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Autore: MiaBlack    12/11/2014    18 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Allora prima di iniziare il capitolo vi fornisco di armi!! *compaiono scaffali su scaffali di armi di ogni genere* prego servitevi pure prendete quella che più vi aggrada e iniziate a leggere il capitolo, ricordo però che le armi da ME fornite NON possono essere usate CONTRO di ME! v.v

Daniela ti ricordo la tua frase su FB “NON TI ODIEREMO” v.v (non ho idea di chi sia Daniela! WOW sono un mito, lo so! Questo pezzo l'ho scritto mentre scrivevo il capitolo quindi un secolo fa e c'era questo appunto con il nome quindi visto che mi sono presa la briga di scriverlo Daniela se recensisci e ti ricordi questa frase in che contesto è uscita (sicuramente mentre spoileravo) ricordati la tua promessa! v.v)


Capitolo 14

Felicity si era bloccata quando aveva sentito la sua voce provenire dalla porta che collegava quel corridoio alla palestra, si era detta che non poteva essere così sfigata, ma invece lo era stata eccome, tra tutte le persone che potevano andarle in aiuto, era arrivato lui.
Felicity era arrivata a festa iniziata, ma quello non era stato un problema, anzi il fatto che la palestra fosse piena di gente l'aiutava a passare inosservata, si era messa a vagare per la stanza cercando di individuare il ragazzo, era quasi sul punto di arrendersi, probabilmente Oliver era tornato a casa o al covo, visto che dopo aver litigato con Moira Oliver viveva li. Aveva deciso di bere un bicchiere e concedersi altro tempo per cercarlo prima di rinunciare e tornare a casa.

La gente le passava accanto qualcuno la guardava, altri provavano a parlarle, ma la maggior parte la ignorava, le persone crescevano ma non cambiavano. Ci volle un po' a Felicity per individuare Oliver, quando lo vide scoprì con piacere che la stava guardando, sorrise felice, prima che qualcuno lo tirasse via, lo vide cercarla tra la folla, ma lei rimase nascosta ad osservarlo da lontano, ovviamente dove c'era lui non poteva che essere anche lei, Laurel Lance, sbuffò infastidita: gli anni passavano ma tutto era sempre uguale a sei anni prima, Laurel e Oliver sarebbero stati sempre il Re e Regina del liceo.

-Stai bene? - la voce di Oliver la fece riscuotere dai propri pensieri, l'aveva appena salvata da un ragazzo insistente, forse più che insistente era solo ubriaco, ma poco importava, lui l'aveva salvata ancora una volta.

-Si... ti ringrazio... - rispose, lo vide socchiudere gli occhi scrutandola con attenzione.

-Ci conosciamo? - le chiese. La saliva le si bloccò a metà gola rischiando di soffocarla, se l'avesse riconosciuta sarebbe stata la fine, si portò la mano davanti alle labbra sperando che il modificatore vocale che aveva preso al covo facesse il suo dovere.

-Tu cosa pensi Oliver? - pronunciò il suo nome con lentezza, marcandolo bene, non che in passato l'avesse mai fatto, ma pensò che fosse divertente.

Oliver fissava gli occhi della ragazza, era sicuro di averli già visti prima, ma non riusciva a capire dove, allungò la mano per poterle sfilare la maschera che nascondeva parte del volto.

-No... - lei lo aveva fermato posandogli la mano sulla sua.

-Perchè? - non riusciva a capire per quale ragione non volesse sfilarsi la maschera.

-Non vale se mi vedi in volto... - balbettò lei, doveva mantenere la calma se avesse iniziato a balbettare Oliver l'avrebbe riconosciuta e non ci avrebbe fatto una bella figura.

-Avevo ragione, ci conosciamo.... - sorrise tra il divertito e il felice, quella notizia gli piaceva.

-Vedo che il tempo non ti ha cambiato, non sei mai stato molto sveglio... - borbottò lei divertita trattenendo a stento un sorriso.

-Questo non è carino. - storse le labbra quasi infastidito da quella frase.

-Non volevo essere carina, solo obbiettiva. -

-Sono cambiato. Non sono più lo stesso Oliver che ero quando andavamo a scuola. - lei lo sapeva, lo sapeva molto bene, Oliver Queen che i presenti in quella palestra conoscevano non sarebbe stato degno nemmeno di pulire le scarpe a quello che era davanti a lei.

-Non sembrerebbe: Ricco... Viziato... Con un unico scopo: divertirsi. - si morse il labbro si sentiva cattiva a dirgli quelle cose, ma da quando era entrata in quella stanza e lo aveva visto era questo che lui aveva mostrato, era cosciente che non poteva andare a sbandierare a destra e a manca che lui era Arrow, che aveva provato a salvare la città dal piano folle di Merlyn eppure il suo comportamento da ricco rampollo la faceva innervosire.

