini  e una canottiera che ne mette in risalto i muscoli. La situazione migliora ancora di più.
Mi sistemo la maglietta e i pantaloncini e continuo a camminare facendo finta di nulla.
Quando arrivo a destinazione, qualche goccia di sudore scende sul mio viso.
Raccolgo la chioma bionda con un elastico, sulla mia testa e apro la porta con le chiavi.











Salve gente. Questa è una nuova storia che non so se continuare. Fatemi sapere se vi piace o no, se volete che continui o il contrario con delle recensioni. Se non volete che continui, meglio dirlo adesso che fra qualche capitolo dove già la storia sarà entrata nel mezzo della vicenda. So che questo è poco per giudicare ma dalla intro penso che abbiate una visione generale un po' su tutta la storia.
Fatevi sentire.
Un bacio 

by Cory
   
 
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