-Io... - provò a dire qualcosa, ma lei non lo fece parlare.

-Il tempo passa, ma tutto rimane uguale: Oliver e Laurel prima... Oliver e Laurel ora..- fece un passo indietro lasciando la mano di Oliver che ancora era nella sua.

-Non sto con Laurel! - rispose afferrandole il polso per trattenerla.

-Ne sei sicuro? Vuoi dirmi che non sei sopravvissuto cinque anni sull'isola grazie al desiderio di tornare da lei?- Oliver non capiva chi fosse quella ragazza e come facesse a conoscerlo così bene, ma soprattutto non riusciva a spiegarsi perché desiderasse così disperatamente giustificarsi con lei.

-Sono tornato da più di un anno da quell'isola, in un anno cambiano tante cose.-

-Basta anche meno di un anno per cambiare la vita di una persona... - fece un passo avanti avvicinandosi, sorrise e gli accarezzò la guancia con un gesto dolce, bastava una sola notte per cambiare per sempre la vita di una persona e lei lo sapeva molto bene.

Oliver la osservava rapito quella ragazza era una contraddizione vivente, si allontanava per poi avvicinarsi un attimo dopo, tutto di lei l'attirava, dal suo strano modo di fare, al suo viso: i suoi occhi così famigliari cercavano di riportare a galla ricordi ormai dimenticati. La cosa però che più di tutti attirava la sua attenzione erano le labbra della ragazza che si muovevano ammaliandolo. Provò nuovamente a toglierle la maschera, voleva vederle il volto, ma la giovane lo bloccò ancora.

-Puoi fidarti di me...- i loro volti si avvicinarono.

-Perchè? Perché sei carino? - rispose con un sorriso, ancora una volta nella sua mente comparve Felicity qualcosa in quella risposta gli aveva ricordato la bionda.

-Puoi fidarti... - ripete lui avvicinandosi ancora di più alla ragazza.

-Lo so... - rispose lasciandolo sorpreso e felice, si sentiva bene con quella ragazza, riusciva a sentirsi se stesso, lei sorrise felice di essere stata capace di sorprenderlo.

La risposta lo fece sentire vivo, guardò le labbra rosse per un ultima volta prima di eliminare definitivamente la distanza che li separava: baciandola. Felicity stava osservando le reazioni di Oliver e cercava un modo per defilarsi alla svelta senza che lui la seguisse quando Oliver l'aveva baciata. Felicity era rimasta sorpresa da quel gesto, non si aspettava che il ragazzo la baciasse, sentì la mano sfiorarle la guancia e scivolare dietro la nuca avvicinando il suo viso al quello di lui, la lingua di Oliver leccò le sue labbra prima di farsi spazio tra di loro per cercare un varco che gli permettesse di trovare la sua lingua. Dischiuse le labbra permettendogli di entrare, un brivido le scese lungo la schiena mentre Oliver giocava con la sua lingua. Felicity si lasciò coinvolgere ricambiando il bacio non poteva fare diversamente, lui ci sapeva fare, gli passò le braccia attorno al collo mentre si alzava sulle punte cercando di avvicinarsi ancora di più al ragazzo, incoraggiato dalla reazione di lei Oliver la spinse indietro facendola entrare nella stanza dietro di loro, come due adolescenti che temevano di essere scoperti a baciarsi nel corridoio i due si nascosero nel buio della stanza. I due si muovevano continuando a baciarsi e a stringersi l'un l'alta, si mossero al buio della stanza fino a che Felicity non fu schiacciata conto qualcosa, il corpo di lui premette quello di lei contro la libreria, facendole sentire le costole dei libri contro la schiena nuda, le mani di Oliver lasciarono la nuca e scivolarono lungo il braccio fino ad arrivare alla vita della ragazza dove si soffermarono a giocare con i lacci che intrecciati chiudevano il vestito. A Felicity sfuggì un gemito quando sentì le mani di Oliver su i suoi fianchi che dolcemente l'accarezzavano. Incoraggiato dal gemito di Felicity, Oliver tirò il filo che teneva chiuso il vestito, rimasto senza sostegno l'abito scivolò lungo il corpo esile lasciandola con indosso solo un completino verde.

-Oliver non... - la sensazione del vestito che scivolava ai suoi piedi riportarono Felicity alla realtà, stava per fare si nuovo sesso con Oliver, con un Oliver che non aveva minimamente idea di chi lei fosse.

-Shhh... lo sai che io adoro il verde? - le chiese lui parlandole piano all'orecchio prima di tornare in possesso delle sue labbra. Felicity si fece coraggio, mandò al diavolo tutte le conseguenze di quell'azione e proprio come tanti anni prima si godette l'attimo: gli sfilò la giacca prima di iniziare a sbottonare la camicia bianca, fece scivolare la stoffa lungo le spalle muscolose del ragazzo fino a scendere verso gli addominali, finalmente dopo quasi un anno ad ammirarli da lontano poteva accarezzare i muscoli che troppo spesso la distraevano dal suo lavoro di ricerca. Oliver intanto le accarezzava la schiena lentamente provocandole brividi di piacere. Sentire il corpo caldo di Oliver premuto contro il proprio, le faceva tremare le mani e battere in fretta il cuore.

Erano appoggiati alla libreria e si stavano baciando, Felicity era schiacciata tra la libreria e il corpo di Oliver e una parte della sua mente si chiedeva quale dei due fosse più duro, si staccò leggermente dalla libreria schiacciandosi contro il petto di Oliver, con un movimento deciso gli sfilò la maschera e la lasciò cadere a terra vicino ai loro piedi, Oliver sorrise prima di passarle le mani sotto il sedere e alzarla, la posò sul bordo dello scaffale, insicura della stabilità di quella posizione passò le gambe attorno alla vita di Oliver attirandolo più vicino a se e sostenendosi a lui.

-Oliver sei qui? -

La porta della biblioteca si era aperta lasciando entrare un fascio di luce, troppo debole per poterli illuminare. La voce fu come una doccia fredda per Felicity, sciolse la prese delle gambe e scivolò giù sorreggendosi alle spalle di Oliver.

-Oliver? - la voce si era fatta più vicina, Oliver si lasciò sfuggire un lamento prima di afferrare ragazza per il braccio e portarla dietro lo scaffale nascondendosi così alla vista della nuova arrivata.

-Come avevi detto Oliver? Le cose cambiano? Non mi sembra proprio... - sibilò con astio Felicity, Oliver la guardò, si sentiva in colpa.

-Io... non... non è colpa mia se mi è venuta a cercare... - rispose lui, Felicity intanto lo aveva spinto via mentre si infilava l'abito che aveva raccolto appena prima che Oliver la spingesse dietro lo scaffale, anche Oliver si stava abbottonando la camicia lanciandole sguardi colpevoli.

-No non è colpa tua, tu sei solo Oliver e lei è solo Laurel. Oliver Queen e Laurel Lance uniti per sempre. -

-Oliver? Sei tu? Insomma chi c'è? - Laurerl si stava avvicinando sempre di più e Felicity iniziava seriamente a sentire il panico invaderla, se Laurel l'avesse vista l'avrebbe riconosciuta, poteva dire tutto di Laurel: che era saccente, prepotente, manipolatrice, ma di una cosa doveva darle atto era dannatamente sveglia.

-Non è così... - stava per dire qualcos'altro ma Felicity non avrebbe mai scoperto di cosa si trattasse.

-Eccoti! Ma non mi sentivi? - Laurel era apparsa dietro di lui.

-Eh Laurel che ci fai qua? - chiese voltandosi a guardarla.

-Ti cercavo, tu invece che accidenti ci fai qui? - guardò oltre Oliver aspettandosi di vedere qualcuno, ma non vide nessuno, anche lui si voltò cercando una scusa per spiegare la presenza della ragazza, ma della ragazza non c'era tracce.

-Niente curiosavo... andiamo. - prima di uscire Oliver lanciò un ultima occhiata all'interno della stanza cercando di individuare la giovane, ma ovunque si fosse nascosta non sembrava intenzionata ad uscire così si chiuse la porta alle spalle.

Felicity rimase nascosta dietro uno scaffale dandosi mentalmente della stupida, come aveva potuto credere alle parole di Sara, Oliver sarebbe stato per sempre di Laurel e lei non avrebbe potuto far niente se non assistere alla loro felicità. Quando fu sicura che i due si fossero allontanati uscì dal suo nascondiglio pronta a lasciare quella maledetta festa, passò davanti alla libreria unica testimone del momento di follia che aveva colto i due, a terra c'era la sue borsetta e la maschera di Oliver, la raccolse: un sorriso triste le si dipinse sul volto.

-Meglio che me ne vada.-

Felicity decise di non tornare in palestra, teoricamente aveva raggiunto il suo scopo: Oliver si era accorto di lei, sorrise accarezzandosi le labbra, la sensazione delle labbra di lui premute su le sue era ancora vivida, ovviamente Laurel doveva arrivare a rovinare il momento. Uscì dalla scuola passando da una delle uscite d'emergenza, iniziò ad attraversare il parcheggio, convinta di essere al sicuro si sfilò la maschera e tolse il dispositivo vocale mettendolo al sicuro nella borsa, tutto questo mentre sbuffava e inveiva contro la castana.

-Felicity? - nel sentirsi chiamare la giovane sobbalzò e si voltò cercando chi l'avesse chiamata.

-Oh mio Dio! Sei veramente tu! Che ci fai qui? E cosa hai fatto ai capelli? -

-Dig io... - si morse il labbro, che accidenti ci faceva lui li a quell'ora di notte?

-Tu? Sono proprio curioso di sapere... - Dig si fermò davanti a lei incrociando le braccia in attesa che gli spiegasse cosa stava architettando.

-Ecco... Io... -

-Vai via, Oliver sta per uscire e non credo che tu voglia incontrarlo... -

-Grazie. -

-Vai! - se ne andò correndo, aveva lasciato la macchina sul retro del parcheggio sicura che non sarebbe stata vista da nessuno, salita in macchina si allontanò continuando a ripetersi quanto fosse stata stupida ad andare alla festa.

 

***

 

Oliver aveva trascinato via Laurel dalla biblioteca riportandola in palestra, la misteriosa ragazza era scomparsa nel nulla, un attimo prima era accanto a lui accusandolo di avere una relazione con Laurel e un attimo dopo era sparita, come se non volesse essere vista, c'era qualcosa in quella ragazza che gli era dannatamente familiare: gli occhi, le labbra, anche il suo modo di fare e di parlare gli erano familiari eppure non riusciva a capire chi fosse.

-Eccolo, dove eri sparito? - chiese qualcuno al tavolo dove Laurel l'aveva accompagnato, si accorse solo in quel momento di non star più indossando la maschera, ma per fortuna ora nessuno la indossava più.

-Facevo un giro... - rispose vagamente lui sicuramente non avrebbe detto la verità su dove era stato e cosa aveva fatto, anche se era più corretto dire cosa non aveva fatto.

-L'ho trovato in biblioteca vi rendete conto? - la rivelazione di Laurel fece scoppiare a ridere il gruppo.

-Oliver Queen in biblioteca? Mi stupisce anche solo pensare che tu sappia dove si trova. - altre risate si levarono dal gruppetto.

-Okay va bene la biblioteca non era tra i miei posti preferiti, ma adesso state esagerando, sapevo dove si trovava... -

-Si certo che sapevi dove si trovava oltre l'unica porta che non hai mai varcato! - commentò qualcuno.

-Già, vi ricordate tutte le volte che ha dato buca a quella povera ragazza? -

-Si... poveretta ore in biblioteca ad aspettarlo e lui non si presentava. Alla fine si era fatta furba andava a casa sua. -

-Quale ragazza? - si accigliò a quel racconto, di che cosa stavano parlando lui non ricordava nessuna ragazza con cui doveva incontrarsi in biblioteca.

-Sei serio? Ti sei dimenticato di lei? - tutti stavano fissando Oliver divertiti, pensando che stesse scherzando, ma lo sguardo confuso del giovane dovette farli ricredere.

-Oliver ti ricordi che hai rischiato la bocciatura? Il consulente ti aveva affidato una ragazza che ti facesse da tutor, le hai dato buca per mesi! - scosse la testa, niente tabula rasa completa.

-Alla fine sei stato tu ad andare da lei per chiederle di aiutarti a finire l'anno e c'è riuscita! -

-Laurel come si chiamava tu lo ricordi? - Oliver si voltò verso la ragazza accanto a lui in attesa di un nome.

-No... sono passati sei anni, come potete pensare che mi ricordi il suo nome!- alzò le spalle sembrava infastidita da quella conversazione.

-Me la descrivete? -

-Non troppo alta, magra, con i capelli neri. - l'immagine della ragazza mascherata si materializzò nella sua mente, la descrizione combaciava, ma se si fosse guardato attorno sicuramente avrebbe combaciato con molte altre ragazze.

-L'hai completamente rimossa? Non c'è male! - lo presero in giro.

-Io devo andare... è stato bello rivedervi! - Diggle lo stava chiamando, quello era il segnale che era tornato a prenderlo.

-Non sparire, vediamoci ogni tanto.-

-Si, ciao! -

 

Diggle aspettava Oliver appoggiato alla macchina poco lontano dall'entrata non riusciva a credere che Felicity fosse andata a quella festa, che si fosse tinta i capelli e si fosse imbucata, per quale motivo l'aveva fatto, Oliver arrivò giusto in tempo per non vedere Felicity uscire dal parcheggio.

-Hai un faccia, tutto bene? - gli chiese osservandolo in volto.

-Si, più o meno... Grazie per essere passato a prendermi. - la copertura di Dig era l'autista di Oliver, ma solitamente a parte la mattina per andare a lavoro, la sera non lo accompagnava mai, quella sera però aveva deciso di lasciare fare al suo amico il suo lavoro.

-Mi paghi per questo. - sorrisero e salirono in auto.

-Sei sicuro di stare bene? Mi sembri stano. - chiese Diggle osservandolo dallo specchietto retrovisore, entrato in macchina si era messo a osservare fuori dal finestrino la strada in silenzio, non che solitamente fosse di molte parole, ma era impossibile non notare lo sguardo pensieroso del giovane.

-Si, ho scoperto di essermi dimenticato di una ragazza. - ammise lui.

-Con tutte le ragazze che ti sei fatto può succedere! - lo prese in giro, la sua fama da playboy era conosciuta da tutti, Oliver Queen era allergico alla monogamia.

-Si lo so, ma questa era diversa... non avevo un rapporto di quel genere. Tutti se la ricordano io no, come posso essermi dimenticato di una persona. -

-Se fosse stata importante non te ne saresti dimenticato... - annuì a quelle parole, aveva ragione, le persone importanti non scompaiono dalla memoria.

-Che altro è successo? -

-Non posso proprio nasconderti nulla! -

-No... forza spara! - Oliver raccontò l'incontro con la misteriosa ragazza, di come l'aveva aiutata a togliersi di torno il ragazzo e di come poi erano finiti a baciarsi.

-Lei mi conosceva, sembrava sapere tutto di me. - spiegò lui.

-Descrivimela. -

-Era mora, portava un vestito nero corto. Non l'ho vista bene in viso aveva una maschera che non si è voluta togliere.- spiegò, quella descrizione non rendeva giustizia alla ragazza. Si leccò le labbra avevano ancora il suo sapore, un mix tra la fragola e la menta.

-Vaga come descrizione, potevi dire che aveva due gambe due braccia e due occhi e sarebbe stato uguale. - cercò di sdrammatizzare Diggle, la descrizione anche se molto vaga gli aveva ricordato Felicity che scappava dalla festa, Oliver si era imbattuto in Felicity e non l'aveva riconosciuta e per lei era stato decisamente meglio così.

-Forse hai ragione.-

-Beh poi come è finita? La ragazza è scappata? -

-No è arrivata Laurel e ci siamo divisi, lei è scomparsa, non so nemmeno che fine abbia fatto... - smise di leccarsi le labbra continuare a cercare il sapore di quella ragazza non gli sarebbe stato d'aiuto a placare i suoi sensi di colpa, quando aveva chiuso gli occhi la misteriosa ragazza era diventata un altra persona, nella sua mente si era materializza Felicity: stava pensando di baciare la sua It girl.

-Laurel... sempre nel mezzo. - commentò Dig.

Continua....

Ora capite perchè non potevo interrompere il capitolo precedente in modo diverso? dove ve lo interrompevo mentre i due si baciavano o mentre Oliver la svestiva?
_Felicity che si lascia andare una seconda volta, forse non è propri OCC, ma il titolo del capitolo vi da un indizio del perchè lei si lascia andare e comunque più avanti questa domanda avrà una risposta
_Oliver che si lascia trasportare e bacia la misteriosa ragazza, anche questo avrà una spiegazione al momento della verità (per ora godetevi la scena)
_a Oliver piace la biblioteca non c'è niente da dire anche se non ne conosceva l'esistenza al tempo della scuola!
_Laurel ormai penso che sia morta trucidata da voi, chiunque l'abbia ammazzata me lo dica ho promesso a Chiara che avrei pagato io l'avvocato che vi difende. v.v
_Finalmente a Oliver viene rammentata la ragazza delle ripetizioni e... niente quel ragazzo non se la ricorda proprio! C'è un motivo! ve lo dirà lui più avanti!
_Dig ha beccato Felicity e nel prossimo capitolo gli viene svelato tutto il mistero
_Tra la misteriosa ragazza e Felicity Oliver ha scelto Felicity! questo è un colpo di scena vero? Sun1977 la tua teoria era presa in pieno ora vediamo se Oliver riesce a capire che AMA Felicity!

vi saluto ci vediamo alle vostre recensioni io vado in palesta più tardi e vi leggero quando sarò sul tapitulan.
quindi datemi la carica per diventare la nuova Black Canary!
un bacione a Domenica
Mia

   
 
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